Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria), 30 giugno 2014 - Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha rigettato l'istanza di scarcerazione per Gesualdo Costantino, l'ex sindaco di Melito di Porto Salvo, arrestato per associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione ADA. Secondo il collegio dei giudici, infatti, esisterebbero ancora gravi indizi di colpevolezza nei confronti del Costantino.
'Ndrangheta, Melito: ecco le intercettazioni che inchiodano il sindaco Gesualdo Costantino
RIPROPONIAMO e Pubblichiamo integralmente il dettaglio con il Capo d'Imputazione relativo al Sindaco di Melito di Porto Salvo, Gesualdo Costantino , così come diffuso alla stampa dai Carabinieri:
Melito di Porto Salvo 13 febbraio 2013 - Si tratta dell'attuale e dell'ex Sindaco di Melito Porto Salvo, personaggi che sono risultati essere stati eletti con il costante appoggio elettorale della cosca Iamonte. La ricostruzione effettuata dal P.M., in seconda battuta alla luce anche delle nuove acquisizioni, con una richiesta di misura cautelare integrativa della precedente è ricca di spunti investigativi, oltre che pregnante nell'analisi dei fatti e delle premesse giuridiche ad essi connesse. E' indispensabile quindi partire dalla stessa, fatte salve le valutazioni del decidente che si esporranno via via con il crescendo del quadro indiziario. Ecco il materiale esposto dall'Accusa, in parte già presente in atti e rivisitato in termini più precisi ed organici, in parte frutto degli approfondimenti investigativi svoltisi nelle more del deposito della prima richiesta di misura cautelare, di cui questa seconda costituisce un'integrazione e completamento:
La presente richiesta costituisce seguito e parte integrante della richiesta cautelare già formulata da questo Pubblico Ministero e depositata presso la cancelleria di codesto Ufficio GIP in data 25.11.2011, la cui parte motiva deve qui intendersi integralmente riportata.Le ulteriori indagini effettuate nelle more nell'ambito del presente procedimento hanno consentito di rafforzare il già robusto quadro indiziario esposto nelle precedenti richieste, corroborando con nuovi elementi la tesi della sussistenza ed attuale operatività della cosca "Iamonte" in Melito Porto Salvo. In tal senso depongono anche i recenti arresti per reati estorsivi ed in materia di armi di soggetti quali Gullì Giovanni e Iamonte Francesco (cfr. relativi provvedimenti cautelari già trasmessi).
Le nuove acquisizioni, in particolare, unite a quanto già precedentemente refertato dalla P.G. procedente, consentono di fornire un quadro completo in ordine alle responsabilità, per il reato associativo, di taluni soggetti appartenenti al mondo della politica locale (Iaria Giuseppe cl.46 – Costantino Gesualdo); il che finisce per riflettersi anche sulla valutazione delle posizioni di taluni impiegati presso l'amministrazione comunale di Melito Porto Salvo (Maisano – Imbalzano), il cui contributo, nel fondamentale (per la cosca) settore dei pubblici appalti, integra pienamente, a parere di chi scrive, gli estremi del concorso esterno in associazione mafiosa.
In particolare, oggetto del supplemento di indagini sono state anche le consultazioni amministrative (regionali, provinciali e comunali) che si sono succedute negli ultimi anni e che sono risultate essere state condizionate dall'intervento della cosca IAMONTE. L'azione amministrativa degli enti locali, infatti, è risultata monopolizzata da un ristretta cerchia di soggetti che, godendo dell'appoggio del sodalizio mafioso, sono riusciti ad affermarsi politicamente occupando posizioni di vertice in seno agli organismi di governo locale.
Come verrà di seguito ampiamente illustrato, la cosca IAMONTE ha sempre potuto contare sulla connivenza della locale classe politica ed in particolare sulla fedeltà di IARIA Giuseppe, nonché di uno dei suoi consiglieri di maggioranza, COSTANTINO Gesualdo[1], già Vice Presidente della Provincia di Reggio Calabria, con delega alle Politiche del Personale e Sindacali, Società Partecipate e Trasporti, nonché attuale primo cittadino della cittadina del basso ionio reggino.
Nemmeno l'ente comunale, pertanto, risulta essersi sottratto al controllo della cosca IAMONTE che colloca nei punti nevralgici degli Enti locali uomini di fiducia che vengono chiamati a tutelare gli interessi del sodalizio piuttosto che quelli della collettività.
COSTANTINO Gesualdo è espressione della cosca IAMONTE e l'azione amministrativa che egli, neo sindaco del comune di Melito di Porto Salvo, conduce è risultata essere improntata al clientelismo e tesa a tutelare gli interessi del sodalizio mafioso che, anche in occasione delle consultazione del 2012, ne ha appoggiato la candidatura e favorito l'elezione.
Di seguito, dopo una disamina dei criteri fattuali e giurisprudenziali in base ai quali si ritiene di elevare ulteriori contestazioni, in ordine cronologico, si riporta il resoconto delle indagini che hanno avuto per oggetto le consultazioni amministrative in cui sia IARIA Giuseppe che COSTANTINO Gesualdo sono stati protagonisti.
Particolare risalto viene dato al contributo attivo che sia IARIA che COSTANTINO si ritiene abbiano fornito alla cosca IAMONTE, favorendo dall'alto del loro incarico istituzionale, il perseguimento degli scopi associativi del sodalizio.
§ - 1. PREMESSA
La presente richiesta di misura cautelare (insieme a quella cui si fa seguito) riguarda diversi soggetti che da tempo costituscono un diretto punto di riferimento delle attività illecite e degli interessi che la società di 'ndrangheta insediata sul territorio di Melito Porto Salvo e, in particolare, la potente cosca degli IAMONTE hanno da tempo sviluppato nell'ambito delle vicende politiche locali (si pensi ai provvedimenti di scioglimento del Comune di Melito Porto Salvo già adottati). Interessi che si sono via via sempre più evidenziati con il trascorrere del tempo, ed in maniera ancor più forte con l'approssimarsi delle più recenti tornate elettorali, fino alle elezioni comunali del 2012.
Da sempre lo snodo dei rapporti mafia – politica è una questione cruciale per la comprensione delle ragioni per cui (e delle modalità con le quali) tutte le organizzazioni di tipo mafioso, e tra esse specificatamente la 'ndrangheta, riescano ad affermare i propri interessi sui territori oggetto della loro presenza ed accumulino nel tempo il proprio potere di condizionamento e di controllo tendenziale su ogni attività ed interesse.
Le indagini svolte sui rapporti mafia – politica consegnano quadri molto complessi. Se in via del tutto generale, può dirsi che (anche) in Calabria la 'ndrangheta e la politica appaiono pur sempre mondi distinti e separati, rispondenti a logiche e codici differenti (quelli della politica spesso risultano incomprensibili al mafioso e sfuggono persino, a tratti, al suo potere di controllo, per quanto incisivo), essi tuttavia presentano significativi punti di contatto che li pongono in uno strettissimo rapporto di interdipendenza. Un rapporto nel quale la 'ndrangheta si atteggia come vero e proprio protagonista, sia pure con forme e modalità di intervento non sempre perfettamente omogenee e tuttora in via di elaborazione e sviluppo: dunque, in ultima analisi, un rapporto fortemente caratterizzato dalla più ampia flessibilità dei diversi modelli secondo cui esso trova concreta attuazione.
Significativi segnali di tale protagonismo della 'ndrangheta sono emersi da ultimo in occasione di una importante attività d'indagine coordinata da questa Direzione Distrettuale Antimafia nel corso del 2010.
Si fa riferimento alla c.d. indagine "Reale", cui ha fatto seguito l'applicazione di provvedimenti restrittivi nei confronti di qualificati appartenenti a tale organizzazione di tipo mafioso e di uomini politici di livello regionale (già condannati in primo grado con sentenza del GUP presso il Tribunale di Reggio Calabria in data 15 giugno 2011).
Proprio in quell'indagine si sono evidenziate in modo sufficientemente chiaro alcune linee di tendenza che connotano l'intervento della 'ndrangheta nell'attività di condizionamento della politica, a livello regionale ed in prospettiva nazionale.
A tal fine, appare di grande rilievo il contenuto di alcune interlocuzioni oggetto di intercettazione, alle quali – tra gli altri – prende parte PELLE Giuseppe, figlio di PELLE Antonio, per lunghi anni uno dei più autorevoli capi 'ndranghetisti. Proprio da tali conversazioni si può desumere che la 'ndranghetasi propone di agire in maniera unitaria in occasione delle consultazioni elettorali future, sostenendo un ristretto numero di candidati, al dichiarato fine di non disperdere i voti che essa riesce a controllare.
In occasione di una conversazione registrata il 14.03.10, la questione veniva introdotta da PELLE: "ogni paese chi ne ha due, chi ne ha tre, chi ne ha quattro… per me è una cosa che non la condivido, sapete perché? Perché poi ognuno ha le sue, voi avete le vostre, quello ha le sue, l'altro ha le sue e questi voti compare si disperdono tutti. Perché se voi portate, voi dovete stabilire, che portiamo due, tre persone l'anno prossimo nella Provincia, che si può …incompr… due, tre e c'è la possibilità, c'è una possibilità che si va, ma se qua c'è tutta sta …".
Parole che, in quel frangente, trovavano l'appoggio dei qualificati interlocutori, uno dei quali, in particolare, evidenziava che spettava alla 'ndrangheta, e non ai partiti, scegliere le candidature, in quanto un candidato che avesse potuto contare sui voti dell'organizzazione (o, quantomeno, di un mandamento) sarebbe stato certamente eletto alla Provincia, per cui i voti dei singoli locali avrebbero dovuto essere gestiti indipendentemente dai partiti e convogliati in modo unitario su determinati candidati ("però è una cosa che dobbiamo gestire noi in tutto il nostro LOCALE, nel paese nostro dobbiamo gestircela noi, no che la gestiscono loro… Perché a noi ci tirano … un paese piccolo come Natile. Noi con i voti se si porta uno, d'accordo, noi con i voti nostri lo mandiamo alla Provincia"),
In data 27.03.10, PELLE Giuseppe si esprimeva in termini ancora più espliciti con riferimento alla strategia unitaria che la 'ndrangheta avrebbe dovuto adottare in vista delle future elezioni politiche, criticando contemporaneamente quello che fino a quel momento era stato fatto. Più in particolare, il PELLE affermava che per il Consiglio Regionale l'organizzazione avrebbe dovuto appoggiare candidati ben precisi, scelti fra soggetti appartenenti ai diversi mandamenti in cui l'organizzazione è strutturata ("la politica nostra è sbagliata … omissis … se noi eravamo una cosa più compatta compà, noi dovevamo fare una cosa, quanti possono andare? Da qua …incompr…diciamo qua dalla jonica, quando raccogliete tutti i voti che avete, vanno tre persone per volta, altre tre vanno alla Piana e sono sei, e vanno già sei per il Consiglio Regionale").
Aggiungeva PELLE che i candidati scelti dalla 'ndrangheta ed eletti con i voti dell'organizzazione, se avessero dimostrato di meritarne la fiducia, sarebbero stati successivamente appoggiati anche per le elezioni politiche ("la prossima volta quei sei che dovevano andare..che escono dalle regionali, se si portavano bene andavano a Roma…andavano a Roma e andavano altri sei al posto di quelli, in questa maniera si può andare avanti, potevamo ottenere una cosa, uno..c'era chi ci guardava le spalle, poco dopo aveva …").
Emergeva inoltre una ulteriore significativa linea di tendenza nell'intervento 'ndranghetista sulla politica: gli esponenti di vertice della 'ndrangheta ricevevano tutti i candidati che si recavano al loro cospetto per ottenerne il sostegno e a tutti promettevano appoggio, salvo poi decidere quale fosse il voto più conveniente per l'organizzazione. ("tanto noi impegni non ne abbiamo con nessuno, nessuno …incompr… a tutti gli diciamo… a tutti gli diciamo sì e poi votiamo a chi vogliamo noi…" …. "esatto! …inc… tutti che si si, tutti si, …incompr…e poi votiamo a chi ci interessa!")..
Ma soprattutto, i termini del rapporto tra i boss ed i politici dovevano essere oggetto di una specifica contrattazione, con la stipulazione di un vero e proprio "accordo", attraverso il quale stabilire il contenuto delle rispettive prestazioni e controprestazioni.
La questione emergeva, con rara evidenza, quando presso l'abitazione di PELLE Giuseppe, accompagnato da un imprenditore a nome MESIANI MAZZACUVA Giuseppe, si recava ZAPPALA' Santi, ex Sindaco di Bagnara Calabra, candidato per il rinnovo del consiglio regionale.
La stipula di un "accordo", come lo definiva lo stesso ZAPPALÀ, fra il candidato e la 'ndrangheta, era l'oggetto chiaro ed esplicito dell'interlocuzione con PELLE. Proprio lo ZAPPALÀ, infatti, esordiva dicendo "Vediamo se possiamo trovare un accordo, se ci sono le condizioni", evidenziando che, se, come sembrava pressoché certo, avesse ottenuto un brillante risultato elettorale avrebbe acquisito una rendita di potere che avrebbe potuto sfruttare per sdebitarsi nei confronti di chi lo aveva appoggiato (" io faccio una… una straordinaria, come si dice… affermazione… elettorale, no? Per arrivare sicuramente nei primi tre, e non dico… non dico questo… però…"). PELLE Giuseppe, tempestivamente, sottolineava il totale appoggio dell'organizzazione ("Ma da parte nostra, dottore, ci sarà il massimo impegno!"), appoggio di cui ZAPPALA' mostrava di essere cosciente ("Lo so, lo so!"). Anche MESIANI MAZZACUVA confermava che avrebbero provveduto a fare tutto il necessario per aiutare ZAPPALA' ("Ma noi qua, quello che dobbiamo fare, lo facciamo!") e anche in tale circostanza lo ZAPPALA' rispondeva"Lo so!".
Il fatto che anche MESIANI MAZZACUVA parlasse a nome dell'organizzazione trovava riscontro in successivi stralci della conversazione, in particolare quando il discorso si spostava su ciò che lo ZAPPALA' avrebbe dovuto fornire a titolo di corrispettivo per l'appoggio elettorale promesso: nella circostanza, infatti, era proprio il MESIANI MAZZACUVA ad avanzare le "pretese", premettendo che"é interesse di tutti a progredire … progredire in maniera molto oculata…" perché "…quando uno chiarisce una posizione, si trova meglio dopo … e quando c'è un problema lo manifesta!". Proseguendo, il MESIANI spiegava allo ZAPPALA' che, in cambio del loro appoggio, avrebbe dovuto dare loro qualcosa: "…quando sposo una causa e, quindi io e gli amici miei, diamo il massimo, nello stesso tempo poi, non dico che pretendiamo perché non è nella mia natura e di chi mi rappresenta, più grande o chi mi ha preceduto, per dire … però desidereremmo proprio avere quell'attenzione … quell'attenzione, per come poi ce la accattiviamo, per simpatia ma per amicizia prima di tutto!". Lo ZAPPALA', mostrando di aver perfettamente compreso che il MESIANI ed il PELLE chiedevano un trattamento preferenziale, rispondeva: "Almeno una porta aperta, l'abbiamo" …omissis… "preferenziale".
A questo punto il MESIANI MAZZACUVA, per sgombrare il campo da equivoci, ribadiva: "… io vi ringrazio … no, no … ma io … qua … mi dovete perdonare perché a me in trentatre anni … incompr… (breve interruzione dell'audio) … io parto dal presupposto che noi su questo fatto … dobbiamo discutere di questo fatto. Oggi come oggi a me ee … come dire, quando uno chiarisce una posizione, si trova meglio dopo…", ed anche stavolta riscontrava il pieno accordo dello ZAPPALA', il quale rispondeva semplicemente "certo!".
MESIANI spiegava, quindi, che stava tentando di raccogliere voti anche nei piccoli paesi ("omissis … dove cinque, dieci voti e prendermeli…omissis"), ma precisava che tutto ciò aveva, ovviamente, un prezzo: " Si, si, si! Il lavoro si fa a Bova Marina, abbiamo detto … però questo qua, so che …incompr… ora pensiamo una cosa alla volta, almeno riusciamo nell'operazione … che poi so che discorsi vengono. Le realtà nostre sono quelle ormai, come sappiamo con un malessere sociale che ci sono e … e i disguidi che ci sono! Dobbiamo …(breve interruzione dell'audio)… cercare noi, tra l'altro, di uscire da questo stato di sofferenza e lo si fa solo con il lavoro … no che prima non si cercava, ma non ci hanno lasciato. In un modo o in un altro abbiamo avuto sofferenze di questo tipo … sofferenze ancora più grandi, perdite più grandi … siamo pure stanchi!". Anche stavolta ZAPPALA' concordava in toto con le richieste avanzate da MESIANI MAZZACUVA ("Assolutamente sì"), stipulando in tal modo, in maniera inequivocabile, l'"accordo".
Analoghe linee di tendenza, che caratterizzano l'intervento della 'ndrangheta nel settore della politica locale, sono evidenziate anche nelle attività di indagine svolte in ordine alla società di Siderno, nell'ambito del p.p.n. 7144/11 rgnr/mod.21/dda (c.d. operazione "Falsa Politica").
Lo spaccato che si ricava dalle risultanze acquisite grazie alle attività tecniche compiute, ed in particolar modo grazie alle numerose conversazioni intercettate all'interno della lavanderia "Ape Green", gestita da COMMISSO Giuseppe, il "Mastro", dimostra quanto l'organizzazione 'ndranghetista intenda esercitare la propria influenza, che a volte si traduce in vero e proprio controllo, sulla vita politica locale e sui suoi esponenti. E anche nel contesto mafioso di Siderno si constata che tale rapporto trova realizzazione, a partire dal "contatto" iniziale, non più attraverso i "classici" tentativi di condizionamento della politica compiuti su iniziativa degli uomini d'onore, bensì a seguito di una lunga sequela di pressanti richieste di appoggio elettorale da parte di chi (candidati o aspiranti tali), bussando alla porta del COMMISSO (il "Mastro") o di altri mafiosi e assumendo l'iniziativa per creare il contatto, finisce per ipotecare la sua futura attività pubblica a favore della 'ndrangheta.
* * *
§ – 2. Rapporti tra organizzazione mafiosa ed esponenti politici. Criteri di valutazione della responsabilità penale.
Se, dunque, come si è anticipato, le indagini consegnano un quadro molto complesso, nel quale 'ndrangheta e politica appaiono pur sempre mondi distinti e separati, ma comunque in strettissimo rapporto di interdipendenza, deve osservarsi che tale rapporto si alimenta di atti e fatti molto diversi tra loro, da un lato, perché non tutte le condotte "collusive" integrano fattispecie penalmente rilevanti, e dall'altro perché anche quelle penalmente rilevanti, spesso presentano un differente grado di "collusione", che ne comporta una diversa qualificazione normativa. Inoltre, come è inevitabile, le investigazioni consentono di acquisire in concreto, sulle singole posizioni, elementi che, di volta in volta, presentano un diverso spessore probatorio.
Di certo, tutto quanto si esporrà nei successivi paragrafi assume decisiva rilevanza indiziaria nei confronti degli esponenti della cosca Iamonte in ordine al reato di cui all'art. 416 bis c.p., che tra i suoi elementi costitutivi contempla la "finalità politico-elettorale" tra gli scopi che caratterizzano l'associazione mafiosa.
Sul punto, giova procedere ad una breve disamina dei principi giurisprudenziali che governano la materia e nel cui alveo occorre muoversi ai fini del corretto inquadramento giuridico delle condotte che di seguito verranno descritte.
La finalità politico-elettorale dell'associazione mafiosa rileva innanzitutto nell'ambito dell'art. 416 bis c.p., essendo stata esplicitamente prevista come finalità a sé stante attraverso la novella della fattispecie incriminatrice ex art. 11-bis del decreto legge 8 giugno 1992 n. 306. Attraverso tale novella il legislatore ha aggiunto proprio la finalità politico-elettorale alle tre finalità originariamente previste dalla norma («ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali»).
La finalità politico elettorale della condotta rileva, inoltre, ai fini dell'applicazione del reato c.d. di corruzione elettorale, previsto dall'art. 96 del D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 (e dall'analogo art. 86 del D.P.R. 16 maggio 1960, n. 570)[2]. Tali norme puniscono innanzitutto il candidato che, per ottenere il voto, «offre, promette o somministra denaro, valori, o qualsiasi altra utilità [...] ad uno o più elettori », ma applica la stessa pena anche all'elettore che, per accordare il proprio voto, «ha accettato offerte o promesse o ha ricevuto denaro o altra utilità». Ove poi sussistano le condizioni di legge può configurarsi anche la circostanza aggravante di cui all'art. 7 del decreto legge n. 152 del 1991[3].
In tale contesto normativo, problema particolarmente complesso è quello della posizione giuridica che viene ad assumere il candidato che accetti, contro la promessa di utilità future per il sodalizio, il sostegno elettorale dell'organizzazione mafiosa.
Il candidato che contratti con il sodalizio mafioso il procacciamento del voto controllato dagli affiliati risponderà del reato elettorale (aggravato ex art. 7 l. n. 203/91) solo se avrà offerto in cambio qualsiasi utilità diversa dall'erogazione di denaro (nel qual caso risponde del reato di cui all'art. 416 ter c.p.).
In tal caso, peraltro, sarà necessario valutare l'entità delle utilità offerte, onde stabilire se la sua condotta, complessivamente considerata, concretizzi un apprezzabile contributo di partecipazione al sodalizio eventualmente valutabile come partecipazione ovvero come concorso esterno nel reato associativo (ferma restando, in ogni caso, la configurabilità a suo carico del reato elettorale, aggravato ex art. 7 l. n. 203/91).
Come è noto, al riguardo, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, hanno affermato – e poi ribadito – i principi in forza dei quali deve essere perimetrato il c.d. contributo che connota la condotta del partecipe organico all'associazione mafiosa, con riferimento alla fattispecie concreta dello scambio politico – elettorale.
In linea generale, ormai da tempo, allo scopo di fornire la prova dell'appartenenza all'associazione di tipo mafioso, si preferisce attribuire rilevanza al profilo c.d. organizzatorio, secondo cui il nocciolo duro del "far parte" deve essere ricercato nel ruolo assunto da ogni singolo componente del sodalizio, con le specifiche attività delittuose svolte da ciascuno, come momenti significativi e non equivoci di tale appartenenza, finalizzati del resto al raggiungimento degli scopi tipici dell'associazione mafiosa ed al mantenimento ed allo sfruttamento della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo che costituisce l'elemento caratterizzante della fattispecie criminosa associativa, per la quale si procede anche in questo processo.
Sotto tale profilo, invero, si deve ritenere elemento sufficiente a dimostrare l'appartenenza alla organizzazione mafiosa il costante collegamento ed i continui rapporti – in termini di concreta "messa a disposizione" – con alcuni dei suoi esponenti, specie nel caso in cui essi si siano concretizzati in condotte che afferiscono a settori di attività sempre più strategiche per la sopravvivenza dell'organizzazione.
Con la sent. 30 ottobre 2002, Carnevale, le Sezioni Unite hanno così individuato la fattispecie della partecipazione:
"…. La tipologia della condotta di partecipazione è delineata dal legislatore sotto l'espressione "chiunque fa parte di un'associazione di tipo mafioso" (art. 416 bis, comma 1). Tenuti presenti i connotati assegnati all'associazione mafiosa dal terzo comma dell'art. 416 bis, deve intendersi che "fa parte" di questa chi si impegna a prestare un contributo alla vita del sodalizio, avvalendosi (o sapendo di potersi avvalere) della forza di intimidazione del vincolo associativo e delle condizioni di assoggettamento e di omertà che ne derivano per realizzare i fini previsti. Al contempo, l'individuazione di una espressione come "fa parte" non può che alludere ad una condotta che può assumere forme e contenuti diversi e variabili così da delineare una tipica figura di reato "a forma libera", consistendo in un contributo apprezzabile e concreto, sul piano causale, all'esistenza o al rafforzamento dell'associazione e, quindi, alla realizzazione dell'offesa tipica agli interessi tutelati dalla norma incriminatrice.
Sicché a quel 'far parte' dell'associazione, che qualifica la condotta del partecipe, non può attribuirsi il solo significato di condivisione meramente psicologica del programma criminoso e delle relative metodiche, bensì anche quello, più pregnante, di una concreta assunzione di un ruolo materiale all'interno della struttura criminosa, manifestato da un impegno reciproco e costante, funzionalmente orientato alla struttura e alla attività dell'organizzazione criminosa: il che è espressione di un inserimento strutturale a tutti gli effetti in tale organizzazione nella quale si finisce con l'essere stabilmente incardinati.".
Tale interpretazione è stata più di recente ribadita dalle stesse Sezioni Unite con la sent. 12 luglio 2005, Mannino, secondo cui risponde di partecipazione ad associazione mafiosa colui che risulta in rapporto di stabile e organica compenetrazione nel tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare l'assunzione di un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale l'interessato "prende parte" al fenomeno associativo rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi (la Corte ha precisato altresì che sul piano probatorio rilevano tutti gli "indicatori fattuali" dai quali, sulla base di attendibili regole di esperienza attinenti propriamente al fenomeno della criminalità di stampo mafioso, possa logicamente inferirsi il nucleo essenziale della condotta partecipativa, e cioè la stabile compenetrazione del soggetto nel tessuto organizzativo del sodalizio, purché si tratti di indizi gravi e precisi, come, ad esempio, l'affiliazione rituale, la commissione di delitti-scopo, i comportamenti tenuti nelle pregresse fasi di "osservazione" e "prova", oltre a molteplici, variegati e però significativi facta concludentia).
Con la stessa sent. 12 luglio 2005, Mannino le Sezioni Unite hanno poi affrontato la questione del contributo concretizzatosi nella condotta di scambio politico – elettorale, ponendo il seguente principio:
È configurabile il concorso esterno nel reato di associazione di tipo mafioso nell'ipotesi di scambio elettorale politico-mafioso, in forza del quale il personaggio politico, a fronte del richiesto appoggio dell'associazione nella competizione elettorale, si impegna ad attivarsi una volta eletto a favore del sodalizio criminoso, pur senza essere organicamente inserito in esso, a condizione che: a) gli impegni assunti dal politico, per l'affidabilità dei protagonisti dell'accordo, per i caratteri strutturali dell'associazione, per il contesto di riferimento e per la specificità dei contenuti, abbiano il carattere della serietà e della concretezza; b) all'esito della verifica probatoria ex post della loro efficacia causale risulti accertato, sulla base di massime di esperienza dotate di empirica plausibilità, che gli impegni assunti dal politico abbiano inciso effettivamente e significativamente, di per sé e a prescindere da successive ed eventuali condotte esecutive dell'accordo, sulla conservazione o sul rafforzamento delle capacità operative dell'intera organizzazione criminale o di sue articolazioni settoriali.
Sul punto, risulta poi di particolare interesse la recentissima sentenza pronunciata dalla Sez. VI in data 14 gennaio 10, n. 81, P.M. in proc. MANNINO, nella cui motivazione sono ulteriormente chiariti alcuni passaggi della pronuncia del 2005 e viene stabilito, in particolare, che "anche la promessa e l'impegno politico di attivarsi, una volta eletto, a favore della cosca mafiosa integrano, in linea di principio, gli estremi del contenuto atipico del concorrente eventuale nel delitto associativo, a prescindere dalle successive condotte di esecuzione dell'accordo, valutabili sotto il profilo probatorio, a condizione che peraltro sia provato che tale patto elettorale politico-mafioso abbia prodotto risultati positivi, qualificabili in termini di reale rafforzamento o consolidamento dell'associazione mafiosa"
Il tema della rilevanza della condotta di collusione politico – mafioso ha occupato la giurisprudenza anche in precedenza.
Il primo provvedimento giudiziario che ha affrontato tale questione, configurando la condotta dell'uomo politico colluso come partecipazione organica all'associazione mafiosa, è costituito da un'ordinanza del 1992 del Tribunale della libertà di Reggio Calabria (Trib. Reggio Calabria, 3 aprile 1992, Battaglini) relativa ai rapporti intrattenuti da taluni esponenti politici calabresi con le cosche rosarnesi.
Si legge nella motivazione del citato provvedimento:
"L'uomo politico [...] si serve dell'attività di cosche per assicurarsi l'esito favorevole, e il più favorevole possibile, delle elezioni, restando pattuito od inteso che, una volta eletto, si metterà a servizio o a disposizione delle medesime, i cui interessi sono, appunto, l'acquisizione della gestione o del controllo delle attività economiche, delle concessioni ed autorizzazioni, degli appalti e dei servizi pubblici, e, comunque, lo sfruttamento di qualsiasi vantaggio derivante dall'esercizio dei pubblici poteri. [...[ Il rivolgersi alla mafia per simili finalità, o accettarne l'impegno, equivale di per sé all'adesione al programma criminoso della medesima,. sia pure per la parte relativa agli -affari amministrativi ed ai relativi abusi".
Investita del caso, in sede di ricorso per cassazione de libertate, la Corte di Cassazione con la sentenza Battaglini, pur giudicando nella specie insufficiente il quadro probatorio sotto il profilo della gravità indiziaria, ha tuttavia sostanzialmente confermato il principio di diritto affermato nel provvedimento del Tribunale del riesame: "Il fatto di chi promette voti contro l'impegno del candidato che, una volta eletto, concluderà il sinallagma attraverso l'elargizione di favoritismi è espressamente previsto e sanzionato dalla legge vigente. [...[ A maggior ragione, quindi, se un simile patto viene stipulato dal candidato con un'organizzazione di stampo mafioso, e la controprestazione del beneficiario del consenso elettorale è la promessa di agevolare chi gli assicura l'elezione nella realizzazione dei fini elencati dalla norma incriminatrice, il fatto è, se provato,suscettibile di integrare gli estremi non soltanto dello specifico delitto elettorale, ma anche di una partecipazione all'associazione criminale, tanto più se l'accordo risulta di tale portata ed intensità da far apparire il candidato stipulante come autentica espressione del sodalizio criminale"[4].
La configurazione della condotta in termini di partecipazione organica — nel suddetto caso degli uomini politici calabresi — va ricollegata al fatto che gli indagati erano accusati di avere instaurato già da tempo il loro rapporto con le cosche rosarnesi e di essersi procacciati voti per tale via — come si legge nel capo di imputazione — in diverse consultazioni elettorali e, per ultime, in quelle regionali del giugno 1990 [...] con ciò aderendo [...] ai programmi tipicamente criminosi di tali cosche per la parte relativa al controllo delle attività economiche.
Più di recente, con la sent. 11 dicembre 2007, Mercadante, la I° Sez. della Corte di Cassazione per qualificare, sempre nella fase cautelare, in termini di organica paretecipazione all'associazione di tipo mafioso (nella specie: Cosa Nostra), la condotta del professionista – uomo politico, ha attribuito specifica rilevanza al "collegamento con gli interessi dell'associazione" evidenziato dalla prova, nel caso di specie, di un particolare e stretto legame esistente tra il professionista e uno dei capi dell'organizzazione, un "rapporto di esclusiva" – perdurante negli anni – "che si estende a comprendere la funzione di consigliere del boss per tutto ciò che riguarda il mondo politico regionale al quale ambisce arrivare il professionista".
Proprio da ultimo, il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha avuto occasione di occuparsi di una vicenda per molti versi "paradigmatica" delle modalità di manifestazione del patto collusivo politico – mafioso, modalità che presentano forti analogie con le emergenze evidenziatesi nell'ambito del presente procedimento penale.
Si fa riferimento all'ordinanza resa in data 21 gennaio 2011 (dep. 04.03.2011 – indagato Nucera Pietro Antonio – Pres. Est. Bandiera, n. 16P/11 R.T.L.) nell'ambito del procedimento n. 1095/2010 R.G.N.R. DDA, che, facendo propri i principi giurisprudenziali ed interpretativi finora esposti, qualifica in termini di partecipazione organica all'organizzazione mafiosa 'ndrangheta di un candidato alle elezioni regionali calabresi che aveva ottenuto l'appoggio elettorale della cosca Pelle di S. Luca, appoggio necessariamente riferibile all'opportunità per la cosca di "inserimento nell'apparato amministrativo regionale" (cfr. p. 24 dell'ordinanza). Nel provvedimento in discorso, peraltro, il Tribunale pone in evidenza alcuni aspetti di assoluto rilievo che, insieme agli altri già oggetto di esposizione, possono consentire di giungere ad un giudizio di partecipazione organica del candidato all'organizzazione criminale:
a) la possibilità – stante la natura della fattispecie di cui all'art. 416 bis c.p., tipico reato "a forma libera" – di provare la partecipazione al sodalizio per facta concludentia, avendo riguardo all'effettivo ruolo materiale svolto all'interno della struttura criminosa, manifestato da un impegno reciproco e costante, che vada nella direzione degli interessi dell'organizzazione ("…L'associazione mafiosa è fattispecie plurisoggettiva propria giacché "l'appartenenza di taluno a un'associazione criminale dipende anche dalla volontà di coloro che già partecipano all'organizzazione esistente". La prova di tale volontà plurale può desumersi da 'regole statutarie' (come quelle praticate dalle mafie storiche con i loro rituali di affiliazione) ma anche per facta concludentia indicativi di una "volontà di inclusione del soggetto partecipe". Si tratta di valutare in concreto l'effettiva volontà degli associati: sia la volontà del singolo partecipe di essere incluso nel sodalizio; sia la volontà degli altri membri di apprezzarne e accettarne l'inclusione, indipendentemente dal fatto che tale incontro di volontà possa desumersi dal rispetto di regole o prassi criminali. Riprendendo la distinzione tra il contributo 'tipico' del partecipe e quello 'atipico' del concorrente eventuale, le S.U. ripropongono anche la definizione per la quale la condotta di partecipazione è ravvisabile in chi "si impegna a prestare un contributo alla vita del sodalizio, avvalendosi (o sapendo di potersi avvalere) della forza di intimidazione del vincolo associativo, e delle condizioni di assoggettamento e di omertà che ne derivano, per realizzare i fini previsti". L'espressione 'far parte' impiegata nel comma 1 dell'articolo 416 bis allude secondo la sentenza a "una condotta che può assumere forme e contenuti diversi e variabili, così da delineare una tipica figura di reato 'a forma libera', consistendo in un contributo apprezzabile e concreto, sul piano causale, all'esistenza o al rafforzamento dell'associazione e, quindi, alla realizzazione dell'offesa tipica agli interessi tutelati dalla norma incriminatrice". A quel 'far parte' dell'associazione "non può attribuirsi il solo significato di condivisione meramente psicologica del programma criminoso e delle relative metodiche, bensì anche quello, più pregnante, di una concreta assunzione di un ruolo materiale all'interno della struttura criminosa, manifestato da un impegno reciproco e costante, funzionalmente orientato alla struttura e all'attività dell'organizzazione criminosa". Il che equivale a dire che la condotta di partecipazione comporta "un inserimento strutturale a tutti gli effetti in tale organizzazione, nella quale si finisce con l'essere stabilmente incardinati". Non vi è dubbio che il Nucera, pur nella marginalità del ruolo, abbia condiviso tale programma offrendo in concreto i propri servizi alla cosca ("è sempre stato disponibile") non disdegnando di offrirne anche nel futuro…", cfr. pp. 25-26 ordinanza cit.);
b) la rilevanza, sul piano probatorio, della circostanza che il sodalizio impegnatosi a fornire l'appoggio elettorale al candidato si rivolga ad esponenti di altre articolazioni dell'organizzazione criminale per raccogliere voti ("…Che le aspettative del gruppo siano concrete ed indirizzate allo scopo è reso ancora più evidente dal fatto che il Pelle ed il Versaci, in ossequio alle direttive impartire dal Pelle, si rivolge per raccogliere adesioni ad esponenti di primo piano delle altre consorterie operanti sul territorio ionico. Il riferimento è tra gli altri a Maesano Filiberto , noto personaggio mafioso reggente il "locale" di Palizzi al quale il Pelle si è rivolto per la campagna elettorale…", cfr. p. 24 ordinanza cit.);
c) la rilevanza, conformemente a quanto sopra esposto, della costanza nel tempo e della personalizzazione del rapporto collusivo tra l'uomo politico e l'organizzazione ("…In buona sostanza l'intraneità del politico al sodalizio è provata essendo stati provati rapporti collusivi consolidati da tempo e caratterizzati da una risalente continuità di scambi politico-mafiosi. Il rapporto esistente tra il Pelle e il Nucera assume un carattere clientelare stabile, continuativo e fortemente personalizzato, e implica il riconoscimento di un 'ruolo' del politico all'interno del sodalizio mafioso …", cfr. p. 25 ordinanza cit.);
d) l'assoluta irrilevanza, invece, degli esiti della consultazione elettorale ("…In tale ottica dunque l'effettivo conseguimento del risultato elettorale rappresenta solo un quid pluris che non incide sulla partecipazione al sodalizio da parte del candidato…", cfr. p. 26 ordinanza cit.).
(E' opportuno aggiungere che il Nucera, al termine del giudizio con il rito abbreviato, è stato condannato con sentenza del G.U.P. di Reggio Calabria in data 15 giugno 2011 alla pena di anni otto di reclusione per il reato di cui all'art. 416 bis c.p., così come contestato).
È il caso di sottolineare, dunque, che l'esponente politico può considerarsi «organico» all'associazione mafiosa – quindi partecipe «interno» ad essa – soltanto se si ipotizzano rapporti collusivi consolidati da tempo e caratterizzati da una risalente continuità di scambi politico-mafiosi. Solo in tal caso il rapporto può assumere un carattere clientelare stabile, continuativo e fortemente personalizzato, e può implicare il riconoscimento di un «ruolo» del politico all'interno del sodalizio mafioso. E ben potrà accadere che, dopo una pluralità di patti di scambio politico-mafiosi, la posizione dell'uomo politico (inizialmente extraneus al sodalizio e animato da un movente fortemente autonomo) si modifichi in guisa tale che il suo movente autonomo venga inevitabilmente a sovrapporsi, intrecciarsi e confondersi con le finalità associative, sì da assumere una nuova significatività e concludenza in termini di affectio societatis.
Viceversa, se si ipotizza che l'uomo politico abbia instaurato per la prima volta il patto di scambio «voto contro favori » con un sodalizio mafioso, ben difficilmente l'instaurarsi di un siffatto rapporto potrà giustificare la configurazione della condotta dell'uomo politico in chiave di partecipazione «interna». Tale rapporto, inevitabilmente contrassegnato, almeno in origine, da un movente fortemente autonomo dell'uomo politico e da una valenza di cooperazione relativamente « paritaria », sarà tale, da denotare un'assenza di affectio societatis, ed allora esso (nella misura in cui fornisce un contributo alla conservazione o al rafforzamento del sodalizio o di un suo settore di attività) si presenterà più facilmente come concorso esterno nel reato associativo. Inoltre, data la molteplicità ed estrema variabilità dei moduli che il rapporto collusivo può assumere, nulla impedisce che la posizione del soggetto politico in questione possa mantenersi esterna al sodalizio anche dopo una pluralità di patti di scambio succedutisi nel tempo, la qual cosa comporterà. un concorso esterno nel reato associativo particolarmente intenso, consolidato e continuativo, ancorché privo di affectio societatis.
Tali premesse costituiscono la chiave di lettura e di valutazione del compendio indiziario in atti.
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§ – 3. Il Comune di Melito di Porto Salvo: dallo scioglimento del 1991 al 2005
Il monopolio esercitato sia da IARIA Giuseppe che da COSTANTINO Gesualdo, padroni incontrastati della scena politica della città di Melito di Porto Salvo, è da attribuire al legame che essi hanno stretto con la cosca IAMONTE che ne ha sostenuto l'elezione nel corso delle varie competizioni elettorali.
La storia politica della città di Melito di Porto Salvo è puntellata da alcune vicissitudini riconducibili alla forte permeabilità mafiosa dell'ente pubblico comunale. L'Ente locale, infatti, è stato sottoposto a commissariamento per infiltrazioni mafiose in due occasioni e più specificatamente risalenti al 02.10.1991[5], quando alla guida dell'amministrazione vi era IARIA Giuseppe, ed al 29.01.1996[6], quando le redini erano invece rette da LAFACE Umberto[7].
Si noti, per quanto riguarda lo scioglimento del 1991, che nella relazione ministeriale (agli atti) già si faceva riferimento a personaggi quali BENEDETTO Fortunato (all'epoca assessore ai lavori pubblici, nei cui confronti pendeva procedimento penale per reato continuato di interesse privato in atti di ufficio, per aver favorito l'aggiudicazione di un appalto a dita notoriamente controllata dalla famiglia Iamonte e che risultava frequentare membri della famiglia Iamonte ed aver partecipato al matrimonio di Vincenzo Iamonte), CUZZOCREA Santo (cognato di COSTANTINO Gesualdo, all'epoca assessore al turismo, sport e spettacolo, di cui era nota l'amicizia ed il legame di comparato con Vincenzo Iamonte, al cui matrimonio pure partecipava), CREA Domenico(all'epoca consigliere, sul cui conto risultava che in vista delle consultazioni elettorali del 1988 avesse chiesto l'appoggio degli Iamonte).
Anche l'esperienza politica di alcuni familiari del COSTANTINO si intreccia con le vicissitudini che hanno interessato nel corso degli anni l'ente comunale: infatti, come detto, COSTANTINO Gesualdo è cognato di CUZZOCREA Santo[8], già assessore comunale all'epoca dello scioglimento della Giunta IARIA, nonché genero di CUZZOCREA Diego[9], già Vice Sindaco della Giunta guidata dal Sindaco LAFACE, sciolta nell'anno 1996.
Gli elementi emersi sul conto di COSTANTINO Gesualdo, circa l'appoggio elettorale garantito a quest'ultimo dalla cosca IAMONTE, trovano ulteriore riscontro anche nelle risultanze d'ufficio da cui si evince come il predetto sia stato controllato insieme ad esponenti di primo piano della cosca IAMONTE: da accertamenti esperiti presso la Banca Dati FF.PP. è emerso che alle ore 10.20 del 19.05.2002, in via Annà di Melito di Porto Salvo (RC), personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Melito di Porto Salvo abbia controllato COSTANTINO Gesualdo insieme a IAMONTE Carmelo[10] davanti l'ingresso dello stabile di proprietà della famiglia IAMONTE.
Anche successivamente, come rilevato da ulteriori accertamenti effettuati presso la Banca Dati, COSTANTINO Gesualdo è stato controllato con soggetti con pregiudizi penali per associazione mafiosa: in particolare, alle ore 20.45 del 24.08.2007, risulta essere stato controllato a Bova Marina (RC), nelle adiacenze del Ristorante "Il funghetto", unitamente a MODAFFARI Leone[11], tratto in arresto nell'ambito dell'operazione convenzionalmente denominata "Bellu Lavuru", e NUCARA Antonino[12].
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§ – 4. Elezioni regionali – 3 e 4 aprile 2005
Il sostegno elettorale che la cosca IAMONTE ha garantito a IARIA Giuseppe risale già all'anno 2005 in coincidenza della competizione elettorale regionale, nella quale il primo cittadino in carica risulta candidato nella lista dei Democratici di Sinistra raccogliendo complessivi 3692 voti di preferenza, rivelatisi comunque insufficienti a garantirne l'elezione.
Al di là del mancato successo, l'elettorato melitese ha comunque risposto in massa alla chiamata alle urne disposta dalla cosca IAMONTE, elargendo in favore di IARIA Giuseppe ben 1.584 preferenze.
Pur se in minor misura, anche l'elettorato distribuito nel comune di Montebello Jonico (RC), dove la cosca IAMONTE è egemone, perora la causa di IARIA esprimendo in suo favore 378 preferenze.
Il sostegno elettorale che IARIA Giuseppe risulta aver ricevuto dagli affiliati alla cosca IAMONTE, emerge a chiare lettere dalle pagine dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere nr. 4513/05 RGNR DDA, nr. 3084/05 RGIP DDA e nr. 50/05 ROCC DDA emessa in data 04.01.2006 dal Tribunale di Reggio Calabria, Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, e che di seguito si riporta integralmente per la parte di interesse (pag. 74 e segg.).
Ulteriore riscontro della caratura di PRESTOPINO Giuseppe nell'ambito della cosca IAMONTE è il suo impegno, durante le ultime elezioni regionali, a favore di IARIA Giuseppe. Sono infatti molteplici le conversazioni in cui PRESTOPINO Giuseppe ha dimostrato la sua parzialità a favore del sindaco ed il suo interesse per l'esito della consultazioni elettorali:
- il 04.04.2005 - alle ore 11.33 – veniva registrata, in uscita dall'utenza telefonica 348/0378553 in uso a PRESTOPINO Giuseppe effettuata sull'utenza telefonica 340/0811026 intestata a CRUPI Adele[13], la conversazione avente progressivo 1183[14], nella quale PRESTOPINO interloquiva con CREA Domenico cl.1948, il quale parlava di una persona non meglio identificata, chiamata "Apache", che stava facendo la campagna elettorale contro il sindaco (vds All.100).
