Si è costituito nella caserma dei carabinieri di Monasterace Giuseppe Pilato, di 30 anni, ricercato perché accusato dell'omicidio della moglie Mary Cirillo, di 31, uccisa lunedì scorso con un colpo di pistola alla testa nell'appartamento della coppia a Monasterace. “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”
MATERNITÁ NEGATA, SI CONCLUDE CON LA RESA-CONSEGNA DEL MARITO ASSASSINO REO CONFESSO GIUSEPPE PILATO, LA TRISTE VICENDA DEI COMMERCIANTI DI MONASTERACE, QUATTRO FIGLI IN BALIA DELLE ONDE, LUI IN CARCERE, LEI AL CIMITERO
Domenico Salvatore
Non va in onda la celebre pellicola di Lina Wertmüller “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, con Giancarlo Giannini e Mariangela Melato…. “Raffaella Pavone Lanzetti passa le sue vacanze su uno yacht in mezzo al mar Mediterraneo assieme ai suoi ricchi e viziati amici. Durante la crociera non fa altro che rimarcare il proprio elevato rango sociale, umiliando i suoi sottoposti, tra cui Gennarino Carunchio, rozzo marinaio siciliano, fervente comunista, che nutre sentimenti di insofferenza e disprezzo verso i ricchi turisti, che deve suo malgrado servire per sopravvivere. Gennarino si ritrova a dover soddisfare le richieste della "padrona", fino a che, per un guasto al motore di un gommone, i due si ritroveranno soli in mare aperto. Approdati su un'isola deserta, i ruoli si invertono e la Pavone Lanzetti diventerà giocoforza schiava del marinaio, che sfoga su di lei antiche frustrazioni sessuali e sociali, facendo nascere una forte passione tra i due. Dopo che, in un'occasione, Raffaella evita di farsi notare da una barca apparsa in lontananza, non chiamando quindi soccorso per non infrangere quello che entrambi vivono come un magnifico sogno ad occhi aperti, in una seconda occasione, Gennarino, nonostante l'opposizione di Raffaella, decide di farsi trarre in salvo, in modo da testare l'amore di lei. Ma, tornati nella civiltà, anche se il loro amore si conserva, il differente rango sociale inevitabilmente li allontana; alla fine, Gennarino cerca di convincere l'amata a tornare insieme a lui sull'isola, ma Raffaella all'ultimo non se la sente e scappa in elicottero col marito. A Gennarino non resta che tornare con la moglie (che, nel frattempo, ha capito tutto e informa il marito di volere il divorzio)”. Tuttavia, Giuseppe Pilato 32 anni, e Mary Cirillo, 31, commercianti, quattro figli, sono stati travolti da un insolito destino. Erano innamorati. Un amore a prima vista. Tutto in fretta: innamoramento, corteggiamento, appuntamento, fidanzamento e matrimonio. Allietato dall’arrivo dei pargoletti:due maschi e due femmine. Il lavoro, le soddisfazioni morali ed economiche. Poi i primi dissapori, le divergenze, i dissidi, alterchi e battibecchi. Una lite dietro l’altra. Sotto gli occhi dei bambini cresciuti fra carillon, macchinine, trenini, Barbie & Ken, Tania e Bratz, Nenuco ed il suo fratellino, secchiello, paletta e rastrello e cappellino, scarpette della Chicco, abitini Armani, Fendi e Gucci. Qualcosa dev’essere successo. Di solito, lui s’innamora di un’altra o lei di un altro. Ma le insidie per un matrimonio, possono essere di altro tipo. Inaridimento del rapporto; relazione sull’orlo di una crisi di nervi; motivi economici; gelosia; metodo di gestione della famiglie e degli affari; mancata condivisione di aspettative ed obiettivi e così via. Rifarsi una vita. Ricominciare daccapo. Con un'altra; con un altro. Ma non è mai la stessa cosa. Le stesse emozioni, i ricordi, i luoghi della memoria. Mille fantasmi si agitano nell’anima. Si finisce con il perdere la bussola. E si commettono ‘fesserie’ inimmaginabili. Ma Agatha Christie, Dario Argento e Alfred Hitchkock, non c’azzeccano. I due comunque, da quanto emerge, vivevano in case separate.
