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Presentate a Milano le prime Linee Guida europee sulle Allergie Alimentari

Pubblicate le prime Linee Guida europee

per le allergie alimentari

 

Milano, 24 giugno 2013 La principale autorità scientifica europea, la European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI) pubblica le Linee guida sulla Allergie alimentari e l'Anafilassi, prima guida completa per prevenire e trattare reazioni allergiche che possono essere serie e perfino fatali.

La EAACI ha presentato le Linee guida oggi a Milano al World Allergy Congress organizzato da EAACI e dalla World Allergy Organization (WAO) che ha richiamato 8 mila specialisti da tutto il mondo. Queste Linee guida offrono raccomandazioni concrete  a medici e pazienti così come alle scuole, alle comunità, agli enti regolatori, all'industria alimentare e alle compagnie di assicurazione.

Gli studi della EAACI rivelano che oltre 17 milioni di adulti europei e un bambino su 4 in eta scolare soffrono di allergie alimentari. Tradizionalmente considerate dei semplici fastidi (prurito, naso che gocciola, diarrea) le allergie alimentari divengono, grazie alle Linee Guida EAACI, oggetto di una più attenta classificazione e comprensione scientifica. I dati portati da diversi gruppi di studio della EAACI mostrano che le ammissioni in ospedale per anafilassi (una grave, spesso letale reazione allergica) sono aumentate di sette volte in 10 anni.

Prevalenza delle allergie alimentari nella popolazione di alcuni Paesi europei                                          

Paese                                          n° adulti con                                   in % sulla

                                                      allergia alimentare                     popolazione

 

Italia                                             2.100.000                                         3,5%

Germania                                  2.900.000                                         3,5%

Francia                                        2.200.000                                         3.5%

Spagna                                        1.330.000                                         3,0%

Svizzera                                         225.000                                          3,0%

Regno Unito                             1.200.000                                         2,0%

Olanda                                            407.000                                          2,5%

Polonia                                           950.000                                          2,5%

Fonte: EAACI

 

Nonostante questi numeri, fino a oggi non esistevano in Europa Linee guida basate sull'evidenza scientifica e di utilizzo comune.

"I medici, i pazienti, i genitori, le scuole, la società, le industrie alimenari e I governi devono lavorare insieme", ha detto Antonella Muraro, Segretario Generale eletto della EAACI, "per trovare soluzioni alla crescente minaccia delle allergie. Per questo abbiamo creato le prime Linee guida ufficiali che indicano le migliori pratiche per diagnosticare e gestire le allergie alimentari. Bisogna affrontare insieme aspetti diversi ma fra loro interconnessi", ha continuato la prof. Muraro, responsabile del Centro di riferimento regionale per le Allergie alimentari presso il Policlinico Universitario di Padova, "come qualita della vita, educazione del paziente, metodi diagnostici e terapeutici, produzione alimentare, rimborso delle spese mediche e strategie politiche".

Il Presidente della EAACI, Professor Cezmi Akdis ha detto: "Le allergie alimentari stanno crescendo in modo netto. Con l'evoluzione degli stili di vita nel mondo si prevede un numero crescente di allergie nei Paesi avanzati così come in  quelli in via di sviluppo e sono i bambini a soffrirne più di altri. Io sono molto fiducioso che la EAACI con queste Linee guida potrà contribuire alla prevenzione delle allergie alimentari "

 

Cosa è la EAACI

La European Academy of Allergy and Clinical Immunology, EAACI, (pronuncia: iakki) è una organizzazione senza scopo di lucro attiva nel campo delle malattie di origine allergica e immunologica come l'asma, la rinite, l'eczema, le allergie legate all'ambiente di lavoro, agli alimenti o ai farmaci e lo choc anafilattico. Fondata nel 1956 a Firenze, la EAACI è divenuta la principale Associazione medica nel settore. Ne fanno parte oltre 7800 persone di 121 Paesi e 42 Associazioni nazionali.

