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Presentato il libro di Pietro Sgrò: scrivere poesie per non dimenticare




Reggio Calabria, 7/04/2013- È stato presentato questa mattina presso la sala Giuditta Levato del Consiglio Regionale della Calabria, il libro di poesie scritto da Pietro Sgro, originario di Roccaforte del Greco,  dal titolo “Kairós parole e speranze”, Iiriti Editore.

Ad aprire l’incontro, la recita di due poesie da parte di Enzo De Liguoro, con “Le vie di Assisi” e Francesca Lazzaro e Daniela D’Agostino con “Italia mia”, accompagnate dal sassofono di Carmelo.

A moderare l’incontro, il giornalista Luigi Palamara, direttore editoriale della testata on line MNews.IT, che ha spiegato il perché del titolo e il suo significato« Kairós (καιρός) è una parola che nell’antica Grecia significava “momento giusto o opportuno”o “tempo di Dio”. Gli antichi greci avevano due parole per il tempo, kronos e kairos. Mentre la prima si riferisce al tempo logico e sequenziale la seconda significa “un tempo nel mezzo”, un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale “qualcosa” di speciale accade. Ciò che è la cosa speciale dipende da chi usa la parola. Mentre chronos è quantitativo, kairós ha una natura qualitativa. Come divinità Kairós era semi-sconosciuto, mentre Crono era considerato la divinità del tempo per eccellenza. Dunque attimo fuggente».

A prendere la parola anche il professore Francesco Arillotta, docente di Storia e Cultura della Calabria presso l’Università Mediterranea, che sul libro si è espresso in questi termini «non sono molto pratico di poesia, sono più legato ai fatti. La poesia è l’espressione massima dello spirito. Quando l’amico Pietro, mi ha dato questo libro per parlarne, io l’ho accettato volentieri e non ho sbagliato, perché ho ritrovato un antico sapere, un’antica maniera di essere, oltre ad un grande legame con la cultura greca. La poesia, se vuole essere tale, deve ritrovarsi in ciò che è accaduto, nel passato. In questa poesia, ritrovo il passato, ciò che è accaduto. La poesia è espressione del poeta, è un gesto d’amore, è offrire se stessi agli altri». Parlando poi dello stile e delle tematiche delle poesie, il professore ha notato come ci sia un ritorno all’antico e all’umanità «in molte poesie mancano gli articoli, li elimina, li soffoca, li uccide, però la poesia rimane leggibile. Questa poesia diviene quello che era in origine. Ho riscontrato tre elementi che accomunano le poesie:il piede, ossia la maniera con la quale i grandi attori leggevano e recitavano poesie; poi vi sono poesie per tutti: per gli alpini, per Giovanni Paolo II, poesie sui lager nazisti, che utilizza come messaggio ai giovani, a chi non sa le atrocità della guerra. Infine, Kairós, è la ripresa della cultura greca, di quello che i greci hanno portato in mezzo a noi».

Dunque molti i temi affrontati nelle poesie, come ha evidenziato il giornalista Palamara «acqua, amore, amicizia, spiritualità, Alda Merini. Nulla è scontato, ogni cosa ha un senso. Anche un clochard, diviene motivo di poesia».
Gli interventi sono stati intervallati dalla recita delle poesie di Sgro, da parte dell’attore Enzo De Liguoro, accompagnato dalla musica di sottofondo curata da Simone Squillace: “Mediterraneo”, “Il richiamo del mare”, per la tematica dell’acqua.

A mandare i suoi saluti Alessandro Nicolò, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria che ha elogiato la poesia di Sgro che «non disdegna il sociale e che si occupa di tematiche importanti non tralasciando il Sud».

A presentare la personalità di Pietro Sgro, l’amica di sempre e compagna del liceo, Marisa Ripepi, «i tuoi valori espressi nelle poesie, fanno di te una persona speciale, un uomo che tira fuori un pezzo di carta scrive i suoi pensieri e ne fa poesia. Un uomo amante della natura, dei veri valori della vita, in un periodo in cui i valori e le speranze sono in crisi».
A recitare le sue poesie anche lo stesso autore, che ha dedicato a tutte le donne la poesia “Inno alla vita”.

Sono i momenti della nostra vita che ci fanno mettere nero su bianco, i fatti che ci coinvolgono e che accadono nel mondo, ci cambiano; ecco perché le tematiche affrontate nelle sue poesie sono le più svariate: dalle nostre origini troviamo, infatti, poesie dedicate a Roccaforte del Greco, a papa Giovanni Paolo II, agli affetti più cari, come una madre, ai più bisognosi come un clochard, agli episodi indelebili della storia dell’umanità come lo sterminio degli ebrei, ai grandi poeti come Alda Merini, e c’è posto anche per il piccolo Nicholas Green.


Tante le poesie recitate, accompagnate da sottofondo musicale e dal sassofono: “L’ultimo concerto”, “Lucciole”, “Il pianto delle rotaie” recitate da Enzo De Liguoro che assieme a Simone Squillace, hanno unito rap alla poesia, cantando e recitando la poesia “Clochard '84”; e poi ancora “Quanto m’amasti”, recitata da Francesca Lazzaro e Daniela D’Agostino, e in conclusione due poesie dedicate ad Alda Merini, che il poeta ha avuto modo di conoscere: “La sua voce” e “Sola con il mio intimo”.
Sebbene l’autore, sia un uomo di poche parole, le sue poesie sono momenti di vita, perché come lui stesso ha detto «sono le persone che ci circondano a costruire la nostra vita e quindi le poesie». Poesie che rimangono impresse sul foglio e parole che bisogna imprimere, perché la vita è un attimo che vola via, è un Kairós.

Valentina Raffa
A breve la galleria fotografica e il video integrale.







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