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| Pietro Mennea. |
BARLETTA, 21 Aprile 2013 - Lo sport, la forza, la volontà, la cultura, la solidarietà e Barletta, sua città natale, i ricordi e le testimonianze nelle parole di chi ha vissuto con Pietro Mennea i migliori anni. Ecco il tributo che i barlettani hanno rivolto a Pietro Mennea, ad un mese dalla scomparsa, in un appuntamento in libreria intitolato 'Gli ori di Pietro Menneà. L'evento, tenuto a battesimo da Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, Fermenti letterari e PugliaLibre, si è svolto nell'ambito delle attività per la XVII Giornata Mondiale del Libro Unesco. A condurlo i giornalisti Nino Vinella e Floriana Tolve col supporto di documentari delle Teche Rai e di foto d'archivio, molte inedite al grande pubblico. Affollatissima, riferisce una nota - la Libreria La Penna Blu, luogo di cultura e di incontro: qui 'l'uomo più veloce del mondò aveva presentato nello scorso mese di novembre, in occasione del Premio Disfide conferitogli nel teatro Curci, le sue più recenti produzioni letterarie, come ha ricordato l'editore e scrittore Danilo Marano. Con appassionati, documentati e commossi interventi sono stati ospiti i testimoni diretti della vita di Pietro Mennea: Elvira Autorino (figlia del suo insegnante di educazione fisica e scopritore all'istituto tecnico Cassandro quando gareggiava allenandosi senza palestre); Franco Frezza (il professore impegnato come e con lui nelle attività educative di contrasto al doping nelle scuole italiane); Franco Mascolo (il suo primo allenatore); Matteo Puttilli (figlio dell'indimenticabile campione italiano di marcia e suo fedele compagno di vita, Cosimino). Presente anche, tra gli altri, Ruggiero Mennea, in rappresentanza della famiglia e della vedova di Pietro, la signora Manuela Olivieri.
SARAH: MISSERI, IO L'UNICO COLPEVOLE, LASCIATO LIBERO SONO STATO IO, SO CHE UN GIORNO MI CREDERANNO.
ROMA, 21 APR - «Questa non è giustizia, due innocenti in galera», «mi sono sentito male quando ho sentito quelle parole e mia moglie ha abbassato la testa. Assurdo. Cosa hanno fatto in Camera di Consiglio? Avevano già deciso. Gli innocenti in galera e io libero, anche di volare». Lo afferma alla stampa, Michele Misseri. «Sono stato io - aggiunge Misseri -. Devo continuare a battermi per loro. Fosse per me mi ammazzerei. Nei miei sonni pieni di incubi ho un solo sogno, vedere mia moglie e mia figlia libere. Io non merito di essere libero, non voglio essere un uomo libero, ma pagare per quello che ho fatto». «Io sono convinto che alla fine mi crederanno - continua Misseri -, perchè è la verità. Io sono stato indotto ad accusare mia figlia». Alla domanda su che cosa provi ora che la sentenza è stata pronunciata, l'uomo replica: «È più il rimorso che la rabbia. Io avevo sperato, adesso è peggio. Quando andavo in aula parlavo con qualche avvocato, mi distraevo, adesso sono solo».
SARAH: CONCETTA SCAZZI, UN PÒ DI GIUSTIZIA PER MIA BAMBINA MA SENTENZA È AMARA PER TUTTI, DOLORE E TRISTEZZA SEMPRE IN ME.
ROMA, 21 APR - «Una sentenza amara per tutti quanti. Ma nemmeno sapere che adesso è stato individuato chi mi ha portato via Sarah, e poi l'ha uccisa, mi dà soddisfazione perchè il dolore e la tristezza per tutto ciò che è accaduto sono sempre qui, dentro di me». Lo afferma in un colloquio con la Stampa, Concetta Serrano Spagnolo, madre di Sarah Scazzi. «Se devo dire - aggiunge - l'unica cosa che mi porta un pò di sollievo è sapere che Sarah riceva giustizia».
SARAH: CONCETTA, COSIMA E SABRINA? NON CI SIAMO GUARDATE 'ERGASTOLO È ANCHE POCO PER CHI HA UCCISO UNA BAMBINÀ.