 

Per informazioni:

 

Alberto Pattono 

Shepard Fox Communications

 

Telephone            +39 02 58312477

Fax                         +39 02 47710700

Mobile                   +39 339 3354938

alberto.pattono@shepard-fox.com

www.shepard-fox.com

 

Allergia alimentare ed Anafilassi 

Le Linee Guida EAACI

 

 

Dalle conoscenze alle cure

 

Il paziente al primo posto

 

 

 

 

Introduzione e obiettivi

Queste Linee Guida, preparate dal gruppo Guidelines for Food Allergy and Anaphylaxis della European Academy of Allergy and Clinical Immunology - EAACI sono basate su sette review sistematiche della letteratura scientifica più attuale relativa alle allergie alimentari e allo shock anafilattico.

Il loro obiettivo è di offrire raccomandazioni basate sulla evidenza per una diagnosi corretta e una efficace gestione delle allergie alimentari e dell' anafilassi, migliorare la qualità di vita dei pazienti e guidare le scelte di tutti gli attori interessati nella società.ella comunità. c

Queste Linee guida sono dedicate agli operatori sanitari, ai ricercatori e ai decisori in materia  di sicurezza  alimentare e??  di allergiealimentari.

 

La diagnosi e la gestione delle allergie alimentari

L'esposizione a specifici alimenti può provocare reazioni allergiche in alcuni individui. E' importante che tutti gli operatori sanitari ne siano coscienti e che medici e pediatri di base e specialisti abbiano una conoscenza dettagliata del ruolo dei test diagnostici e delle cure più efficaci per le persone con allergie alimentari.

Occorre un approccio a vari livelli e multidisciplinare che includa il trattamento degli episodi acuti, l'identificazione dei pazienti a rischio di severe reazioni, e approcci di lungo termine capaci di ridurre il numero e la severità delle reazioni allergiche migliorando la qualità della vita delle persone.

 

 

* Idealmente i pazienti dovrebbero essere consigliati da un dietista con competenze nelle allergie alimentari su come evitare di inserire nelal loro alimentazione specifici alimenti.

* Si stanno sviluppando per le allergie alimentari trattamenti con immunoterapie. Questo approccio pro attivo può essere messo in atto in in contesti clinici specializzati sotto la supervisione di allergologi esperti nel settore . Ci si aspetta che in futuro l'immunoterapia entrerà a far parte delle normali cure per l'allergia alimentare.

* L'educazione dei pazienti, delle famiglie, degli operatori sanitari e dei medici è un aspetto chiave nella gestione delle allergie alimentari.

* Occorre sviluppare reti tra centri di eccellenza, specialisti e medici di medicina generale cosi come delle partnership con le organizzazioni dei pazienti

* A livello politico occorre prevedere il rimborso da parte dei sistemi sanitari pubblici e privati sia delle procedure diagnostiche e delle strategie di gestione delle allergie alimentari sia degli interventi educativi.

 

Allergia alimentare e qualità della vita

Sono stati sviluppati e validati strumenti in grado di valutare l'impatto delle allergie alimentari sulla qualità della vita dei pazienti. Le Linee guida indirizzano l'utilizzo di questi strumenti nella ricerca e nella clinica e prendono in considerazione sia le lacune nelle attuali conoscenze sia la loro evoluzione futura.

 

Le allergie alimentari e la società

Le reazioni allergiche agli alimenti avvengono comunemente fuori casa quando si viene a contatto con alimenti preparati da terze persone. Questo capitolo delle Linee Guida EAACI offre a tutte le persone coinvolte nella preparazione di cibo per terzi: personale di asili, scuole materne e scuole, mense e ristoranti, fast food, take-away e gastronomie.

