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Salute, Adipso: psoriasi, pazienti penalizzati o discriminati sul lavoro.

SALUTE: PSORIASI, QUASI 1 PAZIENTE SU 2 DISCRIMINATO SUL LAVORO, CON
DIEGO DALLA PALMA SI IMPARANO I SEGRETI DEL MAQUILLAGE CORRETTIVO.

Roma, 13 maggio 2013. Penalizzati o discriminati dal punto di vista delle opportunità di assunzione o carriera a causa di psoriasi o artrite psoriasica. È capitato al 42% dei pazienti secondo un sondaggio condotto dall'Adipso (Associazione per la difesa degli psoriasici), mentre il 74% dichiara di aver avuto un impatto negativo, l'84% delle donne e il 41% degli uomini vedono sempre influenzate dalla malattia le scelte in fatto di abbigliamento, e l'86% si è sentito in imbarazzo almeno qualche volta per la reazione delle persone alla malattia.

La psoriasi è una malattia cronica della pelle che colpisce più di 100 milioni di persone al mondo, circa 2 milioni e mezzo in Italia. Si manifesta con la comparsa di chiazze, inizialmente rossastre e rotondeggianti e ricoperte di squame di colore bianco-argenteo con il progredire della patologia. Circa il 30% di questi pazienti sono affetti da artrite psoriasica, caratterizzata dalla compresenza della psoriasi e dell'artrite. Per aiutare i malati arriva il Progetto 'Pso beautiful', promosso da Adipso, Associazione dei dermatologi ospedalieri italiani e Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse e realizzato grazie al sostegno incondizionato di Msd.

L'iniziativa è nata con un obiettivo molto semplice: supportare e aiutare i pazienti, che spesso non seguono come dovrebbero le terapie, perchè il lasso di tempo che li separa dai risultati è spesso fonte di scoraggiamento.  Il camouflage, o maquillage correttivo, è una tecnica cosmetica che può dare un aiuto concreto ai pazienti nella copertura degli inestetismi cutanei, sia temporanei che permanenti, in attesa dei miglioramenti prodotti dai trattamenti farmacologici.

 Diego Dalla Palma.
Nel progetto è stato realizzato un video-tutorial, con la partecipazione del famoso look maker Diego Dalla Palma, nel quale la dermatologa Rosanna Barbati insegna la tecnica di questo tipo di maquillage correttivo. Il Progetto «non solo è importante, ma indispensabile per favorire e migliorare la qualità della vita - ha dichiarato la presidente Adipso, Mara Maccarone - Il problema principale è quello del 'confronto quotidianò con le persone che ti circondano negli ambienti di lavoro, nelle scuole per i giovani, in palestra, dal parrucchiere e d'estate soprattutto al mare e in piscina.

Anche la scelta dell'abbigliamento condiziona pesantemente la vita quotidiana, preferendo anche nella stagione calda maniche lunghe e pantaloni. Perfino le scelte sociali condizionano la vita relazionale dei malati portandoli a evitare incontri e luoghi pubblici». «Il paziente deve rivolgersi tempestivamente ad un dermatologo per non lasciar suonare a vuoto eventuali campanelli d'allarme come l'interessamento ungueale o lesioni difficilmente rilevabili da parte di un occhio inesperto e per evitare di arrivare a comorbilità importanti come l'artrite psoriasica - dichiara Ornella De Pità, past president Adoi - La quasi totalità delle psoriasi si possono trattare efficacemente: a seconda della gravità sono disponibili prodotti topici, per le forme lievi-moderate, e farmaci sistemici, per le forme più gravi, in grado di tenere sotto controllo la patologia e assicurare una buona qualità della vita».

«Il camouflage, che non deve assolutamente essere considerato un'alternativa alle terapie farmacologiche - precisa Rosanna Barbati, responsabile dermatologia ospedale San Eugenio di Roma - nei pazienti affetti da psoriasi e artrite psoriasica, può dare un aiuto concreto dal punto di vista psicologico per gli effetti positivi sulla percezione di sè. Possiamo quindi considerare il camouflage un alleato delle diverse terapie disponibili, da quelle topiche a quelle sistemiche che utilizzano derivati della vitamina A o immunosoppressori». «Gli ultimi ritrovati sono i farmaci biologici, che rappresentano una preziosa risorsa da utilizzare quando gli altri farmaci non sono efficaci. Il camouflage è dunque un sostegno alla qualità di vita quotidiana, che affianca ma non sostituisce in ogni caso le terapie», conclude. (Adnkronos)

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