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Il Ravagnese conquista 'lo scudetto' e sale in seconda categoria. Melito e Pro Pellaro (o Real Santo Stefano) si contendono le briciole

Il Ravagnese, g.b.i. come da pronostico, se non da previsioni,  sbanca Sant’Alessio, campo di casa del Real Santo Stefano e conquista lo scudetto, sul campo e con pieno merito. Diversamente dai rivali, non ha fallito le partite che contavano ed ha sfruttato meglio il fattore esterno. Ma al di là di questo il Ravagnese ci è sembrato più squadra
L’ARRABBIATISSIMO MELITO, TRAVOLGE SOTTO UNA VALANGA DI PALLONI, IL MALCAPITATO SANTA VENERE GALLINA ED ASPETTA, IN CASA LA VINCENTE DI PELLARO-SANTO STEFANO PER LA FINALISSIMA DEI PLAYOFF, IN PALIO IL SECONDO POSTO FINALE, CHE (DI SOLITO), VALE IL SALTO DI CATEGORIA
La Pro Pellaro, di mister Peppe Cara, prossima potenziale avversaria, (se batterà in casa, il Real Santo Stefano) si lecca le ferite e medita un colpo terribile al Marosimone. La formazione del presidente Domenico Sergi, era accreditata dai book-makers, come la formazione da battere, in questo campionato. Ben al di là del rango e del blasone storico. Sfortuna? O.K. ma è mancata anche la concentrazione e la determinazione nei momenti topici, se non cruciali
Domenico Salvatore

MELITO PORTO SALVO (RC)-Una partita di fine campionato in cui giocano tutti come sanno e come possono, ma senza tatticismi di sorta. Può succedere che si segnino goal a grappoli. Una quindicina, quelli convalidati. A parte, quelli annullati ed i rigori non concessi. Invito a nozze per i ben pochi spettatori, che hanno voluto immergersi nel verde, nell’ossigeno e nella natura della Vallata del Marosimone, dove l’esplosione primaverile di Flora e Cerere, ha colorato i prati e le “timpe” ed il profumo dei fiori devasta le fosse nasali. Ma per “raccogliere” i tifosi intorno al “Saverio Spinella”, non basterebbero nemmeno venti goal a partita. Ci vuole altro. Ora, apriamo, hic et nunc, una parentesi sul piano generale. Ogni riferimento e fatti e persone è puramente casuale. Intanto la credibilità, ‘colei che tutto  move’. Spalanca o chiude a doppia mandata, le porta del successo. Quella, non si compra e non si ruba. Si conquista piano piano; giorno per giorno. Ma come le belle torte, occorrono gl’ingredienti giusti e la giusta cottura. Umiltà a perdere, serietà personale e professionale delle persone che vogliono costruire un soggetto giuridico, sportivo o sodale. Sana e lungimirante programmazione. Assenza di ambienti inquinati.

La moralità non deve diventare un optional, ma dev’essere sempre  e comunque un imperativo categorico. Il punto di riferimento costante. Non esiste,  che si vedano giocatori abbandonarsi ad ogni sorta di turpiloquio, sproloquio e vaniloquio; in qualche singolo caso, perfino bestemmiare come i dannati, Dio, la Madonna e tutti i santi. Nella città con quattro o cinque…Madonne (Immacolata, di Porto Salvo, del Carmine, Addolorata; e santi…Pietro e Paolo, Giovanni, Giuseppe, Francesco ecc.Il Sommo Dante, li manderebbe nel girone dei dannati; se non degl’ignavi, inseguiti da sciami di mosconi inferociti, che gli punzecchino le ‘chiappe’. A dire il vero, rispetto al passato nemmeno troppo remoto, torbido, buio e fangoso, dove perfino i giornalisti (quelli ‘liberi’ autonomi, con la schiena dritta ed indipendenti) erano offesi ed umiliati senza tanti complimenti, qualcosa di nuovo s’intravede qua e là. Questo primo campionato di terza categoria appena concluso, ha tentato di sterzare, rispetto al passato nebuloso. C’è una maggiore attenzione delle Federazioni e delle Leghe, con annessi e connessi, come gli arbitri. Ma essi, devono lottare e combattere contro una mentalità, usi e costumi e tradizioni, molto opinabili. Anche quest’anno 2012-13, si sono viste invasioni di campo, selvagge aggressioni fisiche e morali agli arbitri, calci e pugni e botte da orbi, zuffe e risse in ogni angolo del campo.

