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Mondiali brasiliani, tutti contenti: l'Italia è fuori, il Carnevale di Rio finisce qui, ma tu divertiti ancora un po'

Campionati del mondo di calcio Brasile 2014- Le sorprese, non finiscono mai. Tonfo italiano. La nazionale di Cesare Prandelli e Giancarlo Abete sembrava in crisi di panico. Approccio completamente sbagliato. Bisognava giocare per vincere, non per pareggiare. Ma servivano i Rossi, Gilardino, Toni, Pazzini, Berardi(se non fosse calabrese), Destro, Di Natale, che naturalmente non sono stati presi nemmeno in considerazione. Il ploff! È stato favorito anche dalla solita terna messicana,  che ne ha combinate di cotte e di crude. Un altro brutto ricordo, stavolta l'incubo notturno è per Marchisio; in Sudafrica per Totti. Torniamo a casa, come la Spagna campione del mondo in carica. Non era mai successo prima
NAUFRAGIO ITALIA, COME VOLEVASI DIMOSTRARE: PAURONA, FIACCA ED INCONCLUDENTE, NON ERA SQUADRA CHE POTESSE ANDARE AVANTI:ELIMINATA, DIRETTAMENTE AGLI OTTAVI, COME INGLESI E SPAGNOLI, DETENTORI DEL TITOLO. MA 'MORENO II°' NON HA VISTO… CANNIBALI, NÉ VAMPIRI
Domenico Salvatore

Par di vedere i titoli dei giornali…'Cesare??? Veni, vidi non vici. Ora se hai una dignità dimettiti e torna ad allenare squadre di club'. Tre partite a testa, questo è il regolamento. Le nostre: Inghilterra Italia 1-2; Italia-Costarica 0-1, Italia-Uruguay 0-1. Goal fatti due, davvero una miseria. Subiti tre e si torna a casa con le pive nel sacco. La fine dei pifferi di montagna che venne per suonare e …furono suonati. Tre punticini in carniere e si va a casa. Tre nazionali campioni del mondo, fuori agli ottavi. Troppa grazia Sant'Antonio!Qualche rara volta con tre punti qualcheduno ha passato il turno approdando agli ottavi. Ma non era di certo questo il caso. "Non datemi consigli, so sbagliare da solo". Cesare Prandelli, non ha voluto ascoltare i tanti…gufi. Così sono rimasti a casa i Totti, che almeno, non ha incontrato un altro arbitro messicano sulla sua strada; i Toni, vicecannoniere, giudicato superato, i Rossi, anzitempo ribattezzato "Pepito', che non avrebbe offuscato la fama del più celebrato "Pablito" campione del mondo 'spagnolo' nel 1986 e qualche altro, che meriterebbe sicuramente la convocazione fra i 23. Le tante partite perse e quelle pareggiate, la dicevano tutta sulla consistenza di questa nazionale italiana. Caricare tutto su Andrea Pirlo e soprattutto su Mario Balotelli, particolarmente presi di mira da campioni del wrestling è stato un errore madornale. "Il gruppo è questo è non si cambia". Squadra che vince non si cambia. Ma ha cambiato formazione nella seconda partita. Si dirà che siamo stati penalizzati da un arbitro a dir poco indecente; che ha permesso ai nostri avversari di massacrarci di botte. Non ha avuto nemmeno il coraggio di espellere Suarez dopo la capocciata alla Zidane contro il povero Chiellino, mentre le telecamere mostravano al mondo l'indecente comportamento del bomber uruguagio. Ci siamo cullati, che il pareggino ci avrebbe premiato, ma la matematica ci ha punito. Non bisogna mai, fare i conti senza dell'ospite. E soprattutto senza i sopraffini selezionatori degli arbitri. Vorremmo sapere a quale logica ha risposto il signor 'Maramaldo Fabrizio' pardon Rodriguez. Come si è sognato di mostrare il cartellino rosso a Marchisio alias Ferruccio, caricandogli un marchio, che si porterà cucito come una seconda pelle per tutta la sua vita? Il giallo, sarebbe stato eccessivo. Le sostituzioni? Ne avesse azzeccata una…Ma chi è questo Cesare Prandelli, ribattezzato"Brandelli"? Ha il merito di averci portato in Brasile, embeeeeh!!! Ma forse è stata una fortuna che siamo usciti agli ottavi, perché andando avanti si rischiava figuracce davvero grosse. Non era l'Italia che potesse fare strada, parliamoci chiaro. Ha farfugliato in difesa; ha blaterato a centrocampo; ha cincischiato in avanti. Una squadra di pellegrini, che aveva avuto la fortuna di battere gl'Inglesi, maestri del calcio campioni del mondo nel 1966; che aveva illuso gl'Italiani, parati a frotta davanti ai teleschermi, con la bandiera sul balcone e lo striscione in macchina pronto per essere sventolato sulle strade. Il golletto con il Costarica, non è arrivato. Lì eravamo in undici. Con l'Uruguay nemmeno, sebbene in dieci. Non vogliamo fare la figura del piagnucolone. Cassano? Ma quando maiiii!!!! Il fantasista parmigiano, ha bisogno di gente che giochi per lui. Non è possibile che lui giochi per gli altri. Non esiste proprio; è questione di mentalità. I giovani di belle speranze? E dove sono stati a "Chi l'ha vistooooo????Assolutamente evanescenti.

