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Sport calcio, si aprono le iscrizioni al prossimo campionato, il Melito, giocherà in prima od in seconda categoria?

Il Melito in prima categoria? Nella Stagione 2013-14, ha disputato un buon campionato di seconda categoria. Giocano a suo favore anche il bacino d’utenza, la disponibilità di un impianto in erba, il rango e la Storia, se non altro
IL MELITO QUALE PERDENTE DELLA FINALE PLAY OFF, CONTRO I MARINES, FUORI CASA, POTREBBE ASPIRARE COMUNQUE AL SALTO DI CATEGORIA
Domenico Salvatore

Melito di Porto Salvo (reggio Calabria)- Il Melito di Rocco De Pietro e mister Silvio Malaspina/Domenico Tripodi, è alla finestra. In attesa di conoscere se possa o meno aspirare a presentare domanda per il ripescaggio in prima categoria. Ha maturato questa chances, al termine di un buon campionato, vinto dalla Val Gallico, che ci provava da anni. Al secondo posto, si sono piazzati i Marines di Gioia Tauro che nella finalina, hanno battuto il Melito, al termine di una gara abbastanza dura, per non dire altro. Senza nulla togliere ai Marines, che comunque hanno disputato un ottimo campionato e forse avrebbero meritato di entrare dalla porta principale. Ma questo è un altro paio di maniche. Il Melito, inizialmente sembrava voler fare un sol boccone del campionato ma poi, ha cominciato a… dare ‘i numeri’. Difensori indisciplinati, centro campisti ribelli, attaccanti ‘sbracati’, dirigenti adeguati; cartellini gialli e rossi, in quantità industriale. Anche tre espulsi in una sola partita. Morale della favola, diverse e svariate partite perse in casa, anche con punteggi pesantissimi; e fuori casa, non ne parliamo. I tifosi, dapprima hanno mugugnato e disapprovato; poi, hanno disertato le gare interne. Allo stadio si vedevano solo qualche irriducibile ed i parenti dei calciatori. Tanta disaffezione e scetticismo è legata e collegata ai risultati, questo è lapalissiano. Meglio sarebbe tornare al passato. Quando si giocava per la bandiera, per l’onore ed il prestigio del paese o della città; per lo sport; per ginnastica…mens sana in corpore sano. Senza disciplina, termometro dell’equilibrio interiore comunque, non si va da nessuna parte, questo è certo. I dirigenti, hanno responsabilità. Devono imparare a selezionare; i  calciatori devono essere motivati e che abbiano voglia di giocare al pallone. Giochi, chi si allena e chi, dimostri serietà personale e professionale, sinonimo di crescita anche sociale, morale e culturale. C’è necessità di rigenerare l’ambiente per il rilancio di un nuovo ciclo; di una nuova stagione. In giro ce ne sono tanti e tanti di quei calciatorini, da rimpinguare continuamente ogni anno le ben numerose scuole calcio, che c’è solo l’imbarazzo della scelta. Intanto sono scattate le iscrizioni per i campionati di Eccellenza e di Promozione. Poi, toccherà alla prima categoria, alla seconda ed alla terza. Ogni estate si assiste al canto del cigno per numerose società; e se tutto vada bene, quantomeno una fusione; se non una rinunzia. I costi sono alti e le società in tempi grami di vacche magre e spighe vuote, non ce la fanno a mantenere gl’impegni; e crollano. Ma il Patto di stabilità e la Legge Finanziaria spesso c’entrano come i cavoli a merenda. C’azzecca invece la sana programmazione; la pianificazione; l’organizzazione. Ci sono ancora gli operai della vigan del Signore. Gli homines bonae voluntatis. Domenico Salvatore