La suindicata conversazione telefonica, intercorsa tra PRESTOPINO e CREA[15], pone in risalto anche il forte ascendente che quest'ultimo esercita su COSTANTINO Gesualdo nei confronti del quale avrebbe esercitato pressioni affinché convincesse l'elettorato della frazione Annà di Melito a dirottare le proprie preferenze verso IARIA (B: Eh….la ad Anna', se non sollecitavo io a Gesualdo, prendevamo una scoppoletta, penso che la prendiamo lo stesso; A: Uh!):
- in data 04.04.2005 – alle ore 16.56 ed alle ore 18.14 – venivano registrata in entrata sull'utenza telefonica mobile 340/6994095 in uso a MEDURI Antonio cl.1952 effettuata dall'utenza telefonica mobile 348/0378553 in uso a PRESTOPINO Giuseppe cl.1966, due conversazioni con progressivo rispettivamente nr.8[16] e nr.9[17] nel cui corso quest'ultimo, durante la fase di spoglio, riceveva gli aggiornamenti da parte di MEDURI Antonio circa i voti raccolti da IARIA Giuseppe rispetto agli altri concorrenti politici (vds All.101 e All.102);
- in data 04.04.2005 – alle ore 18.21 – veniva registrata in uscita dall'utenza telefonica mobile 340/6994095 in uso a MEDURI Antonio cl.1952 effettuata sull'utenza telefonica mobile 348/0378553 in uso a PRESTOPINO Giuseppe cl. 1966, la conversazione avente progressivo nr.10[18] in cui MEDURI comunicava a PRESTOPINO Giuseppe l'esatto numero di preferenze raccolte da IARIA a conclusione dello spoglio (vds All.103);
- in data 04.04.2005 – alle ore 21.02 – veniva registrata in uscita dall'utenza telefonica 348/0378553 in uso a PRESTOPINO Giuseppe sull'utenza telefonica 340/0811026 intestata a CRUPI Adele ed in uso a CREA Domenico cl.1948, la conversazione avente progressivo nr.1282[19], in cui è sempre "Mimmo" che comunicava a PRESTOPINO il risultato ottenuto daIARIA nella sezione elettorale di Saline ed, appreso del risultato non esaltante, PRESTOPINOspecificava che, almeno a Melito di Porto Salvo, IARIA aveva ottenuto un buon risultato (vds.All.104);
- in data 04.04.2005, alle ore 22.13, veniva registrata in uscita dall'utenza telefonica 348/0378553 in uso a PRESTOPINO Giuseppe cl.1966, effettuata sull'utenza telefonica340/9313910[20] intestata a MINNITI Giuseppe[21], la conversazione avente progressivo nr.1290[22], in cui PRESTOPINO e MINNITI commentavano i risultati non ancora definitivi delle elezioni (vds. All.105);
- in data 05.04.2005 – alle ore 10.35 – veniva registrata in uscita dall'utenza telefonica 348/0378553 in uso a PRESTOPINO Giuseppe cl.1966, effettuata sull'utenza telefonica340/0811026 intestato a CRUPI Adele ed in uso a CREA Domenico cl.1948, la conversazione avente progressivo nr.1309[23] in cui PRESTOPINO veniva informato circa il numero di preferenze raccolte dai vari candidati (vds All.106);
- in data 05.04.2005 – alle ore 12.01 – veniva registrata in uscita dall'utenza telefonica 348/0378553 in uso a PRESTOPINO Giuseppe, effettuata sull'utenza telefonica 335/1044522[24], in uso a tale "Bartolo", la conversazione avente progressivo nr.1321[25], in cui ufficialmente veniva comunicato a PRESTOPINO Giuseppe la sconfitta elettorale di IARIA Giuseppe e lo stesso si lasciava andare ad espressioni di sconforto (vds All.107).
Il contemporaneo sussistere di alcuni dati oggettivi, induce a ritenere che tale Bartolo, utilizzatore dell'utenza cellulare 3351044522, intestata alla Società "Coop. RINASCITA S.r.l., ed interlocutore di PRESTOPINO Giuseppe nella conversazione telefonica di cui al prog. 1321, si identifichi in IAMONTE Bartolo[26], con pregiudizi penali per associazione mafiosa che, come si rileva dalla missiva nr. 154 di prot. datata 13.08.2008 della prefata società cooperativa, all'epoca era socio della stessa (vedi Allegato nr. 1).
Le frequentazioni di IAMONTE Bartolo sono indicative del suo pieno coinvolgimento nella società cooperativa[27], atteso che da accertamenti effettuati attraverso la Banca Dati FF.PP. emerge come egli sia spesso controllato unitamente ad altri soci:
- alle ore 1.30 del 08.06.2012, in Reggio Calabria, via SS106 Pellaro, IAMONTE Bartolo è stato controllato da personale della Polizia di Stato di Reggio Calabria a bordo dell'autovettura Fiat Sedici targata EJ141LK unitamente a LAGANA' Francesca Antonia[28], già Presidente del consiglio di amministrazione della Coop. Rinascita, in atto vice Presidente del consiglio di amministrazione del Consorzio Terre del Sole – Consorzio Cooperative sociali di solidarietà;
- alle ore 2.43 del 02.06.2012, a Melito di Porto Salvo (RC), via San Leonardo, IAMONTE Bartolo è stato controllato da personale della Compagnia Carabinieri di Melito di Porto Salvo a bordo dell'autovettura Fiat Sedici targata EJ141LK, unitamente a MARTORANO Salvatore[29], in atto vice presidente del consiglio di amministrazione della Cooperativa Rinascita, VERDUCI Sergio[30] e VERDUCI Paolo[31];
- alle ore 11.15 del 30.06.2007, a Siderno (RC), SS106, IAMONTE Bartolo è stato controllato da personale della Compagnia Carabinieri di Locri a bordo dell'autovettura targata CN472ZY, unitamente a MARTORANO Salvatore;
- alle ore 23.17 del 15.03.2004, in Montebello Jonico (RC), SS106, contrada Pantano località Saline Joniche, IAMONTE Bartolo è stato controllato da personale della Stazione Carabinieri di Ortì a bordo dell'autovettura targata BY826XN unitamente a LAGANA' Francesca Antonia.
L'identificazione dell'interlocutore telefonico di PRESTOPINO Giuseppe in IAMONTE Bartolo è altresì compatibile con i dati acquisiti attraverso la Banca Dati FF.PP., dalla quale si evince come egli, alle ore 10.00 del 02.05.2002, a Melito di Porto Salvo (RC), SS106, sia stato controllato da personale della Compagnia Carabinieri di Melito di Porto Salvo unitamente a PRESTOPINO Giuseppe, la cui moglie, SAPONE Caterina[32], all'epoca figurava tra i soci della Società Rinascita.
Con missiva prot. nr. 260 del 28.09.2012, la Cooperativa Sociale "Rinascita" ha trasmesso l'elenco del personale e l'elenco dei soci e dall'esame di entrambi risulta che l'unico Bartolo esistente in organico sia IAMONTE Bartolo (vedi Allegato nr. 2).
L'identificazione di Bartolo in IAMONTE Bartolo si completa attraverso l'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 73 (RIT. 1813/12 – linea 5441) del 27.09.2012, ore 10.07, nel corso della quale Bartolo, utilizzatore dell'utenza 3351044522, riferisce a MORRONE Emiliano[33], giornalista, di essere stato già condannato in appello per associazione mafiosa in quanto ritenuto affiliato alla cosca IAMONTE[34] (vedi Allegato nr. 3) (M.: …il pentito come si chiama?; I.: …io mi sono difeso dal nulla perché io non ho commesso nessun reato…; M.: si si si si…; I.: …che loro mi accusano solo di appartenenza a questa 'ndrangheta…; M.: alla cosca Iamonte…; I.: alla cosca Iamonte si; M.: ho capito…tra l'altro tu non sei manco parente…inc…; I.: io non sono neanche parente…c'è il pentito che dice che io sono un figlio avuto con una donna diversa dalla moglie, che poi si è saputo che anche quest'altro… che in effetti è vero che questo boss aveva il figlio con un'altra donna…è stato arrestato anche lui, però a me non è che poi dice "ma adesso che questo – dice – quello di prima che era?"…(ride)…dice, ha detto il pentito "no, vabbè…non era il figlio però non so se parente ma però – dice – certamente fa parte anche lui…";M.: ah…e che ti hanno dato? associazione mafiosa?; I.: si si…416 bis…il reato che io ho scontato, per il quale sono stato condannato e l'ho scontato, è il reato di violazione dell'articolo 416 bis che in poche parole, giuridicamente, Emiliano, tu che sei infarinato di queste situazioni, a differenza del 416 normale che ci deve essere il reato fine per poterti condannare, per far parte di un associazione a delinquere, questo 416 bis, anche senza aver commesso nulla…cioè a te ti possono condannare solo per appartenenza alla mafia, cioè se tu ti affili però non commetti mai nulla in vita tua…).
La campagna elettorale in favore di IARIA Giuseppe vede coinvolti anche i fratelli VERDUCI Gaetano[35] e Pietro[36], ritenuti affiliati alla cosca IAMONTE, presso il cui esercizio pubblico, Bar Sala Giochi "Poseydon"[37], risulta essere custodito il materiale propagandistico da utilizzare: nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 858 (decreto nr. 4617/04 RGNR DDA e RIT. 191/04) del 24.03.2005 (Vol. II – All. 173), intercorsa all'interno della Fiat Punto di BEVILACQUA Enzo[38], quest'ultimo chiede a VERDUCI Gaetano che gli dia i volantini elettorali (B.: Gaetano…non mi dai i cosi delle votazioni?…; VERDUCI Gaetano: passa dalla sala giochi) che avrebbe ricevuto, qualche minuto dopo, da VERDUCI Pietro (B.: Pietro; VERDUCI Pietro: ohu; B.: mi ha detto Gaetano di darmi un poco di votazioni…; VERDUCI Pietro: ah?; B.: un poco di cosi…un poco di votazioni…; VERDUCI Pietro: di volantini?; B.: eh!… di volantini…).
Le conversazioni ambientali che si susseguono consentono di affermare che i volantini elettorali che BEVILACQUA riceve da VERDUCI Pietro siano quelli di IARIA Giuseppe, all'epoca primo cittadino di Melito di Porto Salvo, nonché candidato a consigliere regionale nella lista "Democratici di Sinistra – Partito del Socialismo Europeo".
Infatti, nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 859 (decreto nr. 4617/04 RGNR DDA e RIT. 191/04) del 24.03.2005 (Vol. II – All. 174) - sempre inerente le comunicazioni intercorse all'interno della Fiat Punto di BEVILACQUA Enzo – emerge che IAMONTE Carmelo[39], al vertice dell'omonima cosca, abbia incaricato MORELLO Cosimo (appartenente, al pari del Bevilacqua Enzo, alla comunità ROM di Melito di Porto Salvo) di raccogliere voti in favore di IARIA Giuseppe, promettendo, in cambio, l'assegnazione di alloggi popolari alla comunità ROM stanziata a Melito di Porto Salvo.
MORELLO Cosimo, sceso dall'auto per salutare IAMONTE Carmelo (M.: Carmelo Iamonte…vado e lo saluto ora…Carmelo!), tornato a bordo, riferisce ad una donna n.m.i. del contenuto della breve conversazione avuta (M.: per questo qua dobbiamo votare…ora dice che dà le case…inc…; Donna: si…e tu ci credi…; M.: si, Iamonte mi ha dato…inc… disgrazia che hai…; Donna: sai pure chi è…; M.: il sindaco Iaria…ha detto "come lui non vi dà le case, io vado là e lo faccio…inc…").
Dietro la promessa di voti in favore del sindaco IARIA Giuseppe, si cela l'impegno di IAMONTE Carmelo il quale assicura di intercedere presso l'amministrazione comunale in carica affinché si completi l'assegnazione delle case popolari alle famiglie ROM che abitano il campo nomadi di Melito di Porto Salvo (M.: me li ha dati Carmelo Iamonte, di votarglielo…; Donna: per lui gli votiamo ..inc..; M.: …ha detto che se gli votiamo parla lui (ndr Carmelo Iamonte) e ci danno le case…inc… sono andato là e l'ho visto fuori… e mi ha chiamato…).
Nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 1309 (RIT. 191/04 DDA) del 24.03.2005 (Vol. II – All. 175), BEVILACQUA Enzo raccomanda a MORELLO Cosimo[40] di votare per IARIA perché così sarebbe stato ordinato da VERDUCI Gaetano (B.: Vai a votare due minuti "Caja" (ndr soprannome di Morello Cosimo); M.: Ah?; B.: Che ci vuole.; M.: A chi?; B.: A IARIA… Me lo ha detto Gaetano di votarlo te lo giuro sui morti…).
L'analisi contestuale di più dati oggettivi, ha consentito di accertare come dietro la delocalizzazione dei ROM di stanza nel campo nomadi di Melito di Porto Salvo si celi l'ennesima opportunità di guadagno per la cosca IAMONTE (cfr. paragrafo seguente).
§ – 4.1 La delocalizzazione della comunità ROM di Melito di Porto Salvo
Il tema della delocalizzazione della comunità ROM, il cui epilogo è prossimo dall'essere raggiunto dall'attuale amministrazione comunale capeggiata da COSTANTINO Gesualdo, venne inizialmente affrontato dall'allora giunta comunale presieduta dal sindaco Mario TRIPODI[41]: l'ipotesi formulata dall'amministrazione in carica prevedeva la costruzione di nuove abitazioni da destinare ai rom in un'area denominata "Muscidale – Priolo" utilizzando un finanziamento della Regione Calabria.
Tale soluzione, oltre a non aver incontrato il favore della comunità ROM in considerazione dei gravi disagi che tale trasferimento avrebbe comportato (Vol. II – All. 176), è stata ritenuta anche troppo onerosa al punto che la Regione Calabria avrebbe accolto la proposta avanzata dall'amministrazione comunale di devolvere il medesimo finanziamento ad un intervento finalizzato all'acquisto e ristrutturazione di alloggi, già esistenti, equamente distribuiti su tutto il territorio di Melito di Porto Salvo.
Con determinazione n. 185 datata 16.10.2002 dell'Ufficio Tecnico del comune di Melito di Porto Salvo (Vol. II – All. 177), è stato approvato il bando per il reperimento degli alloggi da assegnare alle famiglie ROM, rettificato pochi mesi dopo con determinazione n. 283 datata 11.12.2002 (Vol. II – All. 178), in virtù della quale sono state ammesse anche quelle istanze di vendita contenenti l'offerta di più unità immobiliari comprese nello stesso corpo di fabbrica (originariamente non consentita).
Al termine della gara, sono stati individuati e ritenuti idonei all'acquisto i 17 alloggi di cui alla sotto indicata tabella nella quale sono riportati, oltre alle generalità del proprietario, anche l'ubicazione dell'immobile ed il prezzo convenuto (Vol. II – All. 179).
N.
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DITTA
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UBICAZIONE
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PREZZO CONVENUTO
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| 1 | SCHIMIZZI CARMELO[42] | FG44 part. 373 | 67.509,92 |
| 2 | ROSACI QUINTO | via Lacco 102 FG 14 part. 237/2 | 46.082,73 |
| 3 | ROSACI QUINTO | via Lacco 102 FG 14 part. 237/1 | 33.142,81 |
| 4 | MALASPINA GIOVANNA[43] | Via Crimameno fraz. PentadattiloFG 21 part. 518 | 35.997,84 |
| 5 | MALASPINA ERMINIO[44] | via Prunella Sup. FG 30 part. 86/2 | 42.173,47 |
| 6 | MALASPINA ERMINIO | via Prunella Sup. FG 30 part. 86/1 | 12.771,33 |
| 7 | DE LEO CATERINA[45] | via Centola FG 42 part. 2430/14 | 79.460,76 |
| 8 | DE LEO CATERINA | via Centola FG 42 part. 2430/14 | 79.460,76 |
| 9 | DE LEO CATERINA | via Centola FG 42 part. 2430/13 | 79.460,76 |
| 10 | DE LEO CATERINA | via Centola FG 42 part. 2430/12 | 79.460,76 |
| 11 | DE LEO CATERINA | via Centola FG 42 part. 2430/11 | 71.514,69 |
| 12 | DE LEO CATERINA | via Centola FG 42 part. 2430/10 | 71.514,69 |
| 13 | LUGARA' – ROSACI | FG 42 part. 701 | 50.000,00 |
| 14 | LICORDARI ELISABETTA[46] | via Umbria 60 FG 44 part. 832 | 28.336,31 |
| 15 | FAMILIARI FRANCESCO | FG42 part. 71 | 8.576,90 |
| 16 | CREA FILOMENA | FG42 part. 958 | 61.095,29 |
| 17 | CARISTO PASQUALE | FG42 part. 577/6 | 50.000,00 |
Da una rapida disamina della dislocazione degli immobili individuati nel territorio di Melito di Porto Salvo, è emerso il criterio inopportuno adottato dall'amministrazione comunale nell'individuazione degli alloggi da destinare alle famiglie ROM.
Tra detti immobili figurano due unità abitative situate in aree periferiche e specificatamente a Melito di Porto Salvo in via Lacco 102, che i proprietari, ROSACI Quinto e CRIACO Domenica[47], in data 02.02.2005, avrebbero venduto al comune di Melito di Porto Salvo (Vol. II – All. 180), che è risultato aver corrisposto complessivamente 79.225,54 euro, ma che alla data odierna non risultano ancora occupate dalle famiglie ROM assegnatarie.
Emerge la condotta incurante dell'amministrazione comunale che, pur essendo consapevole del mancato gradimento precedentemente espresso dalla comunità ROM nei confronti di una dislocazione periferica (il punto di vista della comunità ROM era stato chiaramente palesato nel corso di una riunione indetta proprio dal Comune e tenutasi il 20/09/2002 durante la quale i ROM manifestavano la loro radicale riluttanza verso soluzioni che prevedevano l'assegnazione di abitazioni in zone distanti dal centro abitato melitese in ragione dei disagi che ciò avrebbe potuto comportare) ha comunque condotto trattative mirate all'acquisto degli immobili periferici siti in via Lacco 102, con l'unico fine evidentemente di assicurare un beneficio economico, altrimenti non realizzabile, a ROSACI Quinto, emerso essere un affiliato alla cosca IAMONTE.
La condotta irresponsabile tenuta dagli amministratori pubblici, nella persona del sindaco, IARIA Giuseppe e del responsabile dell'Ufficio Tecnico del comune di Melito di Porto Salvo, Ing. MAISANO Francesco, è provata peraltro dal perdurante stato di abbandono in cui ad oggi versano i suindicati immobili (quelli appunto siti in via Lacco 102).
Le anomalie registratesi durante le fasi dell'operazione immobiliare sono indicative dell'esistenza di una manovra speculativa che avvantaggerebbe la cosca, danneggiando invece la collettività: dalla verifica del titolo di proprietà dell'immobile prodotto da ROSACI Quinto Antonio inoltre, emerge che quest'ultimo abbia dato la propria disponibilità a vendere l'immobile all'Ente comunale – circostanza questa sicuramente singolare – ancor prima di averne l'effettiva proprietà (Vol. II – All. 181).
Dal verbale di deliberazione del consiglio comunale n. 70 Reg. Delib. del 21.11.2003 (Vol. II – All. 179), emerge che in relazione agli immobili in argomento (FG14 particella 237/2 e 237/1), i coniugi ROSACI, indicati come proprietari, abbiano dato la disponibilità a cedere gli immobili secondo il prezzo determinato dal Tecnico comunale.
Dalla consultazione della Banca Dati FF.PP. è però emerso che soltanto in data 26.11.2004, abbia avuto il trasferimento di proprietà dell'immobile tra ROSACI Quinto, acquirente, e CUZZOCREA Francesca[48], venditore.
Successivamente, la sopravvenuta indisponibilità di quattro degli immobili di cui sopra – precisamente quelli delle ditte LUGARA'-ROSACI, FAMILIARI Francesco, CREA Filomena e CARISTO Pasquale – avrebbe indotto l'amministrazione ad indire l'ennesimo bando al fine di reperite nuovi alloggi che l'amministrazione si sarebbe impegnata ad acquistare e ristrutturare utilizzando i summenzionati fondi stanziati dalla Regione Calabria (Vol. II – All. 182).
Le nuove offerte di vendita immobiliare da destinarsi ad unità abitative per le famiglie ROM sono risultate quelle di cui all'acclusa tabella riepilogativa in cui figura, oltre al proprietario, l'ubicazione ed il prezzo convenuto.
N
|
DITTA
|
FOGLIO
|
PARTICELLA
|
PREZZO CONVENUTO
|
| 1 | CREA MASSIMO E CAMPAGNOLO ANTONIETTA |
41
|
168 SUB 8
|
65.000,00
|
| 2 | OLIVETO DOMENICO |
43
|
303 SUB 3 E 4
|
35.000,00
|
| 3 | ROMEO FRANCESCO |
21
|
386
|
48.000,00
|
| 4 | TOSCANO PASQUALE |
37
|
422 SUB 2 E 3
|
65.000,00
|
| 5 | LIGATO FRANCESCA |
21
|
444
|
50.000,00
|
Tra i proprietari dei nuovi immobili individuati figura quello di proprietà di LIGATO Francesca[49], che l'amministrazione comunale avrebbe convenuto di acquistare per il prezzo di 50.000 euro.
Nell'ambito delle indagini di cui al proc. pen. 4422/05 RGNR/MOD. 21/DDA, in data 21.05.2008, FOTI Saverio[50], marito della LIGATO, ha dichiarato di voler rendere spontanee dichiarazioni che risulteranno essere in stretta correlazione con l'alienazione dell'immobile di cui sopra (Vol. II – All. 183): nella circostanza, FOTI ha dichiarato di essere stato avvicinato, subito dopo la sottoscrizione del contratto preliminare con il Comune, da IAMONTE Antonino[51], il quale avrebbe preteso che gli venisse corrisposta la cifra di € 5000 altrimenti avrebbe fatto in modo di mandare in fumo l'affare. Il netto rifiuto opposto da FOTI avrebbe comportato quanto prospettato da IAMONTE in quanto, trascorso qualche tempo, sia IARIA Giuseppe che MAISANO Francesco avrebbero riferito a FOTI che non potevano dar corso al preliminare perché c'erano dei "problemi" non meglio specificati e che lo stesso FOTI avrebbe subito messo in relazione con la richiesta estorsiva avanzata da IAMONTE. IARIA e MAISANO avrebbero detto a FOTI di dover risolvere il contratto e MAISANO gli avrebbe dato anche un prestampato di risoluzione consensuale che avrebbe dovuto firmare la LIGATO Francesca.
All'indomani dell'arresto di IAMONTE Antonino, FOTI, avendo trovato un altro acquirente, avrebbe risolto il preliminare di vendita stipulato, inviando, di comune accordo con l'Ente, una missiva in cui comunicava che l'alienazione del bene non avrebbe potuto aver luogo per il sussistere di un'ipoteca sull'immobile.
Premesso ciò, è da ritenere che la pratica estorsiva abbia accompagnato tutte le altre operazioni immobiliari sopra citate: i proprietari immobiliari LUGARA'-ROSACI, FAMILIARI Francesco, CREA Filomena e CARISTO Pasquale – che hanno rinunciato, a trattative avviate, alla definizione della compravendita dei rispettivi immobili – avrebbero addotto motivazioni estremamente generiche, lacunose e palesemente contraddittorie con la volontà precedentemente espressa di alienazione del bene.
Sulla scorta di quanto emerso dall'esame degli atti pubblici comunali, è risultato che i precedetti LUGARA'/ROSACI e CARISTO Pasquale non hanno ritenuto opportuno cedere i propri immobili per il prezzo offerto dall'Ente, mentre la ditta CREA Filomena, con nota del 07.01.2004, acquisita al protocollo comunale al nr. 317 in data 07.01.2004, ha comunicato di non ritenere il prezzo offerto conveniente[52].
La sopravvenuta antieconomicità dell'operazione immobiliare che i summenzionati proprietari di immobile hanno opposto è verosimilmente riconducibile alla richiesta estorsiva che la cosca IAMONTE avrebbe avanzato, così come a FOTI Saverio, anche agli altri proprietari di immobili.
I proprietari che, pur rifiutando di piegarsi alle richieste estorsive avanzate dalla cosca, hanno inteso dar comunque corso al preliminare di vendita sono divenuti invece oggetto di ritorsioni: come si evince dalla missiva datata 14.01.2005 dell'Ufficio Tecnico del Comune di Melito di Porto Salvo, MAISANO Francesco, Responsabile del prefato ufficio, risulta essere intervenuto su segnalazione dei coniugi DE LEO/ROSCITANO[53], presso l'immobile sito in via Marco Centola 13, al fine di constatare e quantificare i danni provocati da ignoti e subiti dai sei alloggi individuati a seguito di bando pubblico e che risulteranno effettivamente venduti al Comune di Melito di Porto Salvo onde essere assegnati alle famiglie della comunità ROM di via del Fortino (Vol. II – All. 184).
Da una stima effettuata, i danni sono risultati ammontare a complessivi € 3000 che risulteranno essere defalcati dall'importo complessivo per l'acquisto del fabbricato.
Come nel caso sopra indicato, il ruolo istituzionale rivestito dagli amministratori del comune di Melito di Porto Salvo ha reso possibile agli stessi di rendere, nel corso del loro mandato, vari servigi alla consorteria mafiosa che ha fattivamente lavorato per la loro affermazione elettorale.
§ – 4.2 Il Bar Sala Giochi "Poseidon"
Il lassismo dell'amministrazione comunale si è manifestato anche in alcune condotte omissive dello stesso sindaco IARIA Giuseppe, dirette in maniera inequivocabile a favorire gli affiliati della cosca IAMONTE.
Dagli atti della Commissione d'accesso insediatasi presso il Comune di Melito di Porto Salvo, si apprende che in data 04.08.2005 i N.A.S. CC di Reggio Calabria, a seguito di un'ispezione igienico-sanitaria, hanno riscontrato presso il Bar Sala Giochi "Poseydon"[54] le seguenti irregolarità:
- il laboratorio ricavato in un locale attiguo al bar ed attrezzato per la preparazione di panini alla piastra e rustici, non risulta essere autorizzato; inoltre, il predetto laboratorio non è separato dagli alti-i ambienti e le aperture esterne non sono dotate di attrezzatura idonea ad evitare l'intrusione di insetti;
- mancanza del servizio igienico per l'uso del personale addetto;
- mancata attivazione del piano di autocontrollo alimentare HACCP.
Nel medesimo verbale, trasmesso anche al Comune di Melito di Porto Salvo con nota del 24.08.2005, l'organo accertatore invita il Sindaco ad emettere ordinanza di chiusura dell'eserciziofino all'acquisizione della prescritta autorizzazione sanitaria ed alla messa a norma dei locali adibiti alla preparazione di generi alimentari.
Dall'esame del fascicolo (a cura della Commissione d'accesso) custodito presso il settore AA.PP. del Comune, intestato "Sala Giochi POSEIDON" di VERDUCI Pietro, non si è rinvenuta, all'interno dello stesso, la citata nota dei N.A.S. CC. La commissione ha effettuato accertamenti presso l'ufficio postale del comune, dai quali appura che la comunicazione dei N.A.S. CC, pervenuta all'ufficio postale il 27.08.2005, è stata consegnata due giorni dopo (29.08.2005) al destinatario, nella persona del Signor RODA' Giuseppe – dipendente LPU dell'Ente Comunale. Dopo aver verificato, presso l'Ufficio Protocollo del Comune, che il plico in argomento è stato preso in carico al n. 0014405 in data 29.08.2005 e consegnato per la relativa trattazione al Responsabile del Settore Attività Produttive – Sig. Malaspina, la Commissione ha chiesto al predetto chiarimenti. Il responsabile del settore ha riferito che la nota dei CC in questione è presente in archivio – e non anche nel fascicolo – in quanto, a seguito di richiesta (successiva all'intervento dei NAS) di rilascio della autorizzazione sanitaria da parte di VERDUCI Pietro, il Comune di Melito ha provveduto ad emettere sic et simpliciter la licenza, archiviando l'informativa del Nucleo Antisofisticazione e Sanità CC. In effetti risulta, dalla visione degli atti messi a disposizione da MALASPINA, una richiesta di rilascio della autorizzazione sanitaria a firma di VERDUCI Pietro datata 30.08.2005 e protocollata il 01.09.2005, corredata da una planimetria dei locali adibiti a sala giochi e da una attestazione sanitaria rilasciata dalla ASL 11 in data 15.12.2004 di idoneità dal punto di vista igienico sanitario dell'esercizio in argomento, nonché l'autorizzazione sanitaria alla somministrazione di cibi e bevande rilasciata in data 02.09.2005 dal Comune di Melito di Porto Salvo.
Dalla suddetta vicenda è possibile ricavare trattamenti di favore nei confronti delle persone vicine alla famiglia IAMONTE, atteso che l'autorizzazione comunale è stata adottata sulla base di una attestazione sanitaria (inerente la sola somministrazione di alimenti), rilasciata dall'U.S.L. n. 11 di Melito di Porto Salvo in data 15.12.2004, e cioè in una data antecedente all'ispezione dei N.A.S. CC. Peraltro il Comune, quando ha rilasciato l'autorizzazione in data 02.09.2005, era già a conoscenza del verbale dei N.A.S. (pervenuto il 29.08.2005) senza tenere minimamente conto delle riscontrate irregolarità (preparazione di panini alla piastra e rustici senza la prescritta autorizzazione). E' vero che l'autorizzazione comunale è limitata alla sola somministrazione di alimenti, così come richiesto dal VERDUCI nell'istanza presentata il 30 agosto 2005; tuttavia appare singolare la "tempestività" dell'ufficio nel predisporre l'atto autorizzativo (richiesta pervenuta il 01 settembre 2005 - provvedimento adottato il giorno successivo 2 settembre 2005), rispetto alla non pari "tempestività" nell'adozione, da parte del medesimo ufficio, dell'ordinanza di chiusura dell'esercizio commerciale come richiesto dai N.A.S. a tutela della pubblica salute (tale richiesta è pervenuta al Comune il 29 agosto 2005 e l'ufficio ha ritenuto di decretarne l'archiviazione (?) il 02 settembre 2005 a seguito del rilascio della nuova autorizzazione). Si evidenzia inoltre che l'autorizzazione dal lato igienico – sanitario rilasciata dal Comune in data 02.09.2005 contiene l'avvertenza come la stessa "… potrà essere revocata nel caso in cui vengano a mancare i requisiti igienico-sanitari prescritti o per abusive variazioni apportate ai locali, agli impianti e alle attrezzature".
La vicenda sopra riportata, sicuramente quale trattamento privilegiato nei confronti di una persona affiliata alla cosca IAMONTE, presenta la seguente ulteriore singolarità circa la successione temporale degli eventi:
VERDUCI Pietro, dopo l'ispezione (e le relative contestazioni) dei NAS, avvenuta il 04.08.2005, ritiene di non fare alcunché per ben 26 giorni, decidendo poi di agire soltanto il giorno successivo alla ricezione del verbale dei NAS da parte del Comune, avvenuto il 29.08.2005; la sua istanza è infatti datata 30.08.2005.
Le considerazioni sopra espresse – che inducono ad ipotizzare il realizzarsi di un comportamento dell'ufficio comunale eccessivamente "solerte" in favore del titolare dell'esercizio in questione – devono essere ovviamente valutate anche alla luce delle risultanze investigative acquisite sul conto di VERDUCI Pietro cl. 1979, destinatario, unitamente al fratello Gaetano, di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria il 04.01.2006, a carico di PRESTOPINO Giuseppe + 11[55]. Nella circostanza, il G.I.P. ha contestato ai predetti di avere, in concorso tra loro e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, aiutato IAMONTE Vincenzo e IAMONTE Giuseppe (nei confronti dei quali erano state emesse ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione di stampo mafioso ed altri reati) a sottrarsi alle ricerche dell' Autorità.
Giova rammentare che VERDUCI Pietro e VERDUCI Gaetano, destinatari della suddetta ordinanza di custodia cautelare, emergono quali sostenitori della campagna elettorale a favore del sindaco IARIA, allorché questi era candidato alle elezioni per il rinnovo del Consiglio della Regione Calabria dell'aprile 2005. Presso la sala giochi "Poseydon" era custodito il materiale propagandistico che VERDUCI Pietro ha consegnato a BEVILACQUA Enzo, dopo che questi ne aveva fatto richiesta a VERDUCI Gaetano (Vol. II – All. 173 – conversazione ambientale delle ore 10.45 del 24.03.2005 al prog. 858, captata all'interno del veicolo Fiat Punto targato AV127JR).
Il trattamento di favore di cui risulta aver beneficiato la sala giochi "Poseydon" si ritiene sia la moneta di scambio utilizzata dal sindaco IARIA per ricambiare la consorteria mafiosa dell'appoggio elettorale garantito, che si è dimostrato insufficiente in occasione delle consultazioni regionali del 2005, ma idoneo in occasione dell'elezione del consiglio comunale.
* * *
§ – 5. Elezioni provinciali – 28 e 29 maggio 2006
L'attività di indagine svolta nell'ambito del presente Procedimento Penale ha evidenziato come anche negli anni successivi la fortuna politica di COSTANTINO Gesualdo sia stata fortemente influenzata dal sodalizio criminale facente capo alla cosca IAMONTE, che ha fatto sì che ai vertici della Provincia di Reggio Calabria venisse collocato il medesimo COSTANTINO, il quale, già eletto in data 26.05.2002 consigliere di maggioranza (nella lista capeggiata da Iaria Giuseppe cl. 46, con la carica di assessore al personale), benché non candidato alle elezioni provinciali, è stato nominato da MORABITO Giuseppe[56], Vice Presidente della giunta provinciale con delega alle Politiche del personale e sindacali, Società partecipate e Trasporti.
Tale assunto è il frutto delle asserzioni di IAMONTE Remingo il quale, nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 668 (RIT. 641/08 DDA) del 14.05.2008, ore 16.50 (Vol. II – All. 134), suggerisce a TRIPODI Giovanni[57] di interessare COSTANTINO Gesualdo affinché solleciti le autorità competenti al rilascio del nulla osta paesaggistico, provvedimento autorizzativo il cui ritardo potrebbe compromettere un investimento edilizio in corso nel comune di Melito di Porto Salvo. Al di là dei contorni della vicenda, in merito ai quali ci si soffermerà oltre più approfonditamente (cfr. infra), si rileva come IAMONTE Remingo e TRIPODI Giovanni rimarchino più volte come COSTANTINO Gesualdo sia una pedina nelle mani dell'organizzazione, di cui si è appositamente favorita l'escalation politica (un anno prima della conversazione Iamonte aveva favorito il successo elettorale di Costantino alle elezioni comunali, cfr. infra, par. successivo) e di cui si è – anche così – favorita la collocazione ai vertici dell'ente locale provinciale per contribuire al perseguimento degli scopi illeciti della cosca, che evidentemente ha fortemente investito sull'uomo politico ("noi ci dobbiamo basare su Gesualdo perché noi quello abbiamo…").
E' evidente come COSTANTINO non possa esimersi dal rendere alla cosca il servigio richiesto, in quanto il ruolo istituzionale che egli ricopre, più che il democratico responso dell'elettorato chiamato alle urna, è il frutto di un accordo politico mafioso (T.: che noi ci …inc… ma ci deve tornare il conto… Gesualdo!; I.: Aspetta…eh!…e non ce l'abbiamo? …e chi l'ha messo a lui là?; T.: Si…).
La frase proferita da IAMONTE Remingo (I.: Aspetta…eh!…e non ce l'abbiamo? …e chi l'ha messo a lui là?) è esplicativa della paternità che egli vuole gli sia riconosciuta in merito alla posizione politica ricoperta da COSTANTINO.
Il connubio creatosi tra la cosca mafiosa e COSTANTINO Gesualdo viene reso ancor più esplicito dalle parole proferite da IAMONTE Remingo il quale, nel prosieguo della conversazione, ribadisce la necessità reciproca di operare in piena sinergia (I.:…lui…lui deve salvaguardare noi… noi salvaguardiamo lui, ma lui salvaguarda a noi, giusto?… lui ha bisogno di noi come noi abbiamo bisogno di lui, no?… quindi automaticamente… automaticamente… a noi, l'unico movimento, oggi, …inc… è quello! e, fallo per ..inc.. … con lui, non …. se poi, il trucco/frutto comporta che nel giro di dieci giorni, undici giorni, deve …inc… andiamo…e decidiamo che si deve fare… si deve fare! ora tu…).
* * *
L'appoggio che la cosca IAMONTE ha sempre assicurato a COSTANTINO Gesualdo emerge, peraltro, anche dalle indagini di cui al p.p. 8785/09 RGNR DDA, nel corso delle quali è stata intercettata la conversazione ambientale di cui al prog. 587 (decreto nr. 8785/09 RGNR DDA e RIT. 859/11 DDA) del 18.05.2011, intercorsa tra SERGI Andrea[58] ed un uomo non identificato, in cui gli interlocutori sono concordi nel ritenere che l'elezione di COSTANTINO sia garantita dalla 'ndrangheta (…Gesualdo li prende perché ha la mafia di dietro, hai capito?…) (vedi Allegato nr. 4).
Dall'intercettazione della conversazione ambientale di cui al prog. 191 (decreto nr. 8785/09 RGNR DDA e RIT. 859/11 DDA) del 16.05.2011, intercorsa tra il predetto SERGI Andrea ed un uomo n.m.i., si evince ulteriormente come COSTANTINO Gesualdo tuteli esclusivamente gli interessi della cosca IAMONTE, nella persona di FONTANA Giovanni[59]: quest'ultimo, titolare dell'omonima impresa individuale operante nel settore edile[60], è fratello di FONTANA Filippo[61], tratto in arresto nell'ambito dell'operazione convenzionalmente denominata "Affari di famiglia" unitamente a GULLI' Giovanni[62], MINNITI Salvatore[63] e MUSOLINO Luigi[64], tutti ritenuti compartecipi della struttura organizzativa di tipo mafioso ed armata presente nella provincia di Reggio Calabria ed operante nell'intero territorio nazionale denominata "ndrangheta" ed, in particolare, delle sue articolazioni territoriali denominate "cosca IAMONTE" e "cosca FICARA – LATELLA"[65] (Uomo: …e se Gesualdo non vale una minchia non vale…non vale una minchia per davvero… questo pensa solo ai cazzi suoi…una volta che sale, lo sai a chi…inc…?…per la 'ndrangheta…sai a chi gli fa i favori?…a Giovanni Fontana gli fa i favori…inc…ed hai capito, no?; Sergi.: non valgono niente questi…; Uomo: pare che non sono andato a disturbarlo più di una volta, per il fatto del lavoro…che tu mi hai dato quei cosi là, ti ricordi?…e non ti ha dato nè botta e nè risposta, ne vuoi più?…se fosse per lui, noi lavoravamo?; Sergi: sii, ora…) (vedi Allegato nr. 5).
* * *
§ – 6. Elezioni comunali a Melito di Porto Salvo – 27 e 28 maggio 2007
Le indagini effettuate a ridosso delle consultazioni amministrative comunali del 2007, rivelano come la cosca IAMONTE abbia fornito, ancora una volta, il proprio sostegno elettorale a COSTANTINO Gesualdo, candidato a consigliere nella lista "Vivere Melito" collegata alla candidatura a sindaco di IARIA Giuseppe.
Il successo elettorale conseguito da IARIA Giuseppe interviene all'indomani dell'insediamento nel Comune di Melito di Porto Salvo della Commissione d'accesso nominata dal Prefetto di Reggio Calabria, Luigi DE SENA, il 25.02.2006 e chiamata ad accertare l'eventuale condizionamento mafioso dell'azione amministrativa svolta dalla giunta capeggiata dal medesimo IARIA.
Mentre sono in corso di svolgimento le operazioni della Commissione d'accesso, IARIA Giuseppe è pienamente consapevole che le sorti della sua giunta, con riferimento all'eventuale emissione di un decreto di scioglimento, sono correlate agli esiti delle consultazioni per l'elezione dei membri del parlamento.
Nel corso dell'intercettazione telefonica dell'utenza 3483201851[66], in uso a IARIA Giuseppe, al prog. 1479 (decreto nr. 4617/04 RGNR DDA e RIT. 257/06 DDA) del 10.04.2006 (Vol. II – All. 172), alla vigilia delle elezioni politiche, viene captata una frase proferita dal sindaco in carica, nel corso della quale egli esterna il timore che il consiglio comunale possa essere oggetto di sicuro scioglimento nel caso di vittoria del centrodestra (…intanto speriamo che vinca il centrosinistra…se vince il centrodestra ci sciolgono…).
Come riportato a pag. 153 della Relazione sugli accertamenti eseguiti in sede di accesso presso il Comune di Melito di Porto Salvo nelle considerazioni conclusive, il descritto contesto di invasiva presenza della cosca IAMONTE sul tessuto socio economico di Melito di Porto Salvo, sufficiente di per sé a suscitare gravi preoccupazioni sull'attuale situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica nel territorio comunale, appare – in ragione degli accertamenti effettuati dalla Commissione – suscettibile di contaminare le pubbliche amministrazioni e quindi anche il comune.
Le elezioni politiche riportavano, a ogni buon conto, il risultato sperato da IARIA e così, come preconizzato dal sindaco, nell'arco temporale in cui il Governo di centrosinistra guidava il Paese, l'amministrazione comunale di Melito P.S. superava indenne l'inchiesta condotta dalla Commissione d'Accesso preordinata ad accertare l'eventuale infiltrazione mafiosa nel comune di Melito di Porto Salvo.
La fiducia sarebbe stata però mal riposta, atteso che la tornata elettorale del 2007 non avrebbe mutato gli assetti politici dell'ente che sarebbero rimasti pressoché invariati ed il controllo della cosa pubblica si sarebbe mantenuto saldamente in mano a personaggi vicini alla consorteria mafiosa.
IARIA Giuseppe, esponente della lista civica n. 2 denominata "VIVERE MELITO" (con orientamento politico di centro-sinistra), risulterà eletto Sindaco con 5386 voti di preferenza (77,2 % dei voti espressi) prevalendo sulle liste n. 1 e 3 denominate "La Margherita" (con orientamento politico di centro sinistra – 1105 voti di preferenza pari al 15,8%) e "Forza Lavoro" (con orientamento politico di centro destra – 486 voti di preferenza pari al 6,9%), capeggiate rispettivamente da MARCIANÒ Luigi[67] e VINCI Domenico Vincenzo[68].
In occasione della competizione elettorale comunale, alcuni affiliati, ed in particolare AMBROGIO Giuseppe cl. 1982, FOSSO Francesco e BORRUTO Giovanni, in ottemperanza a precise disposizioni ricevute dai vertici del sodalizio, hanno fatto la spola tra i seggi elettorali condizionando l'elettore nel momento dell'esercizio del voto.
Un primo sentore di tale condizionamento emerge dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 13266 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 2230/06 DDA) del 09.06.2007 (Vol. I – All. 14), dall'ascolto della quale si desume che AMBROGIO Giuseppe cl. 1982, FOSSO Francesco e BORRUTO Giovanni abbiano passato al setaccio i seggi elettorali della zona, allo scopo di influenzare il voto, dirottandolo verso quei candidati graditi alla consorteria mafiosa: nella circostanza, AMBROGIO e FOSSO non nascondono l'astio verso BORRUTO Giovanni, responsabile, secondo loro, di pavoneggiarsi troppo (F.: …non mi ricordo come cazzo ha detto…io sono su una buona strada…ho camminato sempre con i miei piedi, dice, e mi sto trovando bene…mi rispettano e tutti mi vogliono bene….Giovanni, gli stavo dicendo, ma non mi cacare il cazzo…zimbaro…un cretino di questi…; A.: non è…; F.: lo dobbiamo evitare…perché già ha cominciato a prendersi troppo di aria…già…; A.: e infatti…; F.: …già allora delle elezioni…restate sulla macchina che scendo io…chi cazzo sei?).
L'appoggio elettorale che la cosca ha fornito all'attuale classe politica è altresì supportato dall'attività tecnica esperita a ridosso del periodo elettorale, da cui emerge l'impegno profuso da AMBROGIO Giuseppe cl. 1982 e BORRUTO Giovanni che, sulla scorta degli ordini impartiti da IAMONTE Remingo, è risultato finalizzato a dirottare le preferenze elettorali verso quei candidati vicini alla consorteria e nello specifico verso i candidati della lista collegata a IARIA Giuseppe.
Alle ore 17.36 del 26.05.2007, come si evince dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 4911 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 135/07 DDA), BORRUTO Giovanni chiama AMBROGIO Giuseppe cl. 1982 dicendogli di aspettarlo in piazza (Vol. II – All. 188).
Alle successive ore 17.38, come emerso dalla registrazione del prog. 4912 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 135/07 DDA), BORRUTO raccomanda ad AMBROGIO di attenderlo da solo (Vol. II – All. 189).
Pochi minuti dopo, come si evince dalla sequenza di conversazioni che segue, AMBROGIO contatta il cugino MEDURI Giovanni[69] il quale, nonostante un iniziale incertezza, sembra convincersi a destinare la propria preferenza elettorale verso il candidato indicatogli da AMBROGIO.
SMS registrato al prog. 4913 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 135/07 DDA) del 26.05.2007, ore 17.42 (Vol. II – All. 190), inviato da MEDURI Giovanni ad AMBROGIO Giuseppe: "Dove sei?dobbiamo parlare un minuto!".
