Editors Choice

3/recent/post-list

Cascarano non ci sta: «Dopo 20 anni di disastri siamo fieri d'aver recuperato Cinquefrondi»


Cinquefrondi (Reggio Calabria) – Una corposa ed articolata reprimenda esposta in piazza quell’amministrazione Cascarano, per respingere al mittente le critiche personali e soprattutto i rilievi mossi dalle opposizioni bollati, senza appello, come figli della loro stessa incapacità amministrativa quando queste sono state chiamate dai cittadini a governare – ciascuna per il proprio tempo – la città. E’ toccato ad Anna Maria Macrì, Michele Raso e soprattutto al sindaco, Marco Cascarano, in rappresentanza della governance municipale, controbattere alla gragnuola di accuse piovute addosso negli ultimi tempi, rendendo plasticamente ai cittadini le convinzioni contenute nella loro versione. “Rumore curioso” e “mugugni” sono state alcune delle espressioni rivolte all’opposizione che hanno caratterizzato il comizio che gli amministratori hanno interpretato come strepiti lagnosi intesi ad eclissare il conseguimento di «un autentico risultato» magari per il «bisogno di fare campagna elettorale a tutti i costi – è stato detto -  poiché abituati a criticare senza saper fare altro». 

E, chiaramente, il sindaco non ha perso l’occasione per vivacizzare il suo persistente intervento, chiamato ad un pubblico redde rationem amministrativo e politico, snocciolando i successi della sua azione amministrativa, dal fotovoltaico alla videosorveglianza, dall’isola ecologica ai finanziamenti per le scuole parlando del prossimo avvio dei lavori per il rifacimento della villa comunale e del viale Pertini. Ma il clou del discorso è stato ovviamente riservato ai temi caldi sollevati dalle opposizioni: acqua, campo sportivo, differenziata, liceo musicale, Psc e pedemontana che sono stati utilizzati da Cascarano quali cavalli di battaglia della propria arringa. Sull’acqua, il sindaco ha risposto al curaro: «La mia amministrazione e non altre – ha esordito il primo cittadino - ha davvero risolto il problema dell’acqua a Cinquefrondi e nonostante ciò sia sotto gli occhi di tutti, ci hanno persino affisso manifesti contro!» - ha tuonato – non mancando di ricordare all’uditorio le vicende dei debiti per le forniture idriche accumulati negli anni pregressi che hanno prodotto già una condanna giudiziale nei confronti del Comune e che costituiscono il pericoloso precedente di una potenziale bomba finanziaria ad orologeria sulle teste dei cittadini con un eventuale passivo di oltre 6 milioni di euro «di cui 3 già riconosciuti dai vecchi amministratori con tanto di firme nero su bianco». 

Somme che però non sarebbero state accantonate in bilancio, in barba ad ogni principio di prudenza di contabilità pubblica, e di cui «qualcuno, un giorno – ha riferito Cascarano – potrebbe essere chiamato a rispondere perché si dovrà andare sino in fondo su questa vicenda in quanto su questo il Comune potrebbe davvero rischiare il dissesto finanziario». E poi ancora: «Certo che non sono contento di aumentare le tariffe ai cittadini – ha continuato l’esponente di Uniti per il Popolo – e quale amministratore assennato lo sarebbe? Ma se non prima si raggiunge l’autonomia nell’erogazione del servizio con l’attivazione dei nuovi pozzi che la mia amministrazione ha pensato di realizzare, come è possibile reperire diversamente i fondi od abbassare i costi? Ora mi fanno la guerra su questi temi, ma come mai 20 anni fa non hanno pensato di attivarsi per risolvere il problema piuttosto che spostarlo avanti nel tempo?». Una grana i cui colpi di scena sono tutt’altro che remoti e nient’affatto da sottovalutare. 

Sul campo sportivo Cascarano si è voluto levare qualche sassolino, riferendo che nel 2010, all’atto del suo insediamento, era completamente abbandonato a se stesso ed al pascolo di cavalli e non esisteva neanche una squadra ci calcio che ci potesse giocare ed ora «che abbiamo reperito 400.000 euro di finanziamento a costo zero a favore dei cittadini e delle società sportive che lo possono utilizzare ci vengono a fare le pulci sulle misure? Ma se il progetto esecutivo è stato approvato nell’ottobre 2013, come mai la polemica la fanno scoppiare adesso? Forse perché non pensavano all’avvio dei lavori nei tempi previsti?». E poi, quasi un monito augurale: «Le misure sono regolari per campionati fino alla prima categoria ma se avremo la fortuna di disputare campionati superiori, costruiremo un vero e proprio stadio!» - ha affermato pungente - informando altresì di una progettualità futura appositamente dedicata per 1 milione di euro già presentata in Regione attinente proprio alla struttura del “Cimino”. 