BARI, 21 APR - «Non ci siamo guardate in faccia, le ho viste di spalla, Sabrina che piangeva mentre Cosima era come al solito senza espressione». Così la mamma di Sarah Scazzi, Concetta Serrano, ha raccontato a Domenica Live su Canale 5 i minuti durante i quali ieri è stata letta in Corte d'Assise a Taranto la sentenza di condanna all'ergastolo per sua sorella Cosima e sua nipote Sabrina. «Loro non si sono girate - ha aggiunto - Misseri non lo ho guardato nemmeno, c'era tantissima gente». Concetta ha poi ribadito di avere sperato nella sentenza di condanna «perchè - ha detto - dopo avere ucciso una bambina in modo così crudele, l'ergastolo è anche poco».
A 17 ANNI GIÙ DA QUARTO PIANO A NAPOLI, VIVO PER MIRACOLO PER I GENITORI SI È SPORTO PER CHIUDERE UNA FINESTRA.
NAPOLI, 21 APR - Un ragazzo di 17 anni è vivo per miracolo dopo essere caduto dal quarto piano della sua abitazione, nel quartiere di Bagnoli, a Napoli. I genitori hanno riferito ai carabinieri, intervenuti in via Divisione Siena, che il giovane, incensurato, rincasato la scorsa notte, è stato invitato dalla madre a chiudere una finestra. Sportosi per raggiungere un'anta è precipitato nel vuoto. Soccorso e trasportato dal personale del 118 all'ospedale Cardarelli è stato medicato per la frattura di tre costole e di due vertebre e ricoverato nel reparto di terapia intensiva in prognosi riservata. Per i carabinieri il giovane non è comunque in pericolo di vita.
RAGAZZO DI 14 ANNI ACCOLTELLATO AD UNA COSCIA A NAPOLI FERIMENTO NELLA ZONA DELLA MOVIDA AFFOLLATA DI NOTTE
NAPOLI, 21 APR - Un ragazzo di 14 anni è stato accoltellato alla coscia sinistra in una lite con alcuni coetanei verificatasi la scorsa notte nella zona di Chiaia, a Napoli. Il fatto in via Bisignano, in piena movida. Agli agenti che lo hanno ascoltato nell'ospedale Vecchio Pellegrini ha detto solo di aver sentito un dolore alla coscia. Il ferimento - per la polizia - sarebbe stato provocato da una lite con altri ragazzi nella zona che il sabato è particolarmente affollata.
ROMA: NARCOTIZZAVANO ANZIANI E LI DERUBAVANO, ARRESTATI DUE RAPINATORI.
Roma, 21 apr. Sceglievano le loro vittime selezionandole dagli annunci sul giornale: dopo aver contatto anziani vedovi in cerca di compagnia femminile, si introducevano nelle loro case, li narcotizzavano e infine li derubavano. I due, una coppia di 42 e 45 anni, lui residente nel comune di Ardea e lei a Roma, sono stati arrestati ieri sera dagli agenti del commissariato di Roma Esposizione, diretto da Giuseppe Miglionico, al termine di indagini durate mesi. La coppia aveva messo a segno una serie di rapine a Roma e in provincia. Durante uno dei tanti appostamenti sotto l'abitazione dei due, i poliziotti erano riusciti a trovare tracce del loro possibile coinvolgimento nelle rapine. La donna, scesa a buttare l'immondizia, aveva lasciato una busta con i rifiuti, recuperata dagli agenti e ispezionata, contenente un flacone di un potente narcotico e un giornale di annunci per incontri, alcuni dei quali sottolineati con un evidenziatore, tutti relativi ad anziani, vedovi, in cerca di compagnia femminile. Questo particolare ha destato ancora di più i sospetti degli investigatori che a quel punto hanno deciso di intervenire. Ieri sera dopo l'ennesimo appostamento i poliziotti hanno intercettato la donna a bordo di un'auto mentre rientrava a casa ad Ardea. La donna ha incontrato il compagno nelle vicinanze dell'abitazione e insieme sono entrati in casa. Gli immediati accertamenti sull'auto condotta dalla donna hanno permesso di accertare che il veicolo era intestato a una persona anziana. A quel punto gli investigatori hanno atteso che i due uscissero di casa, li hanno fermati e dopo una breve colluttazione, bloccati. Messi a conoscenza del motivo per il quale erano stati bloccati, i poliziotti hanno chiesto alla donna dove si trovasse il proprietario dell'auto su cui era stata vista poco prima. La stessa, mostrandosi collaborativa, ha messo gli agenti in condizione di individuare l'appartamento e di soccorrere l'uomo che, dopo le prime cure sul posto, è stato trasportato da personale del 118 in ospedale in stato confusionale. Per i due invece, identificati per G.C. e K.P., è scattato l'arresto. Nella loro abitazione gli investigatori hanno recuperato diversi telefoni cellulari, telecamere e oggetti preziosi. Tutta roba asportata dalle abitazione delle vittime.
