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La federcalcio rischia il commissariamento, galeotta fu la frase razzista di Carlo Tavecchio e chi la scrisse

''Ho fatto un'uscita infelice, ho sbagliato. Mi dispiace e mi sono scusato'.  Ma posso dire, con arroganza  che per il mio vissuto pochi hanno fatto quello che ho fatto io per il Terzo mondo. Mi sono trovato protagonista delle prime pagine più del Papa e della guerra in Palestina, non sono abituato. Ho l'appoggio delle Leghe, vado avanti con la mia candidatura alla presidenza della federcalcio E ora lotta a ogni discriminazione nello sport"
ED IL CANDIDATO A PRESIDENTE DELLA FIGC, CARLO TAVECCHIO ANDÒ A CANOSSA CINCENDO IL CILICIO
Domenico Salvatore

LA NOTIZIA
Tavecchio chiede scusa: "Ho fatto un'uscita infelice, ho sbagliato"
Galliani conferma il suo appoggio. Parla Albertini: "Messi in difficoltà"
Redazione ANSA 
28 luglio 201420:16 
 ''Ho fatto un'uscita infelice, ho sbagliato. Mi dispiace e mi sono scusato'. Lo ha detto Carlo Tavecchio, presidente della Lega dilettanti e candidato alla presidenza Figc, dopo la compilazione dei calendari della serie A. "Ma posso dire, con arroganza - ha aggiunto - che per il mio vissuto pochi hanno fatto quello che ho fatto io per il Terzo mondo. Mi sono trovato protagonista delle prime pagine più del Papa e della guerra in Palestina, non sono abituato''
"Ho l'appoggio delle Leghe, vado avanti con la mia candidatura alla presidenza della federcalcio". E' questo il senso di una dichiarazione all'Ansa di Carlo Tavecchio, candidato alla presidenza Figc, nella bufera per la sua frase sugli extracomunitari e le banane. "E ora - aggiunge - lotta a ogni discriminazione nello sport"

CONTRO E A FAVORE 
Albertini: 'Ci ha messi in difficoltà'
"La frase di Carlo Tavecchio si commenta da sé, ci ha messo un po' in difficoltà a livello internazionale", ha detto Demetrio Albertini, candidato alla presidenza della Federcalcio, sulla frase dell'avversario in merito a stranieri e 'banane'.
Galliani: 'Confermiamo appoggio a Tavecchio'
''Confermiamo assolutamente l'appoggio a Carlo Tavecchio per la candidatura alla presidenza della Figc. E' dipinto come razzista per quella che è stata una battuta certamente infelice, ma noi conosciamo quanto di bene ha fatto''. Lo ha detto l'ad del Milan, Adriano Galliani, ai microfoni di Sky Sport.
 
Minala 'grato a Tavecchio, altri i razzisti' 
Io sono grato a Carlo Tavecchio che mi ha aiutato quando sono arrivato dall'Africa e sono stato abbandonato da un procuratore. Non mi sento offeso dalle sue parole, i razzisti sono altri". E' questo il senso di una dichiarazione all'ANSA di Jospeh Minala, giocatore camerunense della Lazio.
 
''Da oggi tutti i presidenti della Lega di serie A dovrebbero sentirsi liberi di votare per la presidenza federale in assoluta autonomia, seguendo solo le proprie convinzioni e la propria coscienza'': così il presidente del Cesena, Giorgio Lugaresi, in una nota pubblicata sul sito del club interviene sulle frasi del candidato alla presidenza della Figc su extracomunitari e banane. "Ho dovuto leggere almeno quattro volte le dichiarazioni del Presidente Tavecchio per la paura di aver preso un abbaglio e di aver capito 'fischi per fiaschi' - le parole di Lugaresi - La mia reazione è stata di profonda amarezza e di grande fastidio". "Sono dell'idea che, dopo aver condiviso la sua candidatura perché abbracciava le modifiche di rinnovamento, elaborate soprattutto dai Presidenti Lotito della Lazio e Agnelli della Juventus sul futuro del calcio italiano - conclude - da oggi tutti i Presidenti della Lega di Serie A dovrebbero sentirsi liberi di votare per la presidenza federale in assoluta autonomia, seguendo solo le proprie convinzioni e la propria coscienza".
 