Dalla conversazione di seguito trascritta, registrata al prog. 4914 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 135/07 DDA) del 26.05.2007, ore 18.19 (Vol. II – All. 191), traspare ancor più palesemente l'impegno profuso da AMBROGIO in occasione delle imminenti consultazioni elettorali comunali, al fine di far confluire le preferenze verso determinati candidati (M.: dove sei?; A.: in giro…che volevi?…dimmi; M.: dobbiamo parlare due minuti; A.: per quel fatto dei voti?; M.: eh!; A.: perché?…no, non cambiare cosa che ormai ho parlato; M.: Peppe, ora vedo…ve…quando possiamo ci dobbiamo vedere due minuti per parlare; A.: vabbò…ciao…ciao, ciao).
Nel corso della conversazione di cui al prog. 4915 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 135/07 DDA) del 26.05.2007, ore 20.48 (Vol. II – All. 192), AMBROGIO raccomanda a MEDURI di passare da lui prima di andare a votare (A.: ohu…vieni a casa mia…andiamo…così parliamo..dai…; M.:si, si..vengo di coso…vengo da Reggio…volo…direttamente; A.: vabbò…e ci vediamo domani allora…prima di andare a votare, vieni qua Giovanni; M.: ah?; A.: prima di andare a votare, vieni qua…ciao; M.: uh).
Il devoluto incarico di raccogliere voti nella frazione Prunella, commissionato da IAMONTE Remingo a BORRUTO Giovanni ed AMBROGIO Giuseppe, trova riscontro nell'intercettazione della conversazione ambientale di cui al prog. 2768 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 763/07 DDA), intercorsa il 03.06.2008 all'interno dell'auto di AMBROGIO Giuseppe cl. 1982, tra quest'ultimo e LAGANA' Carmelo[70] (Vol. II – All. 185): LAGANA' Carmelo, nell'esternare il suo astio nei confronti di BORRUTO Giovanni, asserisce come quest'ultimo ed AMBROGIO Giuseppe abbiano assolto l'incarico in ossequio ad un ordine impartitogli direttamente da IAMONTE Remingo(L.: …inc..ma questo fatto, compare Peppe…questo fatto con il picciriddu (ndr Iamonte Remingo) lo dobbiamo discutere…quando capita che sono dal picciriddu…inc…e se in caso mi dice "chi…lo avete mandato a Peppe Ambrogio – gli dico io – e a Giovanni Borruto…a prendere…inc…i voti di Prunella…inc…"…io faccio….inc…perché lui si merita queste…inc…lui a me una cosa di queste, compare Peppe, non me la…inc…allora siccome io sapevo tutte le situazioni…che lui è stato chiamato…Peppe… è stato chiamato da uno…è stato rimproverato…inc…come dicono…io non ho avuto …inc…).
L'assunto sulla scorta del quale si ritiene COSTANTINO Gesualdo il candidato di riferimento della cosca IAMONTE, trova riscontro nell'analisi delle conversazioni intercorse tra alcuni affiliati a poche ore dall'avvenuto spoglio elettorale: nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 4953 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 135/07 DDA) del 28.05.2007, ore 19.55 (Vol. II – All. 187), AMBROGIO Giuseppe cl. 1982 e MAZZERI Antonio commentano il risultato elettorale riscosso da un candidato che, se pur eletto, avrebbe ottenuto, nella sezione di Prunella, soltanto tredici preferenze. Da una verifica degli atti pubblici risulta che, presso la sezione nr. 6, corrispondente alla frazione Prunella di Melito di Porto Salvo, ad aver ottenuto tredici voti sia stato proprio COSTANTINO Gesualdo, candidato della lista con contrassegno Vivere Melito (Vol. II – All. 187).
La responsabilità dell'insuccesso elettorale registratosi limitatamente alla frazione Prunella sarebbe ricaduta su AMODEO Paolo, LAGANA' Carmelo e MEDURI Antonio (quest'ultimo emerso essere responsabile della cosca IAMONTE relativamente alla frazione Prunella), sulle capacità dei quali lo stesso IAMONTE Remingo avrebbe detto esplicitamente di confidare poco (A.: …non so…minchia Totò…una brutta figura ma una brutta figura…; M.: quanto ha preso?; A.: solo tredici ha preso…tredici…; M.: quanto?; A.: tredici; M.: a Prunella?; A.: si…).
Come si evince dal seguito della conversazione, IAMONTE Remingo, nutrendo poca fiducia in LAGANA' Carmelo ed AMODEO Paolo, già in partenza dubitava che i predetti avrebbero portato a termine l'incarico affidatogli (…sono andato dal bassotto (ndr IAMONTE Remingo)…sono andato…me l'ha detto…ha detto" tanto lo sapevo che Paolo, Carmelo…" ed aveva ragione…).
Ancor più espliciti sono i riferimenti che vengono fatti nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 9693 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 316/07 DDA) del 04.06.2007, ore 19.54 (Vol. II – All. 204), in cui AMBROGIO Giuseppe riferisce a MAZZERI Antonio che la responsabilità della penuria di voti ottenuti a Prunella da COSTANTINO Gesualdo sia ricaduta su MEDURI Antonio ed AMODEO Paolo (M.: …e per le votazioni com'è andata a finire poi?…tutto a posto?; A.: eh…più o meno..inc…Costantino ….inc…è salito Costantino…; M.: Uhuh; A.: e….il primo…il secondo Panzera…il terzo Latella ed il quarto Peppe Sardina; M.: cazzo…e va bene…era tutto appoggiato…i parenti l'hanno votato tutti…; A.: eh…qua Costantino ha preso tredici voti;M.: (ride)…meno di quanto ha preso la prima volta; A.: si..infatti …faceva…inc…la colpa gli è andata a Paolo…a questi qua…; M.: eh…ed a quello no? No!…a culo grosso (ndr MEDURI Antonio)…; A.: no, no…pure a lui…pure a lui…; M.: ah…gli è andata pure a lui?; A.: si).
Nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 2768 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 763/07 DDA), intercorsa il 03.06.2008 tra AMBROGIO Giuseppe cl. 1982 e LAGANA' Carmelo[71] (Vol. II – All. 185), quest'ultimo, consapevole delle sanzioni che vengono comminate agli affiliati che contravvengono alle regole dell'organizzazione mafiosa, nega gli addebiti che gli vengono mossi ed inveisce contro BORRUTO Giovanni, che si sarebbe vista riconosciuta la paternità di un pacchetto di voti che in realtà non avrebbe procurato (…se capita nelle votazioni altri cinque anni…e che ci sono votazioni, gli dico…inc…se è sempre lui…vabbè speriamo che escano pure i suoi fratelli (ndr Giuseppe, Vincenzo e Carmelo Iamonte), per loro…inc…, gli dico "compare…inc..mettete a me…il mio e quello di mia moglie, mettetemeli vincolati…e pure a qualche altro amico metteteglielo vincolato…con il punto interrogativo…"…che mi chiami secondariamente per dirmi "di chi?"…glielo dico "di Giovanni Borruto…e di sua moglie…"…me lo mettete a me ed a lui vincolato.. per vedere da dove escono…perché cinque anni fa ha fatto questo…perché l'uomo deve fare l'uomo…inc…compare Peppe…così…).
La suindicata frase proferita dal LAGANA' è indicativa della consuetudine con cui la cosca IAMONTE, ad ogni competizione elettorale, conti su un pacchetto di voti del quale il sodalizio criminale si serve per sostenere il proprio candidato di riferimento.
AMBROGIO Giuseppe, testimone della condotta del BORRUTO, viene chiamato in causa da LAGANA' Carmelo ed invitato, qualora interpellato, a riferire a IAMONTE Remingo la reale versione dei fatti (L.: ma se succede un giorno che capitiamo… o che succede che vi domanda il picciriddu (ndr IAMONTE Remingo)…dice per il fatto delle votazioni…quello…inc…la verità gli devi dire…; A.: io la verità…io quella volta ve l'ho detto pure…io quella volta…io…).
Nel prosieguo della conversazione, LAGANA', animato dal rancore che serba nei confronti di BORRUTO, asserisce che, per quanto osservante delle regole sociali, non è disposto ad addossarsi le colpe degli errori commessi dagli altri e nello specifico da BORRUTO Giovanni (…perché se io sbaglio, mi condannate…mi spogliate, mi vestite…che ca…quello che mi tocca… …questa è una regola che noi dobbiamo sopportare…ma io un infamità che non mi devo prendere perché me la devo prendere?…).
Il principale rimprovero che LAGANA' Carmelo muove a BORRUTO Giovanni è quello di non avere garantito ai candidati appoggiati dalla cosca i quattro voti promessi nel periodo pre-elettorale (L.:…questo qua che quel giorno delle votazioni…"ah…i miei sono sicuro quattro…" ma tu chi cazzo sei che hai stabilito che sono quattro?… ma quattro…a te te la devo mettere vinco…non ha votavano nessuno… manco lui ha votato… a me non mi interessa… ma manco farsi il bello sopra i compagni non è giusto manco, compare Peppe…).
Lo spoglio elettorale darà piena ragione alla lista "Vivere Melito" collegata alla candidatura a sindaco di IARIA Giuseppe ed anche il successo elettorale personale conseguito da COSTANTINO Gesualdo genera il compiacimento di IAMONTE Remingo: nel corso dell'intercettazione telefonica dell'utenza in uso a IAMONTE Remingo (decreto nr. 4617/04 RGNR DDA e RIT. 2216/06 DDA), al prog. 7025 del 28.05.2007, ore 18.46 (Vol. II – All. 196), prima che l'interlocutore risponda al telefono, si sente IAMONTE Remingo esprimere il suo compiacimento non appena viene messo al corrente del risultato elettorale conseguito da COSTANTINO Gesualdo (Uomo: ah? Gesualdo dice che è sopra dei cinquecento…; I.: Oh perbacco eh…; Uomo: a Prunella ha preso cent …inc…; I.: Si!; Uomo: Si, cosi hanno detto…; I.: No, no può, va bè ci vediamo dopo.; Uomo: Dice che hanno preso metà ciascuno.; I.: Uh, apposto. Ci vediamo; Uomo: Ciao vediamo dopo, ciao).
A conclusione dello spoglio delle schede, infatti, COSTANTINO Gesualdo, forte delle 601 preferenze ottenute, risulterà primeggiare in vetta alla lista "Vivere Melito" distanziando di quasi duecento voti il secondo candidato eletto, PANSERA Antonio[72] (433 preferenze).
I risultati elettorali delle elezioni comunali costituiscono argomento di discussione anche della conversazione di cui al prog. 5460 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 544/07 DDA) del 28.05.2007, ore 19.55 (Vol. II – All. 197), intercorsa tra IARIA Davide[73] e PULITANO' Giuseppe[74]: i due commentano la schiacciante vittoria di COSTANTINO Gesualdo, il quale si è avvalso del sostegno elettorale garantitogli dalla cosca IAMONTE (I.: Iaria sta salendo?; P.: è salito Iaria…no, sta salendo…Costantino ha preso cinquecento voti…; I.: vabbè, però…mio cugino e tuo zio erano soli…ti voglio dire…con la loro forza…; P.: …(ride)…; I.:…quindi fatti il conto che hanno preso più di lui…; P.: eeeh…hai voglia…; I.: eh…perché calcola…se erano appoggiati pure loro…eh!…calcola che…; P.: cinquecento voti, figlioli…).
La conversazione telefonica di cui al prog. 4975 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 135/047 DDA) del 28.05.2007, ore 21.57 (Vol. II – All. 198), conferma come IAMONTE Remingo, in quanto reggente dell'omonima cosca, ed avvalendosi degli affiliati alla consorteria, abbia contribuito alla vittoria elettorale di COSTANTINO Gesualdo facendo sì che le preferenze degli elettori convergessero verso il predetto (A.:…no è salito quello…inc…Costantino… ; B.: e chi cazzo è?; A.: Gesualdo Costantino…quello di Annà…; B.: ah; A.: ambò…l'ha appoggiato il bassotto…poi il cugino…il cugino di mio cognato è arrivato secondo…).
La predetta conversazione è emblematica a parere del decidente, posto che si tratta di confidenze tra persone che condividono un'estrema intimità tra loro (Borchiero Alessio, ad esempio si presta ad eseguire delle vere e proprie azioni di fuoco per conto dell'Ambrogio o missioni volte ad intimidire terzi soggetti, come si è visto sub C30 e sub parte generale di cui al capo A), è qui che senza remore l'Ambrogio si lascia andare completamente a spiegare all'amico il segreto elettorale dello straordinario successo del Costantino: l'appoggio del BASSOTTO, alias come si è visto più volte per IAMONTE REMINGO.
La conversazione di seguito trascritta, registrata al prog. 4975 (RIT. 135/047 DDA) del 28.05.2007, ore 21.57 (Vol. II – All. 198), conferma come la vittoria di COSTANTINO sia stata possibile per l'appoggio garantitogli dalla consorteria mafiosa, i cui affiliati hanno fatto sì che convergessero verso di lui le preferenze degli elettori (…no è salito quello…inc…Costantino… Gesualdo Costantino…quello di Annà… ambò…l'ha appoggiato il bassotto…poi il cugino…il cugino di mio cognato è arrivato secondo…).
A.: AMBROGIO Giuseppe
B.: BORCHIERO Alessio
| Omissis | |
| A. | ma avete scassato con questo Lacco… |
| B. | come?…che è stato? |
| A. | alle elezioni |
| B. | ha vinto Nicola? |
| A. | che ha vinto…dove cazzo deve vincere?…no è salito quello…inc…Costantino… |
| B. | e chi cazzo è? |
| A. | Gesualdo Costantino…quello di Annà |
| B. | Ah |
| A. | ambrò…l'ha appoggiato il bassotto (ndr IAMONTE Remingo)…poi il cugino…il cugino di mio cognato è arrivato secondo (PANSERA Antonio)… |
| B. | Ah |
| A. | …terzo Peppe Martello (ndr LATELLA Giuseppe)…quarto…quarto Peppe Sardina(MEDURI Giuseppe)….inc…vabbò poi ci sentiamo dopo così… |
| B. | inc… |
| A. | …poi ti spiego pure un fatto…si lo so…apposta |
| B. | inc… |
| A. | …ci sentiamo dopo così parliamo |
| B. | però Peppe, non è che mi chiami all'una perchè all'una dormo io che devo lavorare |
| A. | no, no, no, no…las…un altro poco…un'altra…così |
| B. | mi raccomando a te… |
| A. | Ok |
| B. | ….a te ..inc… |
| A. | ciao san gianni…ciao….ciao |
COSTANTINO Gesualdo è senza ombra di dubbio il candidato sul quale la cosca IAMONTE ha scommesso ed al quale sono stati destinati la quasi totalità dei voti del sodalizio: nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 5825 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 763/07 DDA) del 12.12.2008 (Vol. II – All. 208), intercorsa tra AMBROGIO Giuseppe e RODA' Mariassunta, COSTANTINO Gesualdo viene indicato come quello là delle votazioni (A.: sono andato da Peppe…gli ho dato i documenti…una settimana ed è pronto il progetto…; R.: eeeh…il…; A.: …e poi glielo devo portare io da una persona se voglio che me lo facciano prima…ha detto "lo conosci ad un certo Gesualdo Costantino?"; R.: eh; A.: era quello là delle votazioni…inc…; R.: si).
Si è già visto, sub parte generale dedicata all'ingerenza politica della cosca Iamonte, come nell'occasione appena vista lo stesso Ambrogio viva una sorta di difficoltà a rivolgersi per ottenere un favore "amministrativo" al predetto Costantino, identificato come quello là delle votazioni (a favore del quale dunque aveva dovuto esercitare un "mandato" elettorale consegnatogli dai vertici della cosca), ma ciò trova concreta spiegazione nell'ambigua posizione rivestita dagli accoliti della cosca (in particolare l'Ambrogio ed il Borruto), che per varie ragioni non si sono impegnati seriamente nello svolgimento del mandato elettorale ricevuto dal Bassotto (l'Ambrogio in particolare per la coeva candidatura di Pansera Antonio, pure promotore di una lista con candidato Sindaco Iaria Giuseppe cl. 46, ma cugino del proprio cognato Pennestrì Fabio) e che peraltro non rivestono ancora all'interno della consorteria un ruolo tale (si tratta tutti di neo accoliti appena inseriti nell'organigramma della società minore) da potere contare in via diretta o quasi sull'accesso ai maggiorenti della c.d. zona grigia dell'associazione, a diretta disposizione ovviamente dei soli vertici del sodalizio e non di qualsivoglia sodale.
Alcune conversazioni captate in sottofondo a telefonate in entrata/uscita dall'utenza di IAMONTE Remingo (intercettata nell'ambito delle indagini di cui al p.p. 4617/04 RGNR DDA), danno poi l'idea delle convinzioni del predetto in merito alle azioni che l'amministrazione IARIA deve intraprendere. Tali affermazioni di IAMONTE Remingo (che, si badi, non sono da considerarsi conversazioni telefoniche ma vere e proprio conversazioni tra presenti), forniscono un allarmante quadro dell'intreccio mafia/politica esistente a Melito di Porto Salvo.
Alla luce dell'inequivocabile appoggio elettorale fornito dalla cosca IAMONTE al sindaco IARIA, risalente già all'epoca della sua candidatura al consiglio regionale, e tenuto conto di alcune esternazioni di IAMONTE Remingo, emerge come la cosca eserciti il pieno controllo sull'agire del Sindaco determinandone le decisioni a proprio vantaggio.
Al prog. 7067 (decreto nr. 4617/04 RGNR DDA e RIT. 2216/06 DDA) del 31.05.2007, ore 8.28 (Vol. II – All. 199), mentre IAMONTE Remingo tenta di mettersi in contatto con l'utilizzatore dell'utenza 3400563369, viene registrata una conversazione tra IAMONTE Remingo ed un uomo non identificato, nel corso della quale il primo commenta gli interventi del sindaco in favore della cosca(Uomo: Che inizi a fare i lavori verso qua ora!; I.: chi?; Uomo: il sindaco; I.: (ride); Uomo: Eh! Eh! e Remingo… eh! eh! E per noi…lui per qua non sta facendo niente…; I.: Sta facendo! come non fanno! Fanno…ora c'è l'apache come onorevole …inc…; Uomo: (ride)).
Nel prosieguo della conversazione captata in ambientale, IAMONTE Remingo chiama in causa BENEDETTO Francesco alias Apache[75], il cui fratello, BENEDETTO Fortunato Giovanni[76] è risultato occupare una posizione di vertice in seno alla cosca IAMONTE: dagli atti d'ufficio risulta altresì che BENEDETTO Fortunato sia stato il testimone di nozze di IAMONTE Vincenzo[77].
Il sostegno che la cosca IAMONTE ha garantito ad alcuni candidati, e nello specifico a IARIA Giuseppe e COSTANTINO Gesualdo, è finalizzato al perseguimento degli scopi illeciti della medesima cosca: le indagini in corso hanno consentito di appurare come ciascuno dei due, limitatamente al proprio ambito di competenza, sia stato chiamato al momento opportuno a rendere i servigi alla cosca.
Il controllo che la cosca IAMONTE esercita sul comune di Melito di Porto Salvo emerge a chiare lettere dall'intercettazione della conversazione ambientale di cui al prog. 3711 (RIT. 823/08 DDA) del 26.05.2009 (Vol. II – All. 200), intercorsa tra TRIPODI Giovanni e GULLI' Giovanni: nel corso della conversazione, TRIPODI esprime il suo disappunto per il sistema di gestione adottato da IAMONTE Remingo, ribadendo come sia quest'ultimo a comandare e ad esercitare il potere sull'amministrazione comunale (…io sono qua…sono a disposizione…hai bisogno qualcosa?…se non posso…se posso ti favorisco…se non posso, tu per la tua strada e io per la mia…inc… là, il Comune là è…che è il mio il Comune?…tu comandi…pare che comando io...se comandassi io, sapevo chi doveva andare…sapevo se doveva andarci tu, se doveva andare Peppe o se doveva andare qualche altro…o no?…siccome sei tu che comandi….inc…a me che mi frega…)
La consorteria ha infatti "alterato" il libero esercizio del diritto di voto anche mediante la promessa di benefici economici, ovvero garantendo la disponibilità di posti di lavoro.
Dato il risultato elettorale positivo conseguito, la neo amministrazione comunale si adopera prontamente per rendere i primi servigi agli associati alla cosca: nel corso della conversazione di cui al prog. 5088 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 135/07 DDA) del 07.06.2007, ore 21.25 (Vol. II – All. 201), AMBROGIO Giuseppe confida a BORCHIERO Alessio che il cognato[78] ha ottenuto grazie al sindaco il posto di infermiere a Villa (A.:…ma mio cognato doveva partire mercoledì a Firenze ed ha preso il posto a Villa, grazie al sindaco, un amico nostro…sangi….minchia il posto a Villa…già…già…; B.: ah..ha preso il posto a Villa infermiere già?; A.: ieri ..ieri stesso …inc…contatto…già oggi ha incominciato…non c'è influenza di niente…vabbò, si…).
Anche nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 32432 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 135/07 DDA), intercorsa il 19.10.2008 tra AMBROGIO Giuseppe e AMBROGIO Domenica (Vol. II – All. 202), emerge chiaramente che il sindaco avrebbe reso possibile l'assunzione di PENNESTRI' Antonino presso la Casa di Cura "CAMINITI"[79] (…però il sindaco ha chiamato quella volta a mia suocera e gli ha detto "buone notizie, abbiamo…abbiamo il lavoro per Nino…"…giustamente …eh!…).
Da accertamenti esperiti dalla Stazione Carabinieri di Villa San Giovanni si è avuta conferma che PENNESTRI' Antonino ha effettivamente prestato attività lavorativa dipendente, a tempo determinato, con la qualifica di infermiere professionale presso la Casa di Cura "CAMINITI" S.r.l. dal 26.06.2007 al 26.12.2007 (Vol. II – All. 203).
Dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 4942 (RIT. 135/07 DDA) del 28.05.2007, ore 18.26 (Vol. II – All. 194), intercorsa tra AMBROGIO Giuseppe e PENNESTRI' Antonino[80], emerge che il candidato, che poi risulterà eletto, che AMBROGIO ed i suoi familiari hanno sostenuto sia PANSERA Antonio[81], cugino del PENNESTRI': infatti quando PENNESTRI' domanda quante siano le preferenze elettorali ricevute da un non meglio precisato candidato(Quanto ha preso?…), AMBROGIO replica asserendo che siano undici al Lacco e quattordici a Prunella (…undici…undici al Lacco e quattordici a Prunella…).
Da una verifica effettuata sul Prospetto dei voti di preferenza ottenuti da ciascun candidato in tutte le sezioni elettorali (Modello n. 306/I-AR) è infatti emerso che il candidato che si è aggiudicato 14 preferenze a Prunella (sezione elettorale n. 6 c/o Scuole elementari – frazione Prunella) e 11 a Lacco (sezione elettorale nr. 10 c/o Scuole elementari – via Caredia) sia proprio PANSERA Antonio (Vol. II – All. 186).
La vicinanza delle istituzioni comunali al sodalizio criminale è comprovata anche da alcuni SMS registrati ed intercorsi tra AMBROGIO Giuseppe e FOSSO Francesco a pochi giorni di distanza dalle elezioni comunali del 2007: FOSSO riferisce ad AMBROGIO di essere stato a Melito, dalle tre alle sette, in compagnia di TRIPODI Giovanni (…sono stato dalle 3 fino alle 7 e mezza con pisel x melito…) e di essere stato poi raggiunto da COSTANTINO e dal sindaco IARIA (…e poi e venuto sia costant ke il sind…).
SMS registrato al prog. 10364 (RIT. 316/07 DDA) del 09.06.2007, ore 20.49 (Vol. II – All. 205), inviato da AMBROGIO a FOSSO: "Zu ci allora ci sono novita?"
SMS registrati al prog. 10365 e segg. (RIT. 316/07 DDA) del 09.06.2007, ore 20.59 (Vol. II – All. 206), inviati da FOSSO ad AMBROGIO: "Zu pe glielo detto e tutto apposto dobbiamo continuargli a parlare male solo cosi abbiamo bene.ti salutano sia il pisellino ke il barr se hai bisogno qualcs di dirmelo ke glielo dico.sono stato dalle 3 fino alle 7 e mezza con pisel x melito e poi e venuto sia costant ke il sind..poi gli ho detto gl fatto di furia e il pisel mi ha detto ke lunedì x lui nn ce piu niente nn so cosa ha voluto dire zu pe piano i numeri uno"
* * *
§ – 7. Elezioni comunali a Melito di Porto Salvo – 6 e 7 maggio 2012
L'attività d'indagine effettuata in coincidenza delle consultazioni amministrative del 2012 ha consentito di appurare come il copione si sia ripetuto nuovamente e COSTANTINO Gesualdo, candidato a Sindaco alla guida della lista "Democrazia e Sviluppo", chiede ed ottiene il sostegno della cosca IAMONTE.
COSTANTINO Gesualdo, come si evince dallo specchio riepilogativo sotto riportato, consegue un netto successo elettorale ottenendo una percentuale di votanti, a favore della propria lista, del 63,05%.
| Candidati |
Voti
|
%
| Partiti |
Voti
|
%
|
Seggi
|
| Gesualdo Costantino |
4.391
|
63,05
| Democrazia e Sviluppo |
4.391
|
63,05
|
11
|
| Vincenzo Russo |
2.104
|
30,21
| Melito Futura |
2.104
|
30,21
|
4
|
| Giuseppe S. Minniti |
469
|
6,73
| Italia dei valori |
469
|
6,73
|
1
|
Tale assunto è il frutto di alcune risultanze che attestano come egli mantenga rapporti con soggetti già gravati da pregiudizi penali mafiosi e come, all'indomani della vittoria elettorale, la stessa azione amministrativa della giunta comunale sia fortemente condizionata dall'organizzazione criminale che ne ha appoggiato l'elezione e di cui è chiamata a tutelare gli interessi.
Anche tra gli stessi candidati in forza alla lista "Democrazia e Sviluppo" si annoverano soggetti legati da vincoli di parentela ad affiliati alla cosca IAMONTE e più dettagliatamente:
- FOTI Saverio Antonino[82] (eletto con 212 preferenze), medico cardiologo, il quale è cugino di primo grado di FOTI Saverio[83];
- PULITANO' Beniamino[84] (eletto con 247 preferenze), funzionario ufficio agricolo provinciale, zio di TRIPODI Domenica[85], cognata di IAMONTE Vincenzo cl. 1954.
I rapporti di COSTANTINO con la cosca IAMONTE permangono attuali nonostante i vertici del sodalizio siano stati a più riprese colpiti da provvedimenti giudiziari di cattura: nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 1852 (RIT. 570/12 DDA – utenza 3395033111) del 31.03.2012, ore 14.34, FOTI Trento[86], con pregiudizi penali per associazione mafiosa, nonché fratello di FOTI Saverio[87], chiede a COSTANTINO Gesualdo di incontrarsi (F.: …senti tu vieni verso Melito un altro poco?; C.: io…vengo verso Melito un altro poco, si!; F.: eh!…e allora, sai che fai?…mi fai uno squillo quando sei a Melito che ti dovevo dire una cosa…; C.: si; F.: …eventualmente ci vediamo qua, al bar, qua davanti casa mia…; C.: si, vabbè…) (vedi Allegato nr. 6).
I contatti con FOTI Trento si susseguono anche nei giorni seguenti, così come si evince dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 14085 (RIT. 570/12 DDA – linea 4849) del 06.07.2012, ore 16.32, nel corso della quale COSTANTINO Gesualdo e FOTI Trento discutono dell'appuntamento concordato con una terza persona che incontreranno il lunedì mattina seguente (vedi Allegato nr. 7).
COSTANTINO Gesualdo è ben consapevole di quanto siano compromettenti alcune frequentazioni, ma egli è al tempo stesso consapevole che la vittoria elettorale passa attraverso gli inevitabili patti con la cosca IAMONTE che, già nelle precedenti consultazioni amministrative, egli risulta aver stretto. Come emerso dalla registrazione del prog. 1388 (RIT. 571/12 DDA – linea 4930), alle ore 17.58 del 25.04.2012, COSTANTINO Gesualdo, parcheggiata la Mercedes in via Annà di Melito di Porto Salvo (RC), intrattiene, a breve distanza dall'auto, una conversazione con CHILA' Filippo[88], il quale sollecita il candidato sindaco affinché incontri GURNALE Agata Anna[89], convivente di IAMONTE Antonino[90] (Vedi Allegato nr. 9) (COSTANTINO: che è, Filippo?; CHILA'; Anna ti aspettava… tu non sei salito?; COSTANTINO: Anna…?; CHILA': Anna; COSTANTINO: ah…(rivolgendosi ad un passante)…ciao Micareddu…(chiude la portiera dell'auto)…; CHILA': Non è sopra?…si!; COSTANTINO: come salgo là sopra io, Filippo…che ci possano vedere!… ma, ragazzi, stiamo scherzando?).
COSTANTINO, temendo di essere visto da qualcuno, è restio ad andare a casa della GURNALE e suggerisce di incontrare la donna presso l'abitazione del CHILA' l'indomani alle quattro del pomeriggio (COSTANTINO: ...ieri l'ho vista io, là sotto sul Lungomare…ma non mi sono fermato, perché dietro di me avevo la Questura…; CHILA': no, là lavora…inc…; COSTANTINO: e appunto! capisci?… non posso salire là sopra.; CHILA': Lei è venuta da me…; COSTANTINO: E non posso salire io là sopra… diglielo, pure da te, ci vediamo da te…; CHILA': Tu devi dirmi il giorno che vieni da me…; COSTANTINO: No, per me pure domani pomeriggio…; CHILA': Domani pomeriggio, gli dico a che ora…; COSTANTINO: Verso le quattro!; CHILA': va bene…).
Il seguito della conversazione consente di identificare Filippo, interlocutore di COSTANTINO Gesualdo, in CHILA' Filippo in quanto quest'ultimo chiede che dia una mano alla nipote alle elezioni(CHILA':…ti raccomando che aiutiamo a mia nipote…; COSTANTINO: tranquillo al cento per cento… tranquillo al cento per cento…; CHILA': Non voglio fare cattiva figura…; COSTANTINO: non facciamo brutte figure…; CHILA': Quello sai, ..inc… io prendo l'impegno per il…per le tue Regionali…te lo dico…).
La nipote che CHILA' Filippo chiede di sostenere alle imminenti elezioni comunali è LUGARA' Stefania[91], candidata con la lista n. 2 "Democrazia e Sviluppo", collegata alla candidatura a Sindaco di COSTANTINO Gesualdo: infatti, CHILA' Filippo è coniugato con ORLANDO Giuseppa[92], zia materna della LUGARA'.
Il contenuto della conversazione ambientale sopra menzionata è sufficiente ad identificare taleAnna, che necessita di incontrare COSTANTINO, in GURNALE Agata Anna. Le espressioni utilizzate dai due interlocutori nel fare riferimento all'ubicazione dell'abitazione di Anna sono tali da far intendere che la stessa risieda in altura: GURNALE Agata Anna, infatti, risulta risiedere e domiciliare in via Cambanari 1 a Pentedattilo, frazione collinare del comune di Melito di Porto Salvo.
Nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 4985 (RIT. 570/12 DDA – linea 4849) del26.04.2012, ore 16.06, COSTANTINO Gesualdo riferisce a CUZZOCREA Amelia[93] che sta andando da Chilà (CUZZOCREA: dove sei?; COSTANTINO: sto andando da Chilà ora…), presso l'abitazione del quale COSTANTINO, il giorno precedente, aveva concordato di incontrare GURNALE Agata Anna.
Il sistema di intercettazione e localizzazione satellitare installato a bordo dell'autovettura Mercedes in uso a COSTANTINO Gesualdo, conferma che quest'ultimo, alle ore 16.09 del 26.04.2012, sia sceso dalla propria auto, rimasta in sosta nelle adiacenze dell'abitazione di CHILA' Filippo, verosimilmente per incontrare la GURNALE.
La reazione di COSTANTINO, che oppone il suo netto rifiuto a recarsi presso l'abitazione della donna, è indicativa della consapevolezza che egli ha di rapportarsi con la cosca IAMONTE, con la quale si dimostra disponibile ad interloquire però senza pregiudicare, per lo meno davanti all'opinione pubblica, la propria integrità morale.
Tali cautele, che egli ha già adottato nell'incontro-pranzo organizzato da Guerrera Giuseppe e Tripodi Giovanni cl. 71 con Iamonte Remingo del 14 maggio 2008, trovano oggi ulteriore giustificazione nell'intervenuto fermo nel luglio 2010, con consequenziale applicazione di misura cautelare in carcere e condanna in primo grado, di IAMONTE REMINGO nell'ambito del proc. n. 1389/08 c.d. "IL CRIMINE" per il suo ruolo apicale nell'omonima articolazione di 'ndrangheta; sicché le indicazioni provenienti dal Costantino sulla necessità di schermarsi da eventuali controlli delle forze dell'ordine hanno radici nella piena consapevolezza della possibilità che un tale accostamento gli sarebbe fatale: COSTANTINO: come salgo là sopra io, Filippo…che ci possano vedere!… ma, ragazzi, stiamo scherzando?); COSTANTINO: ...ieri l'ho vista io, là sotto sul Lungomare…ma non mi sono fermato, perché dietro di me avevo la Questura….
Quanto sopra attesta come i fratelli IAMONTE, benché reclusi, continuino ad esercitare il pieno controllo sulla vita politico sociale del paese demandando ai conviventi ed ai familiari il compito di far pervenire all'esterno delle strutture carcerarie missive e comunicazioni.
Alla luce di quanto sopra, è evidente che le accortezze che COSTANTINO Gesualdo ha sempre adottato nel corso della campagna elettorale, finalizzate ad astenersi dalle frequentazioni compromettenti, non sono state però tali da impedire di documentare incontri con affiliati alla cosca IAMONTE.
In particolare, come si evince dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 6423 (RIT. 570/12 DDA – linea 4849) del 06.05.2012, ore 11.09, FLACHI Pasquale[94], avvocato, nipote di FLACHI Pietro[95], organico alla cosca IAMONTE, fornisce conferma del sostegno che darà alla sua lista ma chiede indicazioni circa il candidato cui dare la preferenza elettorale (vedi Allegato nr. 10) (C.: ma ci sono problemi?; F.: no, io non ho nessun problema…il problema è che all'ultimo minuto si sono presentati altri quattro…sempre della tua lista però…; C.: uh; F.: quindi io prima di andare a …inc...io con te ho l'impegno, Gesualdo...purtroppo queste sono le elezioni più brutte del mondo perché sono tutti amici, porca…inc…, si sono presentati tre ieri sera…; C.: ma dove voti? a Pentedattilo?; F.: si, io voto a Pentedattilo si, quindi il mio voto vedi che si vede…quindi, devo essere…te lo dico a te e tu mi dici "vota a questo" ed io voto a quello che dici tu…; C.: ok; F.: …che io l'impegno ce l'ho con te, non ce l'ho con i candidati, Gesualdo…).
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L'attività tecnica in corso, così come le pregresse risultanze investigative, confermano come anche i candidati che fanno parte della lista "Democrazia e Sviluppo", e che COSTANTINO Gesualdo capeggia, hanno molteplici punti di contatto con l'organizzazione mafiosa.
I rapporti allacciati da COSTANTINO Gesualdo con BENEDETTO Fortunato sono altresì documentati dall'attività di intercettazione dell'utenza 3395033111, in uso a COSTANTINO: nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 6647 (RIT. 570/12 DDA – linea 4849) del 07.05.2012, ore 13.38, con l'approssimarsi dell'orario di chiusura dei seggi elettorali, COSTANTINO chiama BENEDETTO Fortunato chiedendo che passi dalla pizzeria.
I rapporti che COSTANTINO Gesualdo mantiene con esponenti della cosca IAMONTE, e nella fattispecie con BENEDETTO Fortunato Giovanni, trovano riscontro anche nell'intercettazione della conversazione ambientale di cui al prog. 477 (RIT. 571/12 DDA) del 12.04.2012, intercorsa a bordo della Mercedes tra COSTANTINO e tale Angelo n.m.i.: nella circostanza, COSTANTINO chiede all'interlocutore di far pervenire a BENEDETTO Fortunato un messaggio che, sebbene controverso, è indicativo del legame che intercorre tra i due e dell'appoggio che egli avrebbe dovuto fornire alla lista di COSTANTINO (vedi Allegato nr. 11) (C.:…come vedi all'Apache, gli devi dire "mi ha fermato Gesualdo, mi ha detto…"; A.: gli dico che…inc…che li raccolga per coso…per Greco[96]…per Greco…;C.: no, per Purpetta[97]…digli che li raccolga tutti per Purpetta…; A.: per Greco…inc…(ride)…; C.: nooo, digli per Purpetta…gli devi dire "ha detto…"; A.: …inc…; C.: ma questo è pazzo…; A.: …inc…stiamo lavorando, dai…; C.: e lavoriamo…lavoriamo che dobbiamo raccogliere più voti possibile per spaccargli il buco del culo…; A.: eh si, che stiamo lavorando…; C.: ciao Angelo…).
L'attività tecnica di intercettazione ha consentito di appurare come il legame stretto da COSTANTINO Gesualdo con BENEDETTO Fortunato Giovanni sia ancora attuale: infatti, al prog. 6647 (RIT. 570/12 DDA – utenza 3395033111) del 07.05.2012, ore 13.38, COSTANTINO Gesualdo chiama Nato, utilizzatore dell'utenza 3294248818[98], riferendo di raggiungerlo presso la pizzeria.
Il Nato di cui si fa menzione è inequivocabilmente BENEDETTO Fortunato atteso che, come si evince dalla registrazione della conversazione telefonica di cui al prog. 6646 (RIT. 570/12 DDA – utenza 3395033111) del 07.05.2012, ore 13.37, registrata un minuto prima, COSTANTINO Gesualdo sbaglia nel comporre il numero di Nato e parla con una donna, utilizzatrice dell'utenza 3284248818, alla quale dice di voler parlare con BENEDETTO Fortunato (donna: chi è?; Costantino: Gesualdo Costantino; donna: a chi desidera?; Costantino: a Benedetto Fortunato; donna: avete sbagliato numero…).
Ulteriore conferma dei contatti – probabilmente finalizzati ad ottenere sostegno elettorale – che COSTANTINO Gesualdo mantiene con gli affiliati della cosca IAMONTE, ed in particolare con ROSACI Quinto[99] ed il figlio Santoro[100], si evince dall'analisi delle conversazioni intercettate sull'utenza cellulare 3395033111 (RIT. 570/12 DDA), su quella in uso a NASTASI Annunziato[101], nonché da alcune conversazioni intercorse a bordo dell'auto di COSTANTINO.
Al prog. 1874 (RIT. 571/12 DDA) del 05.05.2012, ore 16.27, si registra una conversazione ambientale tra COSTANTINO Gesualdo e NASTASI Annunziato, nel corso della quale quest'ultimo domanda al primo se debba chiamare Saso (N.: che facciamo? lo chiamo a Saso che gli ha mandato il messaggio?; C.: ah?; N.: lo chiamo a Saso?…che gli ha mandato il messaggio a Saso?; C.: che dici?; N.: lo chiamo a Saso che gli ha mandato il messaggio che vuole che ci vediamo?; C.: a Saso?…dove vuoi che ci vediamo?; N.: che so…lo faccio uscire; C.: eh…e fallo uscire). Effettivamente, come si rileva dal seguito della conversazione, NASTASI e COSTANTINO concordano di incontrare tale Saso presso un bar sito a Melito di Porto Salvo (RC) in via Peppino Surfaro, raggiunto il quale i tre, a bordo dell'auto di COSTANTINO Gesualdo, si trasferiranno in via Sicilia, da dove si recheranno a bordo di altra autovettura presso un'abitazione sita in contrada Musupuniti incontrando ROSACI Quinto.
Gli accorgimenti adottati, tra i quali il cambio di autovettura, dimostrano con tutta evidenza che i soggetti sono consapevoli di quanto sia controindicato, soprattutto per un candidato sindaco, incontrare ROSACI Quinto.
Alcune conversazioni captate in ambientale mentre COSTANTINO Gesualdo parla al telefono, confermano che il Saso, unitamente al quale si trovavano in macchina alcuni minuti prima, fosse ROSACI Santoro, figlio di ROSACI Quinto: infatti, al prog. 6309 (RIT. 570/12 DDA – linea 4849) del 05.05.2012, ore 17.25, vengono intercettate alcune parole proferite da COSTANTINO prima che quest'ultimo risponda alla telefonata di SERRANO' Giovanni e che, per quanto poche, sono sufficienti ad identificare il suo interlocutore in ROSACI Quinto (C.: non c'entra Tit…Quinto…; Uomo: non puoi contare su queste persone…).
Anche l'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 6312 (RIT. 570/12 DDA – linea 4849) del 05.05.2012, ore 17.39, intercorsa tra COSTANTINO Gesualdo e la moglie, CUZZOCREA Amelia, fornisce ulteriore riscontro circa la presenza del candidato sindaco presso l'abitazione di ROSACI Quinto: infatti, mentre è in linea con la moglie, COSTANTINO proferisce all'indirizzo di ROSACI Santoro testuali parole "non ne voglio più Saso, no…grazie".
Le indicazioni fornite dal sistema INTEGRA della ditta SIO circa la cella agganciata, ubicata nel comune di San Lorenzo (RC) località Sant'Anna, sono compatibili con la presenza di COSTANTINO Gesualdo presso l'abitazione dei ROSACI.
Inoltre, l'attività tecnica di intercettazione dell'utenza 3286237280 (RIT. 963/12 DDA), in uso a NASTASI Annunziato, ha confermato come quest'ultimo abbia un rapporto, ormai consolidato, di conoscenza con ROSACI Santoro avvalorato dai contatti telefonici che intercorrono tra i due.
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E' evidente, peraltro, il peso che gli imprenditori locali hanno, in quanto espressione della cosca, e quanto siano tenuti in debita considerazione da COSTANTINO Gesualdo alla vigilia delle consultazioni amministrative: nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 99 (RIT. 570/12 DDA – linea 4849) del 17.03.2012, ore 16.10.32, AZZARA' Rosario chiede a COSTANTINO di passare da lui perché ci sono i CARACCIOLO che vorrebbero parlare con lui.
I CARACCIOLO di cui fanno menzione i due interlocutori sono proprio i fratelli CARACCIOLO Francesco, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 21.05.1980 e CARACCIOLO Demetrio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 10.02.1975, rispettivamente socio accomandatario e socio accomandante della DE.FRA.CAR. IMPIANTI S.a.s., con sede a Melito di Porto Salvo (RC) in via Rumbolo 25 di cui si è già parlato nella richiesta cui si fa seguito e di cui si tratterà anche infra.
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Le pressioni che le liste concorrenti a quella di COSTANTINO Gesualdo si trovano costretti a subire trovano riscontro nella conversazione telefonica di cui al prog. 2952 (RIT. 570/12 DDA – utenza 3395033111) del 10.04.2012, ore 16.39, nel corso della quale PALAMARA Luigi[102], cronista della testata giornalistica online "MNews", chiede spiegazioni a COSTANTINO circa le pressioni esercitate da CREA Domenico[103], padre di CREA Concetta Patrizia[104], nei confronti di un candidato non meglio precisato della lista n° 3, collegata alla candidatura a Sindaco di MINNITI Giuseppe Salvatore[105], e denunciate da quest'ultimo in sede di conferenza stampa (vedi Allegato nr. 15) (P.: ascolta, ha fatto una conferenza stampa Totò Minniti che ha finito poco fa…; C.: si; P.: …in questa conferenza stampa ha riferito…poi la carico tra poco…che il padre di un…di una tua candidata…vabbè Mimmo Crea alla fine, si è capito…; C.: si, eh…; P.: eeeh…diciamo, ha, per così dire, fatto pressioni su un suo candidato…; C.: uh uh…; P.: eeeh…dice della cosa ha avvisato i Carabinieri e che comunque chiaramente lui ha escluso che tu sapessi o comunque…(ride)…inc…; C.: assolutamente!; P.: ecco, però il problema è questo…io adesso non ti chiedo…se vuoi mi lasci una dichiarazione ma sennò poi magari dopo …dopo che carico la cosa, vedi un po' di…com'è questa situazione…cioè se è vero che è andato…penso che è vero che sia andato per fare pressioni…; C.: guarda io non ho la più pallida idea…ma pressioni o non pressioni… questo con chi è andato a parlare io non lo so, né mi riguarda…è ovvio ed è normale che il candidato ormai è candidato quindi di che pressioni può parlare?…e di che cosa può…? ; P.: no, allora dice che gli ha detto esplicitamente di non votarsi neanche lui…dice "tanto siccome mia figlia ha centottanta voti, con i tuoi trenta, quaranta sale mia figlia eccetera…"…queste sono testuali parole che ha riferito…).
Acquisito presso il giornale online il video della conferenza stampa, si trova riscontro al contenuto della conversazione telefonica di cui sopra: in particolare, MINNITI avrebbe fatto riferimento alle pressioni che il padre di una candidata residente in località Musa del comune di Melito di Porto Salvo, avrebbe esercitato nei confronti di un candidato della lista IDV (vedi Allegato nr. 16) (…anche perché sono venuto a conoscenza…a parte con rapporti personali, fisici, anche telefonicamente prima ad un mio candidato…il papà di una candidata della frazione di Musa ha fermato un candidato dicendo e perché si è candidato…che non può fare niente…di dare i voti a sua figlia…che lei ha centottanta voti e rischia di rimanere fuori per queste candidature e quant'altro…).