Sarà lo stesso assassino reo confesso a vuotare il sacco. Tutti gl’indizi sono contro di lui. I dubbi se ve ne siano, sono prossimi allo zero. Davanti al gip coordinato dal procuratore capo della Repubblica di Locri, Luigi D’Alessio. Le pressioni mediatiche e delle forze dell’ordine, ma anche dei genitori che lo avevano invitato a consegnarsi. Hanno consentito che si ponesse fine a questa storia penosa e pietosa. L’uxoricida, era colpito da provvedimento restrittivo, siglato dal p.m. Rosanna Sgueglia. Non era un delitto di mafia. Ecco, uno dei rari casi, in cui si spara, senza il permesso del mammasantissima del locale di ‘ndrangheta. Per questo motivo, si riteneva che presto o tardi il Pilato si sarebbe consegnato. Accompagnato dal suo legale di fiducia. Non è stato un delitto premeditato e volontario. Il Pilato era innamorato della moglie. Forse è andato in casa per convincerla a tornare con lui. C’era anche il figlio più piccolo, che potrebbe aver assistito alla lugubre scena del delitto. A recedere dalla separazione; dal divorzio. A dissuaderla dalla decisione di andarsene dalla sorella in Germania. Ed i figli? Queste ovviamente, sono ipotesi investigative, campate in aria. Le vere, salteranno fuori dall’interrogatorio di garanzia e dal successivo processo. Le uniche, che possano fare testo. Altri particolari (il pranzo tutti insieme giorno di Ferragosto; la visita di Mary Cirillo alla madre Rosetta Origlia che vive a Riace; l’arrampicata del marito attraverso una finestra, rimasta incautamente aperta o semi-chiusa; la consegna del bambino ai genitori, subito dopo il delitto ecc.). Ma in questa storia ci sembra importante sottolineare la professionalità dei Carabinieri della stazione di Monasterace, maresciallo m. Antonio Longo; della Compagnia di Roccella Jonica, diretta dal capitano Marco Comparato e del Nucleo Investigativo di Locri, diretto dal maggiore Alessandro Mucci, coordinati dal t. colonnello Giuseppe De Magistris, comandante del Gruppo di Locri. Dello Squadrone Eliportato Carabinieri dei Cacciatori d'Aspromonte, di stanza a Vibo Valentia. Tutti agli ordini del comandante provinciale, colonnello Lorenzo Falferi. L’omicidio, nella casa degli sposi a Monasterace (RC), lunedì 18 agosto 2014. L’arresto, sabato 23 agosto 2014, in caserma, dove l’uxoricida ha posto fine alla sua latitanza, dura e sofferta. E cala il sipario. Ora ci sono le incombenze di routine. Ma tanti particolari devono essere ancora chiariti. Chi e perché ha ospitato ed aiutato il latitante in questi cinque giorni? Era a Guardavalle od a Monasterace? Terzo ed ancor più importante interrogativo: perché il Pilato, non ha consegnato ai Carabinieri la pistola calibro 7,65, che dovrebbe essere quella del delitto? Quarto ed ultimo interrogativo: la figlia più grande che ha scoperto il corpo della mamma riverso in un lago di sangue, era in casa o fuori? Pare che i Carabinieri, siano stati chiamati dai vicini di casa. Le ricerche del latitante erano state effettuate anche con l'ausilio di cani molecolari ed elicotteri, tra Monasterace e Guardavalle Marina (Catanzaro), dove era stata trovata la sua auto. Sul sedile gli effetti personali in bella mostra, sportello spalancato. Ma nessuno ha toccato nulla. I due, avevano un profilo su Facebook; dialogavano, si confrontavano, condividevano ecc. Domani dopo le ore 1600, verranno celebrati i funerali in forma pubblica, a Monasterace, nella chiesa di San Giuseppe Falegname. Oltre a don Francesco Passarelli, ci sarà il vescovo di Locri-Gerace S.E. Francesco Oliva. In serata la fiaccolata di preghiera e riflessione. Non c’è ragione alcuna, per cui il questore di Reggio Calabria, Guido Nicolò Longo, li debba vietare; per ragioni di ordine pubblico e sicurezza. Ci sarà anche il sindaco Cesare De Leo, che a nome dell’Amministrazione Comunale, aveva invitato il fuggiasco ad arrendersi e che ha ordinato il lutto cittadino. E forse anche il ministro per gli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta, ex prima cittadina.