TENTANO FUGA E SPERONANO AUTO CC NEL BARESE, QUATTRO ARRESTI.
SANNICANDRO (BARI), 21 APR - Viaggiavano a bordo di un'Alfa 156 priva di assicurazione e per sottrarsi ad un controllo hanno tentato di fuggire speronando la vettura di una pattuglia di carabinieri. È accaduto a Sannicandro dove, con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato, quattro uomini tra i 24 e i 48 anni, sono stati messi agli arresti domiciliari. Il conducente della vettura, peraltro, guidava senza patente poichè il permesso di guida gli è stato revocato.
INCIDENTI STRADALI: PEDONE UCCISO DA AUTO A TORINO
TORINO, 21 - Un rumeno di 38 anni, D.V., è morto stanotte all'ospedale Cto di Torino, dopo essere stato investito da una Chevrolet Cruze guidata da un giovane neopatentato di 20 anni che si è fermato a dare soccorso. L'incidente è avvenuto in via Agudio, a Torino, intorno alle 2. D.V. stava attraversando un incrocio regolato da un semaforo lampeggiante, quando l'uomo l'ha preso in pieno. È morto poco dopo l'arrivo all'ospedale. Si cercano testimoni per accertare la dinamica dei fatti.
VIOLENZA SESSUALE: ARRESTATO A MILANO MISSIONARIO PORTOGHESE.
MILANO, 21 APR - Un missionario portoghese di 39 anni è stato arrestato a Milano per violenza sessuale nei confronti di una ragazzina di 15 anni. L'uomo, F. S., vive a Milano ed era molto amico della famiglia della ragazzina che ha quindi frequentato per molti anni, molestandola con baci e palpeggiamenti da quando aveva 12 anni fino ai 14 anni, quando la ragazza ha confessato le molestie subite allo psicologo della sua scuola media che poi ha allertato il preside e l'Asl. Il missionario è stato quindi arrestato un mese fa anche se la notizia è stata data solo oggi perchè le indagini sono proseguite non senza difficoltà, anche per l'incredulità della famiglia della vittima che mai avrebbe pensato che il religioso, abituale frequentatore della loro casa, potesse aver commesso un tale crimine.
PISTOLA SEMIAUTOMATICA SEPPELLITA IN SPIAGGIA A RIMINI L'HA TROVATA IL TITOLARE DI UNO STABILIMENTO DURANTE DEI LAVORI.
RIMINI, 21 APR - Una pistola semiautomatica è stata ritrovata in spiaggia a Rimini ieri alle 12.30 in uno stabilimento balneare di Bellariva. Il titolare l'ha trovata nella sabbia mentre faceva dei lavori. Era sotto a delle fioriere, in una busta di plastica nera. La Beretta, modello 92FS, calibro 9 per 21, era stata rubata a Perugia nell'aprile dello scorso anno a una guardia giurata. Sarà inviata al Ris di Parma per i rilievi tecnici e balistici. Indagano i carabinieri.
DROGA. ARRESTATA A VITERBO REGINA DELLO SPACCIO DI COCAINA A LEI RICONDUCIBILI 100 CASI DA DICEMBRE 2008 E MARZO 2009.
