PALERMO
: RAPINANO UNA FARMACIA, ARRESTATI DAI CARABINIERI QUATTRO GIOVANI UNO E’
MINORENNE.
In un
momento in cui, complice l’attuale congiuntura economica, si è registrato
un incremento di furti e rapine nel capoluogo siciliano, i Carabinieri del
Comando Provinciale di Palermo hanno ulteriormente intensificato i loro servizi
focalizzando l’attenzione sugli obiettivi cittadini maggiormente a
rischio di rapina.
È stato
così possibile far terminare con l’arresto la giornata di quattro
giovani palermitani, autori della rapina ai danni di una Farmacia
“Liggio” di via Leonardo da Vinci nr. 319.
Tra i 17 e i 28
anni, tutti con precedenti penali (escluso
il minorenne), con armi in pugno e passamontagna, hanno dato prova
di essere perfettamente sincronizzati ed organizzati nell’esecuzione di
una rapina che, quanto alle modalità, richiama alla memoria un “modus
operandi” tipico di chi è avvezzo a questo genere di misfatti.
Il
sistema di video-sorveglianza della farmacia, nel riprendere quei pochi secondi
concitati, in cui tre incappucciati sotto la minaccia di pistola e coltelli
hanno immobilizzato tutti i presenti, ha fornito dei dettagli di assoluta
eloquenza investigativa.
Modello
e colore dell’auto oltre ad un quarto complice alla guida, visibili dal
sistema di video-sorveglianza esterna, hanno fatto il resto consentendo, così,
ai militari della Compagnia Piazza Verdi di intercettare i malviventi per
trarli in arresto.
Le
successive perquisizioni consentivano di recuperare il bottino - di poche centinaio di euro - oltre alle armi ed ai passamontagna
utilizzati dal commando.
Assicurati
i quattro alla giustizia, il lavoro degli investigatori continua al fine di
stabilire se analoghi fatti delittuosi siano da ricondurre a RANELI Carmelo, classe 1984, MINEO Vincenzo, classe 1987, D’OCA Francesco, classe 1992 e S. D., classe 1995, minorenne. I tre
maggiorenni, sottoposti a rito della direttissima, dopo la convalida degli
arresti, per RANELI, si sono
aperte le porte del carcere “Ucciardone, per D’OCA e MINEO
è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre il
minorenne S.D., è stato associato
presso il centro di prima accoglienza “Malaspina” di Palermo.
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