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CONFERENZA STAMPA PRESENTAZIONE PROGETTO MMT CALABRIA

Domani, Mercoledì 21 Novembre, alle ore 11.00, presso la sala Giuditta
Levato del Consiglio Regionale, si terrà una conferenza stampa di
presentazione del progetto MMT Calabria/Europa. Partecipano:



1)Francesco Talarico (Presidente Consiglio Regionale della Calabria)

2)Giuseppe Raffa (Presidente Provincia di Reggio Calabria)

3)Antonio Caridi (Assessore Regionale)

4)Francesco Toscano (Ideatore e Coordinatore del progetto MMT Calabria/Europa)

Programma e Calendario dei Lavori del CONVEGNO (30 novembre- 2 dicembre 2012)

"La crisi politico-economica occidentale del XXI secolo, la Modern
Money Theory e le controverse dinamiche del Potere globale"



VENERDI 30 NOVEMBRE 2012: ore 9.30 inizio lavori

Moderatore: Luigi Pandolfi (giornalista)

Introduzione all'evento di Francesco Toscano (ideatore e coordinatore
organizzativo convegno) e Gioele Magaldi (consulente strategico
dell'evento).


Saluti Istituzionali:

Presidente Regione Calabria Giuseppe Scopelliti
Presidente Consiglio Regionale Francesco Talarico
Presidente Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa
Rappresentanti Parlamento nazionale italiano
Rettori Università calabresi
Rappresentanti forze produttive e sindacali

SESSIONE MATTUTINA: "LA MODERN MONEY THEORY, NUOVA ERESIA ECONOMICA".
RELAZIONI INTRODUTTIVE DI:

Stephanie Kelton
Marshall Auerback
William Black

SESSIONE POMERIDIANA (ore 15.30) : "ECONOMISTI,GIURISTI,
INTELLETTUALI E POLITICI ITALIANI A CONFRONTO CON LA MMT"

Intervengono: Benedetto Della Vedova (deputato ed economista),
Francesco Forte (già deputato, giornalista ed economista), Piergiorgio
Gawronski (economista, giornalista e politico), Mattia Granata
(storico dell'economia, capo di gabinetto assessorato allo sviluppo
economico, università e ricerca del Comune di Milano), Pasquale
Catanoso (rettore Università Mediterranea di Reggio Calabria), Roberto
Occhiuto (giornalista, deputato, vicepresidente della Commissione
Bilancio della Camera dei Deputati), Marco R. Provvidera (avvocato,
esperto di temi giuridici internazionali), Antonino Foti (deputato,
presidente Associazione Internazionale Magna Grecia), Massimo Canale
(avvocato, politico), Domenico Marino (economista), Gioacchino Genchi
(esperto informatico, avvocato, già dirigente Polizia di Stato)

Interventi del pubblico e dei giornalisti con questioni e domande
poste a relatori e co-relatori.

N.B. Sono tuttora in via di conferma gli interventi di altri
autorevoli co-relatori, della cui presenza nella giornata di venerdì
30 novembre 2012 verrà data eventuale notizia ai media tramite
comunicato stampa e aggiornamento del presente programma, consultabile
sul sito ufficiale dell'evento: www.mmtcalabria.it .


SABATO 1 DICEMBRE 2012: ore 9.30 inizio lavori

Moderatore: Luigi Pandolfi (giornalista)

SESSIONE MATTUTINA: "LA CRISI ECONOMICA COME STRUMENTO PER
RIDISEGNARE LA SOCIETA' EUROPEA E OCCIDENTALE IN SENSO OLIGARCHICO E
TECNOCRATICO? LE CONTROVERSE DINAMICHE DEL POTERE NELL'ERA DELLA
GLOBALIZZAZIONE"
RELAZIONE INTRODUTTIVA DI:

Gioele Magaldi


Intervengono: Stephanie Kelton (economista), Marshall Auerback
(economista), William Black (economista), Francesco Forte (già
deputato, giornalista ed economista), Piergiorgio Gawronski
(economista, giornalista e politico), Mattia Granata (storico
dell'economia, capo di gabinetto assessorato allo sviluppo economico,
università e ricerca del Comune di Milano), Pasquale Catanoso (rettore
Università Mediterranea di Reggio Calabria), Roberto Occhiuto
(giornalista, deputato, vicepresidente della Commissione Bilancio
della Camera dei Deputati), Marco R. Provvidera (avvocato, esperto di
temi giuridici internazionali), Antonino Foti (deputato, presidente
Associazione Internazionale Magna Grecia), Massimo Canale (avvocato,
politico), Domenico Marino (economista), Gioacchino Genchi (esperto
informatico, avvocato, già dirigente Polizia di Stato), Paride
Leporace (giornalista, direttore Quotidiano della Basilicata), Fabio
Rizzi ( senatore ), Francesco Toscano (giornalista)


SESSIONE POMERIDIANA (ore 15.30)

Prosecuzione tavola rotonda mattutina.