Effettivamente, le indicazioni fornite nel corso della conferenza stampa, sono sufficienti ad identificare in CREA Domenico, padre di CREA Concetta Patrizia, entrambi residenti in via Musa, l'autore delle azioni denunciate dal MINNITI.
Escusso a sommarie informazioni, MINNITI Giuseppe, pur non chiamando esplicitamente in causa il CREA, ha comunque confermato le pressioni subite dai candidati della lista nr. 3 "Italia dei valori", limitandosi a ricondurre la paternità dell'azione a familiari di candidati inclusi nella lista "Democrazia e sviluppo" capeggiata da COSTANTINO Gesualdo (vedi Allegato nr. 17).
Nessuna indicazione utile è stata formulata dal MINNITI per risalire all'identificazione dei candidati destinatari delle pressioni.
Domanda: Cosa sa riferirci in merito alle dichiarazioni da lei rese nel corso della conferenza stampa, tenutasi durante la recente campagna elettorale, circa le pressioni che sarebbero state ricevute da candidati appartenenti alla sua lista politica?
Risposta: Confermo tutto quello che ho già riferito nella conferenza stampa resa alla testata giornalistica Melito Online, ossia che alcuni dei candidati alla carica di consigliere della lista facente capo a me stesso sono stati avvicinati da diverse persone, aventi una esperienza politica consolidata nel tempo, le quali hanno posto in essere un'azione di disturbo nei loro confronti al fine di scoraggiare il loro intento di concorrere nella competizione politica al mio fianco.
Domanda: Ricorda i nomi delle persone che hanno avvicinato i candidati della sua lista per infastidirli nella loro azione politica?
Risposta: Non ricordo i loro nomi.
Domanda: Sa riferirci se queste persone erano interessate alla competizione politica direttamente e/o indirettamente?
Risposta: Si, erano persone interessate indirettamente in quanto parenti di candidati nella lista politica facente capo all'attuale sindaco COSTANTINO.
Domanda: Ricorda i nomi delle persone della sua lista interessate da questa azione di disturbo?
Risposta: Non ricordo i nomi di queste persone.
Nel prosieguo delle indagini, è stato escusso a sommarie informazioni anche il PALAMARA Luigi, il quale ha riferito di essere stato messo a conoscenza da MINNITI Giuseppe Salvatore che il candidato della lista IDV, avvicinato dal familiare della candidata della lista concorrente, era PUGLIESE Giovanni[106] (vedi Allegato nr. 18) (… ho parlato con il sig. MINNITI il quale mi ha riferito che il candidato di Musa, avvicinato dal padre di una candidata della lista COSTANTINO, era PUGLIESE Giovanni che abita in via Musa…).
PUGLIESE Giovanni, che nell'ambito della presente indagine è stato deferito in quanto ritenuto associato al sodalizio dedito al traffico illecito di armi da fuoco, ha negato che su di esso sia stata esercitata alcun tipo di pressione che potesse condizionare il regolare svolgimento della campagna elettorale in corso (vedi Allegato nr. 19) (Domanda: Durante la campagna elettorale è stato avvicinato da qualcuno che le ha chiesto di non cercare voti nella sua zona di residenza?; Risposta: No, da nessuno).
Opportunamente interpellato, ha altresì riferito di conoscere il CREA Domenico e di essere con il predetto in ottimi rapporti (Domanda: Lei conosce CREA Domenico?; Risposta: Si lo conosco; Domanda: In che rapporti siete?; Risposta: Ottimi).
Le presunte o meno pressioni esercitate da CREA Domenico in pregiudizio del PUGLIESE non rappresentano comunque un caso isolato, poiché anche altri candidati della lista capeggiata dal MINNITI, pur se in diversa misura e con altre modalità, sono stati invitati a non contrastare la lista concorrente capeggiata da COSTANTINO.
Al fine di acquisire elementi probatori che confermino le asserite pressioni subite dai candidati delle liste concorrenti, sono stati escussi a sommarie informazioni alcuni iscritti dell'IDV di Melito di Porto Salvo, nonché candidati alle consultazioni amministrative comunali.
MINNITI Arturo Mario[107], candidato alla carica di consigliere, escusso a sommarie informazioni, ha riferito di avere saputo dal padre dell'interferenza posta in essere da parte di soggetti vicini alle liste politiche concorrenti (vedi Allegato nr. 20) (So che le persone che hanno avvicinato i candidati volevano infastidirli per scoraggiarli nella competizione politica consigliandoli di non andare a cercare voti in quanto con la loro candidatura, avrebbero sottratto voti a candidati di una delle altre liste… Ne sono venuto a conoscenza poiché riferitomi da mio padre sia per telefono mentre ero a Trieste, sia quando sono tornato da Trieste a Melito, nel periodo di Pasqua).
Nonostante MINNITI Arturo Mario abbia dimostrato una scarsa conoscenza dei fatti, riconducibile alla sua assenza dal comune di Melito di Porto Salvo, l'avvenuto condizionamento della libertà di voto è un dato assodato di cui tutti gli altri candidati ne sono a conoscenza in quanto, come riferito anche da MINNITI Giuseppe Salvatore, oggetto di discussione nel corso di alcune riunioni tenute all'interno del circolo IDV di Melito di Porto Salvo (vedi Allegato nr. 17) (Domanda: Come è venuto a sapere delle suddette azioni di infastidimento ricevute dai suoi candidati?; Risposta: Ne sono venuto a conoscenza poiché riferitomi dalle persone direttamente interessate e anche da altre persone che prendevano parte alle riunioni del circolo, ma delle quali non so riferirvi i nomi).
MINNITI Antonino Giuseppe[108], presidente del circolo IDV di Melito di Porto Salvo, escusso a sommarie informazioni, ha riferito che durante una delle riunioni tenutesi durante la campagna elettorale, MINNITI Giuseppe Salvatore avrebbe riferito che IANNO' Mariarosa[109], candidata della lista IDV, avrebbe riferito che parecchie persone le avevano rivolto ripetuti inviti a non impegnarsi nella campagna elettorale (vedi Allegato nr. 21) (In una delle tante riunioni fatte prima delle votazioni, MINNITI, su sollecitazione di una delle candidate della sua lista, IANNO', mi pare che abiti a Musa di Melito di Porto Salvo, ha riferito che la stessa candidata aveva ricevuto un invito a non impegnarsi più di tanto nella campagna elettorale. La IANNO', tuttavia, non mi ha mai parlato direttamente della questione, motivo per il quale non sono a conoscenza dei nomi delle persone che possono averla avvicinata per scoraggiarla nella campagna elettorale).
IANNO' Mariarosa, escussa a sommarie informazioni, ha confermato di essere a conoscenza di pressioni che terzi hanno esercitato contro alcuni candidati della lista IDV: in particolare, la stessa IANNO' ha riferito di essere stata avvicinata da persone che la invitavano a desistere dal suo impegno politico (vedi Allegato nr. 22) (Confermo tutto quello che il candidato a sindaco MINNITI ha già riferito nella conferenza stampa resa a varie testate giornalistiche di Melito e dintorni, ossia che alcuni dei candidati alla carica di consigliere della lista di cui io stessa facevo parte sono stati avvicinati da persone le quali hanno tentato di scoraggiare la loro candidatura. Preciso che anche io stessa sono stata avvicinata da diverse persone che hanno cercato di scoraggiarmi, dicendomi che non avevo esperienza in politica e non avrei avuto la possibilità di essere eletta).
Richiesta di fornire ulteriori dettagli utili all'identificazione delle persone che la invitavano a desistere, la IANNO' riferiva di non ricordare (Domanda: Conosce i nomi delle persone che l'hanno invitata a desistere dalla competizione politica?; Risposta: No, non mi ricordo in quanto erano un po' tutti a dirmi di desistere e solo gli amici intimi mi hanno votato; Domanda: Sa riferirci se queste persone erano interessate alla competizione politica direttamente e/o indirettamente e, eventualmente quale lista volevano favorire? Risposta: No, non erano persone interessate alla competizione politica, ma gente comune che non credeva nel mio programma politico).
Nel corso della conferenza stampa del 10.04.2012, MINNITI Giuseppe Salvatore ha altresì fatto riferimento alle pressioni esercitate nei confronti di un'altra candidata alla quale sarebbe stato telefonicamente riferito che la sua candidatura in una lista contrapposta a quella di COSTANTINO sarebbe stata interpretata come una grave offesa, per rimediare alla quale sarebbe sufficiente che ella facesse convergere i suoi voti verso COSTANTINO (…detto questo, successivamente, per ritornare al discorso di infastidire questi candidati, successivamente una candidata, raggiunta telefonicamente, viene…gli è stato detto telefonicamente che ha fatto una grande offesa a candidarsi contro la lista di Costantino e che sarebbe opportuno che i suoi voti glieli dà a Costantino…che non vale la pena e quant'altro…).
PALAMARA Luigi, richiesto di riferire se il MINNITI avesse fatto menzione del nome della candidata, ha risposto affermativamente ma di non ricordarlo (…per quanto riguarda la candidata contattata telefonicamente, il MINNITI mi ha riferito chi fosse ma ora non lo ricordo…). Il PALAMARA ha però fornito elementi utili all'identificazione della candidata, riferendo di essere certo che la donna risulta che abbia ottenuto soltanto due preferenze (…però sulla circostanza posso aggiungere che poi, quando c'è stato lo spoglio delle schede, la predetta ha preso solo due voti, dico questo perché questo dato mi è sembrato alquanto anomalo ed inoltre lo abbiamo commentato anche con il MINNITI).
Il candidato dell'IDV che risulta aver preso soltanto due voti si identifica in SPANTI Domenico[110] il quale, escusso a sommarie informazioni, ha negato che alcuno abbia mai esercitato pressioni su di lui al fine di distoglierlo dalla raccolta dei voti (vedi Allegato nr. 23).
Domanda: Nel corso della campagna elettorale cui lei ha preso parte, è stato mai avvicinato da qualcuno che le intimava di non impegnarsi nella raccolta di voti per sé?—–
Risposta: No, non sono mai stato avvicinato da nessuno che abbia mai fatto un azione del genere. Io, del resto, essendo anche impiegato regionale e vicino agli ambienti dell'IDV, sono stato inserito nella lista solo perché la stessa potesse riuscire a raggiungere il numero di candidati necessari a formare la lista.
Egli, benché partecipe della vita politica dell'IDV, si è dichiarato totalmente all'oscuro del contenuto della conferenza stampa del MINNITI, negando che l'argomento sia mai stato affrontato in sua presenza nel corso delle riunioni tenutesi nel circolo IDV di Melito di Porto Salvo.
Domanda: Cosa sa riferirci in merito alle dichiarazioni rese dal candidato a sindaco del comune di Melito di Porto Salvo, MINNITI Giuseppe, nel corso della conferenza stampa, tenutasi durante la recente campagna elettorale, circa le pressioni che sarebbero state ricevute da candidati appartenenti alla sua lista politica?
Risposta: Sono perfettamente all'oscuro del contenuto della conferenza stampa indetta da MINNITI Giuseppe Salvatore.
Domanda: Ha mai preso parte alle riunioni politiche che, nel corso della campagna elettorale, si tenevano all'interno del circolo IDV del comune di Melito di Porto Salvo?
Risposta: Si, in alcune circostanze ho partecipato alle riunioni in quanto accompagnavo l'onorevole Giordano, commissario provinciale del partito IDV.
Domanda: Nel corso delle riunioni cui ha assistito si è mai discusso di pressioni che candidati delle liste concorrenti hanno esercitato nei confronti di alcuni candidati dell'IDV?
Risposta: Non mi risulta che nel corso delle riunioni sia mai stato affrontato un argomento del genere.
Le pressioni esercitate dal CREA risultano aver sortito l'effetto desiderato e CREA Concetta Patrizia ottiene un risultato insperato che va al di là delle più rosee aspettative: nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 6753 (RIT. 570/12 DDA – utenza 3395033111) del 07.05.2012, ore 18.18, intercorsa tra VOCI Domenico[111] e COSTANTINO Gesualdo, mentre sono ancora in corso le operazioni di spoglio elettorale, VOCI informa l'interlocutore del risultato provvisorio conseguito dalla CREA (VOCI: …sto scendendo dalla Musa che dice che ha fatto l'exploit questa Crea…è una delle prime quattro; COSTANTINO: per davvero?; VOCI: per davvero; COSTANTINO: uh…mi fa piacere; VOCI: già ne ha …già ne ha due e cinquanta confermati…).
Di non poco conto sono altresì i trascorsi giudiziari di CREA Domenico il quale è stato tratto in arresto in data 06.10.1993, nell'ambito dell'operazione c.d. D-DAY, in quanto ritenuto affiliato alla cosca IAMONTE e, benché successivamente prosciolto dall'accusa "per non aver commesso il fatto", da accertamenti esperiti presso la Banca Dati FF.PP. e dalla consultazione degli atti d'ufficio custoditi presso la Compagnia Carabinieri di Melito di Porto Salvo, risulta che egli sia solito frequentare affiliati alla cosca IAMONTE.
Anche la pregressa attività investigativa avvalora l'assunto sulla scorta del quale si ritiene il CREA legato ad affiliati di primo piano della cosca IAMONTE: in particolare, prova del legame esistente traspare palesemente dalle pagine della summenzionata ordinanza di custodia cautelare in carcere[112], nella quale sono compendiate le indagini svolte a ridosso della competizione elettorale regionale del 2005.
In particolare, il 04.04.2005 - alle ore 11.33 – veniva registrata, in uscita dall'utenza telefonica 348/0378553 in uso a PRESTOPINO Giuseppe effettuata sull'utenza telefonica 340/0811026 intestata a CRUPI Adele[113], la conversazione avente progressivo 1183[114], nella qualePRESTOPINO interloquiva con CREA Domenico cl.1948, il quale parlava di una persona non meglio identificata, chiamata "Apache", che stava facendo la campagna elettorale contro il sindaco (vds All.100);
Nella circostanza, si evince come CREA Domenico sia accomunato al PRESTOPINO Giuseppe dal medesimo fine, ovvero quello di far conseguire a IARIA Giuseppe, candidato alle elezioni regionali, un risultato elettorale positivo: come già sopra rilevato, traspare il forte ascendente che CREA Domenico esercita su COSTANTINO Gesualdo nei confronti del quale avrebbe esercitato pressioni affinché convincesse l'elettorato della frazione Annà di Melito a dirottare le proprie preferenze verso IARIA (B: Eh….la ad Anna', se non sollecitavo io a Gesualdo, prendevamo una scoppoletta, penso che la prendiamo lo stesso; A: Uh!).
L'ultimo dato, in ordine di tempo, e che si ritiene degno di nota, risale ai giorni a ridosso delle elezioni comunali, acquisito da personale della Compagnia Carabinieri di Melito di Porto Salvo (RC) che, alle ore 02.18 del 07.05.2012, in via Musa di Melito di Porto Salvo, nelle adiacenze del seggio elettorale, ha controllato CREA Domenico a bordo della propria autovettura Alfa 156 targata BY296NL, insieme a D'ANDREA Mario Carmelo[115], padre di D'ANDREA Antonino[116], ritenuto affiliato alla cosca IAMONTE.
E' evidente, pertanto, che il CREA ha esercitato pressioni nei confronti dei candidati antagonisti della figlia, per quanto le dichiarazioni siano state ridimensionate perfino dai diretti interessati escussi a sommarie informazioni, perché evidentemente timorosi di ritorsioni nei propri confronti.
Anche la figlia di CREA, Concetta Patrizia, che all'indomani della formazione del nuovo esecutivo vede sfumare le aspettative di vedersi riconoscere un assessorato in seno alla nuova giunta, fa espliciti riferimenti a persone a cui la sua estromissione potrebbe non risultare gradita.
Come si evince dall'intercettazione degli SMS di cui al prog. 8449 e segg. (RIT. 570/12 DDA – linea 4849) del 17.05.2012, ore 18.08, e che di seguito si riporta testualmente, CREA Concetta Patrizia fa un estremo tentativo per convincere COSTANTINO ad inserirla in giunta (Ciao Gesualdo sono patrizia… Avrai capito che non mi piace parlare molto e che sono una persona seria e in gamba in generale… Non mi ritengo inferiore agli altri né meno preparata… Mi auguro tu possa rivedere e riflettere sulla tua idea di consiglio e che non mi vorrai negare di farne parte per molteplici motivi… Ne rimarrei molto delusa e consentimi di dirti che rimarrebbero delusi in molti…Mi pare di averti dato le conferme che cercavi da parte mia.. Ora tocca a te consentimi di poter lavorare per il nostro paese con serenita!!! Lo merito e lo sai…).
La campagna elettorale condotta da COSTANTINO ed il suo entourage non è risultata pertanto scevra da condizionamenti.
Il largo consenso elettorale riscosso dalla lista "Democrazia e Sviluppo" non è escluso che sia stato ottenuto ricorrendo a degli stratagemmi adottati per indurre al voto anche gli extracomunitari residenti a Melito di Porto Salvo, poco partecipi alla vita politica del paese, ma facilmente corruttibili.
Le indagini avviate a seguito dell'anomalo afflusso, presso gli uffici prefettizi di Reggio Calabria, di richieste di esercizio del diritto di voto, ha fatto luce circa il contributo che FALCONE Giuseppe, cognato di IAMONTE Giuseppe, risulta aver apportato nel corso della campagna elettorale comunale, attivandosi affinché alcuni cittadini extracomunitari esprimessero la propria preferenza elettorale in favore di un candidato non meglio precisato indicatogli dal medesimo FALCONE.
Si riporta di seguito stralcio del verbale di sommarie informazioni rese da RUSU Elena[117] in data 05.09.2012, presso gli uffici della Stazione Carabinieri di Melito di Porto Salvo (RC) (vedi Allegato nr. 24).
Si dà atto che alle ore 16.36 viene posto in visione alla nominata in oggetto l'istanza da ella presentata al fine di poter votare alle scorse elezioni comunali del 6-7- maggio 2012.
Domanda: L'ha presentata lei la domanda che le sottopongo in visione presso il Comune di Melito di Porto Salvo?
Risposta: No, il proprietario della casa dove abitiamo, tale MARTORANA Giovanna che è sposata con Giuseppe FALCONE, non conosco altri dati.
Domanda: Vi è stato proposto dal Sig. FALCONE di andare a votare?
Risposta: Si ci è stato proposto da lui in persona.
Domanda: Vi ha chiesto di esprimere preferenza per qualcuno in particolare?
Risposta: Si, mi ha chiesto una preferenza ma non ricordo per chi.
Domanda: Mi conferma che i dati riportati sul modulo corrispondono alla realtà?
Risposta: Si.
Domanda: Chi è stato a portare la domanda al Comune?
Risposta: Il sig. FALCONE, perché io non sono andata.
Non vi sono dati certi sulla scorta dei quali asserire che FALCONE abbia agito per favorire la lista "Democrazia e Sviluppo" capeggiata da COSTANTINO, anche se quest'ultimo, come emerge dall'intercettazione della conversazione ambientale di cui al prog. 1448 (RIT. 571/12 DDA – linea 4930) del 26.04.2012, annovera tra i più fervidi sostenitori proprio alcuni extracomunitari (C.: il voto…; Uomo: …inc…nove…nove; C.: nove voti?; Ciccio n.m.i.: (ride); Uomo: non sei venuto a dirmi niente…; C.: ed a chi gli devo dire prima?…ci sono i candidati, ci sono i candidati che girano di continuo, capito?…scegliti un candidato purchè sia nella mia lista…; Uomo: abbiamo nove…; C.: eh; Uomo: ok?; C.: ok; Uomo: in famiglia sempre…; C.: va bene; Uomo: ok?…io gridavo …non voglio niente…io gridavo sempre "Gesualdo"…nient'altro…).
* * *
§ – 8. I servigi resi all'organizzazione. Gli interessi della cosca e gli appoggi forniti dai pubblici funzionari
Il controllo dell'ente locale si ritiene che sia uno step di fondamentale importanza per la locale criminalità organizzata in quanto, attraverso di esso, la cosca IAMONTE persegue i propri scopi illeciti: gli appalti ed i finanziamenti pubblici rappresentano una ghiotta opportunità di guadagno illecito per la cosca che attraverso società fittiziamente intestate a terzi o comunque riconducibili all'organizzazione reinveste i proventi dei traffici illeciti.
La gestione scriteriata del comune di Melito di Porto Salvo degli ultimi anni e l'incontrollato sovvenzionamento di opere pubbliche ha incrementato il già deficitario bilancio dell'ente comunale arricchendo le imprese edili, riconducibili alla cosca IAMONTE, a discapito dell'interesse collettivo.
§ – 8.1. L'affare di via Pitagora
Nel corso delle indagini, è emerso come IAMONTE Remingo, all'epoca in cui era reggente della cosca, abbia esercitato il pieno controllo della FRA.VE.SA. S.r.l. e della S.D. COSTRUZIONI S.r.l., imprese di costruzioni edili formalmente intestate a congiunti di TRIPODI Giovanni[118].
La proprietà della FRA.VE.SA. S.r.l.[119] all'epoca era ripartita tra TRIPODI Giovanni[120], amministratore unico e detentore della quota nominale di 33.000,00 euro, e TRIPODI Demetrio[121], detentore della quota nominale di 67.000,00 euro, quest'ultimo fidanzato con IAMONTE Francesca[122], figlia di Giuseppe[123].
Relativamente alla S.D. COSTRUZIONI S.r.l.[124], le funzioni di amministratore unico e legale rappresentante erano ricoperte da TRIPODI Saveria[125], sorella di TRIPODI Giovanni cl. 1971, mentre la proprietà condivisa con TRIPODI Domenico[126].
TRIPODI Giovanni cl. 1971[127], fratello di Demetrio e Saverio, già titolare della carica di procuratore della FRA.VE.SA, è il reale dominus di entrambe le società nonché deputato alla gestione diretta delle due imprese edili sulla scorta delle direttive impartite da IAMONTE Remingo.
Alcune conversazioni intercettate attestano in maniera inconfutabile come le predette società edili siano in realtà direttamente riconducibile alla cosca IAMONTE, e più dettagliatamente a IAMONTE Remingo che dà precise disposizioni in merito alla gestione delle stesse.
A tal proposito, è utile porre l'accento sull'iter burocratico che ha accompagnato la costruzione di due fabbricati nel comune di Melito di Porto Salvo a cura di S.D. COSTRUZIONI S.r.l., in quanto dimostra sia la reale titolarità della società edile, quanto il ruolo determinante ricoperto da COSTANTINO Gesualdo che, chiamato in causa da IAMONTE Remingo, ed avvalendosi dell'incarico istituzionale ricoperto, si adopera per rendere fluido l'iter burocratico.
Dall'acquisizione degli atti depositati presso l'Ufficio Tecnico del comune di Melito di Porto Salvo, si apprende che MUSITANO Maria[128] abbia commissionato alla S.D. Costruzioni S.r.l. la realizzazione di due fabbricati in cemento armato su un lotto di terreno di sua proprietà sito a Melito di Porto Salvo (RC) in via Volta/via Pitagora (NCT/NCE Melito P.S., foglio 42, particella 2793) (Vol. II – All. 135).
In particolare, come si evince dal contratto di permuta sottoscritto (vedi Allegato nr. 25), la MUSITANO Maria risulta aver ceduto a titolo di permuta alla S.D. Costruzioni S.r.l., rappresentata dal suo amministratore unico, TRIPODI Saveria, il terreno di sua proprietà sopra descritto ed il permesso di costruire n. 50/9 rilasciato il 07.07.2008 dal Comune di Melito di Porto Salvo (RC) (vedi Allegato nr. 26). La società S.D. Costruzioni, dal canto suo, si impegna a costruire interamente a proprie scuse e spese l'intero complesso residenziale, riservando alla MUSITANO le aree del fabbricato meglio specificate nell'atto notarile in allegato.
I due fabbricati insistono su una proprietà privata facente parte di una più estesa area che è destinata all'edilizia residenziale e che, data l'elevata capacità edificatoria, costituisce una ghiotta opportunità di guadagno per l'impresa costruttrice e di riflesso per la cosca IAMONTE che ne ha il pieno controllo.
Alla luce degli investimenti nel settore edile, è naturale che un ruolo chiave è quello ricoperto da MAISANO Francesco[129], Responsabile dell'Ufficio Tecnico del comune di Melito di Porto Salvo, che, come già sopra riferito, agisce a tutela degli interessi della cosca favorendone gli affiliati.
La realizzazione dei fabbricati di cui sopra vede operare in sinergia tra loro imprenditori ed amministratori, tutti accomunati dal medesimo fine illecito ovvero quello indicato da IAMONTE Remingo.
La riunione-pranzo del 14.05.2008: tra Iamonte Remingo, Guerrera Giuseppe, Tripodi Giovanni cl. 71 e COSTANTINO Gesualdo.
Dall'attività tecnica esperita emerge che, in data 14.05.2008, IAMONTE Remingo abbia convocato presso l'abitazione di GUERRERA Giuseppe, TRIPODI Giovanni cl. 1971, COSTANTINO Gesualdo ed altre persone che non è stato possibile identificare: tra i vari argomenti trattati, la realizzazione di alcuni fabbricati nell'area sopra indicata ed in particolare il ritardo dell'inizio lavori a causa del mancato possesso dell'autorizzazione paesaggistica, del cui rilascio è competente l'Ufficio Beni Paesaggistico Ambientali del Settore Pianificazione Territoriale, Programmazione, Urbanistica e Edilizia della Provincia di Reggio Calabria.
Un ruolo chiave all'interno della consorteria, come già riferito, è sicuramente quello ricoperto da MAISANO Francesco[130], il quale è totalmente asservito alla cosca IAMONTE: prova di tale asserzione è data dalla sollecitudine con cui egli risponde ad ogni chiamata di TRIPODI ma anche dall'intercettazione ambientale della conversazione di cui al prog. 630 (RIT. 641/08 DDA) del 12.05.2008 (Vol. Il — All. 126), nel corso della quale TRIPODI Giovanni, replicando a IAMONTE Remingo che gli chiede di rintracciare una terza persona che dovrebbe consegnare un acconto (Iamonte Remingo:…vedi se vedi a questo stasera, che ti dia un acconto…), dice che l'Ing. MAISANO ha ricevuto ordine di chiamarlo (…Eh! Ha l'ordine l'ingegnere MAISANO, non appena lo incontrano, suo figlio …inc… e mi chiama… se ce li ho stasera stesso, pure stasera stesso, pure a casa vengo…Iamonte Remingo: Ok; Giovanni Tripodi: Statevi Bene).
Dall'intercettazione ambientale di cui al prog. 643 (RIT. 641/08 DDA) del 13.05.2008 (Vol. II – All. 127), si evince che TRIPODI Giovanni cl. 1971 sia alla ricerca di IAMONTE Remingo, che riesce a rintracciare presso l'abitazione del suocero sita a Melito Porto Salvo in via Cippi Imperiali: nei minuti iniziali TRIPODI si abbandona ad un monologo dall'intercettazione del quale si evince che quest'ultimo sia contrario alle pretese avanzate da IAMONTE Remingo il quale avrebbe messo gli occhi su un tabacchino al quale era già interessato lui.
Omissis dall'inizio al minuto 12.18.32
TRIPODI Giovanni (in monologo): Eh no, compare… se volete il tabacchino, è da un anno che lo sapete.. sono andato, ho parlato, ho trattato ho fatto…. dopo… e avete aspettato un anno! Nessuno poteva farlo, io vi ho aspettato…. a destra …inc.. a sinistra ..inc… il tabacchino ..inc… quando c'era …inc… me lo prendo io, è mio (imita la voce della persona che vuole acquistare il tabacchino), prendetevelo!… Ah, non ve lo siete preso per vostro cognato? Ah, ah, no… no,no,no…. lo volete ..inc.. a me ..inc.. mi fa… …inc…avete …inc… buttana!… ve lo mollo!
Omissis dal minuto 12.19.39 al minuto 12.22.22
TRIPODI Giovanni Buongiorno
UOMO ..inc….
TRIPODI Giovanni Remingo?… chiamatemelo!
UOMO E' tardi …inc..
TRIPODI Giovanni Si …inc… andiamo!
TRIPODI Giovanni scende dall'auto per incontrare IAMONTE Remingo.
Omissis dal minuto 12.22.37 alla fine
Alle ore 12.29 successive, dopo aver incontrato IAMONTE Remingo, TRIPODI si reca presso gli uffici del comune di Melito Porto Salvo e, come si evince dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 3488 (RIT. 536/08 DDA) del 13.05.2008, ore 12.32 (Vol. Il — All. 128), concorda di incontrarsi con MAISANO Francesco il quale asserisce di dovergli dire una cosa (Tripodi Giovanni: Si, si, si, sono qua, sono venuto qua al comune, "qua fuori" … Maisano Francesco: Da me, al mio ufficio? Giovanni Tripodi: No…Maisano Francesco: Ah, ho capito! Tripodi Giovanni: Eh…Francesco Maisano: E… mi aspettate dieci minuti che arrivo, quanto vi dico una cosa? Tripodi Giovanni: E come no!, infra pag. 202 della prima richiesta).
Nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 3490 (RIT. 536/08) del 13.05.2008, ore 12.58 (Vol. II – All. 129), TRIPODI Giovanni cl. 1971 e GUERRERA Giuseppe concordano di vedersi perché il primo deve parlargli.
Nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 646 (RIT. 641/08 DDA) del 13.05.2008 (Vol. II — All. 130), TRIPODI Giovanni informa GUERRERA Giuseppe che il pranzo è stato programmato per l'indomani.
TRIPODI GIOVANNI=GIOVANNI
GUERRERA GIUSEPPE=PEPPE
omissis dall'inizio al minuto 13.13.25
GIOVANNI ed abbiamo fatto un affare..
PEPPE uh?
GIOVANNI domani.. .all'una…
PEPPE da chi?
GIOVANNI là sopra
PEPPE che dovi fare?
GIOVANNI …inc…per mangiare.. .me…
PEPPE e l'avete stabilito oggi?
GIOVANNI no, l'ho stabilito un'ora fa, Peppe…no oggi…
PEPPE ed io pensavo che era per oggi questo…inc…
GIOVANNI eeeh…siccome l'ho stabilito un'ora fa… …un'ora fa … non è che l'ho stabilito.. .un'ora fa abbiamo saputo …poi sono andato ed ho trovato a lui (ndr a Iamonte Remingo) … vi va bene? …inc…dove facciamo?… inc…facciamo là ! … va bene, facciamo…inc…
GIOVANNI: l'ho potuto stabilire
PEPPE erano rimasti che lo facevate oggi ..inc…
GIOVANNI già.. .non ho avuto risposta.. .ora l'ho avuta la risposta.. dal primo …inc…la risposta del primo…
PEPPE …inc…?
GIOVANNI ah, Peppe?…sotto, sotto sotto… che dobbiamo fare? Cazzi! Un semplice …inc.. e…
PEPPE …inc…
GIOVANNI ah?
PEPPE …inc…
GIOVANNI si, ma ti voglio dire, non fare…
PEPPE dammi duecento euro…
GIOVANNI ah?
PEPPE dammi due, trecento curo
GIOVANNI Io
PEPPE ..inc…?
GIOVANNI …diglielo a tuo compare là…
PEPPE parente tuo è… parente tuo!
GIOVANNI no, è parente di mio fratello… (ndr parlano di IAMONTE Remingo)…non mio[131]
omissis da 13.15.20 fino alla fine
Il 14.05.2008, sulla scorta del concorrere dei diversi elementi sopra elencati, si ritiene cheIAMONTE Remingo, TRIPODI Giovanni cl. 1971, COSTANTINO Gesualdo, GUERRERA Giuseppe ed altre persone non identificate abbiano pranzato insieme cogliendo l'occasione per discutere dei propri affari.
La natura illecita degli argomenti discussi dai partecipanti all'incontro è un dato che traspare da alcuni accorgimenti cui i sodali sono soliti ricorrere per evitare anche solo la loro localizzazione.
Sia COSTANTINO Gesualdo che TRIPODI Giovanni spengono il telefono cellulare: il primo, infatti, si vede costretto a trovare rifugio all'interno dell'auto per fare una telefonata, mentre il secondo, come si evince dalla conversazione di cui al prog. 3543 (RIT. 536/08 DDA), intercorsa con ADERNO' Carmela alle ore 16.59 del 14.05.2008 (Vol. II – All. 131), confessa all'interlocutore di non portare mai il telefono con sé (A.: …quando c'è…hai questi impegni così lunghi, di quattro, cinque ore, almeno mandami un messaggio per fare…eeeh…hai capito?; T.: eeeh..ho capito; A.: eh scusami…mi fai stare poi in pensiero quando prolunghi; T.: intanto, voglio dire, figlia, non è che ho il telefono con me…; A.: ho capito però…; T.: eh eh eh…devi capire tu).
Per comprendere l'origine delle asserzioni di cui sopra, è fondamentale analizzare gli spostamenti di TRIPODI Giovanni cl. 1971, che si evincono dal sistema GPS installato a bordo dell'autovettura (RIT. 641/08 DDA), nonché il contenuto di alcune conversazioni intercettate.
Al prog. 666 (RIT. 641/08 DDA) del 14.05.2008, ore 15.42 circa (Vol. II – All. 132), mentre l'autovettura si trova in sosta nel cortile interno attiguo all'abitazione di GUERRERA Giuseppe sita a Melito di Porto Salvo in via Caredia 12 (Latitudine 37°57'11,23''N – Longitudine 15°47'41,29''E), si sente la conversazione telefonica intrattenuta da COSTANTINO Gesualdo il quale, all'interno dell'autovettura di TRIPODI, contatta FAMILIARI Santina[132], domandando notizie del marito Nino[133] (Costantino Gesualdo: Santina? – trattandosi di ambientale captata a bordo della vettura del Tripodi non si sentono le risposte dell'interlocutrice telefonica del Costantino – Costantino Gesualdo: Gesualdo sono..Nino?…ah a Reggio è andato? Ah…ho capito, no io me ne sono dovuto tornare, no… ah no, no vabbò va, eh no avevo il telefono spento io…ero a casa con i bambini che me ne andavo io oggi a Roma? Vabbò, andiamo … lo chiamo io, vabbò?… vabbò, vabbò… ciao Santina ciao ciao ciao Alle ore 15,45,10 si sente sbattere la portiera dell'auto e Costantino scende).
All'identificazione degli interlocutori della suindicata conversazione si è giunti attraverso riconoscimento vocale e dall'esame dei tabulati telefonici dell'utenza cellulare 3395033111, intestata ed in uso a COSTANTINO Gesualdo, acquisiti con decreto nr. 1892/07 RGNR DDA datato 10.11.2009.
Dall'analisi del traffico telefonico (Vol. II – All. 133), alle ore 15.44 del 14.05.2008, risulta una chiamata in uscita verso l'utenza fissa 0965/781044[134] della durata di 33 secondi. L'identificativo di zona e cella risulta essere: 45018 – 3322 – RC – Melito di Porto Salvo – via Cimitero – località acquedotto – UMTS, Sett.1.
L'interlocutore di COSTANTINO è una donna che viene chiamata Santina ed alla quale il primo chiede di Nino: il contemporaneo sussistere delle circostanze di cui sopra (utenza telefonica intestata a ROMEO Antonino ed esatta corrispondenza tra il nome dell'interlocutore di COSTANTINO e quello di FAMILIARI Santina, moglie di ROMEO Antonino), fuga ogni dubbio circa l'effettiva identificazione dei due interlocutori.
La conversazione di cui sopra risulta di importante contributo investigativo perché attesta la contemporanea presenza di COSTANTINO Gesualdo [che si presenta a Santina comeGesualdo mentre si trova a bordo della vettura del Tripodi da cui viene registrata in ambientale la conversazione effettuata], TRIPODI Giovanni cl. 1971, IAMONTE Remingo e GUERRERA Giuseppe presso l'abitazione di quest'ultimo, dove i quattro si sarebbe riuniti per pranzare: le conversazioni ambientali che si succederanno a bordo dell'autovettura del TRIPODI, tra quest'ultimo e IAMONTE Remingo, documentano come COSTANTINO Gesualdo, in ragione del duplice incarico istituzionale ricoperto, essendo consigliere comunale e vice presidente della Provincia, viene incaricato di intervenire in favore di un celere rilascio dell'autorizzazione paesaggistica di cui sopra si è detto, propedeutica al completamento dell'iter burocratico di autorizzazione dei lavori commissionati alla S.D. COSTRUZIONI S.r.l. dalla MUSITANO.
Nel corso delle indagini, sono stati escussi a sommarie informazioni la MUSITANO Maria (vedi Allegato nr. 27) ed il marito, MALASPINA Francesco (vedi Allegato nr. 28), i quali non sono stati in grado di fornire indicazioni circa l'iter burocratico, atteso che lo stesso, come riferito dal MALASPINA, è stato interamente curato dall'impresa costruttrice e dal Geom. ATTINA' Maurizio[135].
L'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 2297 (RIT. 536/08) del 16.04.2008, intercorsa tra TRIPODI Giovanni e ATTINA' Maurizio, conferma come effettivamente il rilascio del nulla osta paesaggistico stia registrando un considerevole ritardo e nonostante l'ATTINA' abbia assicurato a MALASPINA Francesco[136], marito della MUSITANO, che l'avrebbe ottenuto entro pochi giorni, l'autorizzazione risulterà essere rilasciata soltanto dopo l'effettivo interessamento di COSTANTINO Gesualdo (T.: …questa paesaggistica che fine ha fatto?; A.: guarda, io ho parlato poco fa pure con il medico (ndr MALASPINA Francesco)…perché ho chiamato pure lui che mi ha chiamato un paio di volte…e lui ha detto che non ha ricevuto niente…io gli ho detto io che al massimo entro lunedì lui la riceve…ora…io ho preparato i calcoli per depositarli…).
In effetti, come si evince dalla documentazione in allegato, già in data 01.02.2008 il Dirigente del Settore Pianificazione Territoriale, Programmazione, Urbanistica e Edilizia, Ufficio Beni Paesaggistico Ambientali – Servizio L.R. 3/95, della Provincia di Reggio Calabria risulta aver rilasciato l'autorizzazione paesaggistica alla Ditta MUSITANO Maria, relativamente al progetto di realizzazione dei due fabbricati siti in località Sbarre del comune di Melito di Porto Salvo (vedi Allegato nr. 29).
Come rilevato dalla dicitura in calce alla medesima autorizzazione, il provvedimento, ai sensi del comma 3 dell'art. 159 del D. Lgs. Nr. 42/2004, viene inviato alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per la Calabria[137] ai fini dell'eventuale esercizio del potere di annullamento da parte della stessa Soprintendenza.
La risposta della Soprintendenza avrebbe tardato a giungere determinando un ritardo nell'iter burocratico e per sollecitare la quale, IAMONTE Remingo e TRIPODI Giovanni avrebbero deciso di interessare COSTANTINO Gesualdo: nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 668 (RIT. 641/08 DDA) del 14.05.2008, ore 16.50, intercorsa a termine dell'incontro tenutosi presso l'abitazione del GUERRERA (Vol. II – All. 134), TRIPODI Giovanni ribadisce a IAMONTE Remingo come debbano puntare su COSTANTINO Gesualdo, che è asservito alla cosca (noi ci dobbiamo basare su Gesualdo perché noi quello abbiamo…)[138].
Il servigio che COSTANTINO Gesualdo deve rendere alla cosca, consistente nel celere rilascio dell'autorizzazione mancante, è un dovere al quale il politico non può sottrarsi e rappresenta il prezzo da pagare per il sostegno elettorale che la cosca IAMONTE gli ha garantito consentendogli di ricoprire l'incarico istituzionale dell'epoca (T.: che noi ci …inc… ma ci deve tornare il conto… Gesualdo!; I.: Aspetta…eh!…e non ce l'abbiamo? …e chi l'ha messo a lui là?; T.: Si…; I.: Aspetta! …il discorso… e ha ragione …inc…; T.: guarda che gliel'ho detto, gliel'ho detto chiaro… non è a dire che…; I.: Si è vero, e ha ragione! …. ora giochiamo…oh…o con me o contro di me… io questa …se posso la devo portare avanti… e in un certo senso a noi ci conviene perché uscendo …inc…). Il connubio creatosi tra cosca mafiosa e COSTANTINO Gesualdo viene reso ancor più esplicito dalle parole proferite da IAMONTE Remingo il quale, nel prosieguo della conversazione, ribadisce la necessità reciproca di operare in piena sinergia (I.:…lui…lui deve salvaguardare noi… noi salvaguardiamo lui, ma lui salvaguarda a noi, giusto?… lui ha bisogno di noi come noi abbiamo bisogno di lui, no?… quindi automaticamente… automaticamente… a noi, l'unico movimento, oggi, …inc… è quello! e, fallo per ..inc.. … con lui, non …. se poi, il trucco/frutto comporta che nel giro di dieci giorni, undici giorni, deve …inc… andiamo…e decidiamo che si deve fare… si deve fare! ora tu…).
COSTANTINO Gesualdo è obbligato nei confronti della cosca che lo ha fatto eleggere ed in ragione di ciò, IAMONTE Remingo invita TRIPODI Giovanni a contattarlo e porlo davanti alle sue responsabilità (I.:…tu a lui… vai a trovarlo; T.: domani mattina; I.: perché lui…; T.: si domani, domani …domani nella mattinata…; I.: …deve essere messo di fronte ai suoi… alle sue responsabilità…).
Non è certo casuale la telefonata che COSTANTINO Gesualdo fa mentre si trova ancora presso l'abitazione di GUERRERA Giuseppe ed intercettata in ambientale al prog. 666 (RIT. 641/08 DDA) del 14.05.2008, ore 15.42 circa (Vol. II – All. 132): nella circostanza, COSTANTINO chiama l'utenza fissa corrispondente all'abitazione di ROMEO Antonino, anch'egli consigliere provinciale, senza però riuscire a parlare con il predetto, assente da casa.
La relazione tra l'intervento che COSTANTINO pone in essere in favore della cosca e l'edificazione degli immobili commissionati dalla MUSITANO è comprovata dalle parole finali che IAMONTE Remingo rivolge a TRIPODI Giovanni prima di scendere dall'auto, insistendo perché TRIPODI prenda quanto prima contatti con il medico che, alla luce di quanto già detto, si identifica nel MALASPINA Francesco, marito di MUSITANO Maria (T.: e allora…devo andare…; I.: dal medico; T.: no, dal medico ci vado … non vi dico che ci vado stasera…non so neanche se vado…inc…).
L'impegno preso da TRIPODI Giovanni cl. 1971 viene supportato dalle informazioni fornite dal sistema GPS installato a bordo della Mercedes classe A (RIT. 641/08 DDA): il 15.05.2008, alle ore 9.10, TRIPODI Giovanni, in conformità alle disposizioni ricevute da IAMONTE Remingo, si recherà presso l'Ufficio Tecnico del comune di Melito di Porto Salvo dove si intratterrà fino alle successive ore 9:29.
Dall'intercettazione della conversazione ambientale di cui al prog. 679 (RIT. 641/08 DDA) del 15.05.2008 (Vol. II – All. 137), ore 9.59, intercorsa tra MANGANARO Filippo[139] e TRIPODI Giovanni, si evince che il progetto di cui quest'ultimo sta curando la presentazione è quello della MUSITANO (M.: quale determina ti devi prendere?; T.: no, la lettera quella là dell'esproprio…del…della cessione del terreno…; M.: ah…la cessione bonaria?; T.: si; M.: …te la devi portare per fargliela firmare? …e Gianni, non ho il codice fiscale di questa persona (di questa cristiana…)… ce l'hai tu qua per caso?; T.: non ce l'ho qua io…se me l'avessi detto, l'avrei portato…).
Mentre TRIPODI Giovanni si trova all'interno dell'Ufficio Tecnico Comunale, al prog. 3568 (RIT. 536/08 DDA) del 15.05.2008, ore 10.50 (Vol. II – All. 138), si registra la conversazione telefonica nel corso della quale MALASPINA Francesco informa TRIPODI dell'avvenuto rilascio del nulla osta paesaggistico (M.:…che si dice?…novità?..tutto a posto?; T.: tutto bene…voi?… io sono qua al Comune che sto aspettando di ritirare la lettera per presentare le carte…; M.: ah si…eeeh…bravo!… ti volevo dire che è arrivata la liberatoria per la paesaggistica…; T.: eh…bè, meglio ancora…così non la facciamo…; M.: per adesso glielo puoi anche comunicare…; T.: si…si, vabbè…; M.: …che c'è la libera… penso che gli sia arrivata…no, forse alla Provincia gli arriva come cosa… comunque ti… gli puoi comunicare che è arrivata anche la liberatoria della paesaggistica…che ce l'ho io…; T.: io sono qua che sto aspettando che mi stanno timbrando i progetti e domani mattina li presento…).
In effetti, in calce al nulla osta paesaggistico, avente nr. 1249/P del 29.04.2008 della predetta Soprintendenza, è presente il timbro del Comune di Melito di Porto Salvo che attesta come il provvedimento sia stato assunto a protocollo in data 15.05.2008, esattamente il giorno dopo l'incontro tenutosi presso l'abitazione del GUERRERA tra IAMONTE Remingo e COSTANTINO Gesualdo (vedi Allegato nr. 30).