Traditi forse dall'emozione. Buffon, ha parte di responsabilità sui due goals che ci condannano a tornare anzitempo a Roma. Sul primo non è rimasto sulla linea di porta, che gli avrebbe permesso di smanacciate sopra la traversa; sul secondo si è piazzato male e tuffato malissimo. Grande portiere ma ha fatto il suo tempo. Prandelli, ha sbagliato tutto. Sia nella selezione che nella formazione. Non si vive di solo Pirlo, che badate bene, amici lettori  sovrani, la sua parte l'ha fatta sino in fondo e non si poteva chiedere di più. Come dire che non si facciano le nozze coi fichi secchi. L'Uruguay, doveva fare la partita per vincere e superare il turno. La partita non l'ha fatta, ma con molta fortuna il golletto (con la nuca) è arrivato e gli ottavi si sono spalancata davanti. Fortuna audaces iuvat? Non ha fatto niente di più dell'Italia per passare il turno, ma non andrà lontano. Questa è la nostra opinione. I ragionieri erano riusciti a pronosticare una nostra vittoria per 2-0. I sogni di Ercolino!Ci vedevano addirittura primi nel girone…Ma tutti i sogni all'alba svaniscon perché, diceva il geniale Modugno, quando tramonta la luna, li porta con sé. Ahi che dolore! Questa è la legge del pallone. Chi vince ride. Chi perde piange. Eppure l'avventura era cominciata nel migliore dei modi possibili. Tre punti alla prima uscita. Nientemeno che contro l'Inghilterra. Repetita iuvant. Gli 'avvocati' avevano preparato l'alibi, se non capro espiatorio…'Il caldo ci distruggerà. Ci farà perdere…'.Non c'è bisogno. Ci sappiamo fare male da soli. Gli scongiuri della vigilia non sono bastati. "Un'eventuale sconfitta?" Mai, significherebbe fallimento. Non è vero ma sembra che qualcheduno ci abbia fatto la macumba ed il voodoo. E non c'è talismano e amuleto che tenga.'Moreno II°', ha superato il primo. Siamo stati scippati del pareggio e del passaggio ai quarti. Ma poi, bisogna essere anche un tantino realisti e concreti altrimenti scadiamo nella retorica. Non era Italia che potesse fare strada. Cosa c'entri la psicologia applicata, lo ignoriamo. Sebbene alcuni giocatori fossero fuori di testa e non ascoltavano più i consigli del dottor Sigmund Freud. Non c'era lettino che tenesse. L'articolo 21 della Costituzione garantisce a tutti gl'Italiani il diritto di espressione e di opinione. Tuttavia' l'accanimento terapeutico', contro Cesare Prandelli, prima della partenza e durante il soggiorno e…turismo, brasileiro. Un tiro al piattello ch'era sotto gli occhi di tutto. Figurarsi ora dopo l'eliminazione. Apriti cielo!..." Waterloo, Caporetto, disastro e catastrofe", sono i termini meno velenosi e dolorosi. L'epilogo mondiale è da Tregenda…Convegno notturno di streghe e altri spiriti maligni…sarabanda, confusione, pandemonio, parapiglia, putiferio, ridda. Un flash dell'Ansa, rende meglio l'idea…" Un addio pieno di amarezza, e al tempo stesso dai toni forti. Cesare Prandelli lascia, e con lui - ma indipendentemente da lui - si dimette anche Giancarlo Abete. E il calcio italiano crolla tutto. Il commissario tecnico ha chiuso la sua esperienza alla guida della nazionale dopo quattro anni, e nonostante un rinnovo appena firmato. Soprattutto, ha chiuso un'intera epoca. Causa il fallimento tecnico del Mondiale concluso dopo sole tre partite, ma non solo. ''Siamo l'unica nazionale che parte senza il tifo della sua gente, poi però si chiede col Mondiale di risollevare le sorti della nazione: quando siamo partiti quasi ci vergognavamo di andare al Mondiale'', e' stato lo sfogo di Prandelli dopo la sconfitta con l'Uruguay.Ma il punto di partenza era stato, in precedenza, l'assunzione di responsabilità e la scelta consequenziale di dire addio all'azzurro. ''Il responsabile sono io, il progetto era mio e non e' stato un progetto vincente: mi prendo le responsabilità e mi dimetto. E sono dimissioni irrevocabili'', l'annuncio del ct. L'uno-due dell'espulsione di Marchisio e del gol di Godin sembrava aver buttato fuori la nazionale del Mondiale, e invece ha aperto ufficialmente la crisi tecnica, oltre a quella politica.

