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YARA: INDAGINI «TRADIZIONALI» E, DAL DNA, L'ULTIMA CONFERMA

Individuato grazie anche a cellulare e attività di muratore  - ROMA, 16 giugno 2014 - Indagini «tradizionali» e, dal Dna, l'ultima conferma: in questo modo è stato individuato e poi fermato dai carabinieri del Ros Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Clusone accusato di aver ucciso Yara Gambirasio. Bossetti - secondo quanto appreso dall'ANSA - rientrava nel gruppo di soggetti che gli investigatori avevano individuato come coloro che potevano essere, in qualche modo, coinvolti nel delitto.
Il suo cellulare, infatti, è risultato tra quelli che avevano impegnato la cella della zona dove è stato trovato il cadavere, nell'ora in cui sarebbe avvenuto l'omicidio. Inoltre Bossetti è un muratore, e le indagini si erano in particolare concentrate su chi lavorava nel mondo dell'edilizia: questo a causa delle polveri di calce trovate sul corpo e, soprattutto, nelle vie respiratorie di Yara. Il cerchio si è stretto ulteriormente grazie ad indagini che si sono concentrate sul quadro relazionale di Giuseppe Guerinoni, l'autista di Gorno morto nel 1999 e individuato come il padre illegittimo dell'assassino. Gli investigatori, attraverso l'acquisizione di decine di testimonianze, hanno cercato di individuare la donna che avrebbe avuto una relazione con l'uomo e, infine, l'hanno trovata. A questo punto mancava solo 'ultima conferma, la «prova regina»: è stato ricavato il dna di Bossetti e la compatibilità con la traccia di sangue trovata sul corpo di Yara lo avrebbe definitivamente incastrato.


YARA: CONTROLLO STRADALE E TEST ETILOMETRO PER DNA BOSSETTI - ROMA, 16 GIU - Un normale controllo stradale, ieri sera, durante il quale è stato sottoposto al test dell'etilometro: con questo espediente i carabinieri hanno estratto il Dna di Massimo Giuseppe Dossetti, che è risultato «perfettamente coincidente» con quello trovato sugli slip di Yara Gambirasio.

YARA: INVESTIGATORI, PERFETTA COINCIDENZA DNA Madre ha altri figli maschi, ma corrispondenza solo con lui   - BERGAMO, 16 GIU - Secondo gli investigatori che si stanno occupando del caso Yara vi sarebbe una «perfetta corrispondenza» tra il Dna dell'uomo fermato per l'omicidio di Yara Gambirasio e quello trovato sui leggings della ragazza uccisa. A quanto si è saputo, la madre del presunto omicida ha anche altri figli maschi, ma il Dna avrebbe trovato corrispondenza solo con quello dell'uomo fermato. Il fermo di Bossetti è stato disposto dal pm Letizia Ruggeri.