Nel prosieguo della mattina del 15.05.2008, ultimato di disbrigare le pratiche burocratiche presso l'ufficio tecnico, TRIPODI Giovanni risulta essersi recato immediatamente dopo, così come emerge dalla localizzazione satellitare dell'auto, in via Filippo Turati, nelle adiacenze del negozio di abbigliamento di proprietà della moglie di IAMONTE Remingo.
L'auto risulterà sostare davanti il prefato esercizio commerciale dalle ore 11:20 alle successive 11.42, per un lasso di tempo abbastanza ampio da consentire a TRIPODI Giovanni di aggiornare IAMONTE Remingo circa l'iter burocratico finora percorso.
Nel corso dell'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 3577 (RIT. 536/08 DDA) del 15.05.2008, ore 12.30 (Vol. II – All. 139), MAISANO Francesco fornisce conferma a TRIPODI Giovanni del rilascio del nulla osta paesaggistico inerente il progetto presentato da MUSITANO Maria (T.: pronto; M.:Giovanni…; T.:si…; M.:il progetto che mi richiedevate stamattina…; T.: si…; M.:…a nome di Musitano Maria era?; T.: si…è arrivata la cosa…; M.: è arrivato il nulla osta paesaggistico…). Nel prosieguo della conversazione, TRIPODI replica a MAISANO di essere già stato messo al corrente dal medico (MALASPINA Francesco), il quale lo avrebbe chiamato poco prima (…è arrivato il nulla osta paesaggistico perché mi ha chiamato il medico ora e gliel'hanno comunicato dalla Provincia…).
Nel corso della conversazione, TRIPODI replica a MAISANO di essere già stato messo al corrente dal medico (MALASPINA Francesco) il quale lo avrebbe chiamato poco prima (... è arrivato il nulla osta paesaggistico perchè mi ha chiamato il medico ora e gliel 'hanno comunicato dalla Provincia…): infatti, al prog. 3568 (RIT. 536/08 DDA) del 15.05.2008, ore 10.50 (Vol. II — All. 138), TRIPODI Giovanni riceve la telefonata di MALASPINA Francesco che lo mette a conoscenza del rilascio del nulla osta paesaggistico.
TRIPODI Giovanni pronto
MAISANO Francesco Giovanni…
TRIPODI Giovanni si…
MAISANO Francesco il progetto che mi richiedevate stamattina…
TRIPODI Giovanni si…
MAISANO Francesco …a nome di Musitano Maria era?
TRIPODI Giovanni si.. .è arrivata la cosa…
MAISANO Francesco è arrivato il nulla osta paesaggistico…
TRIPODI Giovanni …è arrivato il nulla osta paesaggistico perché mi ha chiamato il medico ora e gliel'hanno comunicato dalla Provincia…
MAISANO Francesco si, mi è arrivato ora…
TRIPODI Giovanni si …vabbè…(ride)…
MAISANO Francesco inc…vabbò
TRIPODI Giovanni grazie vi saluto
MAISANO Francesco ciao Giovanni
La combinazione delle due telefonate (quella intercorsa con MALASPINA e quella con MAISANO) è utile in quanto conferma come il medico che TRIPODI Giovanni dovrà contattare su disposizione di IAMONTE Remingo (come si evince nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 668 (RIT. 641/08 DDA) del 14.05.2008), sia proprio MALASPINA Francesco, marito della MUSITANO Maria e proprietaria dell'area interessata dai lavori di edificazione.
In data 26.09.2012, in esecuzione all'ordine di esibizione di atti emesso il 22.09.2012 dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, personale dipendente ha proceduto all'acquisizione, presso gli uffici della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per la Calabria, della Provincia di Reggio Calabria e del Comune di Melito di Porto Salvo, dell'intero incartamento relativo all'opera edilizia commissionata dalla MUSITANO (vedi Allegato nr. 31).
In sede di acquisizione della documentazione, sono stati escussi a sommarie informazioni i responsabili del procedimento di ciascun ente, al fine di accertare l'esistenza di eventuali anomalie nell'iter burocratico di rilascio dell'autorizzazione.
L'Arch. DATTILO Dario[140], funzionario di zona in servizio alla Soprintendenza ed istruttore della pratica MUSITANO, escusso a sommarie informazioni circa l'iter burocratico, non ha escluso che per sopperire ai ritardi del servizio postale l'atto autorizzativo possa essere stato recapitato, oltre che per posta ordinaria, anche in via informale attraverso altri mezzi (via fax o brevi manu) (vedi Allegato nr. 32).
Nel corso dell'acquisizione degli atti effettuata presso gli uffici provinciali, sono emerse alcune anomalie, quale il mancato rinvenimento dell'incartamento.
L'Arch. MINELLI Anna[141], responsabile del procedimento, interpellata in merito alla data di assunzione a protocollo della pratica ed alla sua successiva evasione, ha riferito che le informazioni del caso potevano essere fornite dall'ufficio protocollo, ubicato presso la sede della Provincia sita a Piazza Italia (vedi Allegato nr. 33).
Escussa sommarie informazioni, la Responsabile dell'ufficio protocollo della Provincia, SPERANZA Lucrezia Luciana[142], ha riferito che l'autorizzazione paesaggistica inviata dalla Soprintendenza risulta assunto a protocollo con il nr. 0110224 in data 12.05.2008 ma mai trasmessa – come in realtà sarebbe previsto – al settore Urbanistica competente alla trattazione (vedi Allegato nr. 34).
Domanda:- Relativamente all'atto protocollato con il nr 0110224 datato 12.05.2008 che risulta in arrivo al vostro ufficio dal Ministero dei Beni e Le Attività Culturali può dire quando questo atto è stato poi inviato o assegnato al settore di competenza ed in che in data è stato consegnato?
Risposta:- Dopo aver controllato il registro di consegna atti al settore Urbanistica e difesa del suolo ed edilizia tramite data e protocollato posso dire che tale atto non risulta consegnato al settore.
L'anomala gestione della "pratica MUSITANO" potrebbe verosimilmente essere riconducibile alle pressioni esercitate da IAMONTE Remingo, attraverso COSTANTINO Gesualdo, affinché l'impresa edile di TRIPODI entrasse nel più breve tempo possibile in possesso dell'autorizzazione paesaggistica. È verosimile, pertanto, ritenere che l'autorizzazione paesaggistica sia stata ritirata direttamente presso gli uffici della Provincia bypassando la regolare procedura di gestione della pratica.
Nella stessa data del 26.09.2012, l'acquisizione degli atti è stata estesa presso l'Ufficio Tecnico del comune di Melito di Porto Salvo, il cui responsabile, MAISANO Francesco, escusso a sommarie informazioni, ha riferito circa l'iter seguito (vedi Allegato nr. 35).
Opportunamente interpellato, MAISANO ha riferito di avere delegato la trattazione della pratica all'Arch. ROMEO Giuseppe, dipendente comunale, e di essersi relazionato soltanto con il tecnico incaricato dal committente, il Geom. ATTINA' Maurizio: nel corso dell'escussione del MAISANO, sono emerse alcune incongruenze rispetto alle risultanze investigative di cui all'attività tecnica, frutto del grossolano tentativo del MAISANO, palesemente al servizio della cosca, di sottrarsi alle proprie responsabilità.
Dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 3577 (RIT. 536/08 DDA) del 15.05.2008, ore 12.30 (Vol. II – All. 139), si evince come MAISANO Francesco, a differenza di quanto dichiarato a sommarie informazioni, informa TRIPODI Giovanni, e non il Geom. ATTINA', del rilascio del nulla osta paesaggistico inerente il progetto presentato da MUSITANO Maria (T.: pronto; M.:Giovanni…; T.:si…; M.:il progetto che mi richiedevate stamattina…; T.: si…; M.:…a nome di Musitano Maria era?; T.: si…è arrivata la cosa…; M.: è arrivato il nulla osta paesaggistico…).
Quella del MALASPINA e della MUSITANO di commissionare i lavori di costruzione dell'immobile alla S.D. COSTRUZIONI S.r.l. è chiaramente una scelta obbligata che trova riscontro nelle parole proferite dal medesimo TRIPODI Giovanni, il quale nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 1957 (RIT. 2674/08 DDA) del 15.05.2009 (Vol. II – All. 219), intercorsa con GUERRERA Giuseppe, riferisce che a Melito di Porto Salvo non c'è libertà di scegliere l'impresa cui appaltare i lavori ("…e gli dovete dire a questo, quando lo incontri un'altra volta…che a Melito non possono scegliere a chi vogliono…gli puoi dire così…inc… e ti dico di più… che da oggi in poi, chiunque ti domandi, per quello che riguarda qua, tu hai parlato con me…").
La durezza delle parole proferite da TRIPODI deriva dalla consapevolezza dell'indagato di essere sostenuto dall'organizzazione criminale in generale e, in particolare, da IAMONTE Remingo, al quale sono inconfutabilmente riconducibili la FRA.VE.SA. e la S.D. COSTRUZIONI S.r.l.: non troverebbe altra giustificazione l'interessamento del predetto capo cosca per la gestione delle società edili.
Al prog. 6734 (RIT. 536/08 DDA) del 25.07.2008 (Vol. I – All. 26), ore 12:04, si registra una conversazione telefonica nel corso della quale TRIPODI Giovanni e MENSITIERI Ernesto[143]concordano di incontrarsi il lunedì successivo per effettuare un rilievo (M.: …inc… che vuoi che facciamo?…vuoi che ci vediamo per quel rilievo?; T.: guarda qua… se vuoi che ci vediamo…però…il fatto è che mezzogiorno ora…; M.: ah…e vabbò, facciamo lunedì dai…; T.: uh…facciamo lunedì?; M.: d'accordo…; T.: eh): i rapporti stretti tra i due sono in effetti riconducibili alle prestazioni professionali che quest'ultimo avrebbe erogato essendo egli il direttore dei lavori di sistemazione idrogeologica del bacino della fiumara Annà[144].
Trascorsi alcuni minuti, TRIPODI Giovanni, come si evince dall'intercettazione della conversazione ambientale di cui al prog. 1986 (RIT. 641/08 DDA) del 25.07.2008 (Vol. I – All. 25), ore 12.52, incontra IAMONTE Remingo informandolo che l'appuntamento con l'ingegnere è fissato per lunedì(T.: …l'ingegnere lunedì…che mi ha chiamato ora…; I.: lunedì?; T.: …che non fa in tempo ad arrivare …anzi voleva venire ora…gli ho detto io "no; I.: dobbiamo pure mangiare…eeeh…; T.: eeeh..che cazzo…per davvero ora qua…).
Nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 104 (RIT. 641/08 DDA) del 02.04.2008 (Vol. I – All. 98), ore 14.16, TRIPODI Giovanni, dopo aver riferito a IAMONTE Remingo di un incontro con IACOPINO Carmelo[145], discute di una non meglio specificata gara di cui lo stesso IAMONTE asserisce di essere all'oscuro.
La conversazione in argomento è utile in quanto attesta il rapporto che lega IACOPINO Carmelo a TRIPODI Giovanni e IAMONTE Remingo, inequivocabilmente riconducibile alla gestione di una non meglio specificata gara d'appalto (T.:…ah…stamattina mi ha chiamato Carmelo Iacopino…ma hai visto a Carmelo Iacopino?; I.: no; T.:… perché mi ha detto…inc…inc…per la gara…ma tu non sapevi niente…inc..?"…no, io ti ho mandato chiamando a te…."…si, ma io mi pensavo…inc…).
L'ingiustificato interesse di IAMONTE Remingo per la successiva condotta di IACOPINO (…ma ora che ha fatto questo?…inc…) è indicativo dell'inconfutabile ruolo di direzione che IAMONTE Remingo svolge (…inc…Iacopino non è …non è che ci prepara qualche …inc…e ci restano malicori ed intralci?….).
Dal seguito della conversazione emerge palesemente come IAMONTE Remingo dia disposizioni precise circa la condotta da tenere: alla domanda di TRIPODI circa quale sia la cosa che debba fare per primo (…inc…e che devo fare per primo?…), IAMONTE dà ordini circa le priorità (…di questo secondo me è la più urgente…non è urgente questa….inc…).
Anche altre espressioni adottate da IAMONTE Remingo e rivolte al suo interlocutore (…tu stesso…inc… quando vedi che una cosa non va, lo prendi "tu ti fermi, perché è così…non perché…") non ammettono repliche e forniscono riscontro alle asserzioni circa il compito devoluto a TRIPODI Giovanni cl. 1971.
Alla luce di quanto finora già riferito, emerge come il coinvolgimento di IAMONTE Remingo nella gestione della FRA.VE.SA. e della S.D. COSTRUZIONI sia riconducibile al proprio ruolo di reggente della cosca, nonché di occulto titolare delle ditte delle quali il TRIPODI assume i connotati di mero esecutore di ordini.
Da accertamenti esperiti attraverso il sistema informatico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Reggio Calabria, si apprende che i TRIPODI abbiano, almeno formalmente, ceduto il testimone e trasferito la proprietà dell'impresa edile FRAVESA.
Più specificatamente, come si rileva dall'informazione antimafia[146] (vedi Allegato nr. 36), con atto del 28.04.2010, TRIPODI Giovanni cl. 1982 e TRIPODI Demetrio cl. 1981 hanno istituito un trust denominato Trust Tricalò[147], nominando trustee l'avvocato TOSCANO Beniamino Umberto[148], a cui hanno trasferito le proprie quote di partecipazione[149].
La FRAVESA S.r.l., già destinataria di certificato antimafia interdittivo, allo stato è gestita nei vari ruoli e/o incarichi da LAGANA' Carmelo[150], amministratore unico e preposto della sede secondaria, e dal summenzionato TOSCANO Beniamino, socio unico – Trustee del trust TRICALO'.
Dalla lettura dell'atto, tuttavia, emergono le sottonotate altre figure:
- Guardiani:
- NISI Loris Maria, nato a Montebello Jonico (RC) il 17.12.1957, ivi residente in via Armerì 1 fraz. Saline Joniche, avvocato;
- SOFI Stefano Antonio, nato a Reggio Calabria il 01.06.1960, ivi residente in via Schiavone 11, commercialista.
- Capostipiti:
- TRIPODI Francesco, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 29.03.1946, ivi deceduto il 16.07.1993;
- TRIPODI Venerando, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 22.01.1954, ivi residente in via Caredia 67;
- TRIPODI Saverio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 09.07.1948, ivi residente in via Caredia 131.
- Beneficiari:
- TRIPODI Giovanni cl. 1971;
- TRIPODI Demetrio cl.1981;
- TRIPODI Giovanni cl.1982;
- TRIPODI Domenico, nato a Reggio Calabria il 04.10.1984, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via Caredia 131/A;
- TRIPODI Saverina, nata a Reggio Calabria il 10.10.1990, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via Caredia 131/A;
- TRIPODI Francesca, nata a Reggio Calabria il 26.09.1980, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via Caredia 131;
- TRIPODI Leonarda, nata a Reggio Calabria il 23.07.1987, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via Caredia 131.
La società FRA.VE.SA. risulta avere partecipazioni nei consorzi "M.T.FRA."[151], "C.G.FRA."[152]e "Consorzio Annunziata"[153], tutte operanti nel settore edile ed amministrate da TRIPODI Giovanni cl. 1982.
Sulla scorta di quanto sopra, si ritiene che la costituzione del TRUST TRICALO' sia stato un atto volto ad eludere la vigente normativa antimafia e dare una parvenza di legalità alla società FRA.VE.SA., considerato che:
- il trustee indicato nella persona dell'avv. TOSCANO Beniamino Umberto, che ha assunto la qualità di socio unico dell'azienda, opera nell'interesse dei capostipiti e di conseguenza dei beneficiari (tra cui i disponenti del trust) a cui andranno gli utili;
- TRIPODI Giovanni cl.1982, per ovvie ragioni, ha rassegnato le proprie dimissioni da amministratore unico in data 01.07.2010, incarico assunto da LAGANA' Carmelo;
- da accertamenti esperiti presso la banca dati dell'INPS, i disponenti (TRIPODI Giovanni e TRIPODI Demetrio) risultano dipendenti della FRA.VE.SA. S.r.l., controllando così dall'interno la stessa impresa;
- la partecipazione della FRA.VE.SA. S.r.l. nei citati consorzi, di cui TRIPODI Giovanni è amministratore, è sinonimo di collaborazione nei lavori eventualmente appaltati dalla FRA.VE.SA.
In conclusione, le mutazioni societarie che hanno interessato la FRA.VE.SA. non hanno fatto venire meno il controllo sull'attività edile da parte della cosca IAMONTE: sulla scorta degli accertamenti esperiti, anche la Prefettura di Reggio Calabria, Ufficio Territoriale del Governo, ha ritenuto che il provvedimento interdittivo, già precedentemente emesso nei confronti della FRA.VE.SA. S.r.l., sia da estendersi anche alla nuova persona giuridica persistendo il pericolo di tentativi di infiltrazioni mafiose[154].
In particolare, come enunciato nell'informazione interdittiva dell'ufficio prefettizio, è stato rilevato il sussistere delle seguenti circostanze:
- comunanza di interessi economici tra il Trust in argomento e le società "M.T. FRA.", "C.G. FRA", "Consorzio Annunziata", tutte riconducibili al precedente Amministratore Unico della FRAVESA;
- i TRIPODI possono controllare la società in trust in quanto risultano dipendenti della stessa.
§ – 8.2. Le cooperative sociali
Un ottimo paravento per i traffici illeciti della cosca è rappresentato dagli investimenti nel c.d. Terzo settore e nella fattispecie dalle cooperative sociali di tipo "B", che in ragione degli scopi sociali che si prefiggono di perseguire, godono di sovvenzioni pubbliche: l'attività di indagine di cui al presente procedimento ha però evidenziato come, al di là delle nobili finalità delle cooperative, le stesse siano però controllate da affiliati alla cosca.
Nel corso dell'attività d'indagine è stata focalizzata l'attenzione verso alcune di esse e nella fattispecie le cooperative sociali "HORUS"[155], "ISIDE"[156] e "Rinascita"[157]: mentre le prime due sono accomunate dal medesimo oggetto sociale in quanto entrambe dedite ad attività di servizi di manutenzione, pulizia e gestione di spazi pubblici e privati, la terza opera invece la gestione di servizi socio sanitari ed educativi.
Le cooperative sociali "Horus" e "Iside"
Le attenzioni che di norma convergono verso i grossi investimenti pubblici e l'imperante luogo comune, per quanto avvalorato da inchieste giudiziarie, che la 'ndrangheta le consideri appetibili e miri ad assicurarseli, si ritiene che abbia alimentato l'interesse delle cosche per i piccoli investimenti attraverso i quali passa la gestione ordinaria della cosa pubblica.
Le cooperative sociali, per conseguire i propri scopi, può convenzionarsi con gli enti locali, con le Regioni e con qualsiasi altra istituzione ed organismo nazionale ed internazionale a carattere pubblico e privato: tale prerogativa le rende particolarmente appetibili alle cosche mafiose che attraverso di essere si aggiudicano le sovvenzioni degli enti pubblici.
L'attività di indagine effettuata ha evidenziato come la cosca nutra interesse ad aggiudicarsi il servizio di manutenzione del verde pubblico del comune di Melito di Porto Salvo e per fare ciò non esita ad avvicinare, tramite TRIPODI Giovanni, il primo cittadino, nella persona di IARIA Giuseppe.
Alle ore 13.59 del 02.04.2008, come si evince dalla registrazione di cui al prog. 1704 (RIT. 536/08 DDA) (Vol. I – All. 94), TRIPODI Giovanni cl. 1971 si trova insieme a PIZZICHEMI Alberto Daniele e IAMONTE Remingo: infatti, mentre TRIPODI tenta di mettersi in contatto telefonico con MAISANO Francesco, in ambientale viene intercettata una conversazione che, per quanto poco intellegibile, è utile in quanto fornisce conferma dell'incontro tra TRIPODI Giovanni cl. 1971, IAMONTE Remingo, PIZZICHEMI Alberto Daniele ed altre persone non identificate.
Come si evince dall'intercettazione di un SMS che di seguito si riporta testualmente, TRIPODI chiede a MAISANO Francesco di incontrarlo in quanto ha urgenza di rintracciare il sindaco, IARIA Giuseppe: la contemporanea presenza di IAMONTE è indicativa del fatto che ciò di cui TRIPODI deve discutere con il sindaco IARIA è inerente gli affari illeciti della cosca.
SMS registrato al prog. 1706 (RIT. 536/08 DDA) del 02.04.2008, ore 14.04 (Vol. I – All. 95), inviato da TRIPODI Giovanni a MAISANO Francesco: "Scusate se vi disturbo ma avrei bisogno di parlare con voi che devo rintracciare il primo cittadino".
Alle ore 14.04 del 02.04.2008, come si evince dalla registrazione della conversazione telefonica di cui al prog. 1707 (RIT. 536/08 DDA), TRIPODI Giovanni cl. 1971 e MAISANO Francesco concordano di vedersi per parlare (Vol. I – All. 96) (T.: ingegnere, scusate che…inc…; M.: che è successo?; T.: no, niente…avrei bisogno …dove siete?; M.: a casa; T.: ah…a casa?…eeeh…tra una mezz'oretta vi posso disturbare oppure voglio dire…uh?; M.: prima non è possibile?; T.: dieci minuti?; M.: Si).
Alle successive 14.06, come si evince dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 1711 (RIT. 536/08 DDA) (Vol. I – All. 97), TRIPODI Giovanni invita GULLI' Giovanni a raggiungerlo presso il Bar NT: nella parte finale della conversazione, è ancora possibile captare la voce di IAMONTE Remingo che parla con una persona non identificata (G.: si pronto; T.: dove sei?; G.: io sono a Pallica; T.: eeeh….e vieni e ci prendiamo un caffè qua da Nino?; G.: va benissimo, sto arrivando…; T.: ciao; G.: ciao; IAMONTE Remingo (in sottofondo con uomo): …inc…mi ha detto vedi che…).
Trascorsi alcuni minuti, alle ore 14.16 del 02.04.2008, come si evince dall'intercettazione ambientale di cui al prog. 104 (RIT. 641/08 DDA) del 02.04.2008 (Vol. I – All. 98), TRIPODI e IAMONTE salgono a bordo dell'auto: pur non essendo chiaro l'argomento di discussione, la registrazione è utile in quanto attesta come IAMONTE Remingo sia il reale interlocutore di IARIA Giuseppe e MAISANO Francesco, incontrati poco prima dietro invito rivolto da TRIPODI Giovanni.
Le motivazioni per cui TRIPODI Giovanni, nel breve sms di cui al prog. 1706 (RIT. 536/08 DDA) del 02.04.2008 (Vol. I – All. 95) inviato a MAISANO Francesco, ha espresso l'esigenza di incontrare il sindaco, infatti, vengono enunciate nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 115 (RIT. 641/08 DDA) del 03.04.2008 (Vol. I – All. 99), intercorsa il giorno dopo tra TRIPODI Giovanni e IARIA Giuseppe: l'argomento di discussione è rappresentato dall'appetibile appalto della manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico.
Nel corso della suindicata conversazione ambientale emergono le responsabilità dell'amministrazione comunale ed in prima persona quelle del sindaco IARIA Giuseppe, il quale, prima ancora che venga bandita la gara per la manutenzione del verde pubblico, vuol favorire una delle società riconducibili alla cosca IAMONTE (I.: allora, 'sta villa?; T.: la villa…inc…stanno combinando che …; I.: stiamo combinando che si deve approvare…questo era il problema che abbiamo discusso l'altra sera…; T.: ieri gli ho chiamato all'ingegnere…è dovuto venire qua…; I.: no, no…; T.: …inc…tutta sta…inc…gli ho detto io, potete buttare altri due giorni…qua non camm…non camminano più…; I.: si…eh…il problema che noi abbiamo posto è questo…noi dobbiamo fare la gara d'appalto per la manutenzione del verde…e sono, diciamo, dei soldini che prima il Comune non spendeva perché non aveva tutto l'ambaradan di verde compreso 'sta villa compreso le varie ville eccetera…allora, noi prima dobbiamo approvare il bilancio…ancora tra una cosa e l'altra noi il bilancio non lo possiamo approvare…).
La gara d'appalto per l'affidamento della manutenzione ordinaria del verde presente su tutto il territorio comunale non viene ancora indetta in quanto, come si evince anche dalle motivazioni addotte nella determinazione nr. 61 datata 30.04.2008 del Settore Tecnico del comune di Melito di Porto Salvo (Vol. I – All. 100), è ancora in corso di approvazione il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2008.
Nel prosieguo della conversazione, IARIA Giuseppe manifesta il suo chiaro intento di affidare la realizzazione di intervento straordinario di manutenzione dell'area occupata dalla villa comunale di Melito di Porto Salvo al Consorzio MT.FRA. S.r.l.[158] che aveva curato i lavori di sistemazione della medesima villa e realizzazione della recinzione (I.: vabbè…passiamo a questo discorso della villa…noi abbiamo ragionato in questi termini…per questo periodo che si fa questa gara, visto che tu…che la tua è stata la ditta che ha, come posso dire…eeeh….finire il lavoro…in pratica, per la rasatura…perché poi tutte le altre cose le facciamo con gli operai dell'Afor…; T.: Eh; I.: …con quelli, con il consorzio di bonifica…ma per la rasatura e per soprattutto per quanto riguarda l'erba…; T.: si, si; I.: …la concimazione…noi, mi diceva l'architetto …inc…, dobbiamo dare a te questa cosa fino al discorso…e poi tu con chi ti eri rapportato...; T.: vabbò, questo voglio dire io…; I.:… dico con chi…; T.: la gara…; I.: …con chi ti eri rapportato quando hai fatto impiantare il prato… tutte ste cose qua...perché questa è la cosa giusta e regolare che bisogna fare fino a quando…; T.: ma a me l'architetto non mi ha chiamato ancora….; I.: si, ma abbiamo parlato..si…di questo discorso…ora c'è una settimana…; T.: noi stiamo facendo…; I.: ecco perché ho voluto io oggi parlare con te…).
Il forte condizionamento mafioso, che vincola l'agire degli amministratori pubblici, traspare dalle parole del primo cittadino, il quale rassicura TRIPODI Giovanni circa il prossimo affidamento del servizio di manutenzione ordinaria della villa comunale di Melito di Porto Salvo (I.: vabbè…passiamo a questo discorso della villa…noi abbiamo ragionato in questi termini…per questo periodo che si fa questa gara, visto che tu…che la tua è stata la ditta che ha, come posso dire…eeeh….finire il lavoro… dobbiamo dare a te questa cosa fino al discorso…ecco perché ho voluto io oggi parlare con te…), ma anche dalle parole di TRIPODI Giovanni che, nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 433 (RIT. 641/08 DDA) del 22.04.2008 (Vol. I – All. 101), riferisce a GULLI' Giovanni di aver dato a MAISANO Francesco disposizioni ben precise circa le somme che dovranno essere destinate ai lavori di manutenzione della villa comunale.
Dall'intercettazione della conversazione ambientale di cui al prog. 433 (RIT. 641/08 DDA) del 22.04.2008 (Vol. I – All. 101), si evince come TRIPODI Giovanni cl. 1971 abbia dato precise direttive a MAISANO Francesco circa le somme che dovranno essere destinate ai lavori di manutenzione della villa comunale (T.: Peppe (ndr GUERRERA Giuseppe) si pensa che è all'ospedale…G.: …inc…ma forse con la trattativa privata la può fare?; T.: non la può fare perché dice che c'è una gara in atto…e devono approvare il bilancio…non può fare la trattativa privata…allora può fare solo una continuità …e basta!; G.:…inc…; T.: …che trattativa privata fa?…eh!…ora gli ho detto io di mettere sette, ottomila euro come primo intervento e poi quegli altri due… duemilacinquecento euro tutto il mese…).
MAISANO Francesco si attiene alla lettera alle disposizioni ricevute da TRIPODI Giovanni cl. 1971 ed infatti, come si evince dalla già citata determinazione nr. 61 datata 30.04.2008 del settore tecnico del comune di Melito di Porto Salvo (Vol. I – All. 100), la spesa necessaria per l'effettuazione di un intervento straordinario di manutenzione del verde della villa comunale, viene quantificata in € 8.000,00 oltre IVA in ragione del 10%, cioè la cifra esatta indicata da TRIPODI Giovanni cl. 1971 (…ora gli ho detto io di mettere sette, ottomila euro come primo intervento…).
La determinazione nr. 62 del 30.04.2008 del predetto settore tecnico (Vol. I – All. 102) quantifica la spesa necessaria ad effettuare la manutenzione ordinaria della villa comunale in euro 2.500 mensili, a base d'asta, mediante cottimo fiduciario.
Nella medesima determinazione viene fatta menzione dell'elenco ditte da invitare alla gara e che risultano essere le seguenti:
- Azienda Agricola di PANTALEO Antonia, via Caredia 12 – Melito di Porto Salvo;
- DE.FRA.CAR. Impianti S.a.s., via Rumbolo 25 – Melito di Porto Salvo;
- IACOPINO Costruzioni S.r.l., via Provinciale San Pantaleone – San Lorenzo;
- MI.SUR. S.a.s., via P. Surfaro 132 – Melito di Porto Salvo;
- G.D. Costruzioni S.r.l., via Lacco 120 – Melito di Porto Salvo.
Non deve meravigliare che tra le suindicate ditte non figuri la FRA.VE.SA. s.r.l., al cui esponente più rappresentativo, TRIPODI Giovanni cl. 1971, GUERRERA Giuseppe[159] ha espressamente chiesto di rifiutare.
Infatti, alle ore 17.45 del 22.04.2008, GUERRERA Giuseppe invia a TRIPODI Giovanni cl. 1971 il sms di cui al prog. 2565 (RIT. 536/08 DDA) (Vol. I – All. 103) contenente testuale parola: "Rifiuta".
Pochi minuti dopo la ricezione del sms di cui sopra, TRIPODI Giovanni cl. 1971 sale a bordo della propria autovettura Mercedes con GULLI' Giovanni, la cui ditta è altresì inclusa nell'elenco di quelle invitate e, come si evince dall'intercettazione della conversazione ambientale di cui al prog. 433 (RIT. 641/08 DDA) del 22.04.2008 (Vol. I – All. 101), spiega all'interlocutore come, per i motivi già sopra espressi, non possa procedersi all'assegnazione dell'appalto per la manutenzione del verde pubblico mediante trattativa privata tra l'Ente e l'imprenditore.
| Omissis dall'inizio a 18.00.48 | |
| GULLI' Giovanni e TRIPODI Giovanni salgono in auto. Il GPS indica che l'autovettura è in sosta a Melito Porto Salvo in via Giovanni Pascoli angolo via Filippo Turati, nelle adiacenze del Bar NT e della villa comunale. | |
| GULLI' Giovanni | madre…madre…andiamocene…andiamocene…inc…persone là che aspettano… |
| TRIPODI Giovanni | Peppe (ndr GUERRERA Giuseppe) si pensa che è all'ospedale… |
| GULLI' Giovanni | …inc…ma forse con la trattativa privata la può fare? |
| TRIPODI Giovanni | non la può fare perchè dice che c'è una gara in atto…e devono approvare il bilancio…non può fare la trattativa privata…allora può fare solo una continuità …e basta! |
| GULLI' Giovanni | …inc… |
| TRIPODI Giovanni | …che trattativa privata fa?…eh!…ora gli ho detto io di mettere sette, ottomila euro come primo intervento e poi quegli altri due… duemilacinquecento euro tutto il mese… |
| GULLI' Giovanni | …inc… |
| TRIPODI Giovanni | Peppe se vuole venire a farlo… sennò vengo e lo faccio io…eh eh eh… io non voglio sapere niente…dà la mano e se ne va…mi manda il messaggio "rifiuta"… |
| GULLI' Giovanni | rifiuta…inc…no, io pensavo che non risultava…inc…sennò poteva fare la trattativa privata… |
| TRIPODI Giovanni | no, la gara è in atto… |
| GULLI' Giovanni | …inc… |
| TRIPODI Giovanni | …inc… il problema è solo l'approvazione del bilancio… |
| GULLI' Giovanni | la gara…inc…per il verde? |
| TRIPODI Giovanni | per il verde pubblico… tutto!…io come faccio a prendere la trattativa privata io?…inc… |
| GULLI' Giovanni | …inc… non la può fare…sennò…se non c'era niente la poteva fare… |
| TRIPODI Giovanni | c'è la gara in atto…c'è la gara in atto… solo che la gara in atto…oggi devono approvare… devono stabilire le somme…inc… sennò devono fare, quando …inc… il bilancio… |
| GULLI' Giovanni | …inc… |
| TRIPODI Giovanni | …fanno tutta la procedura …altri tre, quattro mesi, dice, se ne vanno…inc… io non posso stornare una cosa per farne un'altra…ma stiamo scherzando? |
| GULLI' Giovanni | Si si…questo …inc…di quà…inc… |
| TRIPODI Giovanni | Va bene… |
| GULLI' Giovanni | …inc… |
| TRIPODI Giovanni | ciao ciao |
| al minuto 18.02.51 GULLI' Giovanni scende dalla macchina. L'autovettura è in sosta a Melito Porto Salvo in via Antonio Orlando. | |
L'indicazione è chiarissima o accetta Peppe Guerrera e "se lo fa" oppure "Tripodi Giovanni cl. 71:se non vuole venire a farlo lo faccio io". In sostanza non ci sono alternative per il libero mercato o gli appalti vanno al titolare, su delega di Remingo Iamonte, del potere spartitorio dei lavori pubblici su Melito Porto Salvo lo gestirà in proprio, con tutti i rischi annessi e connessi alla sua sovraesposizione personale, o a prendere il lavoro in commento sarà comunque una ditta alleata ed inserita nell'organigramma della cosca: quella di Guerrera Giuseppe.
Prosegue la P.G.:
TRIPODI, dopo aver fatto scendere GULLI' dall'auto, si reca presso l'ospedale Tiberio Evoli di Melito di Porto Salvo, verosimilmente per incontrare GUERRERA Giuseppe: tale dato è riscontrato dal sistema GPS che indica che l'auto del TRIPODI abbia sostato nel parcheggio del nosocomio dalle ore 18.07 fino alle ore 19.09 del 22.04.2008.
Come si evince dalla determinazione nr. 120 datata 23.07.2008 del settore tecnico del comune di Melito di Porto Salvo (Vol. I – All. 104), la manutenzione ordinaria della Villa comunale, affidata per un mese alla ditta Azienda Agricola PANTALEO Antonia [moglie di GUERRERA GIUSEPPE] per l'importo di € 2.297,25 al netto di IVA e del ribasso d'asta, è stata prorogata fino al 09.09.2008 agli stessi prezzi pattuiti e condizioni di cui al verbale di gara del 15.05.2008.
Le proroghe del servizio di manutenzione del verde si succederanno nel tempo, sempre a beneficio della prefata azienda agricola la quale risulterà aggiudicarsi, come si evince dal verbale di gara del 11.06.2009 (Vol. I – All. 105), l'appalto inerente i servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico del territorio comunale.
L'appalto in questione viene assegnato a seguito di una gara alla quale si è cercato di attribuire una parvenza di legalità facendo partecipare le tre sotto indicate imprese che risultano tutte riconducibili alla cosca IAMONTE, nella persona di GUERRERA Giuseppe:
- Coop. ISIDE con sede legale a Melito di Porto Salvo (RC) in via Pallica 38;
- Coop. HORUS con sede legale a Melito di Porto Salvo (RC) in via della Libertà 32;
- Azienda Agricola Pantaleo Antonia con sede a Melito di Porto Salvo (RC) in via Caredia 12.
Come era auspicabile, ad aggiudicarsi l'appalto per i servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico in tutto il territorio comunale, per la durata di un anno, sarà l'azienda agricola PANTALEO Antonia (che risulta aver offerto il ribasso d'asta del 9,71% sull'importo a base d'asta) per l'importo complessivo di € 81.012,61 oltre IVA.
Dalla consultazione degli archivi informatici della Camera di Commercio, Industria ed Artigianato, si evince che il preposto alla gestione tecnica, nonché presidente del consiglio di amministrazione della Cooperativa sociale a responsabilità limitata ISIDE, sia CREA Antonio[160], mentre il vice presidente sia il fratello CREA Paolo[161], i quali sono cugini di GUERRERA Giuseppe.
Anche la società cooperativa sociale HORUS si ritiene riconducibile a GUERRERA Giuseppe, atteso che l'amministratore unico, LAFACE Alessandra[162] è moglie di CREA Antonio: il GUERRERA, inoltre, alle ore 13.10 del 19.09.2009, in via F. Turati di Melito di Porto Salvo (RC), è stato notato alla guida del furgone Fiat Scudo, colore bianco, targato AH424WW di proprietà della prefata società cooperativa (Vol. I – All. 106).
I rapporti che intercorrono tra GUERRERA ed i fratelli CREA, documentati attraverso le conversazioni telefoniche di seguito riportate, sono indicativi dei comuni interessi economici.
Nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 1660 (RIT. 1240/08 DDA) del 10.07.2008, ore 19.25 (Vol. I – All. 108), GUERRERA Giuseppe, contattato da MAISANO Francesco sull'utenza cellulare 3381258081, viene incaricato da quest'ultimo di occuparsi della manutenzione del verde pubblico (M.: sei in grado…sei in grado di fare…di farci una pulizia diciamo sul corso Garibaldi…delle palme?; G.: eh…si; M.:…e delle aiuole…; G.: la pulizia…dovremmo pure sistemare come come…; M.: devi sistemare gli alberi…diciamo si…cacciare quei rami secchi delle palme…e pure sul lungomare, Peppe…; G.: ah?; M.: …e pure sul lungomare…un poco; G.: e va bene, ma vuoi che vengo stasera e ne parliamo?; M.: eeeh…o stasera…si).
Il giorno successivo, come si evince dall'intercettazione della conversazione di cui al prog. 1727 (RIT. 1240/08 DDA) del 11.07.2008, ore 18.59 (Vol. I – All. 109), MAISANO Francesco e GUERRERA Giuseppe concordano di incontrarsi presso lo studio del primo.
Raggiunto l'accordo, GUERRERA Giuseppe, come si evince dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 1945 (RIT. 1240/08 DDA) del 15.07.2008 (Vol. I – All. 110), fornisce assicurazione a MAISANO Francesco che l'indomani cominceranno i lavori di manutenzione del verde pubblico (M.: allora?; G.: domani mattina…;M.: eh…cominciamo domani mattina?; G.: eh eh; M.: di dove cominci?; G.: da dove volete; M.: no, da dove vuoi tu…; G.: O dal corso o dalla via Marina…; M.: A tua scelta…; G.: no no, io non ho problemi…dove dici che si deve fare prima si fa…; M.: tutte e due le stesse sono come…; G.: tutte due le stesse come…inc…; M.: …come priorità; G.: E vabbè…ed allora cominciamo dal corso; M.: comincia dal corso…vabbò…).
Benché sia stata l'Azienda Agricola PANTALEO Antonia ad aggiudicarsi l'appalto, ad occuparsi dei lavori di manutenzione commissionati da MAISANO Francesco sarà in realtà CREA Antonio che, come si evince dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 1947 (RIT. 1240/08 DDA), intercorsa alle ore 17.51 del 15.07.2007 (Vol. I – All. 111), viene informato dal GUERRERA che il giorno seguente cominceranno i lavori di manutenzione del verde pubblico che gli sono stati commissionati dall'amministrazione comunale (C.: eeeh…o stasera…si; G. eh si…domani mattina dobbiamo cominciare…mi hanno chiamato…inc…; C.: vabbò alle otto meno un quarto…; G.: dove?; C.: dove faccio uscire il camion?…all'inizio del corso o sul lungomare?…o…; G.: no no…il corso il corso…; C.: vabbò; G.: tu che attrezzi…che attrezzi hai?…tipo serre, seghetto…che hai tu?; C.: la motoserra…inc… il serracchio…; G.: vabbò e caricale queste cose tu…; C.: vabbò…inc…; G.: una scala ce l'hai tu; C.: si, dall'alluminio…; G.: eh!…perché ce l'ho pure io un'altra…).
L'effettivo coinvolgimento di CREA Antonio nell'esecuzione dei lavori di potatura commissionati da MAISANO a GUERRERA emerge anche dal contenuto della conversazione telefonica di cui al prog. 2746 (RIT. 1240/08 DDA) del 29.07.2008 (Vol. I – All. 112), nel corso della quale CREA, utilizzatore dell'utenza cellulare 3939999950, riferisce a GUERRERA che i Carabinieri gli hanno impedito di dare prosecuzione ai lavori fino a quando non avranno predisposto un'adeguata viabilità. GUERRERA replica dicendogli di trasferirsi nell'area antistante l'ufficio tecnico del comune.
Le cooperative sociali HORUS ed ISIDE si sono alternate, nel corso degli anni, nell'aggiudicarsi l'espletamento dei servizi cimiteriali e servizi di pulizia degli uffici comunali e giudiziari, offrendo in alcune circostanze ribassi irrisori sull'importo annuo. Tale dato è la risultante delle deliberazioni con cui il consiglio comunale, nell'ambito dei propri compiti di organizzazione e tutela del territorio, ha ritenuto, in linea con gli indirizzi formulati all'inizio del mandato, di riservare le suindicate gare a Cooperative sociali di tipo "B" ai sensi della Legge 8 novembre 1991 n° 381.
Come si evince dalla determinazione nr. 8/2008 datata 15.01.2008 del Settore Tecnico Operativo-Ambiente del Comune di Melito di Porto Salvo (Vol. I – All. 113), i servizi cimiteriali comunali, con verbale di gara del 24.02.2004, risultano essere stati aggiudicati provvisoriamente alla "ISIDE" società cooperativa sociale a.r.l. che ha offerto il ribasso dello 0,10% sull'importo annuo di Euro 94.932,37 oltre IVA al 10%.
Dalla lettura della suindicata determinazione, si evince che al contratto nr. 31 di Rep. stipulato in data 22.03.2004 tra l'amministrazione comunale ed il legale rappresentante della Cooperativa "ISIDE", sono succedute una serie di determinazioni del Settore Tecnico Operativo -Ambiente attraverso le quali la "ISIDE" è risultata beneficiare di una serie di proroghe per i Servizi Cimiteriali Comunali agli stessi patti, prezzi e condizioni del summenzionato contratto e per l'arco temporale necessario ad avviare le procedure per l'indizione di una nuova gara.
Soltanto in data 16.11.2007, risulterà aver luogo la nuova gara d'appalto per l'affidamento dei servizi cimiteriali per un importo complessivo di Euro 128.603,62 ed alla quale sono stati ammessi a presentare offerta, ai sensi dell'art. 5 della Legge 381/1991, esclusivamente le Cooperative Sociali di tipo "B" aventi i requisiti di Legge (Vol. I – All. 114).
L'unica società che, entro il termine prestabilito, ha presentato l'offerta è risultata essere la Cooperativa Sociale "HORUS" che, offrendo il ribasso del 1.25%, si è aggiudicato il servizio, sottoscrivendo, in data 21.01.2008, il relativo contratto d'appalto (Vol. I – All. 115).
Giova sottolineare come da risultanze d'ufficio, si evince che tra i soci della cooperativa sociale HORUS figuri anche IAMONTE Giovanni[163] che precedenti inchieste giudiziarie indicano come organico alla cosca IAMONTE.
La connivenza degli amministratori comunali ha reso possibile che l'Ente bandisca delle gare d'appalto, quale risulterà essere quella per l'aggiudicazione dei servizi cimiteriali e per i servizi di pulizia di edifici pubblici, includendo requisiti specifici di cui dispongono soltanto le società che si intende favorire (nella specifica circostanza sono stati ammessi a presentare l'offerta soltanto le cooperative sociali di tipo "B"): la presentazione di offerte con ribassi irrisori è indicativa della certezza dei soci della cooperativa di non avere concorrenza e di essere a priori aggiudicatari dell'appalto.
Gli accertamenti anagrafici esperiti, hanno permesso di appurare l'esistenza di vincoli di parentela tra PANSERA Antonio[164], assessore comunale, e PANSERA Francesco[165], socio della cooperativa sociale HORUS, essendo quest'ultimo cugino del defunto PANSERA Bruno[166], padre di Antonio: tale circostanza, di per sé non irrilevante, assume maggiore rilevanza investigativa se si tiene conto che tra le materie incluse nella delega conferita all'Assessore PANSERA figurano anche i servizi cimiteriali.
Se la condotta degli amministratori comunali è indispensabile perché la cosca possa perseguire i propri scopi, anche l'operato dei funzionari comunali è ugualmente rilevante: come già sufficientemente evidenziato, un personaggio chiave è risultato essere MAISANO Francesco, collocato dalla cosca al vertice dell'Ufficio Tecnico del comune di Melito di Porto Salvo.
La Cooperativa "Rinascita"
L'oggetto sociale della società cooperativa "Rinascita" comprende la gestione di servizi socio sanitari ed educativi: in particolare, intende operare, senza finalità speculative, per:
a) assistere socialmente gli anziani, gli handicappati, i disadattati e gli orfani;
b) tutelare e promuovere la salute fisica, psichica e sociale della popolazione emarginata in genere ed anziana in specie;
c) creare nuovi posti di lavoro in tutti i settori dell'economia nazionale, per l'inserimento di giovani nel mondo del lavoro;
d) l'assistenza sanitaria, sociale, educativa, riabilitativa ed economica degli handicappati, disabili, gli orfani, disabili mentali, tossico dipendenti, ex tossico dipendenti, minori a rischio, anziani e a quella categoria di cittadini denominata come "fasce deboli" creando e gestendo una serie di servizi come case famiglia, comunità alloggio, centri diurni ed altro.