 
Fifa a Figc, indagine su frasi candidato
Il caso Tavecchio finisce sul tavolo della Fifa. La Federazione internazionale di calcio ha infatti inviato una lettera alla Figc chiedendo che si indaghi sui "presunti commenti razzisti da parte di uno dei candidati alla presidenza". Lo annuncia la stessa Fifa sul suo sito. La federazione internazionale spiega che "i resoconti dei media in relazione a presunti commenti razzisti da parte di uno dei candidati alla presidenza della federazione italiana hanno allertato la Task Force della Fifa contro il razzismo e la discriminazione e il suo presidente Jeffrey Webb". "Per questo motivo - sottolinea la nota - la Fifa ha scritto una lettera alla Federcalcio chiedendogli di indagare e decidere sulla questione" e poi di "riferire" alla stessa Fifa. Nella lettera, inoltre, la Fifa ha ricordato alla Figc "che la lotta contro il razzismo è una priorità assoluta" per l'ente presieduto da Blatter, e che "nel 2013, il Congresso della Federazione internazionale ha approvato all'unanimità una forte risoluzione sulla lotta contro il razzismo e la discriminazione in cui, tra l'altro, ha ricordato alle federazioni affiliate il loro obbligo di mettere in campo il massimo sforzo per eliminare il razzismo e la discriminazione nel calcio". Nella sua missiva, infine, "la Fifa ha anche sottolineato che i dirigenti della comunità calcistica sono tenuti ad agire come modelli di riferimento nella lotta contro il razzismo". "Bene" l'indagine Fifa sulle frasi di Tavecchio, "razzismo e discriminazioni non hanno posto nel calcio": così il portavoce della commissaria Ue allo sport. Abbot precisa che Bruxelles "rispetta l'autonomia delle federazioni ma riconosce che il calcio ha una responsabilità particolare nel combattere il razzismo". "Io sono grato a Carlo Tavecchio che mi ha aiutato quando sono arrivato dall'Africa e sono stato abbandonato da un procuratore. Non mi sento offeso dalle sue parole, i razzisti sono altri". E' questo il senso di una dichiarazione all'ANSA di Jospeh Minala, giocatore camerunense della Lazio.
 
Ue sta con Fifa, calcio combatta razzismo
"Bene" l'indagine Fifa sulle frasi di Tavecchio, "razzismo e discriminazioni non hanno posto nel calcio": così il portavoce della commissaria Ue allo sport. Abbot precisa che Bruxelles "rispetta l'autonomia delle federazioni ma riconosce che il calcio ha una responsabilità particolare nel combattere il razzismo".
 
Presidente Samporia, Lega intervenga
"Così non si può continuare. La Lega di Serie A non può far finta di nulla. I presidenti devono rivedersi al più presto e rivalutare la posizione. Rischiamo il commissariamento della Figc". Lo ha detto all'ANSA il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero a proposito dello scivolone di Carlo Tavecchio, candidato alla presidenza della Figc sui giocatori stranieri che arrivano in Italia. "Così non si può continuare", ribadisce Ferrero che si fa promotore di una nuova iniziativa per cercare una soluzione, "moderna e basata su pochi ma chiari contenuti", alla questione politica che sta ulteriormente danneggiando l'immagine del calcio italiano. "Alla luce di quanto accaduto da venerdì - ha detto - il mio invito è a tutti i presidenti, a tutti i club: dobbiamo ritrovarci al più presto per rivalutare la situazione. Non c'è tempo da perdere. Rischiamo il commissariamento della Figc, che è assolutamente da evitare, e stiamo dando una pessima immagine di noi al mondo, un'immagine che non ci deve appartenere".
 
