Reggio Calabria, 25/11/2012
Oggetto: resoconto fiaccolata pro-Palestina
Nonostante i tantissimi problemi che attanagliano ultimamente la città
di Reggio Calabria, un nutrito gruppo di ragazzi, ieri sera a piazza
Italia ha voluto dedicare un po' del proprio tempo a chi sta peggio,
esprimendo la propria solidarietà al Popolo palestinese con una
semplice fiaccolata promossa dal MSI-Fiamma Tricolore.
Una manifestazione colorata da tante bandiere palestinesi illuminate
dalle fiaccole e dai fumogeni, un lungo striscione con la scritta
"Palestina libera", alcuni giovani con la tipica kefiah al collo
urlano slogan, e c'è persino una ragazza probabilmente musulmana con
il chador in testa e che ogni tanto deve controllare la figlia che
gioca felice con lo striscione. È questa una delle immagini più
significative della serata di ieri. In questi tragici giorni di assedi
in Palestina, infatti, le notizie sui morti hanno riportato troppo
spesso i nomi di bambini che non potranno più sognare di giocare
liberamente sulla propria terra. E la storia di un bambino è stata
anche il tema di una toccante poesia letta durante la manifestazione,
in cui si narra di un esule palestinese che da ragazzo ritorna a Gaza
per rincontrare i propri genitori e li ritrova la notte di Natale. Ma
li rincontra in Paradiso, perché questo ragazzo era stato appena
ucciso anche lui da un missile israeliano. Raid, questi, di un
esercito contro un Popolo che si difende con le pietre e con le
fruste. Attacchi violentissimi e spropositati dello Stato d'Israele
che continua a massacrare da oltre 60 anni una terra ed un Popolo,
come il ragazzo del megafono ha raccontato durante tutta la
manifestazione.
Fra le bandiere Palestinesi spuntano anche quelle borboniche del Regno
delle Due Sicilie. La cosa desta molta curiosità, ed alla domanda di
molti viene risposto che noi meridionali siamo i palestinesi di ieri.
Un tempo, 150 anni fa coloro che nel Sud Italia lottavano per la
libertà della propria terra ingiustamente invasa venivano chiamati
Briganti. Oggi, coloro che con l'Intifada, la lotta delle pietre
contro i missili ed i mitra, combattono per la libertà della propria
terra ingiustamente invasa vengono chiamati terroristi. È questo un
meraviglioso parallelismo che ieri sera ha unito la Palestina al Sud
Italia. Li ha resi idealmente più vicini, e forse anche per questo
tanti reggini hanno sentito, dentro le loro coscienze, il dovere di
esprimere la propria solidarietà ad un Popolo che urla da decenni la
sua disperazione per le ingiustizie e le morti che quotidianamente
deve subire nell'indifferenza dei potenti del mondo. Di certo ieri
sera Reggio Calabria, nonostante le tante difficoltà che l'assillano,
ha dimostrato di avere un grande cuore!
dr Luca Taveri – addetto stampa Fiamma Reggio
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