Domenico Salvatore
MATERNITÁ NEGATA, SI CONCLUDE CON LA RESA-CONSEGNA DEL MARITO ASSASSINO REO CONFESSO GIUSEPPE PILATO, LA TRISTE VICENDA DEI COMMERCIANTI DI MONASTERACE, QUATTRO FIGLI IN BALIA DELLE ONDE, LUI IN CARCERE, LEI AL CIMITERO
Domenico Salvatore
Non va in onda la celebre pellicola di Lina Wertmüller “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, con Giancarlo Giannini e Mariangela Melato…. “Raffaella Pavone Lanzetti passa le sue vacanze su uno yacht in mezzo al mar Mediterraneo assieme ai suoi ricchi e viziati amici. Durante la crociera non fa altro che rimarcare il proprio elevato rango sociale, umiliando i suoi sottoposti, tra cui Gennarino Carunchio, rozzo marinaio siciliano, fervente comunista, che nutre sentimenti di insofferenza e disprezzo verso i ricchi turisti, che deve suo malgrado servire per sopravvivere. Gennarino si ritrova a dover soddisfare le richieste della "padrona", fino a che, per un guasto al motore di un gommone, i due si ritroveranno soli in mare aperto. Approdati su un'isola deserta, i ruoli si invertono e la Pavone Lanzetti diventerà giocoforza schiava del marinaio, che sfoga su di lei antiche frustrazioni sessuali e sociali, facendo nascere una forte passione tra i due. Dopo che, in un'occasione, Raffaella evita di farsi notare da una barca apparsa in lontananza, non chiamando quindi soccorso per non infrangere quello che entrambi vivono come un magnifico sogno ad occhi aperti, in una seconda occasione, Gennarino, nonostante l'opposizione di Raffaella, decide di farsi trarre in salvo, in modo da testare l'amore di lei. Ma, tornati nella civiltà, anche se il loro amore si conserva, il differente rango sociale inevitabilmente li allontana; alla fine, Gennarino cerca di convincere l'amata a tornare insieme a lui sull'isola, ma Raffaella all'ultimo non se la sente e scappa in elicottero col marito. A Gennarino non resta che tornare con la moglie (che, nel frattempo, ha capito tutto e informa il marito di volere il divorzio)”. Tuttavia, Giuseppe Pilato 32 anni, e Mary Cirillo, 31, commercianti, quattro figli, sono stati travolti da un insolito destino. Erano innamorati. Un amore a prima vista. Tutto in fretta: innamoramento, corteggiamento, appuntamento, fidanzamento e matrimonio. Allietato dall’arrivo dei pargoletti:due maschi e due femmine. Il lavoro, le soddisfazioni morali ed economiche. Poi i primi dissapori, le divergenze, i dissidi, alterchi e battibecchi. Una lite dietro l’altra. Sotto gli occhi dei bambini cresciuti fra carillon, macchinine, trenini, Barbie & Ken, Tania e Bratz, Nenuco ed il suo fratellino, secchiello, paletta e rastrello e cappellino, scarpette della Chicco, abitini Armani, Fendi e Gucci. Qualcosa dev’essere successo. Di solito, lui s’innamora di un’altra o lei di un altro. Ma le insidie per un matrimonio, possono essere di altro tipo. Inaridimento del rapporto; relazione sull’orlo di una crisi di nervi; motivi economici; gelosia; metodo di gestione della famiglie e degli affari; mancata condivisione di aspettative ed obiettivi e così via. Rifarsi una vita. Ricominciare daccapo. Con un'altra; con un altro. Ma non è mai la stessa cosa. Le stesse emozioni, i ricordi, i luoghi della memoria. Mille fantasmi si agitano nell’anima. Si finisce con il perdere la bussola. E si commettono ‘fesserie’ inimmaginabili. Ma Agatha Christie, Dario Argento e Alfred Hitchkock, non c’azzeccano. I due comunque, da quanto emerge, vivevano in case separate.