Cognigni: "Fiorentina toglie sostegno a Tavecchio"
La Fiorentina ritira il proprio sostegno alla candidatura di Carlo Tavecchio alla presidenza Figc. Ad annunciarlo all'Ansa il presidente viola, Mario Cognigni, che dichiara: "La Fiorentina, fedele ai propri valori etici e civili, alla luce della recente affermazione del signor Tavecchio, ritiene non più sostenibile la sua candidatura".
 
La gaffe sui 'mangiabanane'
"Le questioni di accoglienza sono una cosa, quelle del gioco un'altra. L'Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalita' per farli giocare, noi invece diciamo che 'Opti Poba' e' venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene cosi'". Carlo Tavecchio, candidato alla presidenza Figc, incappa in una gaffe sugli extracomunitari, all'assemblea dei dilettanti. "In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree" ha aggiunto Tavecchio.
 
Quando attacco' Coni per meno soldi al calcio
Meno soldi dal Coni al calcio, rispetto ai 62 milioni incassati nel 2013? Di questo argomento di cui si discute da quasi un anno, si e' tornati a parlare oggi quando il presidente della Lega Pro Mario Macalli, a margine della 'Giornata di lavoro sull'impiantistica' organizzata dalla Lega Pro e Coni Servizi, ha detto che ''chi vuole una cosa di questo genere ha capito poco di quello che fa il calcio: se fai una Canzonissima e usi le canzoni degli altri, il paroliere e il compositore di quella canzone prendono i diritti d'autore''. Macalli ha dato l'impressione di avere particolarmente a cuore questo argomento e ha rimarcato anche che ''prendiamo in totale 68 milioni di cui 6 milioni sono per pagare gli stipendi di quei dipendenti che erano del Coni e ora sono con noi. Sessantadue milioni di euro contro un miliardo di imposte, quelle che versiamo allo Stato''. Come dire che il mondo del pallone fa abbondantemente la propria parte e non riceve 'regali' da nessuno. La prende con maggiore 'filosofia' il presidente della Lega Dilettanti Carlo Tavecchio, convinto che alla fine nulla mutera'. ''Aspetterei a dire che il Coni dara' meno soldi al calcio - ha detto - e che abbia intenzioni di danneggiare la gallina che fa le uova. Il calcio tiene in piedi tutto il sistema sport in Italia, e da' piu' di cio' che riceve. Sarebbe poco lungimirante crearci dei problemi, e mi auguro che vengano confermate le cifre che prendiamo adesso. Se si parla da quasi un anno di modificare questo contributo ma nulla e' ancora stato fatto un motivo ci sara'...''. Non poteva mancare un intervento anche dal presidente della federazione di atletica leggera Alfio Giomi, uno di coloro che hanno idee opposte a quelle dei dirigenti del calcio. ''Pongo un problema di metodo e non di merito - ribadito oggi -: non ci sono piu' i presupposti perche' una federazione sia considerata al di sopra di tutte le parti. Gli altri, ovvero federazioni e enti sportivi, ricevono fondi in base a parametri complicatissimi, vengono usati perfino degli algoritmi, e la Figc no. Io non contesto il calcio, ma dico solo che questa federazione dovrebbe sottostare ai parametri che valgono per le altre''. ''Se in base a questi stessi parametri - ha concluso -, che devono valere per tutti, il calcio prendera' anche piu' di adesso, a me andra' benissimo''.
Tutta la rabbia di Okaka - "E' inaccettabile, scandaloso". Stefano Okaka, perugino di nascita, genitori nigeriani, nel curriculum tra le altre anche la maglia dell'Under 21, fa irrompere la sua rabbia: quello scivolone infelice su "stranieri e banane" di Carlo Tavecchio nel giorno della formale discesa in campo del capo dei dilettanti nella corsa alla presidenza della federcalcio proprio non è andato giù all'attaccante ora alla Samp. E nel silenzio che lo stesso Damiano Tommasi (tra i primi a criticare duramente il candidato alla Figc) aveva evidenziato come ulteriore elemento negativo di tutta la vicenda, si fa invece sentire la voce di Okaka. Che caldeggia, come avevano già fatto alcuni politici, un ripensamento sulla candidatura. "Tutto il popolo dovrebbe averlo già convinto a fare un passo indietro - dice il giocatore - Dispiace nel 2014 sentire ancora certe cose". Secondo Okaka, poi, "il problema è anche di chi fa stare lì" Tavecchio. "Se chi deve dare l'esempio appena parla dice cose del genere è la fine, si va sempre nella stessa direzione - conclude l'attaccante -. Dispiace che si parli ancora di queste cose o del colore della pelle, adesso basta".
