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Mozione Centrale a Carbone del vice-Presidente Giovanni Nucera


Reggio Calabria 28 maggio 2013 - Nella odierna seduta di Consiglio Provinciale di Reggio Calabria è stata approvata alla unanimità una mozione da me presentata che impegna la Provincia ad una serie di attività che vanno dal ricorso contro il Decreto del Ministero dell'Ambiente che autorizza l'avvio delle procedure per la costruzione della Centrale Termoelettrica alimentata a Carbone, ad una richiesta al nuovo Ministro dell'Ambiente di rivedere il parere favorevole e che contiene l'impegno della stessa Provincia a collaborare con il Comitato dei Sindaci appena costituito per avviare uno sviluppo dell'Area interessata alla costruzione della Centrale Termoelettrica a Carbone.


Il percorso che ha portato alla presentazione della Mozione è stato lungo ed è iniziato con una Conferenza Stampa che illustrava le varie attività svolte e quelle in da mettere cantiere per opporsi alla costruzione della Centrale, successivamente con una serie di interventi sui giornali, ed è proseguito con il coinvolgimento della Associazioni ambientaliste e dei cittadini, di singoli avvocati e docenti universitari che hanno collaborato, arrivando fino alla riunione di domenica 26 maggio a Condofuri, alla quale ho partecipato, e dove i Sindaci dell'Area interessata si sono costituiti in Comitato.
Giovanni Nucera


MOZIONE DEL VICEPRESIDENTE DELLA PROVINCIA GIOVANNI NUCERA
CONTRO LA CENTRALE TERMOELETTRICA ALIMENTATA A CARBONE DI SALINE IONICHE

Il sottoscritto Giovanni Nucera  Vicepresidente del Consiglio Provinciale, in relazione alla costruzione della Centrale Termoelettrica alimentata a Carbone di potenza elettrica complessiva di 1320 MWe, da ubicarsi nella località Saline Ioniche nel Comune di Montebello Ionico (RC) e relative opere connesse
CONSIDERATO 
Che IL PROGETTO SEI PENALIZZA L’INTERA FILIERA DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE DELL’AREA.
Che IL PROGETTO SEI NON TIENE CONTO DELLA VOCAZIONE TURISTICA TERRITORIALE.
Che IL PROGETTO SEI SOTTOVALUTA  GLI EFFETTI SULLA SALUTE UMANA.
Che IL PROGETTO SEI STRAVOLGE L’ECOSISTEMA MARINO. 
Che IL PROGETTO SEI IGNORA I SITI SIC, ZPS  E SIA.
Che IL PROGETTO SEI NON È L’UNICA ALTERNATIVA POSSIBILE PER IL RILANCIO DELL’ECONOMIA E DELL’OCCUPAZIONE.
Che i Sindaci della zona interessata più volte, anche nell’ultima Conferenza stampa di domenica 26 maggio 2013 presso la Delegazione Comunale di Condofuri Marina hanno espresso motivato parere negativo. 
Che l’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria aveva già espresso parere negativo in merito alla costruzione della Centrale sul proprio territorio.
Che la Regione Calabria ha all’unanimità espresso parere negativo indicando che il Progetto della SEI non è coerente con gli obiettivi di sviluppo energetico ed economico individuati dalla Regione stessa.
Che il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha espresso per ben due volte parere negativo
Che quindi tutti le Amministrazioni locali e le Associazioni dei cittadini hanno espresso parere negativo in merito alla costruzione della Centrale
PRESO ATTO
che secondo la Convenzione Internazionale di Aarhus del 1998, ratificata dall'Italia, le decisioni riguardanti provvedimenti aventi effetti sull'ambiente devono essere prese con la partecipazione reale dei cittadini interessati da tali effetti i quali cittadini che vengono rappresentati, in primo luogo, dagli Enti Locali, che sono le Istituzioni a loro più vicine, le quali meglio possono comprenderne i bisogni e sostenerne i diritti.
Che il provvedimento emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che autorizza la SEI alla costruzione della Centrale Termoelettrica alimentata a Carbone del 15 giugno 2012 e quello successivo del Ministro dell’Ambiente Decreto n. 115 del 5 aprile 2013, non tenendo in debita considerazione i pareri negativi espressi da Comune, Provincia e Regione, esclude totalmente la fase di partecipazione del pubblico che la Convenzione di Aarhus prescrive come obbligatoria. 
che tali provvedimenti, infatti, sacrificano sia gli obblighi di tutela ambientale sanciti solennemente dall'art. 9 della nostra Costituzione, sia il diritto alla salute dei cittadini che vivono e crescono i loro figli nel territorio circostante all'area interessata, sia, infine, la tutela e valorizzazione dei beni archeologici e culturali che arricchiscono la nostra terra, per i quali è bene ricordare i due successivi pareri negativi espressi in merito a tale autorizzazione dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. 

CHIEDE
Di impugnare il decreto n° 115 del 5 aprile 2013 emanato dal Ministro dell’Ambiente, e tutti gli atti che possono favorire la Costruzione della Centrale e di invitare  il  nuovo Ministro dell'Ambiente a  rivedere il parere positivo espresso.
Di produrre con i Sindaci dell’Area interessata tutte le azioni necessarie contro la costruzione della Centrale e programmare l’avvio di una fase di sviluppo dell’intera Area. 



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