Sarà lo stesso assassino reo confesso a vuotare il sacco. Tutti gl’indizi sono contro di lui. I dubbi se ve ne siano, sono prossimi allo zero. Davanti al gip coordinato dal procuratore capo della Repubblica di Locri, Luigi D’Alessio. Le pressioni mediatiche e delle forze dell’ordine, ma anche dei genitori che lo avevano invitato a consegnarsi. Hanno consentito che si ponesse fine a questa storia penosa e pietosa. L’uxoricida, era colpito da provvedimento restrittivo, siglato dal p.m. Rosanna Sgueglia. Non era un delitto di mafia. Ecco, uno dei rari casi, in cui si spara, senza il permesso del mammasantissima del locale di ‘ndrangheta. Per questo motivo, si riteneva che presto o tardi il Pilato si sarebbe consegnato. Accompagnato dal suo legale di fiducia. Non è stato un delitto premeditato e volontario. Il Pilato era innamorato della moglie. Forse è andato in casa per convincerla a tornare con lui. C’era anche il figlio più piccolo, che potrebbe aver assistito alla lugubre scena del delitto. A recedere dalla separazione; dal divorzio. A dissuaderla dalla decisione di andarsene dalla sorella in Germania. Ed i figli? Queste ovviamente, sono ipotesi investigative, campate in aria. Le vere, salteranno fuori dall’interrogatorio di garanzia e dal successivo processo. Le uniche, che possano fare testo. Altri particolari (il pranzo tutti insieme giorno di Ferragosto; la visita di Mary Cirillo alla madre Rosetta Origlia che vive a Riace; l’arrampicata del marito attraverso una finestra, rimasta incautamente aperta o semi-chiusa; la consegna del bambino ai genitori, subito dopo il delitto ecc.). Ma in questa storia ci sembra importante sottolineare la professionalità dei Carabinieri della stazione di Monasterace, maresciallo m. Antonio Longo; della Compagnia di Roccella Jonica, diretta dal capitano Marco Comparato e del Nucleo Investigativo di Locri, diretto dal maggiore Alessandro Mucci, coordinati dal t. colonnello Giuseppe De Magistris, comandante del Gruppo di Locri. Dello Squadrone Eliportato Carabinieri dei Cacciatori d'Aspromonte, di stanza a Vibo Valentia. Tutti agli ordini del comandante provinciale, colonnello Lorenzo Falferi. L’omicidio, nella casa degli sposi a Monasterace (RC), lunedì 18 agosto 2014. L’arresto, sabato 23 agosto 2014, in caserma, dove l’uxoricida ha posto fine alla sua latitanza, dura e sofferta. E cala il sipario. Ora ci sono le incombenze di routine. Ma tanti particolari devono essere ancora chiariti. Chi e perché ha ospitato ed aiutato il latitante in questi cinque giorni? Era a Guardavalle od a Monasterace? Terzo ed ancor più importante interrogativo: perché il Pilato, non ha consegnato ai Carabinieri la pistola calibro 7,65, che dovrebbe essere quella del delitto? Quarto ed ultimo interrogativo: la figlia più grande che ha scoperto il corpo della mamma riverso in un lago di sangue, era in casa o fuori? Pare che i Carabinieri, siano stati chiamati dai vicini di casa. Le ricerche del latitante erano state effettuate anche con l'ausilio di cani molecolari ed elicotteri, tra Monasterace e Guardavalle Marina (Catanzaro), dove era stata trovata la sua auto. Sul sedile gli effetti personali in bella mostra, sportello spalancato. Ma nessuno ha toccato nulla. I due, avevano un profilo su Facebook; dialogavano, si confrontavano, condividevano ecc. Domani dopo le ore 1600, verranno celebrati i funerali in forma pubblica, a Monasterace, nella chiesa di San Giuseppe Falegname. Oltre a don Francesco Passarelli, ci sarà il vescovo di Locri-Gerace S.E. Francesco Oliva. In serata la fiaccolata di preghiera e riflessione. Non c’è ragione alcuna, per cui il questore di Reggio Calabria, Guido Nicolò Longo, li debba vietare; per ragioni di ordine pubblico e sicurezza. Ci sarà anche il sindaco Cesare De Leo, che a nome dell’Amministrazione Comunale, aveva invitato il fuggiasco ad arrendersi e che ha ordinato il lutto cittadino. E forse anche il ministro per gli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta, ex prima cittadina.
Domenico Salvatore


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