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Marziale: "Una Nazione che terrorizza i bambini non ha il diritto di proclamarsi civile".

 Il sociologo Antonio Marziale.
BIMBI PRELEVATI A SCUOLA A SALERNO, MARZIALE: "LO STATO SMETTA DI TERRORIZZARE I BAMBINI".

22 APRILE 2013 - "Una nazione che terrorizza i bambini non ha il diritto di proclamarsi civile, soprattutto se le disposizioni della magistratura si fondano su diagnosi inesistenti": è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori, in relazione all'ennesimo prelevamento di bambini, figli di genitori separati, avvenuto a scuola a Salerno.

Per Marziale: "Lo Stato non può assumersi la responsabilità di un danno irreversibile nei confronti di creature inermi e indifese, tanto più grave perchè provocato a scuola, luogo di protezione per eccellenza. Le riprese effettuate con l'ausilio del telefonino e penetrate nelle case di tutti gli italiani, a testimonianza della sofferenza dei bambini, rendono intelligibile una modalità di esecuzione del provvedimento degna di essere paragonata ai tempi della Gestapo".

"Non è più tollerabile che ciò avvenga, così come non è accettabile che a determinare la decisione della magistratura sia una pseudo-sindrome - incalza il sociologo - mai riconosciuta ufficialmente dal manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali e, pertanto, inesistente. La PAS, ossia "sindrome di alienazione parentale" non esiste e non può costituire pretesto per legittimare una disposizione così crudele. Richard Gardner - rileva il presidente dell'Osservatorio - padre dell'astratta teorizzazione era un sostenitore della pedofilia, morto suicida, che utilizzava sovente tale pretesto per far si che i figli non venissero tolti ai padri abusanti. E' bene che ciò si sappia".

Marziale conclude rivolgendo un appello ai presidenti del Parlamento, Grasso e Boldrini: "Affinchè si attivino, con i mezzi a loro disposizione, a cambiare la legislazione concernente queste assurde procedure. Siano i bambini a decidere con chi vogliono rimanere, il loro diritto di espressione e decisionale è sancito dalla Costituzione italiana e da quella europea. Lo Stato non si permetta mai più di terrorizzarli".

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