L’OBBLIGO DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
DEI RISCHI ESTESO ANCHE ALLE MICRO IMPRESE. UN’ARMA LEGISLATIVA EFFICACE PER COMBATTERE LE
MORTI BIANCHE, SPECIE IN AGRICOLTURA E IN EDILIZIA I SETTORI PIU’ A
RISCHIO.

“Finalmente anche le micro imprese dovranno redigere il Documento di valutazione dei rischi. E questa è una novità che porterà notevoli benefici sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto quando si tratta di aziende del settore agricolo ed edile, ovvero quelle in cui si conta il maggior numero di morti bianche. Sulle 392 registrate dall’inizio dell’anno a fine settembre, il 36,1 per cento del totale lavorava nei campi e il 25,1 nelle costruzioni”.
Ha esordito così l’Ingegner
Federico Maritan, Direttore Tecnico di Vega Engineering e dell’Osservatorio Sicurezza sul
Lavoro di Vega Engineering, nel corso del convegno tecnico organizzato dal Gruppo Vega
sulla “Nuova procedura semplificata per la valutazione dei rischi per le aziende fino a 50
lavoratori”, organizzato da Vega Formazione all’Istituto Cardinal Urbani di Zelarino
martedì 23 ottobre. Un incontro rivolto a tutti i datori di lavoro e ai responsabili della
sicurezza che ha visto la partecipazione di 200 persone provenienti da tutta Italia.
Finita l’era
dell’autocertificazione per la valutazione dei rischi nelle aziende, dunque, dal primo gennaio
2013 il Dvr sarà obbligatorio per tutti i datori di lavoro. Una vera svolta nella
gestione della sicurezza aziendale specie per le piccole e micro realtà produttive che sono
quelle più diffuse sul territorio nazionale.
“Così il Documento di
valutazione dei rischi si rivela come uno degli strumenti più efficaci sul fronte della
sicurezza nei luoghi di lavoro – ha proseguito l’Ingegner Maritan -
anche perché è proprio grazie al Dvr che un’azienda è in grado di
prevenire incidenti ai suoi dipendenti”.
Intanto, per agevolare tale obbligo, la Commissione
Consultiva Permanente per la Salute e Sicurezza sul Lavoro ha elaborato delle procedure
semplificate.

E per i datori di lavoro che non si atterranno alle
nuove regole per la sicurezza aziendale, il rischio è quello di incorrere in un reato
penalmente perseguibile.
“In caso di lesioni gravi o gravissime o di
omicidio colposo in azienda, è ritenuto responsabile personalmente il datore di lavoro e
può essere chiamato in causa anche il responsabile del servizio di prevenzione e protezione
– ha spiegato l’Avvocato Anna Zampieron, penalista foro di Venezia
– e tali responsabilità personali possono evolvere in responsabilità
amministrativa aziendale proprio a causa dell’omissione della valutazione del rischio che ha
provocato lesioni ad un proprio dipendente”.
Il Video servizio e le interviste.
Il Video servizio e le interviste.
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