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Ilaria Leone, l'autopsia conferma: è morta strangolata

 Ilaria Leone.

Il cadavere della 19enne era sotto un ulivo.

Castagneto Carducci (Livorno) 4 Maggio 2013. L'autopsia sul corpo di Ilaria Leone, la giovane uccisa mercoledì scorso a Castagneto Carducci, conferma che la morte è stata causata da strangolamento. Al termine dell'esame autoptico, il medico legale ha confermato la dinamica dell'omicidio: la ragazza è stata percossa e strangolata con le mani.

Sarà  sempre l'autopsia a confermare se Ilaria è stata anche violentata da Ablaye Ndoye, 34 anni, di origine senegalese. I carabinieri del Ris stanno anche cercando di verificare dove la giovane è stata uccisa: sul corpo infatti ci sono segni di trascinamento. "Molto probabilmente - ha detto il procuratore De Leo - è stata uccisa da un'altra parte anche se poco lontano".

"Questo è solo il momento del dolore": non vuole fare altri commenti l'avvocato Nicodemo Gentile, legale della famiglia di Ilaria Leone, la diciannovenne uccisa a Castagneto Carducci (Livorno). Delitto per il quale è stato fermato dai carabinieri Ablaye Ndoye, senegalese di 34 anni. Il padre, la madre e il fratello si sono affidati al penalista perugino e al collega Antonio Cozza, dello stesso studio. L'avvocato Gentile ha seguito vari casi di cronaca nazionale. E' stato infatti uno dei legali di parte civile per la madre di Sarah Scazzi nel processo per l'omicidio di Avetrana (Taranto) e si è occupato delle difese di Rudy Guede, per l'uccisione di Meredith Kercher, e di Salvatore Parolisi, l'ex caporalmaggiore condannato per aver ucciso la moglie Melania Rea. Attraverso i suoi legali, la famiglia di Ilaria Leone ha anche nominato un medico legale, il dottor Sergio Scalise, come consulente nell'autopsia in programma oggi.

Il giovane senegalese fermato per l' omicidio di Ilaria Leone.
Nello zaino del senegalese c'era il cellulare della ragazza. Lo zaino è stato trovato dai carabinieri del Ros nascosto nel giardino della casa dove il senegalese viveva insieme ad alcuni connazionali a Tonoratico. Il 34enne non aveva il permesso di soggiorno ed era già destinatario di un provvedimento di espulsione le cui pratiche erano in corso. L'uomo non ha ancora confessato, ma che "su di lui ci sono pesanti indizi". A lui i carabinieri sono arrivati sia grazie al cellulare, che avrebbe ricevuto l'ultima chiamata da Ilaria Leone, sia dall'aiuto fornito dalla comunità senegalese molto forte nella zona.

Ndoye, ha spiegato il procuratore Francesco De Leo "era una personalità compatibile con quanto è successo: era conosciuto come persona violenta e con precedenti per lesioni, furto e danneggiamento".

"Assassino, assassino" hanno gridato alcuni amici della giovane all'uomo mentre usciva dalla caserma insieme ai carabinieri. "Lo sapevo che era lui", ha urlato una giovane amica della ragazza. "Usciva ogni tanto anche con noi - dice un altro ragazzo - o meglio, non con me ma sicuramente frequentava Ilaria e altri giovani del gruppo".

"Quello che è accaduto in queste ore ci fa inorridire! - è scritto in una nota firmata da sindaco, giunta e capigruppo consiliari -. Castagneto Carducci non ha mai vissuto episodi di questo genere. Siamo una comunità coesa e solidale che rifiuta ogni tipo di violenza. Quello che è successo a Ilaria è una cosa atroce, indicibile, sconvolgente che ci lascia senza parole. Siamo tutti vicino alla mamma, al babbo e a Mattia".

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