VITERBO, 21 APR - È stata arrestata colei che era considerata la regina della cocaina a Viterbo, fulcro di cento casi di spaccio. Si chiama Roko Ana, è albanese, ed è una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine. L'operazione è stata coordinata dal capo della squadra mobile Fabio Zampaglione. La donna era destinataria di un ordine di esecuzione per carcerazione emesso dalla Procura generale della Corte d'appello di Roma, per una sentenza definitiva che la condannava a 3 anni, 7 mesi e 29 giorni e a una multa di 26mila euro. A lei sono riconducibili dal dicembre del 2008 al marzo del 2009 circa cento casi di gestione di stupefacenti, attività che in così poco tempo l'aveva fatta diventare una delle maggiori spacciatrici di cocaina a Viterbo. All'epoca le indagini erano state condotte da polizia, carabinieri e guardia di finanza, nell'ambito dell'operazione denominata 'Gullit'. Dopo quel primo arresto da parte della squadra mobile, la donna aveva già scontato un anno, ora detratto dalla pena definitiva. Da Roko Ana partiva un collegamento con altri connazionali a Roma, che la rifornivano, anche loro oggetto di indagini congiunte tra le forze dell'ordine. L'operazione aveva portato nel 2010, insieme alla direzione distrettuale antimafia della Capitale, all'arresto di 11 persone per traffico internazionale di droga, il cui giro passava anche per Belgio, Spagna e Albania. Trovarla per la squadra mobile non è stato facile, visto che la donna si spostava continuamente. Adesso è rinchiusa si trova nel carcere di Civitavecchia.
PERUGIA: AUTO A 230 KM H SULLA E45, INTERCETTATA DA POLIZIA STRADALE.
Perugia, 21 apr. Un'Audi A8 è stata immortalata mentre ieri procedeva alla velocità di ben 230 chilometri orari sulla E45 nella zona di Città di Castello. Secondo quanto spiegano i poliziotti della stradale di Castello, al momento del transito l'auto emanava un sibilo simile al decollo di una navetta spaziale. Oltre all'Audi, altri due veicoli, sono transitati alla velocità di 183 e 177 km/h. Per il pilota, si preannuncia una sanzione amministrativa di oltre 800 euro oltre alla decurtazione di 10 punti e la sospensione della patente da sei mesi a un anno. La settimana appena conclusa era destinata a specifici controlli circa il rispetto dei limiti di velocità, nell'ambito di un progetto denominato «Tispol European Operation Speed» attuata in tutta l'Unione Europea, e nel caso dell'ufficio della polizia stradale di Città di Castello ha portato all'accertamento di oltre 100 infrazioni.
CATANIA: GRAVE MARITO DONNA MORTA IN ROGO ABITAZIONE, PROCURA INDAGA PER OMICIDIO.
Catania, 21 apr. Restano molto gravi le condizioni del cingalese di 45 anni che ha riportato ustioni su quasi tutto il corpo nell'incendio divampato nel tardo pomeriggio di ieri nella sua casa in cui è morta la moglie di 42 anni. Il cadavere carbonizzato della donna è stato trovato con i piedi e il collo, e non con le mani come sembrava in un primo momento, legati con filo elettrico. La Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio. Il rogo sarebbe di natura dolosa e sarebbe stato appiccato con del liquido infiammabile, ma in casa non è stato trovato nessun contenitore.
INDIA: UNICEF ITALIA, VIOLENTATI 7.200 BAMBINI L'ANNO.
ROMA, 21 APR - Oltre 30.000 crimini sono stati commessi contro i bambini nel paese nel 2011; una su tre delle vittime di stupro è un bambino. Più di 7.200 bambini, inclusi quelli molto piccoli, vengono violentati ogni anno. Sono le cifre dell'Unicef India riferite dal portavoce dell«Unicef Italia, Andrea Iacomini, dopo la violenza procurata da una bambina di cinque anni sottolineando che in India molti dei casi di violenza non sono denunciati. »Malgrado le incoraggianti misure prese dal Governo indiano dopo i tragici stupri di dicembre occorre dare maggiore effettività agli interventi ed alla legge in vigore - prosegue - Il caso di stupro brutale di questa settimana, purtroppo, indica anche la necessità di migliorare fortemente la risposta delle forze dell'ordine«. »Gli episodi di violenza contro donne e ragazze infatti - osserva Iacomini - continuano a permeare la vita quotidiana in India e la diffusa accettazione di queste violazioni è preoccupante. È dunque necessario intervenire per cambiare con urgenza la mentalità verso il bambino, le ragazze, le donne e di porre fine a questi crimini brutali. In molte parti della società in India, le ragazze sono spesso visti come passività e hanno poco da dire sulla loro vita. Le ragazze e le donne hanno bisogno di essere valutate, rispettate e di sentirsi al sicuro, non solo entro i confini delle loro case, ma anche negli spazi pubblici«.

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