 

Il rischio di contaminazione

L'industria della preparazione alimentare ha intrapreso significativi sforzi per migliorare la sicurezza offerta ai consumatori allergici. Visto che buona parte degli alimenti che possono scatenare reazioni allergiche hanno un alto valore nutrizionale e fanno parte della nostra alimentazione, non sarebbe né pratico né auspicabile eliminarli da ogni preparazione alimentare. Questi prodotti sono onnipresenti nelle linee di produzione alimentari. La gestione del rischio nella produzione alimentare consiste quindi nella identificazione di questi elementi e la loro produzione in ambienti isolati dagli altri impianti.

 

Anafilassi

Ci sono ancora molte lacune a livello di evidenze scientifiche per quel che riguarda dello anafilassi, una condizione potenzialmente mortale la cui diagnosi è resa possibile dalla identificazione di una costellazione di sintomi. L'iniezione intramuscolare di adrenalina è  il trattamento di prima scelta, ma prima di dimettere il paziente occorre valutare il rischio di ulteriori reazioni, definire un piano di gestione che comprenda le cose da fare in caso di emergenza e, quando appropriato, prescrivere un auto-iniettore di adrenalina. E' di importanza cruciale che i pazienti e le persone che stanno loro vicino ricevano una formazione anche pratica per sapere quando e come utilizzare questi strumenti. E' essenziale anche il follow-up da parte di uno specialista per effettuare una valutazione globale del rischio e prevenire episodi futuri definendo strategie personalizzate di riduzione del rischio tra le quali, dove possibile, specifiche immunoterapie.

 

Prevenzione delle allergie alimentari

Alle famiglie devono essere forniti dei consigli pratici su come prevenire le allergie alimentari in particolare nel caso di bambini ad alto rischio di sviluppare condizioni allergiche.

·         Nella gravidanza e durante l'allattamento le madri possono seguire una alimentazione normale e sana.

·         E' raccomandato l'allattamento esclusivo al seno per i primi 4-6 mesi di vita del bambino.

·         Laddove questo non è possibile, soprattutto ai bambini ad alto rischio di sviluppare allergie è consigliato un latte artificiale ipoallergenico con un documentato effetto di prevenzione.

·         Una volta iniziato lo svezzamento dopo il 4° mese di vita le evidenze scientifiche non giustificano l'eliminazione di alimenti che possono provocare allergie, nemmeno nel caso di bambini con genitori o fratelli con dermatite atopica.

 

 

 

La ricerca: lacune e obiettivi

Ci sono ancora delle lacune nelle evidenze scientifiche disponibili, sia nella epidemiologia sia nella clinica delle allergie alimentari e dello shock anafilattico. Ecco alcuni temi che necessitano ulteriori studi.

*          Esistono marker biologici capaci di identificare i pazienti a rischio di  gravi          reazioni?

·         Qual è Il possibile effetto dell'utilizzo di allergeni modificati per migliorare e accelerare la tolleranza?

·         Quali sono le indicazioni per l'utilizzo di latte artificiale con aminoacidi rispetto al latte artificiale idrolizzato?

·         Quali effetti ha la supplementazione con differenti tipi di probiotici nella gestione delle allergie alimentari?

·         Quali sono i rischi, l'efficacia, e il rapporto costo efficacia, nonché i benefici e i rischi di lungo termine delle immunoterapie specifiche per allergie primarie e per specifiche allergie alimentari?

·         Inserendo farmaci biologici (ad esempio gli anti-IgE) in una immunoterapia specifica per allergie primarie aumenta l'efficacia del trattamento e/o riduce il rischio di serie reazioni avverse?

·         Quali effetti ha il momento di inizio dello di svezzamento o l'introduzione di specifici antigeni durante o fuori dal periodo di allattamento?

 

Ulteriori informazioni sulle EAACI Food Allergy and Anaphylaxis Guidelines sono disponibili alla pagina http://infoallergy.com/Tools-Extras/foodallergycampaign/

 

Giugno 2013


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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 347 69 11 862

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