Sul musicale, proseguendo, Cascarano, ha palesato che se è vero che il Comune ha ricevuto un finanziamento di 2,5 milioni di euro per la realizzazione della liceo è pur vero che la gara è tutt’ora in gestione alla Suap, senza possibilità di interferenze sui tempi di gestione dell’iter burocratico. Quindi una stoccata sul viale Pertini «già oggetto del programma di maggioranza» ha rivendicato, e su cui altri (il consigliere Longo, ndr) cercherebbero di intestarsi meriti seminando disinformazione circa l’attivazione del mutuo di 587.000 euro: «E’ difficile confrontarsi – ha sbottato Cascarano – con chi, in politica, cerca di confondere il tavolo con le sedie. Il mutuo è stato attivato per realizzare le opere completamento e non l’opera principale che è la strada, perché la Provincia non poteva accollarsi altre capitoli di spesa. Su questo tema sfido chiunque e se non risultasse vero io e Raffa ne trarremo le conseguenze. Diversamente lo dovrebbero fare altri…». 

E poi l’avvio della differenziata con un risultato odierno attestato attorno al 40% e con il valore aggiunto della stabilizzazione dei lavoratori mentre «altri padri di famiglia ex Pianambiente, in altri comuni, protestano con le bottiglie di benzina appese al collo!» - ha incalzato il sindaco - rivendicando il successo che ha portato il paese ad essere pulito ed ordinato ed a guardare con fiducia alla prossima attuazione dello strumento del Psc «cui per 30 anni è stato derogato al piano regolatore cha ha favorito i grandi lottizzatori e sfavorito i piccoli lavoratori emigrati, illusi dalla speranza, dopo tanti sacrifici all’estero, di potersi costruire un’abitazione dignitosa. Ecco, con noi non sarà così, - ha incalzato - perché noi non rappresentiamo nessuna casta od élite politica con reconditi interessi se non quelli degli stessi cittadini. Cosa potevamo fare di più dopo 20 anni di disastri e malgoverno delle sinistre – si chiede Cascarano – se non rispondere come abbiamo fatto con fatti concreti?». Quindi, la pedemontana, prossima all’avvio dei lavori che dovrebbero essere «appaltati nel mese di agosto grazie ad un investimento complessivo di altri 20 milioni di euro ed all’impegno del presidente del consiglio Raso dopo anni ed anni di oblio», ha tenuto a precisare. 

Nell’esposizione della sua filippica condotta a braccio, spazio anche per riflessioni politiche al retrogusto mordace della rivalsa e del rilancio sul terreno dei consensi, quando ha informato della riconferma, in toto, della propria squadra per le prossime comunali «visto l’eccellente lavoro svolto in questi 4 anni grazie al sostegno della gente che ci ha accordato fiducia. Perché io – ha voluto rimarcare - ho vinto quando la gente ha votato le mie idee ed affermato il mio progetto politico…» lasciando aperta la finestra al  contributo di tutti di coloro che volessero partecipare attivamente per il bene del paese svellendo la fine della vecchia politica delle divisioni che ha solo prodotto «contrapposizioni personali e spaccato intere famiglie». 

Quindi un richiamo velenosa a largo spettro: «Non abbiamo bisogno di coloro che – ha precisato – hanno confuso la politica del fare con il fare i propri affari personali» dichiarandosi, peraltro, pronto ad ammortizzare la fuoriuscita di altri ed eventuali malpancisti – a cui Cascarano ha voluto rivolgersi empiricamente, concludendo il suo ragionamento – che non dovessero riconoscersi più nel programma di maggioranza. «Non ne ho mai fatto mistero: lo vado dicendo da settembre 2013. Perché noi – ha tenuto ad assicurare - andremo comunque avanti nel solco del cambiamento, giacché dopo 20 siamo fieri ed orgogliosi di poter dire d’aver recuperato questo paese».



Giuseppe Campisi