Interazione del relatore e dei co-relatori con il pubblico e i giornalisti.

N.B. Sono tuttora in via di conferma gli interventi di altri
autorevoli co-relatori, della cui presenza nella giornata di sabato 1
dicembre 2012 verrà data eventuale notizia ai media tramite comunicato
stampa e aggiornamento del presente programma, consultabile sul sito
ufficiale dell'evento: www.mmtcalabria.it .


DOMENICA 2 DICEMBRE: ore 9.30 inizio lavori

Moderatore: Luigi Pandolfi (giornalista)

SESSIONE MATTUTINA: "LE MISURE ECONOMICHE ADOTTATE DAL GOVERNO MONTI E
IMPOSTE DALLA TROIKA UE, BCE E FMI AGGRAVANO LA CRISI IN ITALIA E IN
EUROPA? GRECIA E ARGENTINA: DUE MODALITA' OPPOSTE DI RISANAMENTO
ECONOMICO"
RELAZIONI INTRODUTTIVE DI:

Stephanie Kelton
Marshall Auerback
William Black
Piergiorgio Gawronski


Intervengono: Alberto Gambescia (direttore Fondazione Mezzogiorno
Europa), Francesco Nucara (deputato), Alexandre Del Valle (giornalista
e politologo), Mattia Granata (storico dell'economia, capo di
gabinetto assessorato allo sviluppo economico, università e ricerca
del Comune di Milano), Pasquale Catanoso (rettore Università
Mediterranea di Reggio Calabria), Roberto Occhiuto (giornalista,
deputato, vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera dei
Deputati), Marco R. Provvidera (avvocato, esperto di temi giuridici
internazionali), Antonino Foti (deputato, presidente Associazione
Internazionale Magna Grecia), Massimo Canale (avvocato, politico),
Domenico Marino (economista), Gioacchino Genchi (esperto informatico,
avvocato, già dirigente Polizia di Stato), Gioele Magaldi (filosofo e
politologo), Francesco Toscano (giornalista)

N.B. Sono tuttora in via di conferma gli interventi di altri
autorevoli co-relatori, della cui presenza nella giornata di domenica
2 dicembre 2012 verrà data eventuale notizia ai media tramite
comunicato stampa e aggiornamento del presente programma, consultabile
sul sito ufficiale dell'evento: www.mmtcalabria.it .


SESSIONE POMERIDIANA (ore 15.30): "RITORNO ALLE IDENTITA' NAZIONALI O
COSTRUZIONE DI UNA NUOVA EUROPA POLITICAMENTE COESA, SOLIDALE E
FEDERALE SUL MODELLO U.S.A.?"

Proseguono gli interventi di relatori e co-relatori, tanto sul tema
della mattina che su quello della sessione pomeridiana.

Presentazione, in videoconferenza da Parigi, da parte del prof.
Massimiliano Ferrara (già pro-rettore dell'Università Mediterranea di
Reggio Calabria, attuale direttore generale del dipartimento
istruzione, cultura, ricerca e alta formazione della Regione Calabria)
del progetto MMT/Università per gli studenti calabresi e italiani.

Gioele Magaldi e Francesco Toscano illustrano il progetto di un think
tank dedicato alla diffusione della MMT in Calabria, in Italia e in
Europa.

Interazione con il pubblico e i giornalisti

Saluti e chiusura del Convegno.