Per il perseguimento degli scopi sociali sopra menzionati e di quelli non indicati specificatamente, ma sempre a carattere sociale, la società cooperativa può convenzionarsi con gli enti locali, con le Regioni e con qualsiasi altra istituzione ed organismo nazionale ed internazionale a carattere pubblico o privato.
L'accertata sinergia esistente tra comune di Melito di Porto Salvo (RC) e cooperativa sociale "Rinascita" viene pertanto contemplata nello stesso statuto della onlus e risponde a pieno alle esigenze delle fasce deboli di cui la società cooperativa tutela gli interessi promuovendo tutte le attività sociali a suo beneficio.
La pregressa attività d'indagine, ma anche le più recenti risultanze investigative, hanno però appurato come la società cooperativa in argomento, al pari di molte altre onlus aventi sede a Melito di Porto Salvo (RC), siano solo un paravento dietro i quali si celano gli interessi della cosca IAMONTE.
Tale asserzione è il frutto di un'attenta analisi operata sulla composizione del precedente consiglio di amministrazione, tra i quali si annoveravano soggetti attigui alla cosca IAMONTE in quanto legati da vincoli di parentela con affiliati al sodalizio mafioso: in particolare, tra i consiglieri si annoveravano, SAPONE Caterina[167], moglie di PRESTOPINO Giuseppe[168], in atto detenuto, e MAFRICI Francesca[169], fidanzata di IAMONTE Carmelo[170], boss dell'omonima cosca, anch'egli detenuto.
La cooperativa sociale "Rinascita" continua ad annoverare in seno al proprio consiglio di amministrazione, soci mediante il quale la cosca IAMONTE continua ad esercitarne il controllo.
Nel corso delle indagini, infatti, è stato acquisito l'elenco dei soci e dei dipendenti della cooperativa da cui si evince che SAPONE Caterina ricopre ancora il ruolo di socio.
Relativamente a MAFRICI Francesca, già consigliere e fidanzata di IAMONTE Carmelo, risulta dagli atti acquisiti essere dipendente della cooperativa.
Le attuali funzioni di vicepresidente del consiglio di amministrazione sono ricoperte da MARTORANO Salvatore[171], che è legato da vincoli di affinità con appartenenti alla famiglia IAMONTE: la sorella, MARTORANO Giovanna[172] è, infatti, coniugata con FALCONE Giuseppe[173], cognato di IAMONTE Giuseppe[174], con pregiudizi penali per associazione mafiosa.
Si rileva, altresì, come egli sia stato titolare dell'omonimo Bar sito in Melito di Porto Salvo (RC) alla via Garibaldi 42, la cui denominazione è successivamente mutata in Bar del corso di proprietà di FLACHI Marisa[175], nipote di FLACHI Pietro, organico alla cosca IAMONTE.
Gli accertamenti esperiti attraverso la banca dati FF.PP. forniscono ulteriore riscontro della vicinanza alla cosca IAMONTE del MARTORANO Salvatore: alle ore 2.43 del 02.06.2012, a Melito di Porto Salvo (RC), via San Leonardo, MARTORANO risulta controllato a bordo dell'autovettura Fiat Sedici targata EJ141LK, unitamente a VERDUCI Sergio[176] e VERDUCI Paolo[177] e IAMONTE Bartolo[178], organico all'omonima cosca, ritenuto il reale dominus della cooperativa sociale Rinascita.
Dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 38784 (RIT. 963/12 DDA – linea 5045) del 12.09.2012, ore 12.46, emerge il ruolo di primo piano che IAMONTE Bartolo ricopre in seno alla cooperativa: nella circostanza, ALBERTI Mario[179], costretto a Catanzaro da alcuni improcrastinabili impegni, riferisce a NASTASI Annunziato[180], vicesindaco del comune di Melito di Porto Salvo con delega alle politiche sociali, che verrà contattato da IAMONTE Bartolo entro l'indomani, per discutere di una non meglio specificata manifestazione patrocinata dal Comune di Melito di Porto Salvo (vedi Allegato nr. 37).
Pur non figurando IAMONTE Bartolo tra i soci della cooperativa, ma solo tra i dipendenti, egli è certamente una persona che in seno alla società ha un potere decisionale, atteso che viene chiamato a colmare l'assenza del Presidente ALBERTI.
Come si evince dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 39266 (RIT. 963/12 – linea 5045) del 13.09.2012, ore 12.12, infatti, così come preannunciato il giorno prima da ALBERTI Mario, IAMONTE Bartolo contatta NASTASI Annunziato, il quale chiede all'interlocutore di passare dagli uffici comunali per ritirare un non meglio specificato documento (vedi Allegato nr. 38)(N.: pronto; B.: Tito…; N.: ah…eeeh…Bartolo…ehm…se puoi passare qua dal Comune così ti do la…il documento…; B.: va bene, al limite viene la segretaria è la stessa cosa, si?; N.: si si; B.: ok…grazie Tito, ciao…; N.: di niente, ciao).
Il ruolo direttivo che si riconosce a IAMONTE Bartolo emerge anche dal contenuto finale della conversazione di cui sopra, in cui egli riferisce a NASTASI che del ritiro del documento non se ne occuperà personalmente ma delegherà la segretaria (B.: va bene, al limite viene la segretaria è la stessa cosa, si?; N.: si si; B.: ok…grazie Tito, ciao…).
L'assunzione di IAMONTE Bartolo presso la cooperativa sociale ha fatto sì che egli potesse usufruire del beneficio della liberazione anticipata, venendo dimesso dalla casa circondariale di Lanciano (CH) dove si trovava recluso: in data 08.10.2010, all'epoca in cui IAMONTE era ancora detenuto, LAGANA' Francesca Antonia[181], Presidente della Cooperativa Sociale "Rinascita", si è dichiarata disponibile ad assumerlo a tempo indeterminato specificando di volergli attribuire la mansione di coordinamento delle attività lavorative presso la sede amministrativa di Melito di Porto Salvo (RC) (vedi Allegato nr. 39).
La vicinanza di IAMONTE Bartolo all'ente comunale trova ulteriore riscontro nell'attività tecnica effettuata a ridosso della competizione elettorale regionale del 2005, quando è emerso a chiare lettere come anche il predetto si sia speso per sostenere la candidatura di IARIA Giuseppe: infatti, come si rileva dalle pagine dell'ordinanza di custodia cautelare emessa[182], e di cui di seguito si riporta integralmente uno stralcio, IAMONTE Bartolo e PRESTOPINO Giuseppe si rammaricano della disfatta elettorale di IARIA.
- in data 05.04.2005 – alle ore 12.01 – veniva registrata in uscita dall'utenza telefonica 348/0378553 in uso a PRESTOPINO Giuseppe, effettuata sull'utenza telefonica 335/1044522[183], in uso a tale "Bartolo", la conversazione avente progressivo nr.1321[184], in cui ufficialmente veniva comunicato a PRESTOPINO Giuseppe la sconfitta elettorale diIARIA Giuseppe e lo stesso si lasciava andare ad espressioni di sconforto (vds All.107);
Alla luce di quanto sopra, ritenendo la cooperativa sociale tuttora controllata dalla cosca IAMONTE, l'amministrazione comunale in carica non può negare i fondi di cui a più riprese la onlus fa richiesta attraverso il suo attuale Presidente, ALBERTI Mario[185].
Già a pochi giorni dal suo insediamento a capo dell'assessorato alle politiche sociali e del lavoro, NASTASI Annunziato promette che la cooperativa verrà tenuta in debita considerazione e riceverà gli stanziamenti richiesti: nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 896 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 963/12 DDA – linea 5045) del 23.05.2012, NASTASI Annunziato comunica ad ALBERTI Mario che già l'indomani riceveranno circa quaranta, cinquantamila euro(N.: domani vi mandiamo quaranta, cinquantamila euro…; A.: allora, Tito, ascolta…te lo dico in tutta, ecco, sincerità…intanto ti ringrazio ed apprezzo veramente, diciamo…eeeh…non vorrei esserti apparso indelicato, tu non ti sei manco insediato e io già ti ho assalito…; N.: nooo…; A.: quindi su questo…se per caso ti ho dimostrato, scusa…non volevo…ecco!; N.: Mario, siete legittimati perché io…in coloro che effettivamente è da mesi che non prendono soldi, che hanno delle problematiche…inc…).
Il felice connubio tra comune di Melito di Porto Salvo (RC) e società "Rinascita" trova riscontro nelle parole proferite dal NASTASI il quale, nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 18125 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 963/12 DDA – linea 5045) del 06.07.2012, al fine di dare ulteriore lustro alla prefata cooperativa, consiglia ad ALBERTI Mario di incaricare TOSCANO Giuseppe[186], corrispondente presso la Gazzetta del Sud, nonché portavoce del sindaco di Melito di Porto Salvo, di redigere un articolo sulla citata testata giornalistica in coincidenza del ventiquattresimo anniversario della fondazione della Cooperativa Rinascita (N.: senti una cosa…sai perché ti ho chiamato?; A.: dimmi; N.: …in virtù del fatto che domani fate l'anniversario…i ventiquattro anni di costituzione…magari…inc…; A.: domani?; N.: eh…dalla nascita, là…; A.: non ci avevamo pensato di festeggiare i ventiquattro anni…; N.: vabbò, vediamo di fare un articolo…gli chiamo a Peppe Toscano, nella Gazzetta del Sud, cose…diamo un poco…che dici tu?; A.: lo facciamo la prossima settimana con calma, Tito…che dici?…io non ci avevo pensato proprio…; N.: vabbè…).
Già da una prima disamina dell'azione amministrativa svolta dalla giunta COSTANTINO emerge come quest'ultima, ed in particolare l'assessorato alle politiche sociali e politiche del lavoro, diretto da NASTASI Annunziato, operi in piena sinergia con la Cooperativa sociale "Rinascita" con sede a Melito di Porto Salvo.
Nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 5180 (RIT. 571/12 DDA) del 15.07.2012, COSTANTINO Gesualdo e NASTASI Annunziato, vice sindaco del comune di Melito di Porto Salvo con delega alle politiche sociali e politiche del lavoro, discutono della sistemazione lavorativa da garantire ad alcune donne (C.: vedi che mi ha incontrato stasera quella, cosa…Melina[187]…quella…la moglie…l'ex moglie di Giovanni Labate…di Luciano Labate…[188]; N.: uh…; C.: …che era in graduatoria due anni fa…; N.: ma è un altro progetto quello…quello è la donna lavoro…; C.: uh; N.: questa è un'altra cosa…).
Nel prosieguo della conversazione, COSTANTINO è ancor più esplicito e riferisce a NASTASI di contattare ALBERTI Mario verosimilmente affinché dia a ZACCURI Maria[189], moglie di MANGANARO Pasquale[190], un'occupazione, seppur temporanea e scarsamente retribuita, in seno alla Cooperativa sociale onlus RINASCITA (C.: gliel'hai detto a Mario Alberti di allargare?; N.: sì, gliel'ho detto, ma è tutta un'altra cosa questa, perché ci vuole il titolo di…inc…non è come a quel progetto là, è un altro progetto…; C.: vedi che c'è la moglie di Lillo Manganaro che dobbiamo mettere là…; N.: …è un altro progetto…; C.: …hai capito?; N.: eeeh…ed aspetta un altro paio di giorni per dirmelo…te l'aveva detto?…poi ho visto che non mi hai domandato più…ho detto io….; C.: uh…vedi che si deve mettere la moglie di Lillo…).
Ciò che preme a COSTANTINO, ancor più dell'effettivo beneficio che potrà ricevere la ZACCURI, è dare prova del proprio interessamento al MANGANARO e poco importa se la donna non sia eventualmente in possesso dei requisiti richiesti (N.: ma non sono niente…sai quanto gli danno?…centoventi euro al mese; C.: non ci fa niente…quanto sono…; N.: mandala…digli di venire domani, dopodomani…inc…; C.: non mi interessa quant'è…mi interessa che ci siamo interessati per farla…hai capito?).
Che la richiesta di COSTANTINO sia al limite del lecito è comprovato dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 2009 (RIT. 1059/12 – linea 4897) del 16.07.2012, quando COSTANTINO chiede a NASTASI Annunziato se si ricorda le parole che gli ha detto ieri quando erano insieme in macchina (C.: senti una cosa…eeeh…tieni in conto quello che ti ho detto ieri io, in macchina…; N.: sì, sì non mi ricordo quello che mi hai detto…(ride)…inc…; C.: non ti ricordi?; N.: no no…non mi ricordo; C.: va bene, vedi che per l'una e mezza hai ritirata la delega alle politiche sociali…ora penso che ti rendi conto…). NASTASI non ricorda e COSTANTINO preferisce non ripetere per telefono la richiesta rinviando la discussione al pomeriggio quando si incontreranno presso gli uffici del comune.
Il forte ascendente che COSTANTINO Gesualdo esercita sulla cooperativa sociale "Rinascita" emerge dalla sicurezza ostentata nel corso della suindicata conversazione ambientale intercorsa con NASTASI Annunziato e nel corso della quale rammenta all'interlocutore di riferire ad ALBERTI di allargare così da assicurare un posto alla moglie di Lillo Manganaro.
§ – 8.3 La centrale a carbone a Saline Joniche
La cosca IAMONTE già da tempo risulta aver puntato gli occhi su uno dei più grossi investimenti economici che interessano la zona del basso ionio reggino e nella fattispecie la frazione Saline Joniche del comune di Montebello Jonico (RC), dove l'attuale compagine governativa, visto il parere favorevole espresso in data 21.10.2010 dalla Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale del Ministero dell'Ambiente, ha già dato la sua autorizzazione alla costruzione della centrale a carbone che dovrebbe nascere nell'area in atto occupata dallo stabilimento dell'ex Liquichimica.
La proposta di rivalutare in chiave industriale l'area è stata avanzata dalla SEI S.p.A.[191], società di progetto nata per lo sviluppo di attività legate alla ricerca ed alla produzione energetica nel territorio di Saline Joniche, la quale ha incaricato D'AQUARO Franco, nominato suo consulente, di allacciare quei rapporti funzionali al raggiungimento dello scopo prefissato: l'attività di intercettazione svolta nell'ambito del presente procedimento penale ha confermato come già alcuni anni prima il D'AQUARO avesse già preso contatti con la criminalità organizzata locale, inevitabilmente coinvolta nel più massiccio investimento economico che ha interessato negli ultimi anni la zona del basso ionio reggino.
Come si evince dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 2730 (RIT. 1240/08 DDA) del 29.07.2008, ore 14.02, GUERRERA Giuseppe, organico alla cosca IAMONTE, viene contattato da BAVA Pompeo Vincenzo[192], all'epoca presidente della IN.SE.B. S.r.l.[193], facendo sin da subito riferimento ad un incarico che a breve gli sarebbe stato affidato (…sai dove siamo andati a vedere dove c'è il cementificio?…quello che insacca il cemento, no?…tutta quella zona lì…mi stanno dando l'incarico adesso…) ed immediatamente dopo chiede a GUERRERA Giuseppe di fornirgli informazioni sul conto di Franco D'AQUARO (…eeeh…puoi segnarti un nome?… allora…Franco D'Acquaro…).
Dal prosieguo della conversazione, si evince che il D'AQUARO, a detta di BAVA, avrebbe già preso accordi preventivi ottenendo il beneplacito della criminalità organizzata locale (G.: e che stai facendo per il momento?; B.: …eeeh…cioè…devo parlarti quando scendo…; G.: ah…vabbè…; B.: …vengo…inc…vengo …al novantanove per cento vengo apposta…; G.: eh!…senti una cosa…eeeh…dimmi…; B.: allora…Franco D'Aquaro…; G.: D'Acquaro?; B.: sì; G.: eh; B.: …dice che si è accordato con tutti…inc…; G.: che fa?…pronto?; B.: mi hai sentito?; G.: dimmi….no; B.: …si è accordato con tutti…; G.: siamo…?; B.: questo signore qua si è accordato con tutti…; G.: ah…vabbò; B.: vedi un po' …; G.: …inc… eh…niente…quando scendi tu?; B.: eh…la settimana prossima…che dopo devo andare a Zervò il quindici…).
La realtà in cui gli operatori del settore economico ed i liberi professionisti agiscono è indiscutibilmente vincolata alle leggi imposte dalle cosche territorialmente competenti: tale asserzione intesa come punto di partenza costituisce la chiave di lettura della frase proferita da BAVA (…dice che si è accordato con tutti… questo signore qua si è accordato con tutti…).
L'accordo cui BAVA fa riferimento è verosimilmente l'autorizzazione, preventivamente concessa dalle cosche territorialmente competenti al D'AQUARO che, per conto della SEI, sarebbe incaricato di verificare l'esistenza delle condizioni ambientali per la realizzazione della centrale a carbone nell'area dell'ex Liquichimica.
L'argomento che i due trattano è palesemente spinoso ma allo stesso tempo remunerativo, dal momento che BAVA affronta appositamente il viaggio in Calabria (…devo parlarti quando scendo… …vengo…inc…vengo…al novantanove per cento vengo apposta…): GUERRERA, sollecitato da BAVA affinché si occupi della vicenda (…eh…ed io ti spiego…ma stavolta non come la…cioè bisogna fare veloce, eh….), rassicura l'interlocutore rinviando le ulteriori spiegazioni al giorno in cui si incontreranno di persona (…sì sì, vieni a trovarmi…eeeh…ne parliamo e poi ti dico io…).
Dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 4060 (RIT. 1240/08 DDA) del 13.08.2008, per asserzione di GUERRERA Giuseppe, si evince che Franco D'AQUARO si sia recato in Calabria ed abbia contattato chi di dovere (G.:…quell'amico che dicevi tu…; B.: eh!; G.:…è già sceso; B.: si?; G.: eh…qualche contatto l'ha preso…).
L'interrogativo posto da BAVA (…ma non è nessuno, no?…), inequivocabilmente finalizzato ad accertarsi di eventuali collegamenti di D'AQUARO con la criminalità organizzata, non riceve risposta in quanto GUERRERA preferisce discutere della questione personalmente dopo la festività del Ferragosto (…vabbò…poi…poi…poi mi dici…mi spieghi tu per bene…).
Come concordato giorni prima, GUERRERA e BAVA, come si evince dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 4429 (RIT. 1240/08 DDA) del 19.08.2008, ore 08.58, concordano di vedersi a Bianco per fare colazione insieme e discutere di persona.
Nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 4758 (RIT. 1240/08 DDA) del 23.08.2008, ore 10.29, emerge come GUERRERA Giuseppe si stia adoperando, nonostante l'insorgere di alcune difficoltà, per aiutare BAVA nel perseguimento dei propri obiettivi: la frase proferita da GUERRERA è inequivocabilmente riferita al D'AQUARO, consulente della SEI, che ha incontrato il favore della cosca (G.: …e non siamo…come ti stavo dicendo, non siamo i primi, no…; B.: ah…; G.: capisci?; B.: ho capito?; G.: (sospira)…dobbiamo… dobbiamo dare qualche colpo di …inc…; B.: vabbè…; G.: …per…e allora… te l'ho detto all'epoca…ti ricordi che ti avevo detto io "vedi che siamo secondi…"; B.: sì…sì sì…; G.: ed ora vediamo…facciamo…prima uno e poi l'altro…; B.: va bene…).
Nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 4758 (RIT. 1240/08 DDA) del 23.08.2008, ore 10.29 (Vol. I – All. 125), emerge come GUERRERA Giuseppe si stia adoperando, nonostante l'insorgere di alcune difficoltà, per aiutare Vincenzo nel perseguimento dei propri obiettivi.
| GUERRERA Giuseppe | Vincenzo, buongiorno… |
| Vincenzo | ciao…buongiorno a te… |
| GUERRERA Giuseppe | come va? |
| Vincenzo | tutto a posto? |
| GUERRERA Giuseppe | tutto a posto, Vincè…stiamo procedendo, vedi… |
| Vincenzo | si…eh…perchè io vedi che dopo, lunedì, me ne vado…domani c'è ancora se vogliamo…inc… |
| GUERRERA Giuseppe | eeeh…passano un paio di giorni |
| Vincenzo | ancora? |
| GUERRERA Giuseppe | si…si…io…lunedì te ne vai tu? |
| Vincenzo | eh…lunedì si… |
| GUERRERA Giuseppe | io… |
| Vincenzo | …mi hanno detto un paio di giorni ho aspettato apposta… |
| GUERRERA Giuseppe | ma tu quando… quando scendi poi? |
| Vincenzo | eh no…non… |
| GUERRERA Giuseppe | …sennò salgo io… |
| Vincenzo | eh no…si, perchè devo dare risposta e poi anche per tuo figlio già ho visto… |
| GUERRERA Giuseppe | …e non siamo…come ti stavo dicendo, non siamo i primi, no… |
| Vincenzo | ah… |
| GUERRERA Giuseppe | capisci? |
| Vincenzo | ho capito? |
| GUERRERA Giuseppe | (sospira)…dobbiamo… dobbiamo dare qualche colpo di …inc… |
| Vincenzo | vabbè… |
| GUERRERA Giuseppe | …per…e allora… te l'ho detto all'epoca…ti ricordi che ti avevo detto io "vedi che siamo secondi…" |
| Vincenzo | si…si si… |
| GUERRERA Giuseppe | ed ora vediamo…facciamo…prima uno e poi l'altro… |
| Vincenzo | va bene |
| GUERRERA Giuseppe | vabbò? |
| Vincenzo | va bene |
| GUERRERA Giuseppe | ma noi stiamo… stiamo lavorando per te, praticamente… |
| Vincenzo | va bene…ok |
| omissis da 10.31.17 fino alla fine | |
Il D'ACQUARO, attraverso la ben più recente attività di intercettazione esperita, è emerso contare sull'amicizia influente di COSTANTINO Gesualdo del quale, come si evince dall'intercettazione telefonica di cui al prog. 909 (RIT. 570/12 DDA – linea 4849) del 24.03.2012, segue, anche attraverso la stampa, la campagna elettorale in corso (C.: chi parla?; D.: sono Franco D'Aquaro; C.: uhè Francuccio, bello…ciao, come stai?; D.: come stai?…bene bene bene…; C.: io bene…tu?; D.: ti seguo sulla stampa…ti seguo sulla stampa…; C.: ho capito…e che si dice?; D.: senti…ho visto che vi stanno facendo tutte queste liste…speriamo la Madonna…inc…(ride)…; C.: eh sì…che li facciano…qual è il problema?): dall'intercettazione della conversazione si evince come al D'AQUARO stia molto a cuore la carriera politica di COSTANTINO, al punto di essere prodigo di consigli circa le modalità di redazione del programma (C.: …ora mi stavo concentrando sul programma perché stavo leggendo alcune cose che mi avevano fatto degli amici miei per quanto riguarda il programma ed io lo sto assemblando…ed ora, insomma, nella settimana entrante facciamo la raccolta delle firme e poi presentiamo la lista giorno due, giorno tre…; D.: bello bello…fai un …fai un bel programma, basato su pochi punti, secondo me…; C.: sì sì sì…; D.: …che il discorso quando si mette troppe cose…; C.: …un programma snello…un programma snello…un programma comunque che sia…che si rifaccia alla reale condizione del paese e soprattutto a quelle che sono le reali condizioni che ci portano a definirlo…).
All'indomani della nomina a sindaco, D'AQUARO Franco, come si evince dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 11996 (RIT. 570/12 DDA – linea 4849) del 16.06.2012, contatta COSTANTINO Gesualdo chiedendo di incontrarlo (D.: …ti volevo dire se poi ci vedevamo avevo bisogno di parlare un po' con te, insomma…; C.: va bene, va bene ; D.:…quando… C.: …io sono qua…io sono qua; D.: ma tu sei a Me…ma tu sei a Melito?; C.: quando?; D.: adesso; C.: si, certo; D.: ed…inc…tra mezz'oretta dove ti trovo?: C.: mah, io…boh!…non lo so; D.: ti fai una camminata da Vinci?; C.: uhm…non lo so, se tu sei là, posso farmi un salto là; D.: io mi posso fare anche una camminata là; C.: e se puoi anticipare è meglio…per me è meglio se puoi anticipare perché poi ho un impegno…; D.: ecco…tra quanto? tra dieci minuti allora?; C.: si si; D.: tra dieci minuti allora lì da Vinci…).
Quanto sopra riferito è sufficientemente esplicativo della posizione ambigua di COSTANTINO Gesualdo che, pur mantenendo una posizione ufficiale contraria alla realizzazione della centrale a carbone a Saline, al tempo stesso allaccia rapporti che si rivelano molto cordiali con D'AQUARO Franco, consulente SEI, ovvio sostenitore della rivalutazione in chiave industriale dell'area della dismessa ex Liquichimica. L'atteggiamento ambiguo di COSTANTINO trova piena giustificazione nei reali interessi di cui egli è portatore, ovvero quelli della cosca IAMONTE che, come emerso nel corso delle conversazioni telefoniche intercorse tra GUERRERA Giuseppe e BAVA Pompeo Vincenzo, ha dato il suo assenso al D'AQUARO e di conseguenza parere favorevole all'investimento economico, in quanto rappresenta anche occasione di ulteriore arricchimento per il sodalizio criminale.
In controtendenza con quanto emerso circa il totale controllo che le organizzazioni criminali esercitano nei comuni della fascia ionica reggina, la cittadinanza melitese dà saltuari segni di insofferenza avendo avvertito il barcamenarsi del neo eletto sindaco tra le inconciliabili esigenze della collettività e gli interessi della cosca IAMONTE che ne ha permesso l'elezione: il servilismo di COSTANTINO Gesualdo viene infatti contestato dagli anonimi autori di una scritta che viene notata campeggiare su di un pilastro sito nella frazione Annà del comune di Melito di Porto Salvo (RC) e riportante la seguente dicitura "GESUALDO SEI UN SERVO" (vedi Allegato nr. 40).
I rapporti compromettenti instaurati da COSTANTINO ed il suo entourage divengono talvolta oggetto di pubbliche critiche che non mancano di sollevare il disappunto dei chiamati in causa: nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 5867 (RIT. 570/12 DDA – linea 4849) del 03.05.2012, ore 8.37, AZZARA' Rosario[194] sollecita COSTANTINO affinché replichi alle pesanti accuse di associazionismo mafioso mosse loro dall'On. Angela NAPOLI, nel corso di un intervista resa ad una testata giornalista locale on line (A.: ci dobbiamo vedere stamattina…; C.: eh…che è successo?; A.: l'intervista della Napoli; C.: ah?; A.: l'intervista della Napoli…; C.: eh…che ha detto?; A.: eeeh…ha paragonato a mafiosi; C.: ah?; A.: vi ha paragonato a mafiosi; C.: a me?; A.: a tutti i portatori là…; C.: a tutti…?; A.: i portatori là…a Santo Onofrio…inc…Santo Onofrio…ma è grave la cosa…; C.: uh…).
AZZARA' pressa perché interessi i canali istituzionali di cui dispone e fronteggi la campagna denigratoria che si sta conducendo in suo danno: nella circostanza, AZZARA' suggerisce di interessare il Sen. DE SENA Luigi, vice presidente della commissione parlamentare antimafia, il quale risulta aver appoggiato la candidatura a sindaco di COSTANTINO (A.: quindi devo fare un'azione nei confronti del sito là del…perché quello gli ha detto la domanda provocatoria…e quella ci è cascata…eeeh…e quindi interessare un po' tutti…anche perché non è…non c'è par condicio…una serie di fatti…chiama a De Sena tu, chiama a chi vuoi…inc…mandiamo un ricorso in prefettura…).
I rapporti stretti da COSTANTINO con il Sen. DE SENA trovano riscontro nell'attività tecnica effettuata: nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 5693 (RIT. 570/12 DDA – linea 4849) del 01.05.2012, ore 11.45, COSTANTINO chiede al Sen. DE SENA se in occasione del comizio di chiusura della campagna elettorale, ed in relazione alla parte che riguarda la coesione territoriale, egli possa dire di avere ricevuto indicazioni dal politico in persona.
Il successo elettorale conseguito da COSTANTINO Gesualdo suscita il compiacimento dello stesso Senatore, così come si evince dall'intercettazione della conversazione telefonica di cui al prog. 7013 (RIT. 570/12 DDA – linea 4849) del 08.05.2012, ore 9.19, intercorsa tra PIZZI Tosca, segretaria particolare del Sen. DE SENA, e COSTANTINO Gesualdo.
Anche MORABITO Giuseppe, ex presidente della Provincia di Reggio Calabria, nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 5336 (RIT. 570/12 DDA – linea 4849) del 29.04.2012, ore 09.31, fornisce assicurazione circa il sostegno di cui COSTANTINO godrebbe nella capitale, e nella fattispecie presso un non meglio precisato amico romano (M.: …io ieri ho visto il mio amico romano…tutto a posto!; C.: eh eh eh…va bene…eh; M.: vabbò?; C.: che dice?…che va bene?…).
* * *
§ – CONCLUSIONI
Gli amministratori comunali che si sono alternati alla guida del comune di Melito di Porto Salvo, nonché i funzionari ed i dipendenti dell'Ente, hanno in diversa misura tutti intrattenuto rapporti con affiliati alla cosca IAMONTE: l'attività di indagine svolta ha evidenziato come gli stessi non potevano essere all'oscuro che le persone con cui interloquivano fossero espressione degli interessi di una cosca mafiosa per il contemporaneo sussistere di alcuni dati oggettivi.
La città di Melito di Porto Salvo, al pari di molte altri centri della provincia reggina, è dovuta sottostare al giogo della 'ndrangheta: le inchieste giudiziarie che si sono succedute nel corso degli anni, hanno appurato come su Melito di Porto Salvo il predominio è stato esercitato dalla cosca IAMONTE, il cui capostipite, IAMONTE Natale, avrebbe ceduto il testimone ai figli Antonino, Giuseppe, Vincenzo, Remingo ed in ultimo Carmelo.
Il controllo asfissiante che la cosca ha esercitato, ed esercita tuttora, sulla comunità melitese è un dato acquisito che nessun cittadino può sconfessare: le limitate dimensioni territoriali della città depongono a favore della tesi per cui nessuno dei circa undicimila abitanti della cittadina melitese, al di là del ruolo ricoperto in seno alla società, può asserire di non conoscere il ruolo criminale dei membri della famiglia IAMONTE (ancor più se chiamato ad amministrare la cosa pubblica).
L'attività d'indagine effettuata interviene ulteriormente a supporto di tale tesi, evidenziando comel'intera cittadinanza fosse a conoscenza delle vicissitudini giudiziarie della famiglia IAMONTE: nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 1993 (RIT. 823/08 DDA) del 18.01.2009 (Vol. I – All. 1)[195], a GALATI Rocco Domenico[196] che chiede informazioni sul conto della famiglia IAMONTE, TRIPODI Giovanni[197] e RANIERI Giuseppe[198] replicano dicendo cheMelito è suo, in tutto e per tutto e gestiscono tutto (G.: ma questi come famiglia di 'ndranghetosi sono ricchi almeno o no?; R.: Mimmo…eeeh…; T.:…inc…; R.: …gestiscono tutto là; T.: eh…là Melito è suo, in tutto e per tutto; R.: gestiscono tutto, Mimmo…; T.: …in tutto e per tutto…in tutto e per tutto…a chi glielo devo dire?).
La vicinanza di TRIPODI Giovanni alla cosca IAMONTE è avvalorata anche dalla relazione sentimentale che TRIPODI Demetrio, fratello di Giovanni, intrattiene con IAMONTE Francesca[199], figlia di Giuseppe[200].
Nel prosieguo della conversazione ambientale sopra citata, TRIPODI Giovanni cl. 1971 sottolinea l'ufficialità del fidanzamento del fratello e la piena consapevolezza di ciò da parte dei concittadini: a GALATI, che domanda esplicitamente se la relazione sentimentale tra suo fratello e IAMONTE Francesca sia di dominio pubblico, TRIPODI risponde affermativamente (G.: inc…aspetta!…un'altra cosa ti voglio…lui esce con lei nel paese?…si?; T.: si; G.: si?…inc…; R.: lui è perso…inc…; T.: ma…ma io queste cose le so attraverso altri…non è che le so…vanno e si mangiano la pizza…vanno…; G.: …quindi …inc…; T.: si si…; G.: …quindi è risaputo in paese che lui è…è fidanzato con lei?; T.: si si …; G.: inc…; T.: allora qual è il problema?…questo è il problema…).
A tal proposito, si sottolinea come il 23.05.2008, circa otto mesi prima la predetta conversazione, TRIPODI Giovanni, il fratello Demetrio e la madre CUTRUPI Angelina[201] siano andati a San Giovanni Rotondo (FG) presso il santuario di Padre Pio insieme a FOTI Domenica[202], MUSCIANISI Francesca, IAMONTE Giovanna, IAMONTE Francesca, IAMONTE Natale[203], IARIA Giuseppe[204] (Vol. V – All. 1005).
TRIPODI Giovanni cl. 1971 accusa il colpo derivato dal fidanzamento ufficiale del fratello con IAMONTE Francesca e dà libero sfogo alle sue riflessioni nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 3730 (RIT. 823/08 DDA) del 27.05.2009 (Vol. I – All. 55), intercorsa con lo zio, TRIPODI Antonino (TRIPODI Giovanni:…poi questo fatto di Demetrio ci ha uccisi… questo fatto di Demetrio ci ha spaccato dentro…; TRIPODI Antonino: Demetrio, tuo fratello? per quella femmina di prima là?; TRIPODI Giovanni: No, per il fatto di questa ragazza, hai capito? questa ragazza… poi siccome già siamo…; TRIPODI Antonino: Lì in mezzo, andiamo ho capito….; TRIPODI Giovanni: Là in mezzo! (ndr immischiati); TRIPODI Antonino: eh!).
Nel corso della conversazione ambientale di cui al prog. 6301 (RIT. 763/07 DDA) del 09.01.2009, intercorsa tra MALASPINA Consolato ed AMBROGIO Giuseppe cl. 1982 (Vol. III – All. 271), è emerso come fosse notorio che IAMONTE Carmelo avesse allacciato una relazione sentimentale con MAFRICI Francesca, cugina di TRIPODI Giovanni: in particolare i due si soffermano sull'influenza che i TRIPODI hanno sulla famiglia IAMONTE, ascendente rafforzato dalle relazioni sentimentali di cui sopra si è detto (A.: chi?…il Giannetto, questi qua?…il vecchio?; M.:…inc…; T.: erano… dal barista erano?…comunque hanno detto che ne hanno influenza su …inc…; M.: ah?;T.: …hanno influenza su di loro (ndr sui Iamonte)…perché compare Carmelo si è fidanzato pure con sua cugina…).
Il fidanzamento di IAMONTE Carmelo con MAFRICI Francesca costituisce oggetto della conversazione ambientale di cui al prog. 1252 (RIT. 823/08 DDA) del 02.11.2008 (Vol. I – All. 7), intercorsa tra TRIPODI Giovanni e PIZZICHEMI Alberto Daniele (T.: …ed ho acchiappato ad un altro mio cugino…che sarebbe suo cognato…; P.: eh…; T.: sarebbe il cognato di mio cugino…ieri mattina…; P.: gliele hai cantate…inc…?; T.: gliel'ho cantate?…gliel'ho cantate?…gliel'ho cantate è poco…perché poi lui cercava, diciamo, di giustificarsi, no?…dice "io…"…" tu sei un pezzo di merda – gli ho detto io – io me ne fotto di te e di chi ti veste la mattina, perché da ora in avanti se rispetto porti, rispetto ti portano le persone…sennò me ne fotto di te…non pensare – gli ho detto io – perché si è fatto fidanzato Carmelo…perché io me ne fotto pure di lui…"eh chiaro…cioè, gli ho voluto dire "non ti montare la testa perché ti pensi che tuo cognato sarà, voglio dire, Carmelo…voglio dire… io me ne fotto pure di lui…ti prendo a calci…").
Dunque che Tripodi Giovanni cl. 71 fosse espressione della famiglia Iamonte si può considerare un dato notorio.
Alla luce di quanto sopra riferito, emerge chiaramente che la cosca IAMONTE abbia falsato il risultato delle competizioni elettorali regionali, provinciali e comunali sopra richiamate, procurando i voti a favore degli esponenti politici vicini all'organizzazione mafiosa, infiltrandosi conseguentemente nel tessuto economico ed istituzionale della regione, in generale, e del comune di Melito di Porto Salvo, in particolare, ed ottenendo in tal modo vantaggi ingiusti per i singoli associati e per la stessa organizzazione criminale.
Il monopolio amministrativo che una ristretta cerchia di personaggi vicini alla cosca IAMONTE ha esercitato sulla cittadina del basso ionio reggino è stato accertato risalire ad almeno due decenni prima e più dettagliatamente all'anno 1991, quando l'amministrazione comunale, all'epoca capeggiata da IARIA Giuseppe, diviene destinataria del Decreto del Presidente del Repubblica datato 30.09.1991, con cui ne è stato disposto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose ai sensi dell'art. 15 bis Legge 55/1990.
IARIA Giuseppe avrebbe, però, presto nuovamente occupato la scena politica venendo eletto sindaco del comune di Melito di Porto Salvo in occasione delle consultazioni amministrative del 2002.
Come enunciato nei paragrafi dedicati, IARIA avrebbe anche tentato la scalata politica candidandosi alle elezioni regionali del 2005 ma, nonostante il sostegno elettorale garantitogli dalla cosca IAMONTE, non avrebbe ottenuto il successo desiderato. Il controllo sull'azione amministrativa del comune di Melito di Porto Salvo, fortemente sospettata di essere condizionata dalla cosca IAMONTE, si ripete con l'insediamento nell'ente comunale, all'epoca guidato da IARIA Giuseppe, della Commissione d'accesso nominata dal prefetto di Reggio Calabria, DE SENA Luigi, in data 25.02.2006.
L'esito degli accertamenti esperiti si rivelarono però favorevoli a IARIA Giuseppe che, allontanata da sé l'onta del commissariamento, si ricandida alle successive elezioni con la lista civica "Vivere Melito", conseguendo un risultato elettorale positivo, forte dell'appoggio che anche nella circostanza risulterà essergli garantito dalla cosca IAMONTE.
Il marchio di referente politico della cosca IAMONTE che a IARIA Giuseppe viene affibbiato in maniera quasi indelebile, è il frutto delle risultanze investigative emerse nel corso dell'attività tecnica effettuata a ridosso delle competizioni elettorali e di cui si è detto nei paragrafi dedicati.
Sul successo conseguito da IARIA Giuseppe in occasione della competizione elettorale comunale del 2007 hanno inciso in maniera determinante le preferenze ottenute da COSTANTINO Gesualdo, candidato nella lista "Vivere Melito", all'epoca già vice Presidente della Provincia di Reggio Calabria.
Anche i successi elettorali di COSTANTINO Gesualdo si ritiene siano il frutto di un accordo politico mafioso che l'attuale sindaco del comune di Melito di Porto Salvo risulta aver stretto con i vertici del sodalizio criminale (IAMONTE Remingo in primis), per merito dei quali egli risulta aver ricoperto l'incarico di vice Presidente provinciale, funzione istituzionale rivelatasi funzionale al perseguimento degli obiettivi illeciti della cosca.
Il copione mediante il quale la cosca controlla gli enti locali si ripete anche nelle ultime elezioni comunali, risalenti al maggio 2012, che hanno sancito la nomina a sindaco di Melito di Porto Salvo di COSTANTINO Gesualdo, i cui punti di contatto con la cosca, come documentato nel corso dell'attività tecnica, permangono attuali.
Al di là del rimbalzo di responsabilità tra IARIA e COSTANTINO, e relativo soprattutto al dissesto finanziario dell'ente comunale, è innegabile riconoscere l'esistenza di un filo conduttore che accomuna l'azione amministrativa dei due, comprovata dall'interesse di alcuni amministratori per la gestione di determinati rami dell'ente, nonché dall'aver collocato in punti nevralgici del comune alcuni funzionari (quale MAISANO Francesco, Responsabile dell'Ufficio Tecnico) al fine di tutelare evidentemente gli interessi della cosca.
La gestione della cosa pubblica, realizzata nel corso degli anni da IARIA e COSTANTINO, è stata certamente condizionata dalla cosca IAMONTE che, come documentato dalle investigazioni, attraverso i suoi affiliati, coordina, indirizza e controlla l'operato degli amministratori.
Nello specifico della presente indagine può dunque affermarsi che:
- In Melito Porto Salvo è storicamente ed attualmente radicata la potentissima organizzazione 'ndranghetistica degli "Iamonte", di cui fanno parte gli indagati (tra questi, in particolare, Iamonte Carmelo, Iamonte Remingo, Prestopino Giuseppe, Verduci Gaetano, Verduci Bartolo, Tripodi Givanni cl. 71, Ambrogio Giuseppe, Benedetto Fortunato ecc.) in diretto rapporto con gli esponenti politici indicati in rubrica;
- Nel programma criminoso dell'associazione rientra sicuramente anche l'obiettivo di trarre profitto e potere dal controllo dell'amministrazione locale, attraverso una costante opera di infiltrazione dei partiti politici e delle istituzioni municipali;
- L'organizzazione ha dimostrato di essere perfettamente in grado di realizzare questo obiettivo, riuscendo a condizionare l'esercizio del voto e ad "infiltrare", costantemente nel tempo, l'amministrazione comunale di Melito Porto Salvo (si pensi alle vicende degli "scioglimenti per mafia" già disposti negli anni passati) e ad orientare le scelte delle formazioni politiche locali;
- L'organizzazione intende l'appoggio elettorale in termini assolutamente utilitaristici, per come suggerisce la logica e per quanto chiaramente emerso, in concreto, dalle conversazioni intercettate: il sostegno elettorale è fornito esclusivamente in vista di un apprezzabile "ritorno" in termini di futuri favori e di una interlocuzione privilegiata con l'esponente politico eletto con i voti della cosca (concetto espresso in maniera semplice ma esemplare da Iamonte Remingo in una importante conversazione intercettata nell'ambito del presente p.p.: "lui…lui deve salvaguardare noi… noi salvaguardiamo lui, ma lui salvaguarda a noi, giusto?… lui ha bisogno di noi come noi abbiamo bisogno di lui, no?… quindi automaticamente… automaticamente… a noi, l'unico movimento, oggi, …inc… è quello"!;
- Costantino e Iaria vengono appoggiati in più occasioni, nel tempo, segno che l'accordo collusivo ha portato i frutti sperati per l'organizzazione ed i politici di riferimento meritano rinnovata fiducia;
- anche alcuni importanti funzionari pubblici dell'amministrazione melitese (Malsano, Imbalzano) risultano del tutto asserviti alle logiche della cosca;
- Gli esponenti politici ed i pubblici funzionari indicati in rubrica sono legati agli esponenti mafiosi da strettissimi rapporti diretti, a volte estremamente confidenziali o al limite della sudditanza psicologica.
Ricorrono, dunque, tutti i presupposti fissati dalla giurisprudenza sopra citata (cfr. par. 2) perché possano dirsi integrate le fattispecie delittuose contestate in rubrica nei confronti degli uomini politici e dei pubblici funzionari in discorso.
Queste le conclusioni a cui sono giunti i PP.MM. procedenti.
La ricostruzione accusatoria si pone in termini di assoluta gravità ed è totalmente convincente avuto riguardo alla posizione di COSTANTINO Gesualdo, che va considerato raggiunto a pieno titolo dalle accuse di partecipazione associativa di stampo mafioso a lui elevate.
A suo carico si pongono come autentici inarrestabili macigni i seguenti elementi indiziari, già di per sé di tale gravità da consentire, anche al di là di una lettura unitaria, l'emissione della richiesta cautela:
- la riunione con i vertici della cosca e le intercettazioni del 14.5.2008 in cui Iamonte Remingo, immediatamente dopo l'incontro-pranzo con il Costantino Gesualdo, espressamente dichiara "Aspetta eh!.. e non ce l'abbiamo?… e chi l'ha messo a lui là?" ed ancora a fronte delle difficoltà operative del Costantino che non è l'addetto al settore specifico interessato alla vicenda "Tripodi: no, non gli ha detto nessuno niente… noi ci dobbiamo basare su Gesualdo perché noi quello abbiamo …omississ.. che noi ci …inc… ma ci deve tornare il conto… Gesualdo! … guarda gliel'ho detto, gliel'ho detto chiaro… non è a dire che…Remingo: Si è vero, e ha ragione! … ora giochiamo … oh … o con me o contro di me.. io questa…inc… se posso la devo portare avanti.. e in un certo senso a noi ci conviene perché uscendo..inc.. lui… lui deve salvaguardare noi.. noi salvaguardiamo lui, ma lui salvaguarda a noi, giusto?… lui ha bisogno di noi come noi abbiamo bisogno di lui, no?… quindi automaticamente… automaticamente a noi, l'unico movimento, oggi, … inc… è quello! E, fallo per …inc… con lui, non … se poi, il trucco/frutto comporta che nel giro di dieci giorni, undici giorni, deve…inc… andiamo.. e decidiamo che si deve fare… si deve fare! Ora tu…tu a lui… vai a trovarlo… deve essere messo di fronte ai suoi… alle sue responsabilità…Ci vediamo domattin.. uh?" "Tripodi: Vediamo… prima vado da lui e poi vengo e vi trovo a voi…".