Alcuni fatti, sono stati regolarmente fotografati, filmati e denunciati, alla pubblica opinione ed agli organi federali preposti. Le società devono intanto educare i loro iscritti. Benchè questo compito cominci da molto lontano. Dal costume intanto. Poi dalla famiglia, dalla scuola e dall’associazionismo, volontariato, Chiesa e boy-scout, dalla società e dallo Stato. L’alberello tenero si può regolarmente malleabilizzare e duttilizzare. Cosa impossibile, quando il “legno” è oramai duro, se non ‘cotto’. I ricoveri in ospedale, il ricorso al medico di famiglia, il Tribunale, il risarcimento danni e via discorrendo, non sono solo ‘tare’ del passato. Le gare non devono entrare nel mirino della compravendita…peso lordo, peso netto, tara;… ricavo, guadagno, spesa, perdita. Di partite “comprate e vendute”, condizionate od aggiustate di illeciti sportivi son pieni i fossi. Non solo a livello professionistico, ma anche dilettantistico. Come sostiene ‘Libera’ e qualche procuratore della Repubblica pugliese, campano, siciliano e calabrese; non solo in conferenza stampa, ma anche nei libri sul fenomeno. E le aule dei tribunali anche; se non gli scaffali dei legali di fiducia. A parte le gare’sospese’ per un minuto;  per onorare il boss della ‘ndrangheta, il mammasantissima, il capobastone ucciso o defunto nel suo letto; con l’ingenua complicità di arbitri sprovveduti, gonzi ed allocchi.

Ma questo Futsal Melito, pare voglia scrivere un capitolo nuovo, ‘pulito’, trasparente, moraleggiante. Se sia così, ‘chapeau’! Su questa partita c’è tanto da dire o niente. A seconda dell’ottica con cui la si voglia vedere, leggere e (de) scrivere. Una gara senza storia, in senso letterale, e non. Gli ospiti comunque, l’hanno onorata. Sebbene si siano presen tati in dodici: i titolari più uno, di riserva. Rispetto ad altri che non si sono nemmeno presentati o si sono presentati in…sette, è già una bella cosa. I ragazzi di Rocco De Pietro e mister Domenico Tripodi, si sono congedati dal pubblico  amico nel migliore dei modi. Con una gragnuola di palloni, nella goleada finale, scaraventati in fondo al sacco avversario. Sebbene l’uomoragno locale, si sia dovuto piegare per ben cinque volte, per raccogliere i palloni nel proprio. Resterebbe a conclusione della stagione, tutto sommato positiva (non erano i favoriti e non si erano attrezzati per il salto di categoria; “porta” ancora aperta)la possibilità di rientrare dalla finestra, dopo essere usciti dalla porta principale….Porta patens esto. Nulli claudatur honesto! Traguardo, ancora raggiungibile attraverso la conquista , seconda palla del match-ball della vittoria nella finalissima di playoff, da giocare al “Saverio Spinella” nel mese di maggio.

Dernière chance, le repêchage. Questa, ovviamente, non è aria fritta tout court. Sta scritto nel comunicato ufficiale della Lega Calcio calabrese, diretta dall’avvocato Saverio Mirarchi. Scripta manent, verba volant. Altro discorso, è il capitolo sugli arbitri a cui dedicheremo un apposito  spazio. Possiamo anticipare che il voto sarà sopra la sufficienza. Benchè alcuni, “suonati” come Kim Soo Ki a San Siro, al massimo potrebbero dirigere partite fra scapoli ed ammogliati; non riesccno a stabilire nessun dialogo, nemmeno con la stampa accreditata; a cui, non si può negare la distinta delle formazioni. Domenico Salvatore


Il tabellino di Dosa

Melito F.Santa Venere Gallina 9-5
Melito Futsal: Barilla, Errigo Ielo, Laganà, Marra, Barilla Marcello, Barilla Rodolfo, Pulitanò, Focà, Gullì
In panchina, Candito, Baccellieri, Pansera, Scaramozzino, Iamonte, Toscano
Allenatore Domenico Tripodi
Presidente, Rocco De Pietro
Santa Venere Gallina: Battaglia Paolo, Barreca, Morabito, Ripepi Domenico, Battaglia Domenico, Crocè, Ripepi Antonio, Costantino, Ricciardi, Ripepi Vincenzo, Martini
In panchina Ricagni
Allenatore,  Ripepi
Presidente
Marcatori: Focà 3, Minicuci 2, Ielo,Gullì, Toscano, Pansera per il Melito. Ricciardi 2, Ripepi Antonio 2 e Ripepi Vincenzo per il Santa Venere Gallina
Arbitro, Moscato di Reggio Calabria
Note, terreno in ottime condizioni di gioco, tepore primaverile. Angoli 10-4, rimesse laterali 18-14, punizioni 16-13















TERZA CATEGORIA GIRONE I ULTIMA GIORNATA DI CAMPIONATO

RISULTATI
Bagaladi-Melisconca 4-3
Futsal Melito-Santa Venere Gallina 9-5
Pro Pellaro-Casignana sospesa al 20’pt sull’1-0**
San Giorgio-Real Santo Stefano 3-5
Santo Stefano-Ravagnese Gbi 1-4
Scillese-Città di Reggio Calabria (domani)
**Gli ospiti, rimanendo in 6 uomini, non raggiungevano il numero minimo
CLASSIFICA
Ravagnese Gbi 52
Futsal Melito 50
Pro Pellaro 45*
Real Santo Stefano 40
Santo Stefano 37
Santa Venere Gallina 31
Bagaladi 31
Scillese 27
San Giorgio 24
Casignana 15*
Città di Reggio Calabria 14
Melisconca 2

Ravagnese Gbi, promosso in Seconda Categoria
*Pro Pellaro e Casignana, in attesa della decisione del Giudice Sportivo
Melisconca 2 punti di penalizzazione; Casignana 1 punto di penalizzazione

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