La crisi politico-economica occidentale del XXI secolo, la Modern
Money Theory e le controverse dinamiche del Potere globale.
Presentazione "Progetto MMT Calabria/Europa"
L'attuale crisi europea (e occidentale) condiziona la vita di milioni
di cittadini in carne ed ossa.
Intere generazioni vagano nella speranza di guadagnarsi un futuro
dignitoso, mentre i salari si assottigliano, i diritti scompaiono e lo
stato sociale si sgretola sotto i colpi incessanti di una batteria
mediatica che inverte sovente i concetti di involuzione e progresso.
L'idea che non si possa fare altrimenti, che la fine del welfare state
sul modello europeo (per usare un auspicio di Mario Draghi, presidente
BCE) rappresenti oramai una necessità dolorosa ma non rinviabile, si è
pericolosamente insinuata in larghissimi settori della nostra pubblica
opinione.
Di ciò, ci sembra complice un sistema informativo che ha introiettato
acriticamente i germi del pensiero unico neoliberista in campo
economico.
Ma proprio per sfatare questa insalubre e irrazionale rassegnazione –
la stessa che impedisce di prendere in considerazione, studiare e
sottoporre all'opinione pubblica paradigmi politici, culturali ed
economici alternativi e migliori- è doveroso impegnarsi fino in fondo
per sfuggire da questo inarrestabile e tetro declino che, oramai da
anni, attanaglia l'Europa.
Non è vero che non esista alternativa alle politiche recessive che
impongono continui tagli alla spesa pubblica come unica soluzione per
"superare la crisi". Parimenti, non risponde a verità il ritornello
che colpevolizza le classi medie e proletarie del passato, accusate
falsamente di "avere vissuto al di sopra dei propri mezzi". Non è
giusto, decoroso e lungimirante continuare ad umiliare i Paesi più
deboli dell'area Euro che, come la Grecia, stentano a rassegnarsi alla
prospettiva di un futuro di indigenza e miseria. Tanto più che, le
tanto conclamate politiche di austerità e rigore, non soltanto hanno
aggravato la crisi greca (calo del PIL e conseguentemente del gettito
fiscale), portoghese, irlandese, spagnola, italiana, etc., ma stanno
anche alimentando un incontrollabile e rabbioso risentimento popolare
che ha persino rianimato fantasmi del passato come il
nazional-socialismo (il caso clamoroso di "Alba Dorata" in Grecia
potrà rafforzare pericolosamente derive analoghe in altri paesi
europei).
E' giunto il momento di affrontare alla radice il problema della
governance di questa malsana Unione Europea, fautrice di politiche
suicide sul piano economico, le quali nascondono intendimenti
involutivi e classisti sul piano più strettamente sociale e politico.
Infatti, un conto è propugnare Stati Uniti d'Europa, governati da
istituzioni parlamentari democraticamente legittimate, le quali
possano dare o togliere la fiducia ad esecutivi pro-tempore, a loro
volta in grado di assumere una strategia coerente e comunitaria delle
politiche economiche finalizzate al benessere dei popoli
rappresentati; tutt'altro scenario è quello attuale, dove ristrette
oligarchie tecnocratiche decidono arbitrariamente- e senza essere
soggette al controllo della sovranità popolare- indirizzi strategici
palesemente fallimentari e recessivo-depressivi per la maggior parte
delle imprese, dei liberi professionisti e dei lavoratori europei.
Perciò, ci sembra doveroso, sul piano civile, coltivare un pubblico
dibattito che metta al centro dell'attenzione collettiva una
prospettiva di cambiamento fondata sullo studio e la consapevolezza
critica dei paradigmi politico-economici che decidono delle vite di
centinaia di milioni di persone. Intendiamo dimostrare come soltanto
cittadini consapevoli dei propri diritti e della propria dignità,
animati da forte e disinteressata passione per la vita della Polis
calabrese, italiana ed europea, maturi ed avveduti
spettatori/indagatori delle dinamiche del potere nella società
globalizzata, possano incidere significativamente sulle scelte
decisive che riguardano il destino delle generazioni presenti e
future.
Rifuggiamo con fastidio il ricorrente piagnisteo ipocrita di chi è
solito lamentarsi, ma non trova mai il coraggio di approfondire,
rimuovere i veli di certa manipolazione mediatica e ideologica,
rimboccarsi le mani e combattere una buona battaglia civile e
meta-politica, al di là delle stereotipate contrapposizioni tra
fazioni e partiti.
L'indifferenza e l'ignavia, in un momento storico di svolte epocali
