“It’s a good day to have a good day”
Reggio Calabria, 9/05/2013 – Ieri sera, presso il salone dell’Associazione
degli industriali reggini, si è tenuto un seminario dal titolo “La tua impresa
nel futuro”, in tema di comunicazione, marketing e innovazione, organizzato da
Confindustria di Reggio Calabria, Università Mediterranea e Ucid Calabria.
L’incontro è stato aperto da Andrea Cuzzocrea, presidente di Confindustria Reggio, a coordinare Antonella Freno, segretario generale di Ucid Calabria. Ad intervenire Francesco Manganaro coordinatore del corso di laurea magistrale in giurisprudenza dell’Università Mediterranea, che ha dichiarato «non vogliamo arrenderci ai dati negativi. I nostri laureati acquisiscono lavoro al 28%. Non è facile dare risposte di speranza ai nostri giovani. Ma la crisi dà idee, crea idee. Ecco perché abbiamo voluto questo incontro, per dare ai nostri giovani diverse possibilità».
Ospite d’onore dell’incontro, Oscar Di Montigny, amministratore delegato di
Mediolanum Corporate University, direttore Marketing e Comunicazione di Banca
Mediolanum e amministratore delegato di Mediolanum Comunicazione, che ha affrontato nel migliore dei modi il tema
complesso quanto attuale per l’attività delle aziende.
Al seminario erano presenti numerosi professionisti reggini e del Sud Italia, aziende ed operatori del mondo della comunicazione.
Al seminario erano presenti numerosi professionisti reggini e del Sud Italia, aziende ed operatori del mondo della comunicazione.
L’intervento di Oscar Di Montigny, è stato illuminante per i numerosi partecipanti all’incontro. Il suo non è stato un intervento d’insegnamento, ma ha voluto lanciare «suggestioni, non consigli, ma provocazioni su come vedere le opportunità, come poter fare soldi qui». Sebbene il popolo reggino sia abituato ad abbattersi, a lamentarsi e non reagire, Oscar ha dato una visione diversa della nostra terra «questo è il luogo migliore in cui poter iniziare a fare qualcosa, perché questo è un luogo in cui nessuno crede che si possa fare qualcosa. Questa è un’ottima terra perché sia un’ottima terra».
Non importa se le cose non funzionano, se tutto va male, se la spazzatura
alberga per le strade della città, dobbiamo darci da fare, per cambiare questo
stato di cose. La vita non è piangersi addosso, ma rialzarsi e cambiare le cose
che non vanno bene. Alle spalle di chi vuole cambiare, deve esserci
un’istituzione che ha voglia di farlo.
«Ogni momento, ogni luogo, è buono per far accadere le cose. Questo è un buon luogo», ha affermato Di Montigny, continuando «chi se ne frega di quello che gli altri pensano di noi, l’importante è ciò che pensiamo noi».
Alla base di tutto, c’è la relazione. Oggi tutti i sistemi si basano sulla relazione. Se si pensa al passato, tre sono le principali scoperte che hanno permesso la relazione «fuoco, ruota e web. La scoperta del fuoco ha fatto sì che gli uomini si mettessero in relazione intorno al fuoco. La ruota ha permesso lo spostamento e dunque l’incontro con l’altro, così come oggi il web», ha proseguito Di Montigny, sottolineando come «la relazione inizia con un atto comunicativo. Non si può non comunicare. L’intelligenza si misura dalla capacità di comunicare. Comunicare è ottenere un risultato».
«Il problema che attanaglia le imprese oggi, è che sembrano chiuse in delle
“prigioni”, che metaforicamente sono preconcetti, condizionamenti esterni, dai
quali difficilmente se ne esce», ha affermato Di Montigny, «se riusciamo a
liberarci, c’è la salvezza, ma prima c’è sacrificio». Ma, quanto siamo disposti
al sacrificio?
Nel mondo vi sono numerosi esempi in cui nemmeno un handicap fisico può fermare: Simona Atzori, “la farfalla senza ali” è un esempio. Vale il vecchio detto: volere è potere.
Stiamo vivendo un’epoca di cambiamenti o cambiamenti d’epoca?
-fiducia
e condivisione in quanto è necessario che l’azienda stia al passo con i tempi. Il crollo di miti ha
portato ad una sostanziale perdita di fiducia dell’individuo nelle aziende. Per
questo motivo dovrà esserci un ritorno all’individuo, nel caso delle aziende al
consumatore, «si
assisterà a una convergenza del rapporto consumatore e azienda attraverso una nuova catena del valore basata sui valori della fedeltà e
della condivisione tra cliente e azienda stessa. La leva di differenziazione
sarà determinata da tutte quelle strategie che metteranno al centro
dell’attenzione il Cliente con una relazione continua e multicanale capace di
sfruttare le nuove tecnologie di connessione per arrivare a una vera Interconnessione
emozionale,
-Velocità
e profondità. I consumatori chiederanno prodotti e servizi che soddisfino i
loro bisogni in maniera pragmatica e in un solo istante. La leva di differenziazione sarà la
capacità di offrire ai clienti semplicità, immediatezza e valore aggiunto,
eliminando tutto il superfluo. Il web si affermerà definitivamente come il
grande fratello di questa epoca, proponendosi come fonte primaria di
informazione.
-Crucialità
e sostenibilità, si ridarà priorità a ciò che sarà
veramente rilevante (es.
ambiente, risparmio energetico, benessere, salute) senza rinunciare alla
gratificazione finale e sensoriale del consumo. I consumatori saranno anche
disposti a pagare di più in cambio di un servizio che sia percepito da essi
come veramente orientato alla sostenibilità e rispettoso dei valori in cui egli
si identifica.
-Unicità
e universalità, si riconoscerà valore a quei prodotti e servizi
veramente tagliati su misura e capaci di trasmettere
allo stesso tempo sia unicità che visione globale. I clienti hanno un’anima», come ha spiegato lo stesso Di
Montigny.
Si prospetta dunque, un ritorno all’individuo. Allora
ci si chiede, non doveva essere scontato? Il problema principale della nostra
epoca è che molto spesso ce ne dimentichiamo e conta più l’apparenza che
l’essere, ma adesso, come ha sottolineato lo stesso Di Montigny «non è
interessante come noi sembriamo ma quello che siamo. Non è interessante la
faccia che hai, ma quello che fai».
Valentina Raffa
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