Con un gesto semplice e poco consueto, le dimissioni, Prandelli ha di colpo scavalcato i dubbi sulla preparazione, sul ritiro aperto alle famiglie, sul valore di giocatori come Balotelli e sulla gestione di uomini come Cassano. ''Abbiamo un problema di qualità: sapevamo che avremmo avuto difficoltà con certe squadre, quelle che non abbiamo avuto contro l'Inghilterra: il nostro calcio non produce più certi tipi di giocatori, e su questi dobbiamo tutti riflettere. Balotelli? Fa parte del progetto, quello in cui mi prendo le responsabilità del fallimento''.C''e appena spazio per recriminare per una partita ''falsata dall'arbitro''. ''L'espulsione di Marchisio e' stata clamorosa, era una partita dura ma non da rosso. E su Suarez i guardalinee di solito molto attenti non si sono accorti...A questi livelli - dice amaro - servirebbe la moviola in campo, perché il calcio e' bello quando ci sono due squadre che giocano, e giocano alla pari. Stasera non e' stato così. Suarez? - la conclusione - Ci sono i segni dei suoi denti sulla spalla di Chiellini''. Ma Prandelli ammette che quando perdi, nel calcio, le scusanti non servono più. E trasforma la sua assunzione di responsabilità in un duro atto d'accusa al calcio italiano. E anche a tutto ciò che gli ruota intorno. ''Da quando ho firmato il rinnovo - confessa pieno di amarezza - qualcosa e' cambiato. Hanno cominciato ad attaccarci, come fossimo un partito politico. Ma io non ho mai rubato soldi, si sa che la Figc non prende solo contributi pubblici: pago le tasse e non rubo i soldi pubblici. Certo, la mia decisione non deriva da questo: ma e' una considerazione in più...''. Insieme alla consapevolezza, più volte confessata in questi anni, che il calcio italiano sia in un vicolo cieco.''Dobbiamo rifondarlo - il suo messaggio - Bisogna voltare pagina. Partendo dai vivai, e dall'amore per la nazionale. E' inutile nasconderlo: l'azzurro non e' amato. Siamo partiti per il Brasile con fischi e insulti, quasi ci vergognavamo. Poi però quando entriamo in campo ci chiedono di risollevare le sorti del Paese...''. Poi, l'affondo ai club: ''Non c'e' collaborazione: basti pensare che abbiamo giocato una partita con la Spagna mercoledì e domenica sera, si sono giocati due posticipi di campionato''. Probabile che dalla prossima stagione ci sia uno spettatore in più davanti alla tv. Pieno di amarezza.". La moviola? Chi non la vuole e 'perché'. Eppure le moderne tecnologìe oramai stanno popolando il pianeta. Non la passerebbero liscia i 'vampiri Dracula' ed i 'cannibali' alla Idi Amin Dada, i Bokassa. Il povero Chiellini, è stato quasi…'squartato' vivo  dall'antropofago Suarez, ma nessuna telecamera o moviolone ha potuto dire la sua, in maniera ufficiale e sanzionatoria. Le dimissioni ipso facto, su un piatto d'argento vanno bene. Anche quelle di Giancarlo Abete. Spazio ai successori. Questa è la legge del calcio, Anche se, non sempre venga rispettata. Ed ora? Demetrio Albertini è in pole position, ma non è l'unico candidato. Stesso discorso per il futuro trainer…Roberto Mancini, Luciano Spalletti, Massimiliano Allegri, Alberto Zaccheroni, Gianluca Vialli, Marcello Lippi, Fabio Capello, Carlo Ancelotti. Dietro la porta, c'è la fila. Gli hooligans e skin-heads faranno in fretta a dimenticare questa brutta parentesi. Una finale europea, persa con la Spagna, non può bastare per rendere meno amara la pillola. Si balconi è rimasta ancora la bandiera tricolore ma sono scomparsi striscioni e bandierine ed ogni altro drappo. Troppo cocente la delusione. Sul Viale invece stamani, accesi dibattiti fra juventini, interisti, milanisti, napoletano…" Chi la vuole fredda e chi calda"…Una valanga di commenti e polemiche. Per fortuna che in Italia, ci siano solamente… sessanta milioni di trainers. Totopresidente e totoallenatore, ma c' anche il totocalcio…" Vincerà il Brasile. No la Gerrmania; ma che dici, semmai l'Olanda; e l'Argentina, dove la metti? Ma sentiteli, c'è anche la Franciaaaaa…" 

Domenico Salvatore


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