YARA: PRESO «IGNOTO 1», È MURATORE E PADRE DI FAMIGLIA Incensurato «sereno». Investigatori,Dna solo definitiva conferma (dell'inviato Stefano Rottigni) (ANSA) - BERGAMO, 16 GIU - Massimo Giuseppe Bossetti, 44 anni, padre di tre figli, una sorella gemella, incensurato: l'Ignoto 1 - ne sono convinti inquirenti e investigatori che si occupano del caso di Yara Gambirasio - ha ora un nome. E stato fermato e l'esame del Dna che lo indicava come figlio illegittimo dell'autista di autobus Giuseppe Guerinoni, scomparso nel 1999 e a cui era riconducibile il profilo genetico trovato sugli slip di Yara sarebbe stata solo l'ultima conferma, perchè Bossetti era già stato individuato: apparteneva a quel gruppo di persone che gli investigatori ipotizzavano potessero essere, in qualche modo, coinvolti nel delitto. Erano partiti dal suo cellulare che era rimasto agganciato alla cella della zona di Brembate di Sopra nelle ore di quel 26 novembre del 2010 quando Yara, 13 anni, promessa della ginnastica artistica, era uscita dalla palestra per tornare a casa, distante poche centinaia di metri, e non era mai tornata. Dopo tre mesi di ricerche senza sosta, con tutti i mezzi possibili e centinaia di uomini tra forze dell'ordine e volontari della Protezione civile, il suo corpo fu trovato esattamente tre mesi dopo: il 26 febbraio successivo. Bossetti vive a Mapello, che da Brembate di Sopra dista poco più di un chilometro. È muratore e le indagini si erano in particolare concentrate su chi lavorava nel mondo dell'edilizia: questo a causa delle polveri di calce trovate sul corpo e, soprattutto, nelle vie respiratorie di Yara. Poi c'è stata l'estrazione del Dna e decine di migliaia di comparazioni che avevano portato a Guerinoni. Da qui si erano cominciate a studiare le sue relazioni. Sono state sentite decine di testimoni, senza trascurare nemmeno la più flebile voce di paese e aveva cominciato a restringersi il cerchio delle donne con cui poteva aver avuto una storia. Alla fine l'hanno trovata e da lei sono arrivati a Bossetti, che i carabinieri del Ros hanno prelevato nel pomeriggio in un cantiere di Dalmine in cui stava lavorando. Davanti al pm Letizia Ruggeri, che l'ha interrogato nella caserma dei carabinieri di Bergamo, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Però ha premesso: «Sono sereno». Di fatto respingendo le accuse. Quando il corteo di vetture con a bordo Bossetti è uscito dalla caserma per portarlo in carcere ci sono stati applausi e incitamenti ai carabinieri. Le decine di persone radunate davanti alla caserma, quando l'uomo è stato portato via, hanno urlato: «assassino» e «devi morire». Il suo avvocato, Silvia Gazzetti, nominato d'ufficio, ha solo precisato che «l'accusa è in relazione all'omicidio di Yara Gambirasio». Non sa ancora quando dovrà presentarsi per l'udienza di convalida del fermo davanti al gip. E, soprattutto, dovrà chiarire riguardo alla presenza del suo Dna sul cadavere di Yara. Dalle analisi scientifiche svolte da esperti di genetica è risultato, infatti, «altissimo, al punto da non lasciare dubbi», il dato di compatibilità che indica in Bossetti il soggetto che ha lasciato il proprio materiale biologico sul cadavere della ragazzina. Adempimenti finali - dicono gli investigatori - per affermare definitivamente che quella mano omicida non veniva da lontano (come qualcuno ipotizzò, tanto che il marocchino Mohamed Fikri fu fermato e per oltre due anni rimase 'sulla graticolà in attesa di un'archiviazione dall'accusa di omicidio), ma era «dietro l'angolo» e ha vissuto per oltre quattro anni tenendo dentro di sè e con i suoi famigliari il terribile segreto.

YARA: INSULTI E AUGURI DI MORTE SU PAGINA FB BOSSETTI  -  Yara era bellissima come le tue bimbe e tu presunto stupratore assassino hai continuato a guardarle negli occhi come se niente fosse accaduto??«: è questo il tono dei commenti che la gente ha iniziato a scrivere sul profilo Facebook di Massimo Bossetti, l'uomo fermato per l'omicidio di Yara Gambirasio. Alcuni sono piuttosto lunghi, altri laconici 'bastardo... giustizia», altri ancora invocano la sua morte, qualcuno insieme all'uomo che nel milanese ha sgozzato moglie e figli sabato scorso. «Io - ha scritto - darei fuoco anche a lui oltre a quell'altro assassino criminale di Milano». «Ti auguro una morte lenta» è un altro degli insulti inseriti come commento a una foto postata da Bossetti che raffigura una mela scintillante fuori e marcia dentro con la scritta 'c'è gente che fuori è così... ma dentro è così«. »Guarda il suo diario, è terrificante vedere la normalità - hanno commentato -, l'amore per i suoi figli e sapere poi che cosa ha fatto a quella povera ragazzina a cui ha tolto tuttoooooo! mostruosoooo«. »Tutto il male del mondo - è uno dei messaggi - non basterebbe per fartela pagare . Hai 3 figli, come hai fatto a vivere 4 anni con questo peso?«.

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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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