Anche il neo presidente della Samp, Massimo Ferrero, si dice incredulo di fronte a quella che si augura "sia solo una leggerezza". "Ho votato la sua candidatura, confidando nel rinnovamento, ma certo non condivido quello che ha detto", dice il numero uno dei blucerchiati, ma il colpo più forte viene in serata, con l'annuncio della Fiorentina, per bocca del suo presidente, Mario Cognigni, di ritirare il sostegno a Tavecchio, Insomma la corsa all'elezione parte ufficialmente ora con il programma depositato anche dallo sfidante Demetrio Albertini, ma resta la alta la polemica. La rete, che si era già scatenata, continua ad attaccare duramente Tavecchio, la politica pure, tornando a chiedere al candidato di ritirarsi dalla contesa.
Esponenti del Pd sollecitano ancora il passo indietro di Tavecchio o che venga meno il sostegno di chi lo sponsorizza per l'elezione ai vertici federali. I club però avevano già confermato il sostegno al loro candidato: dalla Lega di A, alla B, passando per la Lega Pro e i Dilettanti che da tanti anni Tavecchio guida, hanno alimentato la difesa. Nel dibattito in punta di piedi si è affacciato il premier Matteo Renzi, che definisce "inqualificabile" l'espressione sugli stranieri che mangiano le banane. "Un clamoroso autogol'' le parole del presidente del consiglio che però non si lancia nella querelle in nome dell'autonomia dello sport.
Albertini ok candidatura, Fiorentina 'molla' Tavecchio
La Fiorentina 'scarica' Carlo Tavecchio. Nel giorno in cui scade il termine per la presentazione delle candidature e parte ufficialmente la corsa per la presidenza della Figc, lo scivolone su "stranieri e banane" costa a Tavecchio il ritiro del sostegno da parte del club viola. "La Fiorentina, fedele ai propri valori etici e civili, alla luce della recente affermazione del signor Tavecchio, ritiene non più sostenibile la sua candidatura" dice il presidente viola, Mario Cognigni. Un pezzo che viene meno dal massiccio sostegno che comunque il numero uno dei dilettanti continua ad avere. Intanto Demetrio Demetrio Albertini ha formalizzato anche la sua candidatura, sfidando così ufficialmente Tavecchio nell'assemblea in programma l'11 agosto. L'ex giocatore del Milan e della nazionale ha presentato il suo programma alla segreteria federale, con le firme di accredito delle due componenti tecniche, l'associazione calciatori e l'associazione allenatori. Secondi i numeri, Albertini non avrebbe chance, ma Tavecchio, partito con il sostegno della quasi totalità dei club, dalla serie A ai dilettanti, rischia ora di passare due settimane sulla graticola mentre il fronte in suo favore comincia a mostrare le prime crepe. Chi punta su di lui per far partire una riforma del calcio, da Beretta ad Abodi, a Macalli, ha già fatto quadrato, parlando di strumentalizzazione di una frase infelice, però dopo il sabato di bufera - con il web intasato di commenti tra l'ironia e rabbia e un fuoco di fila di attacchi dalla politica - anche la domenica non ha risparmiato critiche al presidente dei Dilettanti e qualcuno sta rivalutando la sua posizione. La sfida è dunque partita, non sotto le migliori stelle: Aic e Aiac continuano a sostenere l'ex giocatore del Milan e della Nazionale che vuole comunque giocarsi le sue chance. L'11 agosto il voto finale che metterà sulla poltrona di Via Allegri il successore di Giancarlo Abete. Con un compito non facile: rimettere in piedi il calcio italiano tornato a pezzi dai mondiali brasiliani e ridare subito alla nazionale un nuovo ct.


