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'Ndrangheta, il latitante Scipione, 'Papi' in rapporti con i paramilitari Colombiani.


'NDRANGHETA: LATITANTE; RAPPORTI CON PARAMILITARI COLOMBIANI.
 Santo Giuseppe Scipione,'Papi'.

Reggio Calabria 29 Aprile 2013 - Era il referente di un vasto traffico di cocaina organizzato su scala mondiale dalla cosca Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia) in joint venture con le strutture paramilitari narcoterroristiche denominate Autodefensas Unidas de Colombia (Auc), Santo Giuseppe Scipione, »Papi«, il latitante arrestato a Medellin dalla polizia colombiana dopo le indagini svolte dai carabinieri del Ros.

Le indagini del Ros, convergenti con quelle della Squadra Mobile di Reggio Calabria, avevano portato, nei giorni scorsi, a localizzare ed arrestare, sempre a Medellin, Domenico Trimboli, inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi, con il quale Scipione si era ripetutamente incontrato nella città colombiana. Nei confronti di Scipione era stato emesso un provvedimento restrittivo nel gennaio 2004 su richiesta della Dda di Catanzaro per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti nell'ambito dell'operazione »Decollo« condotta dal Ros contro la cosca Mancuso.

In tale ambito, nel maggio 2012 l'uomo era stato condannato dal Tribunale di Vibo Valentia a 15 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti, dopo essere stato condannato, nel luglio 2007, dal Tribunale di Santa Marta per il solo reato associativo, contestatogli nell'ambito del procedimento collegato colombiano. Le indagini, condotte in collaborazione con la Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa) e gli organismi investigativi spagnoli, tedeschi, francesi, colombiani, venezuelani, statunitensi, togolesi e australiani, avevano portato, nel gennaio 2004, all'arresto di 154 persone ed al sequestro di oltre 5.000 chili di cocaina e alla documentazione dell'importazione di altri 7.800 chili movimentati tra il Sud America, l'Europa, l'Africa e l'Australia.

Nell'occasione, per la prima volta, era stata applicata la normativa antiterrorismo che aveva permesso ai carabinieri di operare sottocopertura, in Italia ed all'estero. Dopo l'arresto, nel febbraio 1999 a Milano, dell'allora latitante Giuseppe Mancuso, ritenuto esponente di vertice dell'omonima cosca, le indagini avevano portato all'individuazione di un canale di approvvigionamento della droga dal Sud America. Nell'organizzazione, collegata narcotrafficanti spagnoli ed australiani, si integravano una componente vibonese facente capo agli indagati Vincenzo Barbieri e Francesco Ventrici, una componente colombiana ed una componente ionico-reggina che aveva, secondo l'accusa, in Natale Scali, catturato nel 2003 dopo 5 anni di latitanza, e Pasquale Marando i vertici. In questo contesto, secondo l'accusa, aveva assunto un ruolo rilevante Santo Scipione, in quanto responsabile dell'acquisizione della droga dai referenti colombiani di Scali. In una circostanza, a causa di alcuni dissidi nati con un'organizzazione fornitrice dello stupefacente, Scipione, essendo preoccupato per la propria incolumità, aveva chiesto proprio a Scali di intercedere con i colombiani per chiarire la vicenda.


SCIPIONE CATTURATO IN STESSA LOCALITÀ ARRESTO LATITANTE TRIMBOLI.

Santo Scipione, il latitante localizzato in Colombia, è stato arrestato a Medellin, la stessa località in cui pochi giorni fa era stato catturato un altro latitante importante, Domenico Trimboli. Le indagini del Ros e della squadra mobile di Reggio Calabria avevano permesso di risalire al luogo dove si era rifugiato. Dalle indagini è emerso che Scipione si è incontrato diverse volte con Trimboli. Era stato colpito da un provvedimento restrittivo emesso nel gennaio 2004 dal gip di Catanzaro su richiesta della procura distrettuale antimafia per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, a seguito dell'operazione Decollo, condotta dal Ros che ha colpito la cosca Mancuso di Limbadi.

Nel 2012 era stato condannato a 15 anni di reclusione in primo grado dopo essere stato condannato nel luglio 2007 dal tribunale di Santa Marta per il Oslo reato associativo contestatogli nel procedimento collegato colombiano. L'operazione del Ros aveva documentato un vasto traffico di cocaina organizzato su scala mondiale dalla cosca Mancuso di Limbadi (VIbo Valentia) in joint venture con le strutture paramlitari narcoterroristiche denominate Autodefensas Unidas de Colombia (Auc). Le indagini, condotte in collaborazione con la Dcsa e gli organismi investigativi spagnoli, tedeschi, francesi, colombiani, venezuelani, statunitensi, togolesi e australiani, avevano consentito, nel gennaio 2004, l'esecuzione di complessivi 154 provvedimenti restrittivi con il sequestro di oltre 5000 kg di cocaina e la documentazione dell'importazione di altri 7800 kg movimentati tra il Sud America, l'Europa, l'Africa e l'Australia. Sotto il profilo operativo, per la prima volta era stata applicata la normativa antiterrorismo, che aveva permesso ai carabinieri di operare sotto copertura, in Italia ed all'estero.

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