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Elezioni politiche si vota il 24 e 25 febbraio con il Porcellum e la soglia di sbarramento del 4 % alla Camera ed 8% al Senato

Seggi aperti in tutta Italia fino alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15e - in Lombardia, Lazio e Molise - anche per le Regionali. Gli elettori-cittadini chiamati alle urne, sono circa 47 milioni di cittadini, che dovranno rinnovare il Parlamento (si vota infatti per la Camera dei Deputati e per il Senato della Repubblica. L'elettore dovrà presentarsi al seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale. Chi non ha la tessera o l’ha smarrita può richiederla all’ufficio elettorale del comune di residenza. Dentro la cabina, l'elettore potrà esprimere il voto tracciando un solo segno sul rettangolo che contiene il simbolo della lista prescelta. Non potrà esprimere preferenze. La prima volta di un vigile urbano a Melito Porto Salvo, Massimo Mandica. A Prunella, il voto giovane si chiama, Antonio Strati, diciotto anni appena compiuti; ha votato per la Camera
QUEL ROMPICAPO DELLE ELEZIONI PER 47 MILIONI DI ELETTORI: QUALE SCHEDA SCEGLIE LA…GIALLA, LA ROSSA O LA VERDE? L’NCOGNITA DELLA XVII^ LEGISLATURA, GRILLO, BERLUSCONI, BERSANI, MONTI, INGROIA O GIANNINO? IL PORCELLUM, LA SOGLIA DI SBARRAMENTO ALLA CAMERA ED AL SENATO. IL PREMIO DI MAGGIORANZA
Domenica 24 e lunedì 25 febbraio si voterà anche per le Elezioni Regionali in Lazio, Lombardia e Molise. che si svolgerà ancora con il cosiddetto Porcellum, (legge n. 270 del 21 dicembre 2005) la legge elettorale scritta dall'ex ministro Roberto Calderoli. Bisognerà superare la soglia di sbarramento. Ecco alcune informazioni utili su come e quando si vota. Come per le elezioni Politiche, i seggi saranno aperti dalle 8 alle 22 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì. Il colore della scheda per le Regionali è il verde. Ciascun elettore può votare solo per un candidato Presidente, tracciando un segno sul suo nome, o solo a favore solo di una lista provinciale. Oppure può votare sia per il candidato che per una delle liste provinciali ad esso collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste
Domenico Salvatore













MELITO PORTO SALVO- Facciamo un rapido giro per gli Uffici elettorali. ‘Barbabianca’, sprigiona folate gelide che penetrano nelle ossa. Il “generale Inverno” non fa sconti a nessuno. Il dirimpettaio’Etna, imparruccato sino alle basse quote, rilascia soffioni siberiani. L’ideale per piazzarsi davanti al caminetto, con radiolina, televisore piatto a cristalli liquidi con il digitale terrestre, computer, i-phone ed i-pad, se non un quotidiano sportivo e sprofondare su una comoda poltrona. Volano i numeri ma sui dati dell’affluenza alle urne, non c’è concordanza; benchè si tratti di differenze trascurabili. Più marcato, l’aumento della percentuale alle regionali. Era arrivato alle nostre orecchie, lo ‘spiffero’ delle schede fantasma, nella sezione di Prunella. Così abbiamo pensato bene di andare a verificare. Tuttavia le nostre domande sono cadute nel vuoto. Non sappiamo, se mancassero o meno le schede e se il Comune o la Prefettura le abbia integrate. Sulla soglia della “Scuola serena di Agno”, incontriamo l’agente forestale Gianni De Luca ed il vigile urbano, se non agente di Polizia Municipale, Massimo Mandica; caso unico nella storia di questa città, se la memoria non c’inganni. C’è sempre una prima volta in tutte le cose. Una scuola colorata, restaurata, spaziosa, comoda e confortevole, ma senza alunni. Una cattedrale nel deserto. Eppure, tra queste mura, hanno studiato intere generazioni. Prunella, la più grossa frazione del Comune, è stata sede di facoltà universitaria. Gli scolari, avevano la loro scuola in loco, ma sono stati costretti ad emigrare a Pallica. Nonostante le proteste e le contestazioni dei genitori, che avevano pure minacciato, di mandare i loro figli, fuori Melito: “Qui le aule fanno osservare un paio di cittadini ‘Prunegghioti’, sono certamente più grandi e comode di quelle di Pallica…Scrivetele queste cose…che siamo costretti a subire queste ingiustizie…ma non finisce qui”. Un braccio di ferro, che si trascina da anni. Ognuna delle parti ritiene di essere nel giusto. Sullo sfondo della denatalità, il vero tallone di achille; e dell’emigrazione di massa. Non c’è lavoro,  mancano i soldi, non si fanno figli, si chiudono le scuole, gli uffici, gli ospedali. Purtroppo, fuori dal seggio, cumuli di spazzatura nauseabonda, depositati da diversi giorni, fanno bella mostra di sé, ai piedi dei cassonetti stracolmi sino all’orlo. Guarda caso, alcuni dei temi di scottante attualità della campagna elettorale appena conclusa. I Melitesi si sono evoluti politicamente.