Il COMMENTO
La figuraccia rimediata ai campionati del mondo di calcio ‘brasiliani’ da mister Cesare Prandelli, con una formazione largamente rimaneggiata, imparaticcia ed approssimativa, atleticamente molto discutibile, ha innescato una reazione a catena, cominciata con le sue dimissioni e soprattutto quelle di Giancarlo Abete, presidente della federcalcio italiana uscente. Carlo Tavecchio, dalle stelle alle stalle. Il dibattito resta alto, e il caso continua a far discutere.  Una patata bollente, che rischia di esplodere prima dell’11 agosto fatidico. Il rischio di un commissariamento della Fdercalcio sta diventando un grosso rischio tutt’altro che calcolato.‘Galeotta fu la frase e chi la scrisse, quel giorno più non vi leggemmo avante’…”Le questioni di accoglienza sono un conto, le questioni del gioco sono un altro. L’Inghilterra individua i soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare . Noi, invece, diciamo che Opti Poba , è venuto qua, che prima mangiava le banane, adesso gioca titolare nella Lazio. E va bene così. In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree”. A cui ha tentato di porvi rimedio “ Se qualcuno può aver interpretato il mio intervento in maniera offensiva me ne scuso; la mia vita è improntata all’impegno sociale, al rispetto di tutte le persone ed al volontariato ”. Ed ancora…”Accetto tutte le critiche ma non l’accusa di razzista perché la mia vita testimonia l’esatto contrario. Nel mio discorso in maniera impropria, e per questo mi scuso ancora una volta, mi riferivo al fatto che sono a favore dell’integrazione, ma al contempo rinnovo la necessità di scoraggiare l’utilizzo di calciatori che non migliorano la qualità del nostro campionato. Come scritto nel mio programma elettorale, se sarò eletto Presidente della Figc, la federazione condurrà una politica fattiva contro ogni discriminazione. Accetto tutte le critiche ma non l’accusa di razzista perché la mia vita testimonia l’esatto contrario. La politica, che spesso e volentieri va a trovare il pelo nell’uovo, non si lasciato sfuggire l’occasione; il senatore Pd Andrea Marcucci, presidente della commissione Istruzione, Cultura e Sport a Palazzo Madama: "L'appello della Fifa dovrebbe bastare, Carlo Tavecchio faccia passo indietro per non compromettere ulteriormente il calcio italiano, o siano le società ad intervenire. La sua eventuale elezione indebolirebbe le attività di contrasto al razzismo ed alla violenza ed offrirebbe una sorta di giustificazione alle frange più estreme del tifo".   Era intervenuto anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Clamoroso autogol, ma rispettiamo l'autonomia della Federcalcio". Intanto si incrina anche il fronte dei presidenti delle squadre di serie A, finora compatti nel continuare a sostenere Tavecchio. L’interessato insiste “Ho prestato molta attenzione agli accadimenti di questi giorni e alle posizioni espresse dai media in merito alle parole da me impropriamente usate, senza alcun intendimento offensivo, in occasione dell’assemblea di venerdì scorso. Ne ho tratto molti insegnamenti che ho voluto condividere con i rappresentanti delle componenti che sostengono la mia candidatura a presidente della Figc, ricevendo dagli stessi piena conferma del loro sostegno. 

