Profeta, cantastorie, contestatore. Anticonformista, folle, genio assoluto del novecento. “Io non sono qui” il film trasmesso su Rai5 martedì 1 aprile alle 21.15, è un viaggio nel tempo di Bob Dylan, attraverso il ritratto di sei personaggi - colti ognuno in un aspetto diverso della vita artistica e privata del menestrello americano - che intrecciano le loro storie di protesta, disagio, erranza e solitudine dirette da Todd Haynes. Anche stavolta, in un'ambientazione che riecheggia gli anni sessanta il regista americano sperimenta una narrazione frammentata e psichedelica, utilizzando sei diversi stili di regia. C'è Arthur, poeta simbolista che porta lo stesso nome di Rimbaud, interrogato e poi condannato da una commissione d'inchiesta per i suoi presunti legami con gruppi sovversivi e di estrema sinistra. C'è Woody (Guthrie) un bambino di undici anni scappato da un riformatorio e pronto a raggiungere il capezzale del morente omonimo, il cantante folk che ha influenzato per lungo tempo la musica di Dylan. Poi c'è Jack cantore della protesta al tempo della guerra in Vietnam, Robbie attore e motociclista, Jude l'androgino e cinico cantante folk, e per finire l'illuminato pastore John e il vecchio Billy (The Kid), ispirato al celeberrimo criminale.
Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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