come quelle in atto in Occidente e nel Mondo, non ci sembrano
giustificate né giustificabili.
E nemmeno ci sembra salutare – con riferimento alle contingenti
situazioni italiane – un isterico e indifferenziato risentimento
contro la classe dirigente politica di ogni livello, per poter davvero
invertire la rotta che sta conducendo il popolo del Bel Paese al
declino.
Questo lungo preambolo serve a delineare lo spirito nel quale nasce e
si rafforza, ogni giorno di più, l'idea di presentare alla pubblica
opinione calabrese, italiana ed europea, una serie di eventi di
approfondimento economico e sociologico di portata potenzialmente
"rivoluzionaria".
L'attuale impoverimento di milioni di europei – sempre più ridotti in
condizioni di grave disperazione e solitudine sociale- trova le sue
radici paradigmatiche (sul piano strettamente economicistico) nelle
teorie sviluppate nel corso del XX secolo dagli epigoni della scuola
austriaca di Ludwig von Mises e Friedrich von Hayek e, a partire dagli
anni Settanta, in quelle elaborate della scuola di Chicago dominata da
Milton Friedman e George Stigler.
Secondo alcuni analisti e protagonisti delle dinamiche del potere
nell'era contemporanea, determinati centri oligarchici di potere
sovra-nazionale hanno negli anni utilizzato sapientemente queste
teorie economiche della scuola di Vienna e di Chicago, declinandole
congiuntamente ad una visione tecnocratica della gestione della
società, e diffondendo complessivamente questo patrimonio di
suggestioni teoriche presso le principali istituzioni
economico-finanziarie internazionali, nonché presso le più importanti
accademie e presso i più influenti think-tank e centri di ricerca.
Così, a partire dalla famosa relazione The Crisis of Democracy: On the
Governability of Democracies, commissionata nel 1975 dalla
associazione mondialista Trilateral Commission (fondata nel 1973) a
tre studiosi di fama internazionale come il francese Michel Crozier,
il giapponese Joji Watanuki e lo statunitense Samuel P. Huntington, si
è andato affermando un paradigma sottilmente critico della appena
consolidatasi società aperta occidentale, basata su principi di ampia
libertà e pluralismo dell'informazione, di democrazia largamente
rappresentativa e partecipativa, su importanti conquiste sindacali
nell'ambito del diritto del lavoro, sulla piena emancipazione
culturale e socio-politica delle masse, rese più sollecite delle
problematiche della res publica – e desiderose di parteciparvi –
grazie ad un significativo miglioramento delle proprie condizioni
economiche ed esistenziali.
Al contrario, almeno secondo alcuni dei committenti della relazione
The Crisis of Democracy, e secondo altri autorevoli membri di
determinati ambienti dell'establishment planetario sovra-nazionale, la
piena realizzazione del welfare state e di istituzioni
liberal-democratiche e liberal-socialiste in Occidente avrebbe
rischiato di erodere, a vantaggio della maggioranza dei cittadini,
tradizionali privilegi appartenenti ad alcune elites mondialiste
conservatrici.
Si lamentava, insomma, un "eccesso di democrazia" in Occidente,
qualcosa che, secondo le preoccupazioni di determinati centri
oligarchici, avrebbe infine portato all'ingovernabilità del sistema
(o, a secondo dei punti di vista, ad una sua governabilità più
ugualitaria, equa e meno elitaria e tecnocratica).
Fatto sta che il combinato disposto delle teorie economiche
neoliberiste (assurte a corpus teologico dogmatico indiscutibile) e
delle teorie politiche avversarie dell'onda lunga democratica che, nel
Secondo Dopoguerra, aveva condotto i popoli occidentali a decenni di
straordinaria crescita economica, culturale e civile anche per i ceti
meno abbienti e alfabetizzati, è stato capace, in pochi decenni, di
causare una preoccupante involuzione delle condizioni di vita della
maggioranza dei cittadini dell'area euro-atlantica.
Ciò è potuto avvenire, a nostro parere, anche attraverso la diffusione
mediatica manipolatoria e la sedimentazione, presso le pubbliche
opinioni occidentali, di forzate e distorte interpretazioni della
realtà socio-economica e degli stessi diritti dei cittadini di nazioni
democratiche.
Partendo di qui, da questi dati sconfortanti di disgregazione delle
secolari conquiste civili e politiche di libertà, democrazia e diritto
ad un "minimo sindacale" di felicità e prosperità di tutte le classi
sociali, abbiamo deciso di affrontare il problema cruciale dei
