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ROMA, RAPINATORE SERIALE DEI TAXI ARRESTATO DAI CARABINIERI.

TERRORIZZAVA I TASSISTI RAPINANDOLI CON LA SIRINGA SPORCA DI SANGUE. IN MANETTE UN 40ENNE ROMANO RESPONSABILE DI ALMENO TRE RAPINE.

ROMA 17 Giugno 2013 – Era diventato il terrore dei tassisti e la scorsa notte è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione Roma Villa Bonelli.

Si tratta di un 40enne romano, disoccupato e già conosciuto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile di almeno 3 rapine. I militari dell’Arma gli hanno contestato, infatti, quelle commesse il 6, 11 e 13 giugno scorsi, tutte al quartiere “Portuense”, ma sono in corso indagini per risalire ad eventuali altri colpi messi a segno dal 40enne.

La prima rapina risale alle 9 di sera quando, in via del Trullo, ha preso di mira una tassista di 40 anni; la seconda messa a segno poco dopo la mezzanotte nei confronti di un 37enne sempre in via del Trullo e l’ultima ai danni di una tassista di 63 anni avvenuta in via Portuense. La tecnica era sempre la stessa: il rapinatore chiamava la centrale radio-taxi, l’auto arrivava e dopo aver percorso un tratto di strada costringeva l’autista di fermarsi minacciandolo con una siringa sporca di sangue puntata al collo.

A quel punto, dopo aver ottenuto l’incasso, fuggiva. Ieri però qualcosa non è andato per il verso giusto: la consueta telefonata al servizio radio-taxi, che chiedeva un “auto bianca” in via Portuense 745, è stata ricevuta da un operatore che ha riconosciuto la voce del bandito, la stessa che nei giorni scorsi aveva richiesto un taxi poi rapinato. Immediatamente sono stati allertati i Carabinieri che, arrivati sul posto insieme al taxi, hanno bloccato ed arrestato il rapinatore seriale. Riconosciuto anche dalle vittime, l’arrestato è stato tradotto presso il carcere di Regina Coeli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


LAURENTINA – INSIEME AD UN COMPLICE, SEQUESTRA E TENTA DI PICCHIARE L’EX FIDANZATA, INCINTA DI UN ALTRO UOMO, PER PROCURARLE UN ABORTO E FARLA TORNARE CON LUI.  DUE CITTADINI BULGARI ARRESTATI DAI CARABINIERI.


ROMA – Aggredita a due passi da un supermercato di via Laurentina, sequestrata e portata in un campo. Qui, sarebbe stata fatta bersaglio di un violento pestaggio finalizzato a indurle un aborto se non ci fosse stato il provvidenziale intervento di un Maresciallo del Nucleo Radiomobile di Roma, libero dal servizio.

La vittima è una ragazza bulgara di 23 anni, i suoi aguzzini l’ex fidanzato, e padre dei suoi due bimbi, e un complice, entrambi connazionali di 26 e 28 anni. La ragazza è stata incolpata di essere la sola responsabile della fine della loro storia d’amore, conclusa due anni fa, di aver affidato temporaneamente i figli ai suoi genitori in Bulgaria e, soprattutto, di aspettare un bambino da un altro uomo, anch’egli bulgaro, con cui la 23enne aveva, nel frattempo, iniziato una relazione. Così, nella tarda serata di due giorni fa’, è scattata la rappresaglia: i due bulgari hanno atteso la ragazza in strada ed hanno tentato di bloccarla per la prima volta senza riuscirci. A quel punto, la vittima ha iniziato a correre in direzione di un vicino supermercato per chiedere aiuto, ma i suoi aguzzini l’hanno raggiunta e portata di peso in un vicino campo dalla folta vegetazione. Fortunatamente un Maresciallo del Nucleo Radiomobile di Roma, in quel momento libero dal servizio, che si trovava nei pressi del supermercato, ha sentito le urla della ragazza e, tenendo sotto controllo la situazione, ha immediatamente chiesto l’aiuto di altre pattuglie. Il militare è intervenuto poco prima che la donna, ormai soggiogata e a terra, fosse brutalmente picchiata per procurarle un aborto. I due stranieri, colti di sorpresa, si sono dati alla fuga a piedi: il primo è stato bloccato dal militare dopo un lungo inseguimento, l’altro è stato intercettato da una delle “gazzelle” nel frattempo intervenute sul posto. Gli aggressori sono stati portati nel carcere di Regina Coeli, a disposizione del’Autorità Giudiziaria di fronte alla quale dovranno rispondere di tentato sequestro di persona e lesioni personali in concorso. L’ex fidanzato, in particolare, ha detto che le sue intenzioni, una volta procurato l’aborto alla ragazza, erano di costringerla a tornare con lui in Bulgaria per riallacciare quel rapporto interrotto due anni fa.

Per la vittima, fortunatamente, “solo” un grande spavento e qualche graffio: il bimbo che aspetta non corre pericoli.

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