Afghanistan: Arrestati 25 insorti e neutralizzati 18
ordigni esplosivi improvvisati nell’ambito dell’operazione “Southern Thunder”
dell’Esercito afgano con il contributo della Nato.
Herat,
08 novembre 2013 – Si è conclusa in questi giorni nel settore sud-occidentale dell’area di responsabilità del contingente
multinazionale della Nato a guida italiana (RC-W), l’operazione “Southern Thunder”, importante attività
congiunta che ha visto i militari italiani del Regional Command West, su base brigata meccanizzata Aosta, operare
al fianco dei colleghi dell’esercito afgano, consentendo, alla fine, di
arrestare 25 insorti, di scoprire e neutralizzare 18 Ied (Improvised explosive device, ordigni esplosivi improvvisati) pronti
ad essere utilizzati, nonché di portare alla luce 2 consistenti cache di munizioni di vario calibro e 25
colpi da mortaio da 82 mm.
L’operazione
ha consentito di alleggerire la pressione dei gruppi ostili alle forze afgane e
a quelle della coalizione nelle fasi
più delicate del ripiegamento da Farah ad Herat della Transition Support Unit South, l’unità italiana che ha operato
nella provincia di Farah sino alla chiusura della base operativa avanzata
“Dimonios”, avvenuta a fine ottobre. La “Southern Thunder”, inoltre, è stata
condotta in un’area che rappresenta da sempre un obiettivo sensibile per gli
elementi ostili lì presenti, essendo attraversata da nodi stradali di primaria importanza
per i rifornimenti condotti dal nord-ovest al sud del Paese.
Gli
oltre 800 soldati del 207° corpo d’armata dell’esercito afgano sono stati
supportati da numerosi assetti specialistici della Nato con più di 200 italiani
impiegati sul terreno, come gli elicotteri
da trasporto CH47 e gli elicotteri d’attacco A129 Mangusta della Task Force
Fenice, gli specialisti nella bonifica di ordigni esplosivi della coalizione, le quick
reaction forces (unità di pronto intervento) del 183° reggimento
paracadutisti “Nembo” e del 7° reggimento bersaglieri, i trasmettitori del 2°
reggimento trasmissioni alpino che hanno assicurato il comando e controllo
dell’operazione, i team medici e gli
ufficiali del Military Advisor Team, l’unità
italiana che assiste il 207° Corpo d’Armata dell’esercito afgano nel proprio
processo di crescita.
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