paradigmi economici che fondano la convivenza collettiva e l'armonia
sociale delle nazioni.
Intendiamo ricominciare dalle idee, dalla rivendicazione di un
dibattito libero e pluralistico (contro ogni pretesa dogmatica di chi
consideri il neoliberismo una teologia cui aderire per fede e obbedire
per conformismo), coagulando proprio in una delle regioni più
disagiate d'Europa, la Calabria, alcune fra le migliori intelligenze
economiche mondiali.
Vorremmo riattualizzare il pensiero (collettivamente rimosso e
demonizzato) del grande John Maynard Keynes.
Infatti, esistono autorevoli studiosi che hanno elaborato una dottrina
economica d'avanguardia, la Modern Money Theory (MMT), in grado di
offrire soluzioni solide e scientifiche per uscire da una crisi
lunghissima che sembra senza fine.
Una dottrina economica d'avanguardia, la MMT, che a ben vedere non
costituisce il ritrovato estroso di intellettuali originali e un po'
bizzarri, bensì una sapiente e rigorosa re-interpretazione dei
fondamenti macro e micro-economici di cui il main-stream neoclassico e
neoliberista pretende di fornire l'unica lettura ermeneutica lecita e
autorizzata (nonostante mille esperienze concrete dimostrino il
carattere fallimentare delle previsioni economiche degli epigoni di
von Mises, von Hayek, Friedman, Stigler, etc.)
La nostra è evidentemente una battaglia culturale che sorvola le
contingenti appartenenze politico-partitiche e prova a competere sul
piano faticoso ma gratificante dell'impegno civile e dell'esegesi
storica, economica e socio-antropologica.
Registriamo però con estrema soddisfazione l'attenzione che moltissime
Istituzioni calabresi hanno dedicato alla nostra iniziativa,
rendendola di fatto possibile.
Mentre in gran parte d'Italia la politica mostra il suo volto
peggiore, sperperando denari per promuovere iniziative di dubbia
utilità, le Istituzioni calabresi, almeno in questa circostanza, hanno
dimostrato rispetto e attenzione per la cultura e le grandi questioni
dell'attualità contemporanea.
La buona politica è quella che riconosce le intelligenze da mettere al
servizio del bene comune.
Le istituzioni rappresentative del popolo calabrese, attraverso un
progetto di collaborazione non occasionale con i migliori economisti
neokeynesiani che il panorama mondiale propone, può effettivamente
dare un suo contributo per invertire il paradigma stantio e nefasto
che la dipinge endemicamente come terra di malaffare e sottocultura.
Dal sud più profondo e dimenticato può partire un messaggio decisivo
di speranza e cambiamento. La Modern Money Theory (MMT) rappresenta
infatti un movimento di avanguardia, economica e culturale, destinato
per forza intrinseca ad imporsi presto nel dibattito pubblico
continentale. Dal 30 nov al 2 dic Reggio Calabria ospiterà una
conferenza di estrema importanza.
Il titolo di tale tre giorni sarà, significativamente : "La crisi
politico-economica occidentale del XXI secolo, la Modern Money Theory
e le controverse dinamiche del Potere globale".
Questo convegno vedrà presenti, come relatori, non soltanto i massimi
esperti mondiali di MMT come Stephanie Kelton, Marshall Auerback,
Pavlina Tcherneva, William Black (e forse altri, su cui forniremo in
seguito ragguagli), ma anche filosofi, sociologi, politologi e
giornalisti economici particolarmente attenti alle dinamiche
macroeconomiche e macropolitiche. Questo evento vedrà il concorso e
il patrocinio dei massimi rappresentanti delle istituzioni politiche
ed accademiche calabresi, con una significativa presenza di esponenti
bi-partisan del Parlamento nazionale.
Concludiamo questa presentazione con una riflessione programmatica.
Esiste un terreno, quello da cui si dipartono le strade che conducono
all'umano progresso e alla conservazione/rigenerazione dei diritti
acquisiti e inviolabili di democrazia, libertà e uguaglianza, che non
consente strumentalizzazioni politiche di basso livello, passerelle
pubblicitarie, furbizie o piccinerie faziose, invidie dozzinali.
Questo "Progetto MMT Calabria/Europa" è rivolto in prima istanza a
tutti quelli che, rifiutando etichette e tassonomie grossolane, sono
pronti ad intraprendere il cammino lungo e faticoso che porta alla
consapevolezza e, quindi, alla vera libertà di scegliere, agire,
vivere in modo dignitoso e autentico.
Francesco Maria Toscano, responsabile organizzativo del "Progetto MMT
Calabria/Europa".

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