Le elezioni europee, le politiche, le regionali, le provinciali, le comunali, senza dimenticare gli esecutivi dell’ Asl e della Comunità Montana, hanno contribuito all’emancipazione. Per lo meno, sulla carta, se non per linee generali. Altra cosa è, la presa di coscienza, il senso della libertà e della democrazia, in cui i Melitoti, non sono certo all’avanguardia. Il partigiano ‘Calabria’ e recentemente la buon’anima di don Cosimo Latella, ritenevano che fossero oggetto di conquista. Il vasto hinterland melitese è senza rappresentanti ad ogni livello. Eccezion fatta per Pierpaolo Zavettieri di Bova Marina, rientrato dalla finestra a Palazzo Foti. Si vota, ma i seggi a causa anche delle intemperie atmosferiche, sono pressocchè deserti. Come vedono la macchina digitale, i componenti dell’ufficio elettorale fanno mille smorfie, si nascondono, si defilano e qualcheduno si permette il lusso di darci…ordini sul nostro lavoro. Ma non siamo nel privato. Non c’è nessuna, sia pure larvata o criptata propaganda fuori, né dentro.

Le elezioni politiche italiane, eleggono il Parlamento della Repubblica. Sono regolate dalla Costituzione e dalla vigente legge elettorale. Si svolgono ogni cinque anni oppure in seguito a scioglimento anticipato delle Camere. In seguito alle elezioni, si rinnova anche il Governo, che deve ottenere l'appoggio della maggioranza in ciascun ramo del Parlamento. L'elezione a suffragio universale è contemporanea per entrambi i rami, sebbene con modalità distinte: per la Camera votano tutti i maggiorenni raggruppati in circoscrizioni, per il Senato votano gli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età, raggruppati su base regionale. Ad ogni elettore vengono consegnate due schede elettorali di colore rosa e giallo.Finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti.  Le elezioni politiche sono precedute da un periodo di trenta giorni detto campagna elettorale, per il quale la legge stabilisce alcuni principi che dovrebbero favorire un'equa ed appropriata visibilità a tutti i principali partiti o movimenti politici (par condicio). Nel frattempo, fonte Wikipedia, viene messa in moto la cosiddetta "macchina elettorale" costituita dagli uffici elettorali dei comuni, dalle Prefetture e dall'ufficio elettorale centrale del Ministero degli Interni.Il giorno che precede le elezioni entra in vigore il silenzio elettorale e, contemporaneamente, si costituiscono nei luoghi adibiti i seggi (o, piùpropriamente, gli Uffici Elettorali di Sezione), costituiti da un Presidente, dal suo segretario e da quattro scrutatori. Usualmente più sezioni elettorali sono raggruppate in singoli edifici pubblici (generalmente scuole) e vengono presidiate per tutta la durata delle elezioni da rappresentanti delle forze armate e di polizia. Alla chiusura delle urne si procede, sezione per sezione, alla conta dei voti, che confluiscono alle Prefetture e quindi presso l'ufficio elettorale del Ministero degli Interni. Contemporaneamente gli organi di informazione possono iniziare a diffondere le proiezioni di voto. I risultati definitivi, salvo reclami esaminati dalla giunte per le elezioni delle Camere, sono forniti dalla Commissione elettorale centrale istituita presso la Suprema Corte di Cassazione. A seguito della proclamazione dei risultati nazionali, le singole commissioni elettorali circoscrizionali proclamano i candidati eletti.Il costo delle elezioni è stimato in circa 400 milioni di euro, con un limite per sezione di 