La presenza del Costantino sotto casa del Guerrera Giuseppe, ove pure si trova Tripodi Giovannni cl. 71 ed ove era stato concordato il pranzo con lo Iamonte è dimostrata dall'intreccio dell'ambientale captata a bordo della vettura del Tripodi progr.666 in cui il Costantino si presenta a Santina come Gesualdo, dalle risultanze dei tabulati del cellulare 3395033111 in uso al Costantino, dall'identificazione dell'utenza chiamata in uso a Romeo Antonino, pure consigliere provinciale, ed alla moglie di lui Familiari Santina, dalle risultanze del sistema GPS che localizzano in via Caredia 12, residenza del Guerrera, la vettura del Tripodi al tempo della telefonata progr. 666 captata a bordo del mezzo in ambientale ed effettuata con il cellulare dal Costantino.
In questo contesto egli ha già peraltro maturato una discreta fortuna e corrispondente ascesa politica, evidentemente fortemente già influenzata dal sodalizio criminale facente capo alla cosca IAMONTE, posto che lo stesso, già eletto in data 26.05.2002 consigliere di maggioranza (nella lista capeggiata da Iaria Giuseppe cl. 46, con la carica di assessore al personale), benché non candidato alle elezioni provinciali, è stato nominato da MORABITO Giuseppe , Vice Presidente della giunta provinciale con delega alle Politiche del personale e sindacali, Società partecipate e Trasporti, ponendosi quindi anche ai vertici della Provincia di Reggio Calabria;
- il pacifico appoggio ricevuto dalla clan Iamonte in occasione delle consultazioni elettorali comunali del 27 e 28 maggio 2007, così come si desume:
- dalle eloquenti intercettazioni in atti in cui i sodali residenti in Prunella (i vari Ambrogio Giuseppe, Borruto Giovanni, Amodeo Paolo, Laganà Carmelo e Meduri Antonio) vengono, a vario titolo, messi in discussione dal boss Iamonte Remingo per lo scarso successo elettorale del Costantino esclusivamente nel seggio loro riferibile di Prunella, da cui il rimbalzo di responsabilità che ne segue tra di loro e che emerge con ogni evidenza dal quadro sopra dipinto (in cui si allude a voti vincolati, a necessità di "spogliarsi" per i traditori del patto, alle responsabilità davanti al boss che già non riponeva molta fiducia in alcuni di loro e che hanno rimediato ai suoi occhi l'ennesima pessima figura). La reazione dello Iamonte peraltro non sarebbe giustificata, così come nessuna cattiva figura sarebbe riconducibile agli associati della cosca sedenti in Prunella (si pensi alla lunga conversazione progr. 2768 (decreto nr. 1892/07 RGNR DDA e RIT. 763/07 DDA), intercorsa il 03.06.2008 tra l'Ambrogio ed il Laganà Carmelo, che non accetta, agli occhi del bosso Remingo, di passare per il colpevole dell'esito elettorale di zona), ove il Costantino non fosse stato l'uomo di punta della cosca, da cui il forte rammarico e il chiaro atto d'accusa del boss a carico degli "ndranghetisti" di Prunella per non avere sufficientemente sostenuto nella loro zona proprio il Costantino;
- dal compiacimento espresso in diretta con lo spoglio dallo Iamonte, che segue i risultati elettorali, nell'intercettazione progr. 7025 del 28 maggio 2007 ore 18,46: Uomo: ah? Gesualdo dice è sopra dei cinquecento; Iamonte: Oh perbacco eh…";
- dall'intercettazione tra Iaria Davide e Pulitanò Giuseppe, che attesta come anche i due predetti personaggi, apparentemente estranei alla consorteria di stampo mafioso, ma bazzicanti i medesimi ambienti dell'Ambrogio (come si è avuto modo di vedere nel corso dell'intera inchiesta, specie avuto riguardo a IARIA Davide, reputato gravemente indiziario di partecipare attivamente ad un traffico associato di armi con l'Ambrogio, di cui è ricettore di qualsivoglia confidenza, anche relativa ai segreti associativi di stampo mafioso, di cui lo Iaria subisce il fascino a causa della sua discendenza da Meduri Natale, suo nonno materno, già responsabile mafioso della zona di Prunella, oramai deceduto, con l'impossibilità, frustrante per lo Iaria, di seguirne le orme, a causa del proprio padre maresciallo della guardia di finanza, condizione di essere figlio di un rappresentante delle forze dell'ordine che gli impedisce di accostarsi ufficialmente alla consorteria mafiosa, pur ricevendone ogni informazione dell'Ambrogio, suo compagno di attività delinquenziali ed intimo amico), costituenti in un certo senso la vox populi del caso siano a conoscenza della "copertura" imponente che ha determinato il successo elettorale del Costantino, che non è sceso in campo da solo[205] a differenza dei loro parenti, di cui tessono le lodi, e la cui ascesa viene presa con una certa "ironia" dai conversanti;
- dalla pacifica ammissione proveniente dall'Ambrogio Giuseppe cl. 82, che pure ha ricevuto dallo boss specifiche direttive per le votazioni di sostegno al candidato Costantino, allorché parlando con l'amico e coindagato Borchiero Alessio (che pure lo ha coadiuvato in alcune azioni di fuoco di natura criminale) gli confida come sia salito Costantino Gesualdo in quanto appoggiato dal Bassotto, così superando le perplessità dell'amico che pure essendo di Melito e della zona non conosce il Costantino (a riprova che il suo successo non è dipeso totalmente dal grado di diffusività della sua immagine tra la popolazione e dalla natura convincente del suo messaggio politico, al punto da sembrare addirittura uno sconosciuto ai più) sicché è Borchiero a commentare "Borchiero: e chi cazzo è?…" (progr. 4975 del 28.05.2007 ore 21,57);
- dal prog. 5825 del 12.12.2008 tra Ambrogio Giuseppe e Rodà Mariassunta, la propria moglie, in cui allude al Costantino, come a "quello là delle votazioni", posto che lo stesso viene ricordati dai sodali per l'impegno elettorale che il clan ha imposto loro in favore dello stesso (disatteso da alcuni di loro, nel seggio di riferimento di Prunella, per le ragioni meglio individuate nella parte generale dedicata all'ingerenza della cosca sulle elezioni amministrative e sulla vita politica della zona);
- l'intercettazione del 18.5.2011 tra Sergi Andrea ed un uomo non identificato in cui gli interlocutori del prog. 587 del 18.05.2011 , in cui gli interlocutori sono concordi nel ritenere che l'elezione di COSTANTINO sia garantita dalla 'ndrangheta (…Gesualdo li prende perché ha la mafia di dietro, hai capito?…) (vedi Allegato nr. 4). Dall'intercettazione della conversazione ambientale di cui al prog. 191 (decreto nr. 8785/09 RGNR DDA e RIT. 859/11 DDA) del 16.05.2011, intercorsa tra il predetto SERGI Andrea ed un uomo n.m.i., si evince ulteriormente come COSTANTINO Gesualdo tuteli esclusivamente gli interessi della cosca IAMONTE, nella persona di FONTANA Giovanni : quest'ultimo, titolare dell'omonima impresa individuale operante nel settore edile , è fratello di FONTANA Filippo , tratto in arresto nell'ambito dell'operazione convenzionalmente denominata "Affari di famiglia" unitamente a GULLI' Giovanni , MINNITI Salvatore e MUSOLINO Luigi , tutti ritenuti compartecipi della struttura organizzativa di tipo mafioso ed armata presente nella provincia di Reggio Calabria ed operante nell'intero territorio nazionale denominata "ndrangheta" ed, in particolare, delle sue articolazioni territoriali denominate "cosca IAMONTE" e "cosca FICARA – LATELLA" (Uomo: …e se Gesualdo non vale una minchia non vale…non vale una minchia per davvero… questo pensa solo ai cazzi suoi…una volta che sale, lo sai a chi…inc…?…per la 'ndrangheta…sai a chi gli fa i favori?…a Giovanni Fontana gli fa i favori…inc…ed hai capito, no?; Sergi.: non valgono niente questi…; Uomo: pare che non sono andato a disturbarlo più di una volta, per il fatto del lavoro…che tu mi hai dato quei cosi là, ti ricordi?…e non ti ha dato nè botta e nè risposta, ne vuoi più?…se fosse per lui, noi lavoravamo?; Sergi: sii, ora…) (vedi allegato nr. 5 all'informativa denominata ADA 2);
- le risultanze relative alle elezioni comunali di Melito Porto Salvo del 6 e 7 maggio 2012,così come compendiate dal P.M. (alla cui analisi si fa integrale rinvio) sono dense di spunti confermativi dell'ipotesi d'accusa, tra le tante emergenze degne di particolare nota sono:
- i rapporti mistificati e consumati con l'ausilio di cautele adottate dallo stesso Costantino, ben consapevole dell'ambiguità degli stessi, con soggetti reputati dagli Inquirenti inseriti nel clan Iamonte, tra cui Foti Trento, fratello di Foti Saverio già raggiunto da misura cautelare personale per la sua partecipazione associativa di stampo mafioso con il clan Iamonte, Gurnale Agata Anna, già convivente di Iamonte Antonino, detenuto[206];
- le indicazioni di voto in relazione alla preferenza individuale per i consiglieri inseriti nelle liste che appoggiano la candidatura a Sindaco di Costantino sollecitate a lui da Flachi Pasquale, nipote di Flachi Pietro, organico alla cosca Iamonte, che testualmente gli ribadisce "che io l'impegno ce l'ho con te, non ce l'ho con i candidati Gesualdo… si io voto a Pentedattilo si, quindi, il mio voto vedi che si vede… quindi, devo essere… te lo dico a te e tu mi dici "VOTA A QUESTO" d io voto a quello che mi dici tu…";
- i contatti in estrema prossimità con lo svolgimento delle elezioni e con l'approssimarsi dell'orario di chiusura dei seggi del Costantino con BENEDETTO Fortunato (ritenuto nell'ambito di quest'inchiesta uno dei personaggi apicali della cosca Iamonte, come dicono i conversanti uno dei perni collocato proprio in alto in alto)[207], nonché investito di precise indicazioni elettorali sempre in relazione ai consiglieri da parte del Costantino. Pure comprovata è l'individuazione dell'Apache nel predetto BENEDETTO Fortunato, allorché un minuto prima della telefonata del 7 maggio 2012 con cui Costantino lo chiama, nello sbagliare la composizione del numero si presenta come Costantino Gesualdo e dice di volere parlare con Benedetto Fortunato;
- analoghi contatti pre-elettorali (nell'imminenza delle votazioni 5.5.2012) con Rosaci Quinto e Rosaci Santoro, pure organici di rilievo della cosca Iamonte, con consequenziale visita del Costantino presso casa di costoro a poche ore dall'apertura dei seggi (cfr. sopra prog. 1874 del 5.5.2012 ore 16,27 e prog. 6309 del 5.5.2012 ore 17,25, progr. 6312 del 5.5.2012 ore 17,39 in uno con le risultanze della cella agganciata dal cellulare del Costantino);
- viceversa nettamente meno pregnanti, anche se collocati nella stessa scia dagli Inquirenti, sono i contatti con i Caracciolo e le pressioni di Crea Domenico (già interlocutore nella conversazione del 4.4.2005 di Prestopino Giuseppe, organico di rilievo del clan Iamonte, già condannato in primo grado nell'operazione IL CRIMINE, in materia elettorale in relazione all'appoggio fornito a IARIA Giuseppe nelle consultazioni regionali dell'aprile 2005) padre di Crea Patrizia, personaggio che registra un vero e proprio exploit tra i consiglieri eletti nelle file delle sue liste, riscuotendo la soddisfazione del Costantino, infra prog. 6753 del 7 maggio 2012 ore 18,18 (Voci: … sto scendendo dalla Musa che dice che ha fatto l'exploit questa Crea… è una delle prime quattro…), ma che non sarà prodigo di incarichi verso la stessa al punto da non garantirle l'assessorato a cui la donna aspira, segnale che l'exploit della donna, ancorché forse riconducibile alle pressioni del di lei padre e delle amicizie allo stesso riconducibili, non è concordato con il Costantino, che si sgancia da eventuali logiche compensatorie non avendo evidentemente ricevuto direttive o condizioni di tale fatta dalla cosca. Al punto che la Crea porterà avanti una sua personale battaglia politica e giudiziaria per quell'agognato posto di assessore;
Va precisato per completare il tema, che Iamonte Remingo è stato catturato in forza di provvedimento di fermo, successiva convalida ed applicazione di misura cautelare nel luglio 2010, pertanto è evidente che il baricentro dei suoi rapporti economici-politici è retto dai reggenti rimasti liberi della cosca e che il grado di contatti, anche per la decisione del Tripodi di rimanere più defilato per il concreto rischio d cattura, sia meno appariscente e portato avanti con ulteriore e maggiore riservo in relazione ai rimanenti associati rimasti a piede libero;
- i servigi pretesi dall'organizzazione, che riscuote il conto: l'affare di via Pitagora, da cui può pacificamente desumersi lo stato di asservimento del politico al clan con cui ha stretto l'illecito rapporto corruttivo in modo stabile e duraturo nel tempo, al punto da divenire l'uomo "politico" di riferimento del clan. Va subito precisato che la convincente ricostruzione accusatoria non verte sul determinismo causale dell'incontro del 14 maggio 2008 tra Costantino Gesualdo, Iamonte Remingo, Tripodi Giovanni cl. 71 e Guerrera Giuseppe rispetto all'avvenuto rilascio dell'autorizzazione paesaggistica necessaria per portare a termine la redditizia operazione edilizia in corso, quanto sull'accelerarsi dei tempi di tale importante pratica edilizia, che da una fase di sostanziale "stallo" con prodigiosa coincidenza si sblocca e viene trasmessa per le vie brevi non appena il politico del caso (il Costantino) riceve evidenti pressioni dal capo clan Iamonte e dal suo alter ego Tripodi Giovanni (direttamente, per il tramite dell'impresa della sorella, interessato all'operazione edilizia in itinere come vi è ampia prova in atti).
Le pretese del boss non sono celate, sono forti e chiare e giungono come dictat alle orecchie dell'uomo politico di punta della cosca, che, nonostante le cautele che è solito utilizzare in occasione di simili incontri, si concede la leggerezza, forse anche solo per dimostrare il suo impegno a coloro che lo hanno convocato, di effettuare una telefonata ad un collega (consigliere provinciale) dalla stessa vettura del Tripodi Giovanni cl. 71.
Non è un caso che Iamonte Remingo ed il Tripodi parlino esplicitamente di "dovere rendere il conto" (ma ci deve tornare il conto… Gesualdo! … guarda gliel'ho detto, gliel'ho detto chiaro… ) da parte del politico ("o con me o contro di me").
Non è un caso perché il costante appoggio elettorale della cosca, che gli consente di essere eletto con ampio scarto nonostante poco noto al centro di Melito, che lo avvantaggia rispetto ai concorrenti diretti privi dell'appoggio del Bassotto, che lo porta a ricorrere al clan anche quando decide di alzare il tiro e divenire SINDACO, ha un prezzo ed il prezzo è la fedeltà al clan ed a chil'ha messo a lui là;
- il favor verso Coop. Rinascita, anche questo è uno dei temi che attualizza, nella forma più edulcorata imposta dall'intervenuto arresto di Iamonte Remingo, la strada preferenziale che il politico Costantino assicura alla cooperativa in commento spesso utilizzata da parte dei mafiosi locali, come fonte di approvvigionamento dei loro familiari (le varie mogli e fidanzate del caso) per raccogliere anche le "briciole" di quanto la società è in grado di distribuire alle categorie più deboli, con occhio sempre "strizzato" ai grandi affari speculativi come nel caso della centrale a carbone di Saline Joniche (cfr. intercettazioni tra Bava Vincenzo, Guerrera Giuseppe sul conto del D'Aquaro).
Tanto basta a parere del decidente ad avallare l'impostazione accusatoria ed a ritenere assistita la stessa da un elevato grado di univocità e serietà indiziaria, laddove il Costantino ha dimostrato con il suo comportamento, anche in concreto (vedi caso di via Pitagora, più emblematico per la registrazione diretta dell'intervento del boss e del suo entourage sul politico), che ove richiesto egli è sempre pronto a intervenire in favore dei suoi reali "dominus" al punto da rilanciare il tiro ed asservire gli interessi della cosa pubblica ad un patto collusivo in prosecuzione, mai interrotto, che lo porta ad avanzare nel successo elettorale, puntando stavolta, più di recente, direttamente alla carica di Sindaco, senza abbandonare o diminuire il legame con la cosca (al di là delle cautele e del dato dirompente più grave che è costituito dall'intervenuto arresto del capo clan Iamonte Remingo, che gli impongono maggiore riservo e minore esposizione nel favor da garantire agli accoliti).
Quanto alla qualificazione giuridica della condotta in termini associativi pieni, il ragionamento in incipit sviscerato dal P.M. trova ampi margini di conferma anche nella recente sentenza della Cassazione che di seguito si riporta e che ricostruisce in modo puntuale il discrimen tra associato interno e concorrente esterno all'associazione di stampo mafioso da parte del c.d. borghese appartenente alla zona grigia che spesso nutre il proliferare del fenomeno mafioso.
Va da sé che nell'approcciarsi al tema, occorre sin da subito mettere in conto le ontologiche differenze che ricorrono quanto ad essere associato sia il "contrasto" destinato alle future azioni di fuoco, delinquenziali, intimidatorie in senso stretto, nella più tipica e tradizionale forma mafiosa, come è accaduto nel caso ad esempio monitorato in diretta di Ambrogio Giuseppe e Fosso Francesco, rispetto all'ipotesi in cui il c.d. colletto bianco scenda a patti con la mafia, con accordo corruttivo stabile che tuttavia spesso prescinde da un formale rito di affiliazione, ma che assume le caratteristiche in fatto di un vincolo affidabile, certo e stabile ed in qualsivoglia momento esigibile, come nel caso di specie, in forza di un mutuo soccorso reiteratamente attuato dal sodalizio nei suoi confronti e dal politico verso il sodalizio "lui deve salvaguardare noi.. noi salvaguardiamo lui, ma lui salvaguarda a noi, giusto?… lui ha bisogno di noi come noi abbiamo bisogno di lui, no?… quindi automaticamente… automaticamente a noi, l'unico movimento, oggi, … inc… è quello! E, fallo..".
Così si è dunque espressa la Cassazione Sezione Seconda n. 18797 del 2012 del 20 aprile 2012 depositata il 16 maggio 2012 "In punto di diritto, è ben noto che, secondo la costante giurisprudenza di questa Corte di legittimità, la differenza fra il partecipante organicamente inserito e quello del concorrente esterno, va rinvenuta nel fatto che il concorso esterno (sanzionato a norma dei combinato disposto degli artt. 110 – 416 bis cod. pen.) sussiste in capo alla persona che, priva della "affectio societatis" (ossia la consapevolezza del soggetto di inserirsi in un'associazione vietata condividendo lo scopo del raggiungimento dei fini della stessa: ex plurimis Cass. 679/1991 Rv. 186683; Cass. 4805/1992 Rv. 192648; Cass. 32094/2004 Rv. 229488) e non inserita nella struttura organizzativa del sodalizio, fornisca un contributo concreto, specifico, consapevole e volontario, a carattere indifferentemente occasionale o continuativo, purché detto contributo abbia un'effettiva rilevanza causale ai fini della conservazione o del rafforzamento dell'associazione e l'agente se ne rappresenti, nella forma del dolo diretto, l'utilità per la realizzazione, anche parziale, del programma criminoso. Nell'occasione le Sezioni Unite hanno anche precisato che la prova del concorso esterno nel reato associativo deve avere ad oggetto gli elementi costitutivi della fattispecie delittuosa, con la conseguenza che esulano dall'ipotesi in esame situazioni quali la "contiguità compiacente" o la "vicinanza" o la "disponibilità" nei riguardi del sodalizio o di suoi esponenti, anche di spicco, quando non siano accompagnate da positive attività che abbiano fornito uno o più contributi suscettibili di produrre un oggettivo apporto di rafforzamento o di consolidamento sull'associazione o quanto meno su un suo particolare settore. Non basta, quindi, neppure ai fini del concorso esterno, la mera disponibilità a fornire il contributo richiesto dall'associazione, ma occorre l'effettività di tale contributo, cioè l'attivazione del soggetto nel senso indicatogli dal sodalizio criminoso: SSUU 22327/2003, Carnevale – Cass. 24469/2009 Rv. 244382 che ha confermato che "in tema di associazione di tipo mafioso, la mera frequentazione di soggetti affiliati al sodalizio criminale per motivi di parentela, amicizia o rapporti d'affari, ovvero la presenza di occasionali o sporadici contatti in occasione di eventi pubblici e in contesti territoriali ristretti, non costituiscono elementi di per sè sintomatici dell'appartenenza all'associazione, ma possono essere utilizzati come riscontri da valutare ai sensi dell'art. 192 cod. proc. pen., comma 3, quando risultino qualificati da abituale o significativa reiterazione e connotati dal necessario carattere individualizzante".
In conclusione, può, quindi, affermarsi che la differenza fra l'intraneus e l'extraneus va individuata nei seguenti elementi:
- sotto il profilo oggettivo, nel fatto che il concorrente esterno – benché fornisca un contributo che abbia una rilevanza causale ai fini della conservazione o del rafforzamento dell'associazione – non sia inserito nella struttura criminale;
- sotto il profilo soggettivo, nel fatto che il concorrente esterno – differentemente da quello interno il cui dolo consiste nella coscienza e volontà di partecipare attivamente alla realizzazione dell'accordo e quindi del programma delittuoso in modo stabile e permanente: ex plurimis Cass. 30463/2011 Rv. 251012 – sia privo dell'affectio societatis. Come, pertanto, si può notare, la differenza, benché in astratto appaia ben scolpita, non sempre, in concreto, è chiaramente individuabile specie nei casi limite come quello in esame. Sul punto, sotto il profilo dell'elemento materiale del reato associativo, è opportuno indugiare con le seguenti ulteriori precisazioni.
L'art. 416 bis c.p. incrimina chiunque partecipi all'associazione, indipendentemente dalle modalità attraverso le quali entri a far parte dell'organizzazione criminosa.
Infatti, non occorrono atti formali o prove particolari dell'ingresso nell'associazione che può avvenire nei modi più diversi. La mancata legalizzazione – cioè l'atto formale di inserimento nell'ambito dell'organizzazione criminosa – non esclude, pertanto, che il partecipe sia di fatto in essa inserito e contribuisca con il suo comportamento ai fini dell'associazione: questa Corte, infatti, da tempo, ha chiarito che la prova dell'appartenenza, come intraneus, al sodalizio criminoso può essere dato anche attraverso significativi facta concludentia ove siano idonei, senza alcun automatismo probatorio, a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo: ex plurimis SSUU 33748/2005 rv. 231670; Cass. 5343/2000 riv 215908 (in specie in motivazione); Cass. 4976/1997, Accardo. Il "prendere parte" al fenomeno associativo implica, quindi, sul piano fattuale, un ruolo dinamico e funzionale in esplicazione del quale l'interessato fornisca uno stabile contributo rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. La suddetta condotta può assumere forme e contributi diversi e variabili proprio perché, per raggiungere i fini propri dell'associazione, occorrono diverse competenze e diverse mansioni ognuna delle quali – svolta da membri diversi – contribuisce, in modo sinergico, al raggiungimento del fine comune.
Per la configurabilità del reato di cui all'art. 416 bis c.p. è, pertanto, necessario e sufficiente una adesione all'associazione – anche non formale o rituale – con l'impegno di messa a disposizione attraverso l'esplicazione, perdurante nel tempo, di uno specifico ruolo, dinamico e funzionale, da cui derivi un costante, effettivo e concreto contributo – di qualsiasi forma e contenuto – purché destinato alla conservazione o al rafforzamento dell'associazione. Normalmente, anche per la maggiore facilità dell'onere probatorio gravante sull'accusa, l'attenzione si concentra sull'aspetto più cruento dell'associazione mafiosa ossia sui reati fine (estorsioni, usura, omicidi, traffico di stupefacenti ecc.) che vengono assunti ad indice del fenomeno associativo che sta a monte. Non meno importante, tuttavia, ai fini del raggiungimento degli scopi associativi, è tutta quell'attività che serve all'associazione per infiltrarsi nella società civile dove si presenta con il volto di personaggi insospettabili i quali, avvalendosi di specifiche competenze professionali, avvantaggiano l'associazione fiancheggiandola e favorendola nei rafforzamento del potere economico, nella protezione dei propri membri, nell'allargamento delle conoscenze e dei contatti con altri membri influenti della società civile (cd. borghesia mafiosa).
Questi soggetti – siano essi politici, pubblici funzionali, professionisti o imprenditori – devono ritenersi far parte a pieno titolo (come concorrenti interni) all'associazione mafiosa quando rivestano, nell'ambito della medesima, una precisa e ben definita collocazione, uno specifico e duraturo ruolo – per lo più connesso e strumentale alle funzioni ufficialmente svolte – finalizzato, per la parte di competenza, al soddisfacimento delle esigenze dell'associazione. In questi casi, ove l'attività svolta da questa particolare categoria di soggetti presenti i caratteri della specificità e continuità e sia funzionale agli interessi e alle esigenze dell'associazione alla quale fornisce un efficiente contributo causale, la partecipazione dev'essere equiparata a quella di un intraneus tanto più ove il soggetto, per la sua stabile attività, consegua vantaggi e benefici economici o altre utilità. E così, risponderà dell'ipotesi prevista dall'art. 416 c.p. il soggetto (appartenente alle categorie suddette) che si sia messo a disposizione del sodalizio assumendo, nell'ambito dell'organizzazione, il ruolo stabile di collegamento tra t membri del sodalizio criminale e ambienti istituzionali, politici e imprenditoriali. Trattasi, infatti, di un ruolo non meno rilevante di quello attribuito ad altri partecipi, (dediti ai reati fine di estorsione, usura, riciclaggio ecc.), anzi ancor più essenziale per la esistenza e il rafforzamento dell'associazione poiché il creare – o comunque favorire ed ampliare – le reti di relazione dei capi dell'associazione con politici, magistrati, imprenditori, personale sanitario, ecc., permette di moltiplicare la forza di espansione e di penetrazione del sodalizio criminale. Il contributo di questi soggetti della borghesia mafiosa è per l'associazione fonte di potere, relazioni, contatti. Occorre ricordare, in proposito, che le associazioni mafiose sono tali perché hanno relazioni con la società civile; ed, invero, tali relazioni che uniscono i boss con una rete di politici, pubblici amministratori, professionisti, imprenditori, uomini delle forze dell'ordine, avvocati e persino magistrati, costituiscono uno dei fattori che rendono forti le associazioni criminali e che spiegano perché lo Stato non sia ancora riuscito a sconfiggerle. Basti pensare che gli infiltrati, "le talpe", le fughe di notizie riservate e, in casi ancora più gravi, le collusioni d investigatori, inquirenti o magistrati, con le cosche mafiose possono portare al fallimento parziale o totale delle indagini."
Nel caso di specie dunque l'avere spostato, con vincolo non più districabile, in modo duraturo ed irreversibile, a causa della longevità del patto, la causa del clan, da cui il Costantino è stato stabilmente sostenuto in occasioni di più tornate elettorali (da cui un evidente e continuato beneficio politico – elettorale), e l'essere stato sempre pronto e sollecito, con specificità di compiti e di ruoli, a rispondere al richiamo dell'associazione mettendo a disposizione della stessa la propria posizione e funzione pubblica, con la finalità di ricompensare i favori "elettorali" resi dalla cosca con stabili interventi funzionali a favorire gli interessi economici del gruppo integra quel patto collusivo che va ricondotto e sanzionato all'interno del paradigma normativo dell'associazione di stampo mafioso, al di là dell'assenza di un formale rito di affiliazione, in quest'ottica dunque l'impostazione d'accusa può trovare avallo in questa sede.
Vi sono dunque gli estremi per considerare assistito da un serio e grave quadro indiziario nei confronti di Costantino Gesualdo in relazione al capo A.
Passando ad esaminare la pur collegata, ma meno univoca posizione di IARIA Giuseppe cl. 46, va anticipato che le due figure appaiono tra loro connesse per un certo verso, specie avuto riguardo all'appoggio elettorale per entrambi fornito dal clan Iamonte, laddove l'appoggio a Costantino nelle comunali del maggio 2007, quale candidato consigliere, vede comunque Iaria, quale candidato Sindaco, e quindi come personaggio al pari evidentemente sostenuto dalla cosca per mezzo dei voti dirottati su Costantino iscritto in una lista di appoggio all'elezione quale Sindaco di Iaria Giuseppe; tuttavia l'unico elemento di concreta differenziazione, che però rende il quadro indiziario gravante a loro carico non completamente omologabile, è l'assenza di elementi diretti che facciano ritenere nel caso dello Iaria accettato e stipulato il pactum sceleris con l'associazione di stampo mafioso dominante nel territorio a mezzo dei suoi autorevoli rappresentanti Iamonte Remingo e Tripodi Giovanni cl. 71.
In particolare, se sullo Iaria gravano le intercettazioni del 2005 che attestano l'appoggio richiesto dagli Iamonte per fare votare IARIA alle consultazioni regionali del 3 e 4 aprile 2005 da parte della comunità nomade locale (intercettazioni prog. 858 e 859 del 24.03.2005, nonché le reazioni negative manifestate alla notizia del suo insuccesso da PRESTOPINO Giuseppe e da IAMONTE Bartolo, soggetto con pregiudizi definitivi per associazione mafiosa, già collegato alla Cooperativa Rinascita) resta non meglio collegata la tesi che tale appoggio venga ricambiato da parte dell'uomo politico con l'inclusione tra le case popolari degli alloggi intestati a ROSACI QUINTO o con l'estromissione dell'appartamento della copia LIGATO Francesca e FOTI Saverio (oggetto di un attacco estorsivo da parte di Iamonte Antonino), posto che in quest'azione tipicamente amministrativa e frutto di scelte politiche locali si inserisce anche la condotta di altro personaggio additato di infedeltà alla funzione pubblica e di perseguimento di interessi di parte coincidenti con quelli cosca: qual è la figura del tecnico comunale MAISANO Francesco (spesso supino a qualsivoglia scelta del Tripodi Giovanni cl. 71, uomo di punta della cosca Iamonte rispetto soprattutto alla gestione degli aspetti economici), nonché non vengono meglio evidenziati in atti le fasi e la riconducibilità dei singoli atti del relativo iter amministrativo agli organi, eventualmente anche collegiali, o individuali dell'Ente (si allude alle eventuali competenze del Consiglio, del Sindaco in proprio, del dirigente tecnico nelle vari ed eventuali fasi della scelta politica della delocalizzazione in zone periferiche, nell'attuazione a mezzo dell'individuazione di questi immobili anziché di altri ecc.). E' evidente che nel complesso si tratti di condotta sintomatica dello stato di soggezione in cui certamente versa in generale l'azione amministrativa dell'Ente comunale in oggetto a causa delle contiguità di uno o più personaggi anche con gli ambienti della locale criminalità organizzata, ma manca un'analisi univoca e dettagliata, forse per la complessità del dato e per il tempo trascorso di difficile risoluzione, della riconducibilità delle scelte a questo o a quel personaggio.
Ancora, non meglio precisate in termini "INDIVIDUALI" sono le responsabilità dei personaggi dipendenti (dirigenti amministrativi ed altri) e/o dei politici dell'Ente (che possono certo avere agito in concorso tra loro, ma con meccanismo induttivo che va puntellato e in qualche modo sviscerato in termini dimostrativi) rispetto all'omessa attivazione della procedura per la chiusura del bar-sala giochi Poseidon di Verduci Pietro (rientrante, lo si ricorda, tra i sostenitori di Iaria alle elezioni regionali dell'aprile 2005) a seguito dell'informativa dei Nas, laddove simili inadempienze possono certamente nei fatti trovare il pieno avallo della parte politica ma debbono ricondursi a specifici comportamenti omissivi del personale preposto, eventualmente in correità con il titolare del potere politico, con analisi che risulta ora per allora, non meglio delineata nel caso di specie al fine da dimostrare nei fatti l'operatività di simili accordi collusivi.
Altro pregevole elemento è costituito dalla conversazione a cornetta sollevata prog. 7067 del 31.5.2007 riportata a pag. 57 della richiesta integrativa del P.M., che di seguito si riporta:
Al prog. 7067 (decreto nr. 4617/04 RGNR DDA e RIT. 2216/06 DDA) del 31.05.2007, ore 8.28 (Vol. II – All. 199), mentre IAMONTE Remingo tenta di mettersi in contatto con l'utilizzatore dell'utenza 3400563369, viene registrata una conversazione tra IAMONTE Remingo ed un uomo non identificato, nel corso della quale il primo commenta gli interventi del sindaco in favore della cosca(Uomo: Che inizi a fare i lavori verso qua ora!; I.: chi?; Uomo: il sindaco; I.: (ride); Uomo: Eh! Eh! e Remingo… eh! eh! E per noi…lui per qua non sta facendo niente…; I.: Sta facendo! come non fanno! Fanno…ora c'è l'apache come onorevole …inc…; Uomo: (ride)).
Nel prosieguo della conversazione captata in ambientale, IAMONTE Remingo chiama in causa BENEDETTO Francesco alias Apache[208], il cui fratello, BENEDETTO Fortunato Giovanni[209] è risultato occupare una posizione di vertice in seno alla cosca IAMONTE: dagli atti d'ufficio risulta altresì che BENEDETTO Fortunato sia stato il testimone di nozze di IAMONTE Vincenzo[210].
Tuttavia gli elementi a carico del neo eletto Sindaco Iaria (elezioni comunali del 27 e 28 maggio 2007) si intrecciano con quelli a carico dell'Apache, Benedetto Francesco fratello di Benedetto Fortunato Giovanni, alla cui nomina ad onorevole (verosimilmente a Presidente del Consiglio) il boss Iamonte allude rassicurante per tranquillizzare l'interlocutore, che si sta dolendo dell'operato del Sindaco Iaria "lui – da intendersi il Sindaco – per qua non sta facendo niente" sulla fattiva operatività, anche rispetto ai loro interessi, della nuova classe dirigente e compagine amministrativa chiamata a governare le sorti della cittadina "I. Sta facendo! Come non fanno! Fanno… ora c'è l'apache come onorevole… inc…; Uomo: ride".
Anche il lavoro procurato a Pennestrì Fabio, cognato di Ambrogio Giuseppe cl. 82, presso la Casa di Cura Caminiti dal Sindaco Iaria, all'indomani della consultazione elettorale comunale del maggio 2007, che vede lo Iaria vittorioso ed eletto Sindaco (conversazione del 7.6.2007 prog. 5088) va visto in un'ottica illecita di remunerazione dei c.d. "grandi elettori", che tuttavia non sono univocamente collegati nel caso di specie al clan Iamonte, quanto piuttosto all'altro candidato consigliere PANSERA Antonio, cugino del predetto Pennestrì Fabio, che con la lista "Vivere Melito" (pure collegata a Iaria quale candidato Sindaco) ottiene un discreto risultato (collocandosi comunque dopo Costantino Gesualdo, che pure gli è rivale in quanto inserito in altra lista ancorché pure collegata a IARIA quale candidato Sindaco), venendo pure eletto, con apporto elettorale pure idoneo a contribuire anche al successo dello Iaria, quale Sindaco; sicché si tratta di beneficio non direttamente ricollegabile alla cosca Iamonte.
La conversazione prog. 3711 del 26 maggio 2009 tra Tripodi Giovanni cl. 71 e Gullì Giovanni che di seguito si riporta con i commenti resi dalla P.G. e condivisi dal P.M., prima, e da questo decidente, dopo: attesta in modo inequivocabile il dato che il Tripodi sia il personaggio designato dalla cosca per gestire gli interessi economici della stessa e per accreditarsi in modo speciale presso l'Amministrazione comunale (con Iaria Sindaco e Costantino Gesualdo consigliere), al punto che a causa della decisione del Tripodi (che tema per la sua eccessiva sovraesposizione e per il concreto rischio di cattura) di defilarsi dal panorama locale i due coindagati discutono e stigmatizzano negativamente l'inerzia dello Iamonte ed il ritardo nell'individuare tra di loro "associati" un soggetto (tra i vari cioé Gullì Giovanni, Guerrera Peppe, i cui nomi sono presi in considerazione nel contesto più ampio del dialogo riportato sub parte generale) idoneo a rilevarne il compito di trait d'union tra la cosca e l'Ente.
Il controllo che la cosca IAMONTE esercita sul comune di Melito di Porto Salvo emerge a chiare lettere dall'intercettazione della conversazione ambientale di cui al prog. 3711 (RIT. 823/08 DDA) del 26.05.2009 (Vol. II – All. 200), intercorsa tra TRIPODI Giovanni e GULLI' Giovanni: nel corso della conversazione, TRIPODI esprime il suo disappunto per il sistema di gestione adottato da IAMONTE Remingo, ribadendo come sia quest'ultimo a comandare e ad esercitare il potere sull'amministrazione comunale (…io sono qua…sono a disposizione…hai bisogno qualcosa?…se non posso…se posso ti favorisco…se non posso, tu per la tua strada e io per la mia…inc… là, il Comune là è…che è il mio il Comune?…tu comandi…pare che comando io...se comandassi io, sapevo chi doveva andare…sapevo se doveva andarci tu, se doveva andare Peppe o se doveva andare qualche altro…o no?…siccome sei tu che comandi….inc…a me che mi frega…).
In ultimo la condotta propedeutica al capo B – ter (intercettazione del 03.04.2008 prog. 115) contestato al solo Maisano Francesco in concorso con il Tripodi Giovanni cl. 71 sconta l'assenza di partecipazione alla successiva condotta di abuso d'ufficio e di falso aggravati dall'art. 7 L. 203/1991 da parte dello Iaria, nei cui confronti non viene ipotizzato neppure il ruolo di istigatore a causa del materiale antecedente la fase finale dell'azione amministrativa, al punto da rendere meno agevole la tesi che si tratti di manovra artatamente posta in essere dal Sindaco per lasciare nelle mani del solo Tripodi la possibilità di determinare gli esiti dell'espletamento della gara o per l'assegnazione temporanea d'urgenza della fase dei lavori precedenti l'espletamento della gara.
Si tratta quindi di condotte assai a limite, connotate da sicura ambiguità, che lasciano intravedere, in modo importante, quella soggezione del politico alla "mafia locale" di cui si è detto, ma che non trovano un punto di forza e di contatto con i vertici della cosca così diretto ed eclatante (come nel caso viceversa del Costantino) da consentire l'accesso alla cautela, per Iaria Giuseppe cl. 46 quindi la richiesta di misura cautelare va rigettata in relazione al capo A.
[1] COSTANTINO Gesualdo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 18.02.1969, ivi residente in via Annà 139, vice presidente della Provincia di Reggio Calabria.
[2] L'art. 96 del D.P.R. 361/1957 (analogamente all'art. 97) si applica alle elezioni della Camera dei deputati ma si estende alle elezioni del Senato. Relativamente alle elezioni amministrative il reato di corruzione elettorale è previsto, in termini sostanzialmente identici, dall'art. 86 del D.P.R. 16 maggio 1960, n. 570. Per entrambi delitti di corruzione elettorale era originariamente prevista la pena della reclusione da sei mesi a tre anni. L'art. 11-quater del decreto legge 306/1992 ha modificato la pena detentiva (ma solo relativamente all'art. 96 del D.P.R. 361/1957) comminando la reclusione da uno a quattro anni.
[3] G. TURONE, Il delitto di associazione mafiosa, Milano, pp. 254 ss.
[4] Cass., Sez. I, 8 giugno 1992 (dep. 17 giugno 1992), Battaglini, CED-190666, in Giust. pen.,1992, II, c. 403 ss., e in Cass. pen., 1993, pp. 842 ss., con nota di F.M. IACOVIELLO, I controlli della Cassazione sulla motivazione non persuasiva: la disagevole prova della partecipazione ad associazione per delinquere di candidati alle elezioni sostenuti dal voto mafioso.". Questo autore(ivi, p. 857), critica — di questa sentenza — la tecnica di sistematica scissione degli indizi, osservando che invece il patto di voto di scambio «può provarsi soltanto con un'opera paziente di tessitura degli indizi».
[5] Decreto del Presidente della Repubblica datato 30.09.1991 pubblicato sulla GU n. 231 del 02.10.1991.
[6] Decreto del Presidente della Repubblica datato 28.02.1996 pubblicato sulla GU n. 75 del 29.03.1996.
[7] LAFACE Umberto, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 12.01.1937, ivi residente.
[8] CUZZOCREA Santo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 22.08.1961, ivi residente.
[9] CUZZOCREA Diego, nato a Melito di Porto Salvo (RC) l'8.10.1936, ivi deceduto il 23.09.1999.
[10] IAMONTE Carmelo, nato a Montebello Jonico (RC) il 17.07.1965, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via del Fulminante nr. 3, in atto recluso.
[11] MODAFFARI Leone, nato a Bova Marina (RC) il 13.04.1953.
[12] NUCARA Antonino, nato a Careri (RC) il 02.08.1954.
[13] CRUPI Adele, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 14.05.1976, residente in Reggio Calabria alla Via Monte Nero nr.15.
[14] Legenda: "A"= PRESTOPINO Giuseppe; "B"= CREA Domenico
B: Eh….la ad Anna', se non sollecitavo io a Gesualdo, prendevamo una scoppoletta, penso che la prendiamo lo stesso.
A: Uh!
B: Si perché….. c'e' quel miserabile "dell'Apache" che va guardando….. chi non ha votato e li va a prendere per…per…per le corna come a lui.
A: …(sorride)….!
B: La sta facendo proprio sfacciata, sfacciata contro il Sindaco.
A: Uh.
B: Proprio, ma tutti e due i fratelli comunque no uno solo…. La fuori ad Annà mi sono fatto una passeggiata io, ieri pomeriggio, e penso che è passato Nino "U MEDICU" e votano…gli hanno scippato qualche voto per Peppe, votano a Pasquale TRIPODI…là dal notaio là di sotto…e te lo dice Mimmo "ci po' calari a pasta" (espressione dialettale), domandaci ad Aurelio poi e vedi com'è là nel discorso. Troppo….abbiamo troppi cornuti con noi.
A: Ma per il resto?.
B: Il resto tutto a posto, penso che non ci dovrebbero essere variazioni, poi a te non ti interessa questo fatto politico, a te ti interessa di sapere come stai tu……eh.
[15] Crea Domenico, tratto in arresto in data 06.10.1993, nell'ambito dell'operazione c.d. D-DAY, in quanto ritenuto affiliato alla cosca IAMONTE e, benché successivamente prosciolto dall'accusa "per non aver commesso il fatto", da accertamenti esperiti presso la Banca Dati FF.PP. e dalla consultazione degli atti d'ufficio custoditi presso la Compagnia Carabinieri di Melito di Porto Salvo, risulta che egli sia solito frequentare affiliati alla cosca IAMONTE.
[16] Legenda: "A"= MEDURI Antonio; "G"= PRESTOPINO Giuseppe
G:Toto'.
A: Oh????
G: E Allora?
A: E qua, per adesso sono eh……. qua c'e' stata la lenza da pesca, qua chi ha voluto ha pescato, Imbalsamo, Tavilla, Misitano, Crea, Ceravolo, ah!!! Quando dico una cosa io!!Peppe Iaria con Tripodi sono la' per adesso, due tre voti di differenza fino ad ora ahh?
G: Quanto hanno tirato?
A: Eh Peppe, ora ero andato io, che hanno tirato, penso che avranno potuto tirare ehhh…. cento schede, novanta schede.
G: Peppe quante ne aveva?
A: Peppe ne aveva ventisei!! Tripodi ne aveva ventotto, Crea ne aveva gia' quindici.
G: Ah, va bene.
[17] Legenda: "A"= MEDURI Antonio; "G"= PRESTOPINO Giuseppe
A: Pronto.
G: Totu.
A: Ouhh.
G: E allora?.
A: Eh… ancora abbiamo un altro poco di schede qua'!!
G: Quanto hanno tirato!!
A: Maah, ehh…. sono settanta mi sembra, settanta settantatre Iaria.
G: Eh.
A: E qualche cento e' arrivato Tripodi.
G: Cento?
A: Ah no?
G: Mmh….
A: Però qua pi…
G: E coso?
A: Qua hanno preso tutti, tutti, Ceravolooooo, tutti insomma, Fortugno, tutti tutti tutti …incomp… hanno preso.
G: Ma senti una cosa e quanto mancano ancora.
A: Ancora non so di preciso quanto ne devono tirare, ancora mancano un altro po' di schede, stavo andando a guardare e a domandarci quanto ce ne sono dentro lo scatolo piu' o meno.
G: Mh! A quant…
A: Va bo' chiama tra un po'.
G: Chiamami fra …….. come finisce mi chiami.
[18] Legenda: "A"= MEDURI Antonio; "G"= PRESTOPINO Giuseppe
G: Chi e Totu?
A: Qua' hanno finito di tirare.
G: Eh, quanto ha preso?
A: Settantacinque Iaria e novantotto Tripodi e poi quegl'altri hanno preso tutti, Imbalzano quindici eh……. coso ……. tutti hanno preso tutti tutti tutti, il minore cosa e'!!
[19] Legenda: "A"= MEDURI Antonio; "G"= PRESTOPINO Giuseppe
A: Si, si ti sto sentendo.
