La promozione in B sfumata sul filo di lana ha alimentato la rabbia di 250 di teppisti leccesi che a fine partita l'hanno buttata sulla violenza, prendendosela in particolare con steward e forze dell'ordine, e distruggendo ogni cosa che hanno incontrato all'interno e all'esterno dello stadio di via del Mare; dopo il fischio dell'arbitro che sanciva la promozione del Carpi, al termine dell'1-1 del ritorno della finale play off di Lega Pro, e un altro anno di purgatorio in terza serie per il Lecce.
LE ILLUSIONI PERDUTE DEL LECCE CALCIO
Domenico Salvatore
Non condividiamo e nemmeno giustifichiamo la violenza del tifoso, che al termine di una stagione trionfale, fallita per un niente nelle regular season e successivamente anche nel secondo match ball della lotteria dei play-off è rimasto con l'acquolina in bocca, se non con il classico pugno di mosche in mano; ed ha sfasciato travolgendo come uno tsunami, tutto ciò che incontrava sul suo cammino. Almeno stravolta, non c'è scappato il morto. Un abisso di delusioni nel quale è sprofondato con tutta la sciarpa giallorossa. Addio sogni di gloria! Addio castelli in aria! L'ira funesta di Achille si è abbattuta su tutti e su tutto. E non c'è stato deterrente che tenesse. Nemmeno il famigerato DASPO, che inevitabilmente andrà a colpire più di un tifoso. Alla beffa si unirà il danno o viceversa. Lo sterminato affetto della tifoseria giallorossa, ovviamente, non è finito. Non si è disperso. Hooligans e skin-heads, ritorneranno allo stadio, perché colpiti dall'inguaribile" virus pallonaro". Ora, a babbo morto, vuole smaltire la mucillagine della frustrazione per il fallimento della stagione e le palate di fango, rovesciate sulla società, dopo lo scandalo del calcio scommesse. Lecce è una Cafarnao. Si sentiva sull'altare, invece deve mangiare la polvere. Un rospo ben duro ed amaro da digerire. Ma i giallorossi del Salento, si rialzeranno. Non saranno gl'immancabili bastian contrari a mettere il bastone fra le ruote. Basta capri espiatori. Con l'aiuto del Salvatore compirà un altro miracolo di Genezareth; un'altra moltiplicazione di pani e pesci; di tifosi e di successi…Lecce, surge et deambula! Per diorla con le parole che Shakespeare, mette in bocca ad Amleto…"To be or not to be : that is the question. Il presidente Tesoro, ha il bernoccolo degli affari; un perfetto Anfitrione e saprà ritrovare il bandolo della matassa; riprendere il discorso promozione. La Babilonia durerà lo stretto necessario. Non serve a nessuno trasformare la splendida società del Lecce, in una Babele ingovernabile. I Baccanalia, ninnoli, balocchi e profumi, sono solamente rinviati all'anno prossimo. Quest'altro Calvario non se l'aspettava
L'Unione Sportiva Lecce, fonte Wikipedia, nata il 16 settembre 1927 dalla fusione tra i club locali della FBC Juventus e del Gladiator, più semplicemente U.S. Lecce, è la maggiore società calcistica della città di Lecce. La società, fu promossa per la prima volta in Serie A nel 1985. Il miglior piazzamento in Serie A, nella quale conta 15 partecipazioni, è il 9º posto nel campionato 1988-1989. Ha vinto una Coppa Ali della Vittoria come prima classificata in Serie B nel 2010, una Coppa Italia di Serie C nel 1975 e una Coppa Italo-Inglese Semiprofessionisti nel 1976. Disputa le partite interne nello Stadio Via del Mare di Lecce. Inaugurato nel 1966, l'impianto ha una capienza di 40.670 posti. Attualmente gioca nel campionato di Lega Pro Prima Divisione. Il 10 agosto 2012 viene chiesta la retrocessione in Lega Pro Prima Divisione del Lecce per illecito sportivo. Nonostante il ricorso presentato, il 23 agosto la Corte di Giustizia Federale della FIGC conferma la retrocessione del club salentino in Lega Pro. Nel campionato di Lega Pro il Lecce viene inserito nel girone A al posto del Vicenza, ripescato in B proprio a discapito dei giallorossi. Il 25 ottobre 2012 Savino Tesoro diventa ufficialmente il nuovo presidente del Lecce.Dalla 1ª alla 20ª giornata del campionato il Lecce guida la classifica del proprio girone. Il 21 gennaio 2013 la squadra scende al secondo posto dopo la sconfitta esterna contro il San Marino (3-1). Questa sconfitta costa la panchina all'allenatore Lerda, che viene esonerato (aveva ottenuto una vittoria nelle ultime sette uscite). Al suo posto viene "promosso" Antonio Toma, fino ad allora allenatore della squadra giovanile che milita nel campionato Berretti. Il 25 gennaio 2013 il TNAS (Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport), terzo grado di giustizia sportiva, conferma l'esclusione dal campionato di serie B 2012/2013 per l'U.S. Lecce, alleggerendo in parte la posizione di Pierandrea Semeraro. Nella sentenza. il TNAS dice che visto che la partita si è svolta regolarmente non è applicabile il comma 6dell'articolo 7 del Codice di Giustizia Sportiva. Il 12 maggio 2013 il Lecce chiude il campionato di Lega Pro Prima Divisione al secondo posto dietro il Trapani, qualificandosi ai play-off promozione. Il 14 maggio seguente la società solleva dall'incarico Antonio Toma: al suo posto arriva, per disputare i play-off, con un contratto fino al 30 giugno 2013, Elio Gustinetti. Il 2 giugno il Lecce si qualifica, superando la Virtus Entella (1-1 all'andata, 2-1 al ritorno), alle finali-promozione, in cui però deve cedere al Carpi (vittorioso 1-0 all'andata, 1-1 al ritorno) il pass per la promozione in serie B. Una gara stregata, che condanna il Lecce, giunto secondo nella regular season a dover inseguire di nuovo. Ma i tifosi non l'hanno digerita. Apriti cielo! La polizia, dice l'ANSA, ha lanciato numerosi lacrimogeni e fatto cariche di alleggerimento ma non è riuscita ad evitare che un suo fuoristrada, un Mitsubishi Pajero, venisse incendiato, e alcuni agenti fossero contusi alle gambe dal lancio di pietre. I facinorosi, molti dei quali con il volto coperto con sciarpe giallorosse o t-shirt, hanno anche lanciato diversi petardi, fumogeni, danneggiato vetture e rotto numerose vetrate. Il loro obiettivo era quello di 'far pagare' a giocatori e società l'insuccesso sportivo. Dopo un assedio davanti agli spogliatoi, la loro meta, sono stati dispersi dalla reazione dei poliziotti coordinati dal questore di Lecce, Enzo Carella. Il via agli incidenti è scattato dopo il fischio dell'arbitro che sanciva la promozione del Carpi, al termine dell'1-1 del ritorno della finale play off di Lega Pro, e un altro anno di purgatorio in terza serie per il Lecce.Troppo per un ambiente che per nove mesi aveva cullato il sogno della B e che non si è ancora ripreso dalla doppia retrocessione in un sol colpo - dalla A alla Prima divisione - dell'anno scorso a causa del calcioscommesse e della combine nel derby con il Bari. Facendosi strada attraverso un ampio varco aperto in curva Nord, un'orda di scalmanati ha attraversato il terreno di gioco dirigendosi verso la scaletta che conduce agli spogliatoi. Tra gli ultimi riusciti a mettersi in salvo, prima che venisse chiusa la porta blindata che conduce alle stanze delle squadre e degli arbitri, è stato l'inviato della Rai Emiliano Cirillo impegnato nelle interviste del dopo gara a bordo campo. E' stato fortunatamente avvertito da uno steward, racconta, dell'arrivo dei vandali e ha raggiunto in extremis la sicurezza. Dietro di lui una telecamera è stata sfasciata e le panchine sono state sradicate e lanciate sui gradini. A contrastare le violenze, in questa fase, solo una quindicina di steward posizionatisi nell'accesso al tunnel e colpiti a ripetizione con pugni, calci e corde; una vetrata di plexiglas è stata distrutta così come alcuni cartelloni pubblicitari. L'arrivo successivo di un gruppo di agenti ha fatto rientrare gli ultrà in tribuna che sulla via del ritorno non hanno trovato di meglio che tagliare le reti di una porta e aprire un estintore. Le violenze si sono poi trasferite fuori dallo stadio perché i teppisti hanno cercato l'altra strada, dall'esterno, per raggiungere gli spogliatoi, facendosi largo con petardi e lacrimogeni ma trovando l'opposizione della polizia che li ha dispersi usando lacrimogeni e facendo cariche di alleggerimento, e scortando infine, quando la situazione si è normalizzata, l'uscita delle squadre. Quella del Carpi è stata applaudita".
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