5.678,63 euro. Soglia di sbarramento alla Camera: per ottenere seggi alla Camera, ogni partito o lista deve ottenere almeno il 4% dei voti nazionali mentre le coalizioni devono ottenere almeno il 10%. Le liste collegate ad una coalizione che abbia superato la soglia prescritta, partecipano alla ripartizione dei seggi se superano il 2% dei voti; partecipa inoltre alla ripartizione il primo partito al di sotto di questa soglia all'interno della stessa coalizione (il cosiddetto miglior perdente). Questo vuol dire che se una coalizione che superi lo sbarramento del 10% fosse formata da 3 partiti di cui solo 2 superano il 2%, il terzo entrerebbe sicuramente alla Camera con qualsiasi percentuale; se una coalizione fosse formata da 4 partiti di cui solo 2 superano il 2%, entrerebbe alla camera solo il più votato degli altri 2 che non hanno superato la soglia. Se una coalizione non dovesse superare il 10%, ogni singolo partito che la compone deve superare il 4%. Soglia di sbarramento al Senato: per ottenere seggi al Senato, ogni partito o lista deve ottenere almeno l'8% dei voti mentre le coalizioni devono ottenere almeno il 20%. Le liste collegate ad una coalizione che abbia superato la soglia prescritta, partecipano alla ripartizione dei seggi se superano il 3% dei voti. Questo metodo ricorda quello della legge elettorale usata in Toscana, che prevede simili sbarramenti. La differenza sostanziale con la Camera è data dal fatto che le soglie e il premio di maggioranza non sono calcolati sui voti nazionali, ma su base regionale. Per questo motivo alcune regioni risultano più importanti di altre perché i seggi assegnati dipendono dalla popolazione regionale, tant'è che i giornalisti hanno iniziato a chiamare la Lombardia Ohio d'Italia per la suo peso simile a quello che ha lo stato americano nelle elezioni del presidente degli Stati Uniti.Elezioni per la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica.
   

    18 aprile 1948: Elezioni politiche italiane del 1948
    7 giugno 1953: Elezioni politiche italiane del 1953
    25 maggio 1958: Elezioni politiche italiane del 1958
    28 aprile 1963: Elezioni politiche italiane del 1963
    19 maggio 1968: Elezioni politiche italiane del 1968
    7 maggio 1972: Elezioni politiche italiane del 1972
    20 giugno 1976: Elezioni politiche italiane del 1976
    3 giugno 1979: Elezioni politiche italiane del 1979
    26 giugno 1983: Elezioni politiche italiane del 1983
    14 giugno 1987: Elezioni politiche italiane del 1987
    5 aprile 1992: Elezioni politiche italiane del 1992
    27-28 marzo 1994: Elezioni politiche italiane del 1994
    21 aprile 1996: Elezioni politiche italiane del 1996
    13 maggio 2001: Elezioni politiche italiane del 2001
    9-10 aprile 2006: Elezioni politiche italiane del 2006
    13-14 aprile 2008: Elezioni politiche italiane del 2008
    24-25 febbraio 2013: Elezioni politiche italiane del 2013

Stiamo tagliando la corda, quando spunta sulla cancellata un “ragazzino” allampanato”. Fa capolino sulla soglia della porta, smarrito e confuso, ma anche emozionato, declina a richiesta le sue generalità:Antonio Strati, diciotto anni appena compiuti, ma non potrà votare per il Senato; ed a lenti passi, caracolla verso il suo primo impatto col voto. Da questa tornata elettoralistica “nazionale” usciranno pure, il nuovo Presidente del Consiglio e più tardi, il Presidente della Repubblica. Domenico Salvatore


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