B: Eh, senti qua.. e allora sulla Saline abbiamo quattro sezioni complete, però sono tre complete ed una ancora che devono fare, Iaria ne ha trentuno nella settima, e sarebbe su Saline…
A: Senti un minuto, a Saline hanno finito tutto, quattrocentotrenta voti…
B: A Saline….come hanno finito tutto quattrocentotrenta voti…
A: Tutto tutto tutto tutto…
B: Ma Montebello, tutto Montebello…
A: Si.
B: E abbiamo preso quattrocentotrenta voti…
A: Si.
B: Cazzo.
A: Ma dove cazzo sei tu che mi hai rotto i coglioni?
B: Io a Saline….. che ancora non hanno chiuso una….un seggio Peppe.
A: Quattrocento…
B: A Saline e me ne sto andando per Melito.
A: Uh….a Melito?
B: Eh, a Melito sono ….si profila sulle mille…otto…duemila voti…
A: Eh.
B: Che ancora non ha finito nessuno.
A: Senti una cosa..
B: Eh.
A: Gli altri esterni? Di quegli altri non sappiamo?
B: Nessuna cosa, poi ho chiamato a Peppe Iaria e non ha nessuna notizia da nessuna parte.E qua chi ha preso più voti a Saline?
A: Pasquale Tripodi…settecento.
B: Settecento Pasquale Tripodi?…..a cazzo!…. e mio cugino?
A: Trecento.
B:Trecento?….mah….speriamo che non va mio cugino…
A: Ma mi hai rotto i cu…
B: Senti Pe io avevo questi dati, ma io a Montebello non …. È possibile che hanno finito tutti Peppe…
A: Si.
B: Tutti….Fossato Montebello e Saline?
A: Tutto tutto, quattrocentotrenta voti.
B: Quattrocentotrenta voti? Ma Glielo hai detto a Peppe?
A: Ma…
B: O glielo dico io…
A: Che ne so io.
B: Ah?
A: Non ne so niente io…..ho chiamato a uno e mi ha detto quattrocentotrenta voti.
B: Quattrocentotrenta voti tutto finito?
A: Uh.
B: Bah, allora siamo a mare Pe.
A: A mare….ora…ora hai capito che siamo a mare?
B: E pe…oh….Melito ha tenuto comunque ah?
A: Ah?
B: Melito ha tenuto.
A: Melito si sono presi insomma….. si sono persi duecento voti ma si sono presi.
B: Mah….. altrimenti siamo a mare diciamo non… come come partito, il partito del coso dice che ha preso il cinquantasei, Lo Iero…. E che vuoi che ti dica io, io non so dalle altre parti , ma quegli altri non è che gravitano tanto bene però poi quegli altri…
[20] autorizzata all'intercettazione con decreto nr.1197/02 RG Atti DDA e nr.673/04 RIT DDA emesso da codesta A.G. in data 06.05.2004;
[21] MINNITI Giuseppe, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 24.01.1969, ivi residente in via Musa nr. 123.
[22] Legenda: "A"= PRESTOPINO Giuseppe; "B"= MINNITI Giuseppe.
A: si dimmi.
B: …e..no..ero a casa, e ci è andata male Pe…. ora stavo vedendo la televisione … quello pensabene, che diceva che non andava…
A: Uh.
B: ….quello ha preso più di tutti, ha preso il quarantatre per cento dei voti … è uno dei primi eletti!.
A: E poi?
B: Poi, … dice che parla tele reggio là … poi forse viene la femmina e poi MORABITO!
A: MORABITO!
B: Ah?…
A: E poi?
B: E poi dice che viene la…. quello Morabito, la lotta e fra questo… PENSABENE che ha pre… è uno dei primi eletti,… poi la femmina e MORABITO…
A: Uh.
B: ….uh …comunque dice che….. è andato male…. Montebello e fo… la coso ha preso quattrocento voti.
A: E nella MARGHERITA?
B: Nella MARGHERITA ancora niente! Ora stanno arrivando i dati i cosi…. hanno intervistato a quello… gi…. Giggetto MEDURI là… e dice che ancora non hanno… però hanno preso quasi il sedici per cento…incomp….. assai però… la cosa non sanno, perche' sono quattro… sono tutti i quattro fortissimi tra BATTAGLIA, NACCARI e questo CREA e coso … (incomprensibile) … e ancora non hanno le idee chiare, però penso che tra un'oretta là a Tele Reggio si saprà qualcosa!
[23] Legenda: "A"= PRESTOPINO Giuseppe; "B"= CREA Domenico; "C"= "uomo non meglio identificato"
B: Si.
A: Mii…
B: Ti chiamavo! … no… sono cambiate le cose, Naccari, Fortugno, Battaglia e Mimmo sono i terzi e quarti definitivo dalla Prefettura.
A: Il primo chi è?
B: Ah?
A: Il primo chi è?
B: Il primo, prima davano a Fortugno ora la Prefettura ha dato a Naccari e a chiuso, ora ci sono solo i ricorsi da fare.
A: Ah.
B: Per chi lo vuole fare …incomp… Gigi Meduri stamattina, poi Pezzimenti e' il secondo si è distaccato qualche dieci….. qualche seimila voti …incomp… Pasquale Tripodi.
A: Eh, ma Peppe?
B: Eh Peppe … si era tenuto le due sezioni di Melito e Montebello, eravamo prima della Gargano.
A: Perché? Quanti voti?
B: E perche' pochi voti hanno preso, pochi voti hanno preso, Peppe non so quanti voti ha preso in tutto che ancora non li sappiamo neanche.
C: Quattromilacinque e qualcosa.
B: Un quattromila voti.
C: Ottocento meno di Gargano.
A: Senti una cosa.
B: Sette ottocento meno di Gargano, ma ancora non abbiamo tutti non hanno tutti i dati definitivi.
A: Eh.
B: E la Frasca' ha preso qualche cinquemila e cinque, cinquemila e sei.
A: Ma sempre uno prendono.
B: Eh uno, non ci scatta il secondo …incomp… Gigi Meduri.
A: Senti una cosa?
B: Eh.
A: Ma quel "pisciaturi" di Sasa' non lo hai visto?
[24] intestata alla Società "Coop. RINASCITA S.r.l. sedente in Melito di Porto Salvo alla Via Turati nr.14;
[25] Legenda: "A"= PRESTOPINO Giuseppe; "B"= Bartolo.
B: Siamo arrivati…. quarti!.
A: Quarti?
B: UH!.
A: Ma il primo quanto ha preso Bartolo?
B: il secondo è….ah?!
A: Il primo quanto ha preso, poco?
B: Il Primo ottomila!
A: Ah, ha preso ottomila, FRASCA'?
B: Ottomila e sei la FRASCA' , quattromila e sei Gargano!
A: Quanto Gargano?
B: Quattromila e sei!
A: tre e sei?
B: quattro e sei!
A: Quattro…. Quindi non ha preso assai?
B: quattro, quattro …
A: quindi non ha preso molto…
B: e quattro e…. tre Pensabene.
A: e noi quanto abbiamo preso? Tre…
B: IARIA mi sembra che è arrivato a tre e otto…. tre e sette, tre e otto.
A: Ci aveva ragione che con cinquemila e cinquecento voti era dentro, quanto ne hanno preso uno? Uno ne hanno preso?
B: Uno e forse scatterà il secondo!
A: Puttana della madosca! Che lignata!
B: Scatterà il secondo, perché … penso che c'è la possibilità…. C'è la possibilità che scatta al novanta per cento scatta il secondo … gli devi dire…
A: Come era prevedibile!
B: Ha preso trentottomila voti!
A: Trentottomila.
B: Trentottomila, la Margherita ha preso quaranta… , quarantatre/quarantaquattro e quindi ne diciamo vanno a due sicuro!
A: Senti là quanto…chi è andato della Margherita?
B: Ah?
A: Chi è andato della Margherita?
B: Della Margherita è andato FORTUGNO e NACCARI.
A: Primo NACCARI e secondo FORTUGNO?
B: Primo FORTUGNO e secondo NACCARI, terzo Mimmo CREA e quarto BATTAGLIA.
A: E CREA quanto ha preso?
B: CREA ha tirato qualche ottomila.
A: Ed è rimasto fuori?
B: eh!
A: Puttana.
B: E' rimasto fuori per … (incomprensibile)… settanta voti!
A: Minchia! E va bene, quindi questi sono ormai dati definitivi no?
B: Si, si! Penso che siano definitivi, dove hai guardato, dove hai guardato, alla Prefettura ? ( Si rivolge ad una terza persona che alla domanda non risponde).
A: Uh!
B: Si, si! sono dati definitivi.
A: Va bene, ci sentiamo dopo.
[26] IAMONTE Bartolo, nato a Montebello Jonico (RC) il 22.04.1962.
[27] per gli approfondimenti si rimanda al paragrafo ad essa dedicato.
[28] LAGANA' Francesca Antonia, nata a Reggio Calabria il 10.11.1964, ivi residente in via Reggio Campi II tronco 31.
[29] MARTORANO Salvatore, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 09.03.1969, ivi residente in via Ramirez 31.
[30] VERDUCI Sergio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 29.10.1976.
[31] VERDUCI Paolo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 16.03.1973.
[32] SAPONE Caterina, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 28.04.1972, ivi residente.
[33] MORRONE Emiliano, giornalista.
[34] Sul conto di IAMONTE Bartolo, presso la Corte di Assise di Appello di Reggio Calabria, in atto risulta pendente, con ricorso proposto alla Suprema Corte di Cassazione, il procedimento penale n. 1/05 R.G. Ass. App. poiché imputato del reato di cui all'art. 416 bis C.P. (associazione di tipo mafioso). Per tale vicenda penale, in I° grado, il 21.02.2004la Corte d'Assise di Reggio Calabria lo condannava alla pena di anni 3 di reclusione, interdizione dai pubblici uffici per anni 5, libertà vigilata per anni 1. In data 21.04.2006, in II grado, la Corte d'Assise d'Appello di Reggio Calabria, in parziale riforma della sentenza di I grado, appellata dal P.M. e dall'imputato, rideterminava la pena in anni 4 di reclusione, confermando il resto.
[35] VERDUCI Gaetano, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 04.06.1977, ivi residente in via Michelangelo Buonarroti 1.
[36] VERDUCI Pietro, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 10.02.1979, ivi residente in via Virgo Fidelis 7.
[37] Bar "Poseydon" di VERDUCI Pietro, sito a Melito di Porto Salvo (RC) in via Sandro Pertini 36.
[38] BEVILACQUA Enzo, nato a Reggio Calabria il 12.07.1982, ivi residente.
[39] IAMONTE Carmelo, nato a Montebello Jonico (RC) il 17.07.1965, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via del Fulminante nr. 3.
[40] MORELLO Cosimo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 27.11.1986, ivi residente in via Del Fortino nr. 214.
[41] TRIPODI Mario, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 23.01.1950.
[42] SCHIMIZZI Carmelo, nato a Mont Saint Martin (Francia) il 17.12.1958, residente a Metz (Francia) in rue de la Goulotte 8.
[43] MALASPINA Giovanna, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 13.05.1928, ivi residente in via XIX Agosto 36.
[44] MALASPINA Erminio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 09.09.1940, ivi residente in via Prunella Superiore 186.
[45] DE LEO Caterina, nata a Reggio Calabria il 19.11.1964, ivi residente in via degli Arconti 26.
[46] LICORDARI Elisabetta, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 01.11.1970, ivi domiciliata in via Umbria 54.
[47] ROSACI Quinto Antonio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 28.01.1953, e CRIACO Domenica, nata ad Africo (RC) il 31.03.1961, entrambi domiciliati a Melito di Porto Salvo (RC) in via Caredia 128, coniugi in regime di comunione dei beni.
[48] CUZZOCREA Francesca, nata in Svizzera il 22.09.1973.
[49] LIGATO Francesca Rita, nata a Santa Cristina d'Aspromonte (RC) il 20.10.1966, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via Crimameno 25.
[50] FOTI Saverio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 11.12.1962, ivi residente in via Mastrolisi nr. 8.
[51] IAMONTE Antonino, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 29.04.1951, ivi residente.
[52] verbale di deliberazione della Giunta Comunale n. 55 Reg. Delib del 24.03.2006 avente per oggetto "Acquisto alloggi da destinare alle famiglie Rom di via del Fortino. Atto di indirizzo".
[53] DE LEO Caterina, nata a Reggio Calabria il 19.11.1964 e ROSCITANO Alfredo, nato a Reggio Calabria il 14.12.1960, entrambi ivi residenti in via degli Arconti 26.
[54] POSEYDON di VERDUCI Pietro, sala giochi con sede a Melito di Porto Salvo (RC) in via Sandro Pertini 36.
[55] carcerazione nr. 4513/05 RGNR DDA – nr. 3084/05 RGIP DDA e nr. 50/05 R OCC DDA emesso dal Tribunale di Reggio Calabria in data 04.1.2006 nei confronti di PRESTOPINO Giuseppe + 12
[56] MORABITO Giuseppe, nato a Reggio Calabria il 06.04.1939, ivi residente in via Cardinale Portanova 162.
[58] SERGI Andrea, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 29.09.1959, ivi residente in via P. Vitale 21.
[59] FONTANA Giovanni, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 21.06.1968, ivi residente in via Enzo Ferrari 20.
[60] Impresa individuale FONTANA Giovanni, con sede a Melito di Porto Salvo (RC) in via Annà 38.
[61] FONTANA Filippo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 07.12.1959, in atto detenuto.
[62] GULLI' Giovanni, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 12.10.1978, ivi residente in via Annà n. 67.
[63] MINNITI Salvatore, nato a Montebello Jonico (RC) il 13.06.1961, ivi residente in via Nazionale S. Elia trav. VIII 13/A Saline Joniche.
[64] MUSOLINO Luigi, nato a Reggio Calabria il 06.02.1976, ivi residente in contrada Maldariti 47 Ravagnese.
[65] decreto di fermo di indiziato di delitto nr. 7474/11/21 RGNR DDA emesso il 23.02.2012 dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, D.D.A.
[66] intercettazione telefonica autorizzata con decreto nr. 4617/04 RGNR DDA e RIT. 257/06.
[67] MARCIANÒ Luigi, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 16.12.1967.
[68] VINCI Domenico Vincenzo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 11.05.1951.
[69] MEDURI Giovanni, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 24.11.1986, ivi residente in via Prunella Superiore 154.
[70] LAGANA' Carmelo alias Hitler, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 26.09.1969, ivi residente in via Prunella Superiore 146.
[71] LAGANA' Carmelo alias Hitler, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 26.09.1969, ivi residente in via Prunella Superiore 146.
[72] PANSERA Antonio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 03.03.1963, ivi residente in via del Fortino 11.
[73] IARIA Davide, nato a Torino il 27.08.1980, residente a Reggio Calabria in via vico S. Anna 30.
[74] PULITANO' Giuseppe alias nolo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 06.10.1980, ivi residente in via Prunella Superiore 190.
[75] BENEDETTO Francesco, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 16.11.1958, incluso nella lista "La Margherita" collegata alla candidatura a sindaco di MARCIANO' Luigi, eletto consigliere con 197 preferenze, subentrato nelle funzioni di Presidente del Consiglio a MINNITI Giuseppe Salvatore cl. 1970 a seguito della destituzione di quest'ultimo per dimissioni.
[76] BENEDETTO Fortunato Giovanni, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 24.06.1953, ivi residente in via Musa 13, ex assessore ai lavori pubblici ed ex vicesindaco del comune di Melito di Porto Salvo.
[77] IAMONTE Vincenzo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 30.06.1954, ai vertici dell'omonima cosca, in atto detenuto.
[78] PENNESTRI' Antonino, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 06.07.1978, ivi residente in via XXV Agosto nr. 55.
[79] Casa di cura "Caminiti" S.r.l., con sede a Villa San Giovanni (RC) in via Nazionale 421.
[80] PENNESTRI' Antonino, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 06.07.1978, ivi residente in via XXV Agosto nr. 55.
[81] PANSERA Antonio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 03.03.1963, ivi residente in via del Fortino 11.
[82] FOTI Saverio Antonino, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 24.10.1964, emigrato a Messina il 18.04.2005.
[83] FOTI Saverio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 13.08.1960, ivi residente, tratto in arresto nell'ambito dell'operazione "Crimine" in quanto ritenuto affiliato alla cosca IAMONTE.
[84] PULITANO' Beniamino, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 12.03.1956, ivi residente in via Prunella Media 2.
[85] TRIPODI Domenica, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 06.02.1972, ivi residente, avvocato.
[86] FOTI Trento, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 16.10.1965, utilizzatore dell'utenza 3490509580, intestata a Villa Foti sas, con sede a Melito di Porto Salvo (RC) in contrada San Leo 11.
[87] FOTI Saverio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 13.08.1960, ivi residente, tratto in arresto nell'ambito dell'operazione "Crimine" in quanto ritenuto affiliato alla cosca IAMONTE.
[88] CHILA' Filippo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 19.12.1951, ivi residente in via Palladio 9.
[89] GURNALE Agata Anna, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 26.07.1965, ivi residente in via Cambanari 1, con pregiudizi penali per associazione mafiosa.
[90] IAMONTE Antonino, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 29.04.1951, in atto detenuto.
[91] LUGARA' Stefania, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 01.07.1978, ivi residente.
[92] ORLANDO Giuseppa, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 06.03.1955, ivi residente in via Palladio 9.
[93] CUZZOCREA Amelia, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 08.02.1971, moglie di COSTANTINO Gesualdo.
[94] FLACHI Pasquale, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 05.02.1976, ivi residente in via Pentedattilo 1.
[95] FLACHI Pietro, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 15.11.1956, cognato di IAMONTE Remingo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 31.08.1958.
[96] GRECO Giulio Maria, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 17.12.1979, candidato della lista n°2 "Democrazia e Sviluppo" collegata alla candidatura a Sindaco di COSTANTINO Gesualdo.
[97] MINNITI Giuseppe Salvatore, nato a La Creusot (Francia) il 23.07.1970, candidato a sindaco con la lista n° 3 "Italia dei valori".
[98] intestata a BENEDETTO Fortunato Giovanni, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 24.06.1953, ivi residente in via Musa 8.
[99] ROSACI Quinto Antonio alias mastro Quinto, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 28.01.1953, ivi residente in via Caredia nr. 128.
[100] ROSACI Santoro alias Saso, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 03.01.1985, ivi residente in via Caredia 128.
[101] NASTASI Annunziato, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 08.07.1975, ivi residente in via Pallica 81.
[102] PALAMARA Luigi, nato a Roccaforte del Greco (RC) il 18.06.1961, ivi residente in via Manzoni 26.
[103] CREA Domenico, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 02.01.1948.
[104] CREA Concetta Patrizia, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 23.03.1979, candidata nella lista "Democrazia e sviluppo" collegata alla candidatura a Sindaco di COSTANTINO Gesualdo.
[105] MINNITI Giuseppe Salvatore, nato a Le Creusot (F) il 23.07.1970, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via Annà 91.
[106] PUGLIESE Giovanni, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 09.11.1985, ivi residente in via Musa 169.
[107] MINNITI Arturo Mario, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 14.06.1986, ivi residente in via Virgo Fidelis 4.
[108] MINNITI Antonino Giuseppe, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 15.05.1956, ivi residente in via Virgo Fidelis 4.
[109] IANNO' Mariarosa, nata a Montebello Jonico (RC) il 14.09.1975, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via P. Vitale 17.
[110] SPANTI Domenico, nato a Reggio Calabria il 25.08.1979, ivi residente in SS18 3^ tratto nr. 170 Gallico.
[111] VOCI Domenico, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 24.11.1969, residente a Montebello Jonico (RC) in via borgo S. Elia 3.
[112] ordinanza di custodia cautelare in carcere nr. 4513/05 RGNR DDA, nr. 3084/05 RGIP DDA e nr. 50/05 ROCC DDA emessa in data 04.01.2006 dal Tribunale di Reggio Calabria, Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari.
[113] CRUPI Adele, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 14.05.1976, residente in Reggio Calabria alla Via Monte Nero nr.15,
[114] Legenda: "A"= PRESTOPINO Giuseppe; "B"= CREA Domenico
B: Eh….la ad Anna', se non sollecitavo io a Gesualdo, prendevamo una scoppoletta, penso che la prendiamo lo stesso.
A: Uh!
B: Si perché….. c'e' quel miserabile "dell'Apache" che va guardando….. chi non ha votato e li va a prendere per…per…per le corna come a lui.
A: …(sorride)….!
B: La sta facendo proprio sfacciata, sfacciata contro il Sindaco.
A: Uh.
B: Proprio, ma tutti e due i fratelli comunque no uno solo…. La fuori ad Annà mi sono fatto una passeggiata io, ieri pomeriggio, e penso che è passato Nino "U MEDICU" e votano…gli hanno scippato qualche voto per Peppe, votano a Pasquale TRIPODI…là dal notaio là di sotto…e te lo dice Mimmo "ci po' calari a pasta" (espressione dialettale), domandaci ad Aurelio poi e vedi com'è là nel discorso. Troppo….abbiamo troppi cornuti con noi.
A: Ma per il resto?
B: Il resto tutto a posto, penso che non ci dovrebbero essere variazioni, poi a te non ti interessa questo fatto politico, a te ti interessa di sapere come stai tu……eh.
[115] D'ANDREA Mario Carmelo, nato a Roghudi (RC) il 17.10.1955, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via Musa 49.
[116] D'ANDREA Antonino alias coriaceo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 12.07.1985, ivi residente in via Musa n. 49.
[117] RUSU Elena, nata a Macin (Romania) il 24.07.1972, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via Ramirez 41.
[118] TRIPODI Giovanni, nato a Reggio Calabria il 11.11.1982, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via Caredia 135.
[119] con sede a Melito di Porto Salvo (RC) in via Caredia.
[120] TRIPODI Giovanni, nato a Reggio Calabria il 11.11.1982, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via Caredia 135.
[121] TRIPODI Demetrio, nato a Reggio Calabria il 12.08.1981, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via Caredia 151/C.
[122] IAMONTE Francesca, nata a Reggio Calabria il 16.06.1983, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via Annà 76.
[123] IAMONTE Giuseppe, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 09.01.1949, ivi residente in via Annà 76, in atto detenuto.
[124] con sede a Reggio Calabria, via Circonvallazione Nord Parco Caserta 13.
[125] TRIPODI Saveria, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 08.05.1978, ivi residente in via Caredia 131/A.
[126] TRIPODI Domenico, nato a Reggio Calabria il 04.10.1984, residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via Caredia 131/A.
[127] TRIPODI Giovanni alias il vecchio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 17.09.1971, ivi residente in via Caredia 151/C.
[128] MUSITANO Maria, nata a Reggio Calabria il 02.07.1955, ivi residente in via Vittorio Veneto 46/B.
[129] MAISANO Francesco, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 29.07.1962, ivi residente in via F. Turati nr. 31, responsabile dell'ufficio tecnico del comune di Melito di Porto Salvo.
[130] MAISANO Francesco, nato a Melito Porto Salvo (RC) il 29.071962, ivi residente in via F. Turati nr. 31, responsabile dell'ufficio tecnico del comune di Melito Porto Salvo.
[131] Il riferimento a Iamonte Remingo è del tutto diretto, atteso che in modo ironico il GUERRERA, che aveva alluso ad una qualche contribuzione economica all'organizzazione della "mangiatina"fa espressa menzione del legame, adesso, di tipo familiare che lega lo Iamonte al Tripodi Giovanni, cl. 71, alla quale battuta questi risponde che in realtà si tratta di una parentela in via di acquisizione con il proprio fratello Demetrio, effettivamente fidanzato con Iamonte Francesca figlia di Giuseppe Iamonte, fratello di Remingo.
[132] FAMILIARI Santina Maria, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 09.12.1960, ivi residente in via Sbarre 64, coniugata con ROMEO Antonino.
[133] ROMEO Antonino, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 07.03.1951, ivi residente in via Sbarre 64, consigliere provinciale.
[134] intestata a ROMEO Antonino, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 07.03.1951, ivi residente in via Sbarre.
[135] ATTINA' Maurizio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 23.03.1961, residente a San Lorenzo (RC) in via Tavolieri sn.
[136] MALASPINA Francesco, nato a Reggio Calabria il 12.01.1950, ivi residente in via Vittorio Veneto 46/B.
[137] con sede a Cosenza in Piazza Valdesi 13.
[138] IAMONTE Remingo: Remingo
TRIPODI Giovanni: Tripodi
omissis dall'inizio al minuto 16.50.03
Remingo Non sempre, non sempre è buono… uno può aspettare fino a che può aspettare… gli devi dire "fino ad ora ti ho lasciato…"
Tripodi …ora…
Remingo …ora… deciditi cioè.. .ma già lui li investe…
Tripodi Io a questo punto, poi lui lo prendeva dalla testa a …inc…secondo me molto presto ..inc… determinati discorsi…. se dobbiamo andare avanti in questo modo… andiamo indietro…
Remingo …inc… cinghiale salgo …inc…
Tripodi no, non gli ha detto nessuno niente…noi ci dobbiamo basare su Gesualdo perché noi quello abbiamo…
Remingo Gesualdo non c'entra nulla lì …inc… sennò a Nino …inc…
Tripodi d'accordo sono, però una volta che prendiamo una certa posizione, come già l'abbiamo presa con Pasquale.. .bella, brutta.. .che poi ormai…giusto?…se gli diamo …inc… quello là a quel punto…. aspetta…. noi abbiamo mandato a chiamarvi… inc… quando… inquadriamo …inc… lo aspettate a Reggio… per bene (bello pulito) gli dicevo, pane pane e vino vino…
Remingo …inc… onestamente, logico! …inc…
Tripodi ah, noi non …inc… andare sul suo ragionamento logico
Remingo …inc..
Tripodi però lui non può giocare sempre con noi …inc…
Remingo lui a me..
Tripodi perché vedete che fino ad oggi…
Remingo …eventualmente…. un poco mi… e lo faccio, io lo faccio il prezzo… e vedi lui quello che dice …inc… tu non fai …inc… là sono preposto io…
Tripodi hai combinati tu…a me sta bene che sia preposto tu…
Remingo Eh..
Tripodi che noi ci …inc… ma ci deve tornare il conto… Gesualdo! (ndr intende dire che deve sdebitarsi per l'appoggio avuto durante le elezioni)
Remingo Aspetta…eh!…e non ce l'abbiamo? …e chi l'ha messo a lui là?
Tripodi Si…
Remingo Aspetta! …il discorso… e ha ragione …inc…
Tripodi guarda che gliel'ho detto, gliel'ho detto chiaro… non è a dire che…
Remingo Si è vero, e ha ragione! …. ora giochiamo…oh…o con me o contro di me… io questa …inc../ se posso la devo portare avanti.., e in un certo senso a noi ci conviene perché uscendo … inc … lui… lui deve salvaguardare noi… noi salvaguardiamo lui, ma lui salvaguarda a noi, giusto?… lui ha bisogno di noi come noi abbiamo bisogno di lui, no?…quindi automaticamente… automaticamente…a noi, l'unico movimento, oggi, …inc… è quello! E, fallo per ..inc.. … con lui, non …. se poi, il trucco/frutto comporta che nel giro di dieci giorni, undici giorni, deve …inc… andiamo.. .e decidiamo che si deve fare… si deve fare! Ora tu…
Tripodi dove va il "panzotto"? ( si riferisce a qualcuno che incontra per strada)
Remingo …tu a lui… vai a trovarlo
Tripodi domani mattina
Remingo …perchè lui…
Tripodi …si domani, domani …domani nella mattinata…
Remingo …deve essere messo di fronte ai suoi… alle sue responsabilità…
Tripodi e allora.. .devo andare…
Remingo dal "medico" (ndr MALASPINA Francesco)
Tripodi no, dal "medico" (ndr MALASPINA Francesco) ci vado … non vi dico che ci vado stasera.. .non so neanche se vado …inc …
omissis dal minuto 16.54.26 al minuto 16.57.48
Remingo Ci vediamo domattin… uh?
Tripodi Vediamo… prima vado da lui e poi vengo e vi trovo a voi…
Remingo Eh, vedi se… vedi il medico…(ndr MALASPINA Francesco)
omissis dal minuto 16.57.55 alla fine
[139] MANGANARO Filippo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 21.10.1976, ivi residente in via Marina 66, impiegato presso l'Ufficio Tecnico del comune di Melito di Porto Salvo.
[140] DATTILO Dario, nato a Locri (RC) il 12.05.1956, residente a Reggio Calabria in via XXIV Maggio 9.
[141] MINELLI Anna, nata a Reggio Calabria il 12.05.1952, ivi residente in via Pio XI 221.
[142] SPERANZA Lucrezia Luciana, nata a Locri (RC) il 10.09.1970, residente a Bianco (RC) in contrada Grazia 13.
[143] MENSITIERI Ernesto, nato a Reggio Calabria il 09.02.1970, ivi residente in via S.Antonio al santuario 39.
[145] IACOPINO Carmelo, nato a San Lorenzo (RC) il 02.01.1969, ivi residente in Largo Corrado Alvaro snc.
[146] redatta dal Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria e trasmessa alla locale Prefettura con lettera nr. 0278514/3-9 "P" di prot. del 23.05.2011.
[147] con domicilio a Reggio Calabria in via XXI agosto 121, codice fiscale 92070890808.
[148] TOSCANO Beniamino Umberto, nato a Reggio Calabria il 11.06.1972, ivi residente in via XXI Agosto 121 is. 368.
[149] nota nr. 0278514/3-9 "P" di prot. datata 23.05.2011 del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria.
[150] LAGANA' Carmelo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 23.12.1969, ivi residente in via Nino Bixio 31.
[151] con sede a Melito di Porto Salvo (RC) in contrada Caredia snc.
[152] con sede a Melito di Porto Salvo (RC) in contrada Caredia 151/C.
[153] con sede a Melito di Porto Salvo (RC) in contrada Caredia 2.
[154] informazione antimafia ex art. 10 D.P.R. 252/98 del 19.07.2011 della Prefettura di Reggio Calabria – UTG.
[155] con sede a Melito di Porto Salvo (RC) in via della Libertà 32.
[156] con sede a Melito di Porto Salvo (RC) in via Pallica 38.
[157] con sede a Melito di Porto Salvo (RC) in via Filippo Turati 105.
[158] MT.FRA., consorzio con attività esterna avente per oggetto sociale l'esecuzione dei lavori di sistemazione della villa comunale e realizzazione della recinzione di cui alla gara d'appalto indetta dal comune di Melito di Porto Salvo e della quale le ditte costituenti il consorzio (FRA.VE.SA. srl e MAISANO Francesco) sono rimaste aggiudicatarie.
[159] la cui moglie, PANTALEO Antonia, è titolare dell'omonima azienda agricola con sede a Melito Porto Salvo (RC) in via Caredia 12.
[160] CREA Antonio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 10.07.1972, ivi residente in via Pallica 38.
[161] CREA Paolo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 30.10.1980, ivi residente in via Pallica 38.
[162] LAFACE Alessandra, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 27.06.1983, ivi residente in via della libertà 32.
[163] IAMONTE Giovanni, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 05.09.1958, residente a Montebello Jonico (RC), fraz. Caracciolino 128, pregiudicato, ex sorvegliato speciale di P.S.
[164] PANSERA Antonio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 03.03.1963, ivi residente in via del Fortino 11, assessore comunale con delega all'urbanistica, patrimonio e politiche comunitarie.
[165] PANSERA Francesco, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 15.03.1943, ivi residente in via Croce 18.
[166] PANSERA Bruno, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 25.08.1939, ivi deceduto.
[167] SAPONE Caterina, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 28.04.1972, ivi residente.
[168] PRESTOPINO Giuseppe, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 24.12.1966, ivi residente.
[169] MAFRICI Francesca, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 14.08.1979, residente a San Lorenzo (RC).
[170] IAMONTE Carmelo, nato a Montebello Jonico (RC) il 17.07.1965, residente a Melito di Porto Salvo (RC).
[171] MARTORANO Salvatore, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 09.03.1969, ivi residente in via Ramirez 31.
[172] MARTORANO Giovanna, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 06.04.1971.
[173] FALCONE Giuseppe, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 02.01.1965.
[174] IAMONTE Giuseppe, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 19.08.1959, residente San Lorenzo (RC) in Corso Saltolavecchia nr. 185, coniugato con FALCONE Domenica, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 27.10.1967, farmacista.
[175] FLACHI Marisa, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 16.08.1970, ivi residente.
[176] VERDUCI Sergio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 29.10.1976.
[177] VERDUCI Paolo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 16.03.1973.
[178] IAMONTE Bartolo, nato a Montebello Jonico (RC) il 22.04.1962, ivi residente. Sul suo conto, presso la Corte di Assise di Appello di Reggio Calabria, in atto risulta pendente, con ricorso proposto alla Suprema Corte di Cassazione, il procedimento penale n. 1/05 R.G. Ass. App. poiché imputato del reato di cui all'art. 416 bis C.P. (associazione di tipo mafioso). Per tale vicenda penale, in I° grado, il 21.02.2004la Corte d'Assise di Reggio Calabria lo condannava alla pena di anni 3 di reclusione, interdizione dai pubblici uffici per anni 5, libertà vigilata per anni 1. In data 21.04.2006, in II grado, la Corte d'Assise d'Appello di Reggio Calabria, in parziale riforma della sentenza di I grado, appellata dal P.M. e dall'imputato, rideterminava la pena in anni 4 di reclusione, confermando il resto.
[179] ALBERTI Mario, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 06.02.1961, ivi residente, presidente della Cooperativa "Rinascita".
[180] NASTASI Annunziato, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 08.07.1975, ivi residente in via Pallica 81.
[181] LAGANA' Francesca Antonia, nata a Reggio Calabria il 10.11.1964, ivi residente in via Reggio Campi II tronco 31.
[182] ordinanza di custodia cautelare in carcere nr. 4513/05 RGNR DDA, nr. 3084/05 RGIP DDA e nr. 50/05 ROCC DDA emessa in data 04.01.2006 dal Tribunale di Reggio Calabria, Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari.
[183] intestata alla Società "Coop. RINASCITA S.r.l. sedente in Melito di Porto Salvo alla Via Turati nr.14;
[184] Legenda: "A"= PRESTOPINO Giuseppe; "B"= Bartolo.
B: Siamo arrivati…. quarti!
A: Quarti?
B: UH!.
A: Ma il primo quanto ha preso Bartolo?
B: il secondo è….ah?!
A: Il primo quanto ha preso, poco?
B: Il Primo ottomila!
A: Ah, ha preso ottomila, FRASCA'?
B: Ottomila e sei la FRASCA' , quattromila e sei Gargano!
A: Quanto Gargano?
B: Quattromila e sei!
A: tre e sei?
B: quattro e sei!
A: Quattro…. Quindi non ha preso assai?
B: quattro, quattro …
A: quindi non ha preso molto…
B: e quattro e…. tre Pensabene.
A: e noi quanto abbiamo preso? Tre…
B: IARIA mi sembra che è arrivato a tre e otto…. tre e sette, tre e otto.
A: Ci aveva ragione che con cinquemila e cinquecento voti era dentro, quanto ne hanno preso uno? Uno ne hanno preso?
B: Uno e forse scatterà il secondo!
A: Puttana della madosca! Che lignata!
B: Scatterà il secondo, perché … penso che c'è la possibilità…. C'è la possibilità che scatta al novanta per cento scatta il secondo … gli devi dire…
A: Come era prevedibile!
B: Ha preso trentottomila voti!
A: Trentottomila
B: Trentottomila, la Margherita ha preso quaranta… , quarantatre/quarantaquattro e quindi ne diciamo vanno a due sicuro!
A: Senti là quanto…chi è andato della Margherita?
B: Ah?
A: Chi è andato della Margherita?
B: Della Margherita è andato FORTUGNO e NACCARI.
A: Primo NACCARI e secondo FORTUGNO?
B: Primo FORTUGNO e secondo NACCARI, terzo Mimmo CREA e quarto BATTAGLIA.
A: E CREA quanto ha preso?
B: CREA ha tirato qualche ottomila.
A: Ed è rimasto fuori?
B: eh!
A: Puttana.
B: E' rimasto fuori per … (incomprensibile)… settanta voti!
A: Minchia! E va bene, quindi questi sono ormai dati definitivi no?
B: Si, si! Penso che siano definitivi, dove hai guardato, dove hai guardato, alla Prefettura ? ( Si rivolge ad una terza persona che alla domanda non risponde).
A: Uh!
B: Si, si! sono dati definitivi.
A: Va bene, ci sentiamo dopo.
[185] ALBERTI Mario, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 06.02.1961, ivi residente.
[186] TOSCANO Giuseppe, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 13.07.1953, ivi residente in via Fratelli Bandiera 40/A.
[187] ROMEO Carmela, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 12.08.1964, ivi residente in via Garibaldi 103, già coniugata con LABATE Luciano.
[188] LABATE Luciano, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 16.08.1961, ivi residente in via Fratelli Rosselli 16.
[189] ZACCURI Maria, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 23.04.1969, ivi residente.
[190] MANGANARO Pasquale, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 06.10.1967, ivi residente.
[191] socio di maggioranza della SEI s.p.a. è REPOWER A.G., gruppo svizzero con sede nel Cantone dei Grigioni, fondato nel 1904 con capitali italiani è oggi attivo in tutta Europa, con una solida presenza in Italia.
[192] Bava Pompeo Vincenzo, nato a Brescia il 01.02.1967, residente a Lumezzane (BS) in via Monsuello 105.
[193] società con sede a Capriano del colle (BS) in via industriale 142, avente per oggetto sociale i servizi industriali (pianificazione, analisi, progetti, gestione produzione), dichiarata fallita con sentenza nr. 93/10 del 19.04.2010.
[194] AZZARA' Rosario, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 14.10.1945, ivi residente in via Porto Salvo 55.
[195] Gli allegati indicati nel presente paragrafo e nei successivi si riferiscono alla informativa depositata dal Comando Compagnia CC di Melito di Porto Salvo NOR, nell'ambito del presente p.p. (operazione "ADA").
[196] GALATI Domenico Rocco, nato ad Acquaro (VV) il 29.05.1951, residente a Roma, componente della commissione straordinaria insediatasi presso il Comune di Gioia Tauro, dimissionario il 21.07.2009.
[197] TRIPODI Giovanni, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 17.09.1971, ivi residente in via Caredia 151.
[198] RANIERI Giuseppe, nato a Genova il 29.08.1960, residente a Reggio Calabria in via Pellicano 26.
[199] IAMONTE Francesca, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 16.06.1983, ivi residente in via Annà 76.
[200] IAMONTE Giuseppe, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 09.01.1949, in atto detenuto.
[201] CUTRUPI Angelina, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 25.12.1951.
[202] FOTI Domenica, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 11.12.1952, moglie di IAMONTE Giuseppe.
[203] IAMONTE Giovanna, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 02.07.1982, IAMONTE Francesca, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 16.06.1983, IAMONTE Natale, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 31.01.1989, figli di IAMONTE Giuseppe.
[204] IARIA Giuseppe, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 28.09.1980, fidanzato di IAMONTE Giovanna.
[205] I. Iaria sta salendo?
P. è salito Iaria…no, sta salendo…Costantino ha preso cinquecento voti…
I. vabbè, però…mio cugino e tuo zio erano soli…ti voglio dire…con la loro forza…
P. …(ride)…
I. …quindi fatti il conto che hanno preso più di lui…
P. eeeh…hai voglia…
I. eh…perchè calcola…se erano appoggiati pure loro…eh!…calcola che …
P. cinquecento voti, figlioli…
I. quanto?
P. cinquecento voti ha preso…al Lacco ha preso quaranta voti…a Prunella ha preso altri quattordici…eeeh…qua a Melito altri cinquanta…altri cinquanta ad un'altra parte…proprio a scassare…
I. ..inc…ha preso cinquecento però Peppe, vuoi mettere la campagna che aveva lui con la campagna che aveva tuo zio e mio cugino?
P. no…lo so, lo so
I. cioè fatti il conto che loro…calcolando se era solo lui non prendeva nè quanto a tuo zio e nè quanto a mio cugino…
P. eh lo so
I. …quindi singolarmente hanno preso più loro
P. eh lo so, lo so…
I. ma non hanno finito ancora?
P. no, no…ancora manca quella del viale
I. e chi è…chi c'è sopra di lui come cosi?
P. comunque il primo è Costantino….
I. Eh
P. …poi c'è Pansera…
I. Pansera quanto ha preso?
P. Pansera ha preso intorno ai trecento…tre e cinquanta…
I. eh…ha preso….che vuoi?…c'era pure Pansera…
P. …poi c'è Latella…poi c'è tuo z….
I. …Latella quanto…inc…?
P. pure …ne ha un trecentosessanta…tre e settanta…poi…
I. li ha presi…inc…
P. poi c'è tuo cugino…
I. ma entrano?…ce la fanno ad entrare?
P. si, si…ce la fanno
I. Eh
P. …tuo cugino è il quinto…
I. Eh
P. …mio zio è il sesto…ce la fanno…ce la fanno…ce la dovrebbero fare…
I. e quanti sono che entrano?
P. sei…sette…o sette o otto…
I. quindi ce la dovrebbero fare ad entrare tutti e due
[206] Le indicazioni provenienti dal Costantino sulla necessità di schermarsi da eventuali controlli delle forze dell'ordine hanno radici nella piena consapevolezza della possibilità che un tale accostamento gli sarebbe fatale: COSTANTINO: come salgo là sopra io, Filippo…che ci possano vedere!… ma, ragazzi, stiamo scherzando?); COSTANTINO: …ieri l'ho vista io, là sotto sul Lungomare…ma non mi sono fermato, perché dietro di me avevo la Questura….
[207] I rapporti allacciati da COSTANTINO Gesualdo con BENEDETTO Fortunato sono altresì documentati dall'attività di intercettazione dell'utenza 3395033111, in uso a COSTANTINO: nel corso della conversazione telefonica di cui al prog. 6647 (RIT. 570/12 DDA – linea 4849) del 07.05.2012, ore 13.38, con l'approssimarsi dell'orario di chiusura dei seggi elettorali, COSTANTINO chiama BENEDETTO Fortunato chiedendo che passi dalla pizzeria.
I rapporti che COSTANTINO Gesualdo mantiene con esponenti della cosca IAMONTE, e nella fattispecie con BENEDETTO Fortunato Giovanni, trovano riscontro anche nell'intercettazione della conversazione ambientale di cui al prog. 477 (RIT. 571/12 DDA) del 12.04.2012, intercorsa a bordo della Mercedes tra COSTANTINO e tale Angelo n.m.i.: nella circostanza, COSTANTINO chiede all'interlocutore di far pervenire a BENEDETTO Fortunato un messaggio che, sebbene controverso, è indicativo del legame che intercorre tra i due e dell'appoggio che egli avrebbe dovuto fornire alla lista di COSTANTINO (vedi Allegato nr. 11) (C.:…come vedi all'Apache, gli devi dire "mi ha fermato Gesualdo, mi ha detto…"; A.: gli dico che…inc…che li raccolga per coso…per Greco[207]…per Greco…;C.: no, per Purpetta[207]…digli che li raccolga tutti per Purpetta…; A.: per Greco…inc…(ride)…; C.: nooo, digli per Purpetta…gli devi dire "ha detto…"; A.: …inc…; C.: ma questo è pazzo…; A.: …inc…stiamo lavorando, dai…; C.: e lavoriamo…lavoriamo che dobbiamo raccogliere più voti possibile per spaccargli il buco del culo…; A.: eh si, che stiamo lavorando…; C.: ciao Angelo…).
L'attività tecnica di intercettazione ha consentito di appurare come il legame stretto da COSTANTINO Gesualdo con BENEDETTO Fortunato Giovanni sia ancora attuale: infatti, al prog. 6647 (RIT. 570/12 DDA – utenza 3395033111) del 07.05.2012, ore 13.38, COSTANTINO Gesualdo chiama Nato, utilizzatore dell'utenza 3294248818[207], riferendo di raggiungerlo presso la pizzeria.
Il Nato di cui si fa menzione è inequivocabilmente BENEDETTO Fortunato atteso che, come si evince dalla registrazione della conversazione telefonica di cui al prog. 6646 (RIT. 570/12 DDA – utenza 3395033111) del 07.05.2012, ore 13.37, registrata un minuto prima, COSTANTINO Gesualdo sbaglia nel comporre il numero di Nato e parla con una donna, utilizzatrice dell'utenza 3284248818, alla quale dice di voler parlare con BENEDETTO Fortunato (donna: chi è?; Costantino: Gesualdo Costantino; donna: a chi desidera?; Costantino: a Benedetto Fortunato; donna: avete sbagliato numero…).
[208] BENEDETTO Francesco, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 16.11.1958, incluso nella lista "La Margherita" collegata alla candidatura a sindaco di MARCIANO' Luigi, eletto consigliere con 197 preferenze, subentrato nelle funzioni di Presidente del Consiglio a MINNITI Giuseppe Salvatore cl. 1970 a seguito della destituzione di quest'ultimo per dimissioni.
[209] BENEDETTO Fortunato Giovanni, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 24.06.1953, ivi residente in via Musa 13, ex assessore ai lavori pubblici ed ex vicesindaco del comune di Melito di Porto Salvo.
[210] IAMONTE Vincenzo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 30.06.1954, ai vertici dell'omonima cosca, in atto detenuto.
Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 338 10 30 287
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