Ciò mi conforta e mi induce a ribadire l’impegno per la piena attuazione del mio programma in caso di mia elezione alla presidenza” Duro attacco anche da parte della società doriana, con l’attaccante Stefano Okaka (italiano di origini nigeriane) che ha definito “scandalose” le parole di Tavecchio, e il presidente Massimo Ferrero che ha chiesto alla Lega calcio di rivalutare la posizione presa. Fiorentina, Samp, Sassuolo, Empoli e Cesena lo scaricano. La Fifa chiede un’indagine, interviene anche la Ue sottolineando che non si ammette razzismo; la federazione guidata da Blatter che ora chiede un’indagine alla Figc per fare luce sui ‘presunti commenti razzisti da parte di uno dei candidati alla presidenza’. I grandi “elettori” continuano a fare quadrato intorno a Tavecchio. Dal Milan, tra i primi sostenitori insieme alla Lazio di Claudio Lotito, nessun dietrofront; rossonero Adriano Galliani: «Confermiamo assolutamente l’appoggio a Carlo Tavecchio. È dipinto come razzista per quella che è stata una battuta certamente infelice, ma noi conosciamo quanto di bene ha fatto’’  . Ma non tutti i monatti si scagliano contro il presidente in pectore della discordia. Il camerunense della Lazio, Joseph Minala sedicente ‘grato a Tavecchio che mi ha aiutato quando sono arrivato dall’Africa e sono stato abbandonato da un procuratore. Non mi sento offeso dalle sue parole, i razzisti sono altri’, spezza una lancia in suo favore. Strano Paese l’Italia, dove si è permesso di ‘fare a pezzi’ moralmente parlando, il povero Balotelli, per mesi e mesi, facendolo arrivare in Brasile con il morale sotto i tacchi e la testa fra le nuvole. Quando un goal (mancato) ti cambia la vita. Sarebbe bastato quel pallonetto fatale, a cambiare la sua Storia e di converso, quella della Patria, ma non ha trovato la giusta misura sotto porta, legeta e collegata alla giusta serenità e tranquillità che non c’era e non c’è. A parte la sottile vendetta della perfida albione, se non la sceneggiata con l’Arsenal, disposto a svenarsi per un ipotetico acquisto del calciatore di colore; mentre i lavori erano in corsa. Oggi si apprende, sai che sorpresa, che non lo vorrebbe nemmeno per un penny. Ed oggi, in piena estate, i mass-media a corto di argomenti, si fanno venire gli eroici furori e lanciano sul set, la bomba Tavecchio, che pare messa lì per conquistare il posto di leader della classifica dei tormentoni estivi. Processato, non per tutto quello ( moltissime cose)che ha fatto contro il razzismo, in questi anni di prima linea. ‘Bruciato’per una frase che sarebbe stata pronunciata. Ma Tavecchio è uno che viene dalla gavetta; che si è fatto le ossa lottando con i punti contro le tempie ed a denti stretti. Non è il prodotto di maneggioni, traffichini, faccendieri e truffaldini. Omnia munda mundis. Un presidente di questo tipo, che non porge l’altra guancia, non è incline al compromesso, per niente duttile e malleabile, fa paura a certi apparati, gruppi di potere e di pressione, che manovrano dietro le quinte. Gli eroi della sesta giornata ed il quinto evangelista, sono pronti lancia in resta, a scagliarsi contro i mulini a vento, come don Chisciotte. Impera ancora la politica del…”tanto peggio, tanto meglio”, après moi le dèluge, muoia Sansone con tutti i Filistei? I sobillatori sempre pronti a seminare zizzania ed i destabilizzatori di professione a mettere il bastone fra le ruote e gridare…Aiuto! Aiuto! È scappato il leone, per vedere di nascosto l’effetto che fa. Vengo anch’io? No, tu no! Sono gli stessi sfasciacarrozze che hanno rottamato il calcio italiano. Da anni in Europa e nel mondo, l’Italia, non vince più nulla; e rimedia figuracce, una dietro l’altra. Roba da andare a nascondersi nei meandri delle foreste vergini dell’Amazzonia. 

Domenico Salvatore